Paroxetina in soggetto con sclerosi multipla

Buongiorno,
sono una donna di 32 anni a cui, nel 2003, è stata diagnosticata una forma rR di sclerosi multipla. Dal febbraio del 2004 sono in terapia con interferone beta, tre iniezioni sottocutanee settimanali. La terapia, nonostante i noti effetti collaterali, ha dato comunque risultati buoni, tanto che in sette anni sono stata costretta a ricorrere ai boli di cortisone solo tre volte, compresa quest’ultima per cui vi chiedo cortesemente delucidazioni.
Già alla metà di dicembre 2010 ho cominciato ad avvertire atassia nella deambulazione, ma “a spot”, non in maniera continuativa, e solo nei momenti di maggiore stress. Diventata insostenibile la situazione sotto Natale, con la comparsa di sensazioni di bruciore alla gamba destra e di scarsa sensibilità al tatto nela fascia compresa fra la vita e il seno, ho atteso l’apertura del Day Hospital dopo le festività e, su suggerimento del neurologo che mi ha in cura, ho cominciato ad assumere Deltacortene in compresse, una settimana a 50 mg, una settimana a 25 e una settimana a giorno alterni. La situazione è rientrata solo parzialmente, con la scomparsa del bruciore e della disfunzione tattile, quindi dal 31 gennaio di quest’anno sono stata sottoposta a cinque boli di cortisone più Deltacortene a scalare. La camminata adesso risulta più salda (ma la lunga infermità non mi ha certo giovato, e avverto comunque spasticità e sbandamenti: mi sto sottoponendo a sedute di fisioterapia, comunque), ma sto ancora lottando con gli effetti collaterali del cortisone, farmaco a cui sono oltremodo sensibile.
Innanzitutto durante i boli ho cominciato ad avvertire la comparsa del segno di Lehermitte, che si presenta al mattino al risveglio per poi apparire a spot durante la giornata (la cosa non ha destato preoccupazione nei neurologi, che si sono limitati a prescrivermi vitamina B12 e acido alfa lipoico), segno che persiste ancora oggi. La somministrazione del cortisone mi ha poi risvegliato una forma depressiva abbastanza seria con fobia sociale, per cui i neurologi mi hanno prescritto Sereupin, 15 giorni 10 mg, poi a dose piena (20 mg). Nonostante il consiglio di assumere il farmaco la sera, a causa di una forte insonnia ho concordato di assumerlo la mattina a stomaco pieno.
Ora: a distanza di quasi un mese gli effetti collaterali dell’antidepressivo sono ancora presenti, con lievi vertigini, forte sonnolenza, tremori e ansia solo in parte tamponata con quindici gtt di Tranquirit la mattina. Oltretutto la paroxetina non pare aver dato ancora effetti benefici evidenti: non esco di casa se non per brevi tratti e sempre accompagnata e l’umore è comunque depresso, e non mi sento ancora in grado di tornare al lavoro.
Vi chiedo quindi: è possibile che il cortisone in determinate circostanze comporti effetti collaterali così “pesanti”? Dopo quanto tempo un farmaco come la paroxetina inizia i suoi effetti benefici?
faccio presente che la mia deambulazione non è anor "al top".
Distinti saluti.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

I sintomi che riferisce non ricordano però solo quelli della depressione e della fobia sociale, d'accordo per umore e energie, ma la paura di uscire di casa da sola, magari il senso di instabilità e di sbandamento anche in assenza di oggettivo sbandamento ricordano sindromi tipo panico.

Comunque, la paroxetina in genere funziona nell'arco di un mese a dose di almeno 20 mg, per cui se non dà beneficio si puè scegliere di aumentare la dose come di utilizzare farmaci con meccanismo diverso. Se la somministrazione di cortisonici non è più in corso l'effetto dovrebbe comparire se pur con un certo ritardo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Ringrazio infinitamente per la risposta: la situazione sta mano a mano miglirando, forse per una sorta di assuefazione al farmaco, dal momento che l'umore è più sereno (anche se non al top),sono scomparse nausea e tremore,apurtroppo persiste una forte sonnolenza con senso di "intontimento" e una visione un po' offuscata causa pupille dilatate. Ho smesso la somminisrtazione di cortisonici da circa tre settimane e ho in iziato ccli di fisioterapia per riacquistare la crrett deambulazione.
Grazie ancora.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

L'effetto della terapia cortisonica sull'umore ha uno "strascico", e l'effetto della cura a volte richiede un po' più di 4 settimane (6-8), specialmente se prima vi erano fattori che interferivano.

Gli effetti iniziali del farmaco, a volte molto negativi, non sono indice che la cura non funzioni, è che l'effetto non è diretto, ma avviene dopo che il cervello ha prodotto una adattamento alla presenza del farmaco stesso.

Sull'interpretazione dei singoli sintomi poi la guideranno i medici.
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