Cambiamento di orari e forte sonnolenza

Buongiorno, c'è una cosa che mi affligge da parecchio tempo e per la quale, nonostante svariati sforzi, non ho trovato soluzione.
Durante le vacanze e i weekend sono solito andare al letto verso le 4-5 e svegliarmi per le 13-14 e quando mi sveglio sto molto bene e mi sento riposato fino alle 4 del giorno successivo, ora in cui mi viene naturale addormentarmi.
Il problema sorge quando devo poi adeguarmi ai ritmi scolastici. Quando mi sveglio presto (verso le 7-8) è come se avessi passato la notte in bianco, anche se in realtà ho dormito per 9 ore. Poi passo le giornate come uno zombie, sforzandomi per non addormentarmi durante la giornata, così da essere stanco la sera e riuscire ad addormentarmi per un'ora decente. Ma arrivato alla sera, nonostante il grandissimo sonno, faccio un'enorme fatica ad addormentarmi e, anche se ci riesco, comunque sono stanchissimo il giorno dopo.
Questa situazione si protrae da quando ho 14-15 anni (ora ne ho 22) e nonostante i miei sforzi di adattarmi agli orari normali, non ci sono mai riuscito. La sola domenica per recuperare non mi è mai bastata, durante l'anno ero costretto a saltare la scuola almeno un giorno in mezzo alla settimana per dormire e, nonostante questo, durante i mesi di scuola sono quasi sempre uno zombie con tutti i problemi che ne derivano. Ovvero, se durante le vacanze sono socievole, pieno di entusiasmo, etc. etc. poi durante l'anno divento apatico, irritabile ed ho un solo pensiero fisso: dormire.
Ogni anno, quando ricomincia la scuola, parto sempre positivamente, pensando di poter cambiare facilmente orari, salvo poi rientrare in questo stato di sonnolenza fino alla vacanza successiva.
Scusate se ho fatto una spiegazione troppo dettagliata.
Esistono soluzioni a questo problema?
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le utente,
verosimilmente la soluzione al suo problema è solamente da individuare. E' preliminare formulare un ipotesi diagnostica sulla quale lavorare. Ritengo che nel suo caso sia necessario effettuare una "valutazione clinica neurologica/medicina del sonno" diretta e successivamente studiare la problematica alterazione del "ritmo circadiano sonno/veglia" che la affligge. Il "golden standard" per lo studio della neurologia e della medicina del sonno (che da questa discende) è un esame neurofisiologico assolutamente non invasivo ovvero la Polisonnografia o, meglio se indicato e pertanto da valutare, una Video-Polisonnografia con ipnogramma (ovvero un diagramma dettagliato della sua architettura del sonno: fase REM e stadi I, II, III e IV della fase non REM). Quindi la scelta delle opzioni terapeutiche adeguate al problema.
Legga:
https://www.medicitalia.it/minforma/neurologia/1750-medicina-del-sonno-ed-esami-polisonnografici.html

Cordialmente,
Dr. Otello Poli
http://www.europeanhospital.it/uos/neurologia_clinica.html
http://trepinilab.it/servizi/specialistica/neurologia/neurologia-polisonnografia/

