Tac riscontra un nodulo alla testa crisi epilettica, possibile tumore?

Gentili dottori,

ho mio padre attualmente all'ospedale.
Da qualche anno (almeno dal 2019) soffriva di stanchezza e di confusione mentale, non perdita di memoria in sé ma faticava a ricordarsi alcune cose.
Nonostante le nostre insistenze ha sempre evitato di farsi curare in ospedale.
Soffriva di pressione alta ma si rifiutava di farsi vedere da un medico e di prendere medicinali.
Ieri mattina ha avuto un attacco epilettico, abbiamo chiamato l'ambulanza e lo hanno ricoverato di urgenza al Pronto Soccorso.
gli hanno fatto esami generici e l'unica cosa che gli hanno trovato è stata la pressione molto alta, a 190/195.
I dottori hanno fatto una TAC e hanno visto che ha un nodulo nel cervello.
Non riesco a capire se è piccolo o grande perché ci ha parlato solo mia madre.
sembra sia piccolo.
Sembra stare meglio, gli somministrano pasticche per la pressione.
Non ho modo di sapere in che zona si trovi questo nodulo attualmente.


Oggi lo hanno portato in neurologia e la neurologa ha detto che la crisi epilettica che ha avuto è molto probabilmente causata da questo nodulo, che andrà tolto in ogni caso perché è sicuramente questo che gli causa la crisi epilettica.
Mio padre non ne ha mai sofferto prima di ora.
La dottoressa non si sbilancia su cosa può essere finora che non ha effettuato una risonanza, che non può effettuare perché.
Secondo voi, a cosa può essere dovuto questo nodulo?
Aggiungo che da giovane (almeno più di 30 anni fa) mio padre andava a cavalo, è caduto da cavallo e mia madre mi dice che per diverso tempo era rimasto svenuto.


Cordiali Saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

mi spiace ma non è possibile stabilire la natura del "nodulo" riscontrato alla TC, necessitano ulteriori accertamenti per cercare di ipotizzare qualcosa.
Comunque è frequente che questi "noduli" in generale possano comprimere delle strutture adiacenti e scatenare una crisi epilettica.
Non ho capito se Suo padre possa effettuare o meno la RM che in questi casi va fatta col mezzo di contrasto.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile Dottore,

grazie per la celere risposta. mio padre non può fare la risonanza perché ha la pressione troppo alta, fra Venerdì e Sabato se si abbassa gliela fanno.

Mia madre ha parlato con la neurologa in ospedale, e gli ha spiegato per bene che nella TAC si vede una massa tumorale abbastanza grande, ma non capisce se la massa è partita dal naso o dalle meningi. A lei sembrerebbe un meningioma benigno frastagliato (da come me l'ha spiegato mia madre) che col tempo si è allargato fino a toccare la corteccia e da qu sarebbe scaturita la crisi epilettica, però non vuole dire di più fino a che non ha fatto la risonanza. Nel caso questi meningiomi possono ancora essere curati?

Cordiali Saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

nella maggioranza dei casi casi un menigioma (se tale sarà) può essere asportato chirurgicamente, a meno che non sia localizzato in zone poco accessibili, e la guarigione sarà completa. Ovviamente seguirà un congruo periodo di terapia con antiepilettici.
Mi complimento con Lei perché ha capito in maniera corretta la genesi della crisi epilettica, peraltro per interposta persona, non è sempre facile per i non addetti ai lavori.

Cordiali saluti e auguri

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile Dottore,

Ieri è stata fatta la risonanza a mio padre. Purtroppo dalla risonanza non è stato possibile vedere di che tipo di tumore si trattasse, ma a prima vista all'equipe della mia città sembrava un meningioma. è venuto da Siena uno specialista, e ci ha spiegato che si tratta sicuramente di un tumore molto vecchio (almeno 10 anni)e abbastanza aggressivo, che è arrivato vicino a organi pericolosi (non ho parlato io personalmente con lo specialista ma mia madre). si trova nella parte destra del cervello, praticamente dalla meninge al naso se ho ben capito, arrivando a toccare l'occhio. Purtroppo non ho possibilità di accedere alla risonanza attualmente.

