Si è trattato di ictus?
Buongiorno,
Scrivo per avere un parere mentre aspetto di poter svolgere un'ulteriore visita neurologica, che non avverrà a breve.
Ho 30 anni e ho recentemente svolto due RM per cefalee (successiva diagnosi di neuropatia del grande occipitale) che segnalavano "In sede pontina paramediana destra, si rileva minuta aureola di alterato segnale, caratterizzata da iperintensità nelle sequenze FSe T2 pesate e flair, e da segni di modesta riduzione della diffusione: minuta lesione di tipo ischemico recente?
" e, la seconda, dopo aver confermato la dicitura precedente: "puntiforme aureola di gliosi in stretta adiacenza al corno frontale del ventricolo laterale dx. Dopo MDC per vena non si ricoscono patologiche impregnazioni del contrasto in corrispondenza né sul restante parenchima cerebrale.
IL reperto permane di dubbia interpretazione".
Nel frattempo mi sono ricordata di aver svolto esami di trombofilia nel 2020 (prescritte dal ginecologo per pillola anticoncezionale poi mai assunta) che avevano riscontrato: test di resistenza alla proteina C attivata di 1, 72 e fattore V Leiden eterozigote.
Il neurologo che ho visto dopo queste analisi avendo letto oltre al fattore Leiden anche "Mutazione del fattore II omozigote normale" ha inteso che io presentassi anche questa mutazione e mi ha diagnosticato: "verosimile ictus ischemico silente" anticipandomi che dopo le visite al centro di trombofilia mi sarebbero stati sicuramente prescritti degli anticoagulantj.
Dovendo aspettare alcuni mesi prima di avere ulteriori informazioni volevo chiedere se effettivamente il quadro fosse così grave o se ci fosse la possibilità che l'RM non indicasse effettivamente un ictus.
(Colesterolo, glicemia, omocisteina nei limiti; pressione arteriosa bassa)
Ringraziandovi in anticipo,
Laura P.
Scrivo per avere un parere mentre aspetto di poter svolgere un'ulteriore visita neurologica, che non avverrà a breve.
Ho 30 anni e ho recentemente svolto due RM per cefalee (successiva diagnosi di neuropatia del grande occipitale) che segnalavano "In sede pontina paramediana destra, si rileva minuta aureola di alterato segnale, caratterizzata da iperintensità nelle sequenze FSe T2 pesate e flair, e da segni di modesta riduzione della diffusione: minuta lesione di tipo ischemico recente?
" e, la seconda, dopo aver confermato la dicitura precedente: "puntiforme aureola di gliosi in stretta adiacenza al corno frontale del ventricolo laterale dx. Dopo MDC per vena non si ricoscono patologiche impregnazioni del contrasto in corrispondenza né sul restante parenchima cerebrale.
IL reperto permane di dubbia interpretazione".
Nel frattempo mi sono ricordata di aver svolto esami di trombofilia nel 2020 (prescritte dal ginecologo per pillola anticoncezionale poi mai assunta) che avevano riscontrato: test di resistenza alla proteina C attivata di 1, 72 e fattore V Leiden eterozigote.
Il neurologo che ho visto dopo queste analisi avendo letto oltre al fattore Leiden anche "Mutazione del fattore II omozigote normale" ha inteso che io presentassi anche questa mutazione e mi ha diagnosticato: "verosimile ictus ischemico silente" anticipandomi che dopo le visite al centro di trombofilia mi sarebbero stati sicuramente prescritti degli anticoagulantj.
Dovendo aspettare alcuni mesi prima di avere ulteriori informazioni volevo chiedere se effettivamente il quadro fosse così grave o se ci fosse la possibilità che l'RM non indicasse effettivamente un ictus.
(Colesterolo, glicemia, omocisteina nei limiti; pressione arteriosa bassa)
Ringraziandovi in anticipo,
Laura P.
Gentile Utente,
dovrebbe specificare l’unità di misura del test di resistenza alla proteina C attivata, se nmol/L o mg/L.
In ogni caso più che ictus parlerei di minuta ischemia cerebrale, evenienza molto frequente a riscontrarsi.
Ha fatto pure la ricerca del forame ovale pervio (FOP)?
Cordiali saluti
dovrebbe specificare l’unità di misura del test di resistenza alla proteina C attivata, se nmol/L o mg/L.
In ogni caso più che ictus parlerei di minuta ischemia cerebrale, evenienza molto frequente a riscontrarsi.
Ha fatto pure la ricerca del forame ovale pervio (FOP)?
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Utente
La ringrazio innanzitutto per la risposta.
Purtroppo l'unità di misura non è indicata, dice solo che l'intervallo di riferimento è " > 2,2 .
No, non ho eseguito questa ricerca, ma la richiederò, la ringrazio.
La differenza fra ictus e ischemia è che quest'ultima non causa danni permanenti? Anche in questo caso sarebbero consigliabile gli anticoagulanti? Mi spaventa questa prospettiva a trent'anni per tutta la vita, visti i rischi di effetti collaterali.
Purtroppo l'unità di misura non è indicata, dice solo che l'intervallo di riferimento è " > 2,2 .
No, non ho eseguito questa ricerca, ma la richiederò, la ringrazio.
La differenza fra ictus e ischemia è che quest'ultima non causa danni permanenti? Anche in questo caso sarebbero consigliabile gli anticoagulanti? Mi spaventa questa prospettiva a trent'anni per tutta la vita, visti i rischi di effetti collaterali.
Un ictus si manifesta esternamente con una serie di sintomi, per es. deficit di forza di un emilato o di un arto, disturbo del linguaggio, ecc., e il deficit può essere permanente o risolversi nel tempo.
La piccola ischemia solitamente è asintomatica e viene rilevata solo mediante esami di neuroimaging (TC e RM) effettuati per altri motivi, come nel Suo caso.
Non si faccia prendere da paure immotivate, effettui serenamente la visita neurologica ed il collega Le dirà come procedere.
Cordiali saluti
La piccola ischemia solitamente è asintomatica e viene rilevata solo mediante esami di neuroimaging (TC e RM) effettuati per altri motivi, come nel Suo caso.
Non si faccia prendere da paure immotivate, effettui serenamente la visita neurologica ed il collega Le dirà come procedere.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 455 visite dal 24/06/2025.
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