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
La ringrazio per la risposta!
il mio medico di base mi ha già fatto fare una polisonnografia (riporto il referto): i parametri valutati sono frequenza cardiaca, saturazione periferica, flusso aereo oro-nasale, movimenti toracici ed addominali, russamento e posizione del corpo. Me l'ha fatta fare per escludere eventuali apnee notturne e siccome è risultata negativa (reperti nei limiti della norma) non ho indagato oltre, anche perchè poi sono iniziate le vacanze e il problema non sussisteva più.
Attualmente sto provando autonomamente a cambiare orari in modo drastico: mi impongo di svegliarmi alle 8 e di andare a dormire alle 22, avendo così abbastanza tempo per riposare. Durante il giorno accuso un sonno fortissimo, nausea, dolori intestinali e forte mal di testa, mi sembra quasi di impazzire, come se non avessi dormito, ma cerco di resistere fino alla sera, tenendomi sveglio in qualsiasi modo possibile. Sono quasi quattro giorni che ho adottato questa strategia, pensa che a parte questi problemi transitori, possa essere pericoloso insistere? E soprattutto sarà efficace? Negli anni precedenti non lo è stato, però non sono stato molto drastico ed appena potevo dormivo fino all'ora di pranzo e nei giorni che ero stanchissimo dormivo 2 ore al pomeriggio. Adesso mi sono deciso ad essere ferreo e di non trasgredire, evitando addirittura di uscire la sera. Funzionerà?
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le amico,
mi spiace deluderla ma con i parametri di cui mi scrive le posso dire come lei non sia stato sottoposto a Polisonnografia ma a Monitoraggio Cardio-Respiratorio. Quest'ultimo esame potrebbe anche andar bene, seppur assolutamente incompleto, per il quesito "sindrome da apnee notturne" non certamente per lo studio della importante alterazione del ritmo sonno/veglia dal quale è affetto. La differenza tra i due esami: nella Polisonnografia "vera" oltre ai parametri da lei elencati vengono posizionati sul cuoio capelluto 9 elettrodi di superficie per una contestuale registrazione, assieme alle altre tracce, della attività bio-elettrica cerebrale cioè di elettroencefalografica diurna e notturna sincrona con gli altri eventi. Questa, oltre ad eventuali sofferenze bio-elettriche dell'encefalo, consente di raccogliere i dati dai quali viene poi ricostruito un ipnogramma (fondamentale nel suo caso: come le dicevo il grafico dell'architettura del suo sonno). Mancano, inoltre, la registrazione della motilità oculare nel sonno (fondamentale per distinguere il sonno REM ovvero quello in cui si sogna dal sonno non-REM) e la registrazione dell'attività muscolare (solitamente: un elettrodo posto in corrispondenza dei muscoli del mento). La attività muscolare è presente nel sonno non-REM mentre deve scomparire totalmente durante il sonno REM. Qualora questo non accada (la scomparsa dell'attività muscolare durante il sonno REM) siamo innanzi ad una condizione patologica chiamata "REM behavior disorder" che se non trattata anticipa di 5 o più anni la possibile comparsa di malattie neurodegenerative. Come vede: Neurologia e Medicina del Sonno sono nell'insieme una branca complessa che va trattata da chi la conosce e la pratica da tempo.
Nuovamente con cordialità.
Dr. Otello Poli
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Mi scusi se rispondo solo adesso.
La ringrazio per la chiarezza, purtroppo c'è una certa ambiguità rispetto a questi due esami distinti. Anche io mi aspettavo una polisonnografia con gli elettrodi e ci sono rimasto male quando ho scoperto che non monitorava le fasi del sonno ma solo altri parametri.
Mi ha convinto a prenotare una visita neurologica specifica per i disturbi del sonno (a Tor Vergata), ma purtroppo mi hanno dato l'appuntamento tra sei mesi ed ho anche scoperto che c'è da attendere un anno per la polisonnografia completa.
Nell'attesa cosa posso fare? Ha senso imporsi degli orari e cercare di rispettarli, nonostante non ci si senta mai riposati?
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le amico,
mi rendo conto del suo disappunto ma questa in gran parte del Paese è la sanità pubblica almento nella congiuntura/contesto attuale.
Lei mi dice 6 mesi per "valutazione neurologica/medicina del sonno" e 12 mesi per una "Polisonnografia vera".
La alterazione del ritmo circadiano sonno/veglia (in particolare non conoscendone le cause) potrebbe, dico "potrebbe", a lungo andare produrre danni a livello del sistema nervoso centrale (SNC) così come già avviente nel "REM behavior disorder" che può anticipare di 5 o più anni la insorgenza di malattie neurodegenerative.
Legga:
https://www.medicitalia.it/blog/neurologia/2703-rem-behavior-disorder.html

Nell'attesa cosa può fare?
Il comportamento di igiene del sonno che si è imposto "ha senso" se lei verifica miglioramenti significativi.
Altrimenti cosa posso dirle? Per accorciare significatamente i tempi, se crede, potrebbe cercare di rivolgersi altrove ed, "ultima ratio", eventualmente specialista e struttura privata.

Cordialmente.
[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
La cosa che trovo più assurda nel SSN è l'asimmetria: adesso ho trovato un altro centro per disturbi del sonno convenzionato dove l'attesa per una visita è di soli 10 giorni! Per la polisonnografia dovrò invece cercare ancora, sperando che si liberi qualche posto.
Spero che questi anni passati a dormire male non mi abbiano procurato troppi danni, ho sempre preso sotto gamba questo problema, nonostante gli effetti pesanti che aveva.
La ringrazio davvero molto per avermene spiegato la gravità e per avermi spronato ad agire!
[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Buongiorno! Mi scusi se la ricontatto, ma mi servirebbe un consiglio.
Ho continuato l'igiene del sonno con ottimi risultati, dopo circa 10 giorni mi sono abituato e durante il giorno non sono più stanchissimo come prima, tuttavia non mi sento neanche riposatissimo. Inoltre se una sera sgarro e torno molto tardi, mi si sballano nuovamente gli orari, per ristabilizzarli devo passare altri 5-6 giorni d'inferno seguendo gli orari prestabiliti.
Ho fatto la visita di Medicina del sonno, ho esposto tutto il mio problema e mi hanno fatto fare un'actigrafia per una settimana. Il medico mi ha fatto notare che il mio sonno notturno non è di molta qualità e ci sono dei microrisvegli. Ha però detto che la polisonnografia è superflua perchè, anche se trovassi la causa di questo mio disturbo, poi l'unica soluzione sarebbe assumere dei farmaci e lui preferirebbe non darmene. Ho delle perplessità riguardo questo ragionamento, soprattutto rispetto a ciò che mi ha detto lei. Mi consiglia di farla comunque la polisonnografia?
Ah mi è venuto in mente che la mia ex mi diceva che mentre dormivo tremavo, ora non mi ricordo se tremavo solo all'inizio o anche durante la notte. Può significare qualcosa?
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le utente,
dice di aver già fatto una visita medicina del sonno ed una actigrafia. Le hanno detto che è inutile la PSG poichè pur determinando la causa non le prescriverebbero farmaci? Si renderà conto che le hanno detto che "non importa una diagnosi di causa" e che comunque non la curerebbero. Non dove e da chi è andato. Meglio non saperlo. Decida lei, lei è il paziente, le decisioni circa la sua salute le competono. O continua così, o cambia riferimento ed esegue una PSG: verosimilmente si formulerà una diagnosi causale e probabilmente sarà possibile un adeguato approccio terapeutico.

Buona giornata,
Dr. Otello Poli
http://www.europeanhospital.it/uos/neurologia_clinica.html
http://trepinilab.it/servizi/specialistica/neurologia/