Lo specialista ha richiesto che venisse portato a Siena (sarà portato in ambulanza tra Domenica e Lunedì) dove verrà fatta una nuova risonanza, la biopsia e operato in due settimane al massimo. Apparentemente l'intervento verrà effettuato in due parti. Prima toglieranno dal naso quanto più tumore possibile, poi in un secondo momento effettueranno una cranioterapia aprendo la zona dell'orecchio, se ho ben capito, facendo seguire il tutto da trattamenti di chemio e radioterapia (non ho ben capito se esse verranno fatte tra il primo e il secondo intervento o subito dopo il secondo).

Mi rendo perfettamente conto che le informazioni in mio possesso sono poche, dunque non mi sento di chiedervi con certezza di che tipo di tumore si possa trattare, però le chiedo: visto che il tumore ha avuto tutta questa lentezza nello svilupparsi, ragionando penso che abbia iniziato ad aggredire questi nervi soltanto negli ultimi mesi. Quante possibilità ci sono che si tratti di un glioblastoma?

Da profano mi verrebbe da pensare che si tratti o di un meningioma aggressivo o di un tipo di glioma vista la zona, ma non sono certo un medico e non me la sento di dare giudizi di una cosa che non so. L'unica cosa certa è che devo ringraziare che mio padre abbia avuto questo attacco epilettico, altrimenti, come mi hanno detto sia i medici della mia città che lo specialista da Siena, non sarebbe sopravvissuto più di 4/5 mesi senza essere visto.

Cordiali Saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
E' impossibile fare una diagnosi differenziale tra un meningioma ed un glioblastoma, se fosse stato semplice lo avrebbero fatto i medici che seguono Suo padre e che hanno potuto visionare le immagini dell'esame.
Mi pare però che il loro orientamento di massima sia verso il meningioma.

Cordialmente

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile Dottore,

Mio padre è stato dimesso dall'ospedale qualche giorno fa. I dottori pensano si tratti di un prolattinoma gigante di circa 7 centimetri. Preferiscono non operare perchè è troppo rischioso, e hanno optato di vedere di fare una cura a base di Dostinex. A seguito allego gli esami effettuati:

-RX del torace che risultava nei limiti della norma

-TC cranio encefalo con mdc e centramento NNV e TC del massiccio facciale, che confermavano la presenza di nota lesione espansiva-infiltativa sellare, sotto- sopra e latero-sellare bilaterale, con maggiore estensione a sn ed estensione intracranica, determinante compressione e dislocazione laterale della porzione mesiale del polo temporale anteriore sn.

-Esami ematochimici ed endrocrinologi con riscontro di valori di prolattinemia>100 000 e testosterone totale 0.49 ng/ml.

-Consulenza endocrinologa che, alla luce del riscontro di iperprolattinemia, poneva indicazione ad intraprendere terapia medica conservatica con carbegolina ( Dostinex), nella verosimile ipotesi di prolattinoma gigante. Da rivalutare eventuale terapia sostitutiva con testosterone.

-Visita oculistica e campo visivo manuale, risultati nei limiti della norma.

Dato il riscontro di iperpolattinemia agli esami endrocrinologici, la natura del processo espansivo di nuovo riscontro risultava compatibile con prolattinoma gigante. Si decideva pertanto di intraprendere trattamentoconservativo in assenza di indicazione chirurgica per il momento, da rivalutare in funzione dell'andamento clinico/radiologico e della risposta alla terapia medica.

Visto il quadro attuale e visto che praticamente i neurochirughi hanno preferito evitare l'asportazione del tumore, mi viene da chiedere. tale tumore risulta comunque mortale? Questo genere di terapie ha effetto su prolattinomi così grandi? un altro dottore che abbiamo sentito ha detto che non ne avevano mai visti di così grandi e di tenersi pronti a tutto, quanto sono grandi generalmente questo tipo di tumori, la cosa può incidere sull'efficacia della terapia medica?

Cordiali Saluti.
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Utente
Utente
Di seguito allego consulenza Endrocrinologica

Paziente con recente riscontro di probabile prolattinoma gigante in seguito a verosimile episodio epilettico caratterizzato da stato confusionale con alterazione dello stato di vigilanza. Il dosaggio ormonale, eseguito in data () in corso di desametasone 8mg/die, ha docummentato valori id prolattina francamente elevati (a supporto dell'ipotesi di natura), gonadotropine e testosterone ridotti indicano la presenza di ipogonadismo ipogonadotropo, FT4 nella norma suggerendo l'attuale conservazione dell'asse ipofisi-tiroidalee valori ridotti di FT3 e cortisolo verosimilente secondari alla concomitante terapia con desametasone a scopo anti-edemigeno. In considerazione della potenziale buonale rapida rispota della lesione alla terapia farmacologica con dopamino-agonisti, si consiglia, al momento, approccio ocnservativo del caso intraprendendo da subito trattamento con cabergolina (Dostinex) 0.5mg 1/cp 2 volte a seettimana preferibilmente la sera prima di coricarsi per limitare gli effeti indesiderati, disturbi gastrointestinali e ipotensione ortostatica); da aumentare a 1/2 cp 3 volte a settimana dopo circa 15 giorni. Per quanto riguarda la terapia steroidea si consiglia di proseguire se strettamente necessario ma alla minima dose efficace per ridurre il rischio di ipercortisolismo iatrogeno e in caso di riduzione ad una dose <2 mg/die valutare opportunità di embricare con cortisone acetato.
Nel frattempo utile effettuazione di valutazione oculistica e campo visivo e attento monitoraggio clinico per verificare l'eventuale miglioramento del quadro e per la diagnosi precoce di eventuali complicanze della terapia con carbeglolina quali l'apoplessia e la rinoliquorrea. Si prenderà in considerazione successivamente se intraprendere anche terapia sostitutiva con testosterone.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

il prolattinoma è un tumore benigno della parte anteriore dell'ipofisi.
Le dimensioni sono variabili, inferiore a 10 mm viene definito microadenoma, superiore a 10 mm macroadenoma e poi ci sono gli adenomi giganti, superiori a 4 cm.
Quelli più grandi vengono solitamente riscontrati negli uomini in quanto non danno sintomi quando sono piccoli e quindi non si interviene tempestivamente con la terapia farmacologica.
Per evitare l'intervento gli specialisti che seguono Suo padre hanno optato per la terapia farmacologica la cui risposta non è possibile prevedere in quanto il presunto prolattinoma è di grandi dimensioni, appunto definito "gigante".
Speriamo in una risposta efficace alla terapia.
Un grosso in bocca al lupo.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile dottore,

generalmente quanto tempo ci vuole affinchè si veda la risposta alla terapia?

Cordiali Saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Non ci sono tempi stabiliti ma mediamente non sono brevi.

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
Gentile Dottore,

Lunedì scorso abbiamo avuto un incontro con uno specialista del reparto neurologia, dopo analisi endrocrinologiche. Il livello di prolattina si è effettivamente abbassato, arrivando a 8162, mentre il livello di testosterone si sta alzando, e la specialista è più convinta che si tratti proprio di un prolattinoma. Però, da qualche giorno mio padre cammina sbilenco in mattinata, molto più spostato sulla sinistra per poi "riaddrizzarsi" (mi scusi il termine) la sera. Oltre a Dostinex sta prenendo medicinali antiepilettici, (ha iniziato a prenderne mezza compressa da stamani), oltre ad altre compresse come il Levetiracetam e Alprazolam (da bilanciare agli effetti collaterali di Dostinex presumo), più alcuni medicinali per la pressione alta. Possono essere questi le cause del suo modo di camminare attuale? Oppure è il tumore? Se è il tumore regredisc e se esso regredisce, tornerà a camminare normalmente?

Ha iniziato a camminare male da quando ha avuto l'attacco epilettico, però in questi giorni sembra peggiorato e si nota molto. Abbiamo un incontro con l'endrocrinologo a fine mese, sarebbe opportuno fare una visita ospedaliera prima?

Cordiali Saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Questo aspetto lo avrà esaminato il neurologo avendo visionato le immagini della RM e valutato clinicamente Suo padre per stabilire o meno se esiste una correlazione tra la compressione della neoformazione e l'alterazione della deambulazione, evenienza possibile.

Dr. Antonio Ferraloro

Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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