Protrusione l4-l5

Buongiorno, vi scrivo per cercare aiuto nell'individuare la strada da percorrere per poter cercare di risolvere il mio problema. In seguito a dei dolori nella zona lombare, ho eseguito circa un anno fa una RM, che ha evidenziato una protrusione nella zona L4-L5. Si è evidenziato anche un'iperlordosi ed una leggera scogliosi. Non aiuta nel quadro, il mio sovrappeso, ed il lavoro da commesso, che prevede di stare molte ore in piedi, oltre che il dover movimentere pesi, a volte anche importanti. In questo anno, mi sono aiutato facendo nuoto, e facendo periodicamente dei massaggi, tens ed ultrasuoni. Nei periodi acuti ho usato dei cerotti riscaldanti e qualche antinfiammatorio. I dolori alla schiena però, cominciano a presentarsi progressivamente più spesso, e con l'intenzione di fare qualcosa di concreto per prevenire una possibile ernia, vi chiedo aiuto. Ora sto anche facendo yoga, per cercare di aiutare la reidratazione dei dischi, e sto anche cercando di perdere 5-6 kg, per togliere un po' di pressione ai dischi. Visitando uno specialista, mi è stato proposto un percorso di iniezioni da fare nei pressi dei nervi che vengono fatti infiammare dalla protrusione, con dei nutrienti che possano aiutare al recupero. Le iniezioni hanno un costo importante, e mi è stato proposto un ciclo da venti iniezioni da compiere nell'arco di 6 mesi. Vi chiedo cose ne pensate di questa terapia. Nella mia zona inoltre, ha discretto seguito un posturologo, che dopo un esame sulla postura, se evidenzia un problema, propone di ripristinare l'equilibrio con delle placche di svincolo o con delle solette per i piedi. Potrebbe essere anche questa una strada? Ad oggi, qual è l'orientamento per poter ripristinare la degenerazione dei dischi? È possibile senza ricorrere ad interventi? È considerata corretta la teoria secondo la quale, se c'è una scogliosi e iperlordosi, il peso possa essere mal distribuito sul disco, con la conseguente generazione della protrusione? E che quindi sia da ricercare un miglioramento della postura? C'è chi sconsiglia di cercar variazione della postura alla mia età, perchè c'è il rischio che per correggere la posizione, si genero squilibri da altre parti, è corretto? Nel caso la degenerazione del disco sia da prendere come un dato di fatto irreversibile, si può considerare di ridurre il nucleo polposo con la tecnica laser, o c'è qualche strada più interessante?
Grazie
Marco
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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno 7.1k 199 45
Gent.le utente,
forse un poco più di sintesi ed informazioni più precise aiuterebbero a formulare una ipotesi di lavoro.
Ad esempio mi sembra interessante quanto dice a proposito delle
"... iniezioni da fare nei pressi dei nervi che vengono fatti infiammare dalla protrusione, con dei nutrienti che possano aiutare al recupero...".
Che tipo?
Infiltrazioni/blocchi antalgici in sede paravertebrale con steroidi ed anestetico locale?
Ovvero ossigeno/ozono terapia?
Un numero di 20 in 6 mesi mi sembra, da linee guida, assolutamente inverosimile.
Un breve ciclo di 4 in un mese (una a settimana) e poi si giudica il risultato clinico a meno che colui il quale le ha proposto 6 mesi di trattamento non sia dotato di "poteri divinatori" tale da poter prevedere il futuro.
Bene la terapia fisica e posturale (senza mai farsi toccare), bene la perdita di peso, male ovviamento il carico funzionale che dice di svolgere per il suo lavoro.

Cordialmente.

Dr. Otello Poli, MD
Neurologo-Algologo-Esperto in Medicina del Sonno
email: otellopoli@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per la celere risposta.
Le iniezioni, mi è stato detto che sono naturali, e sono un cocktail di zuccheri che hanno la capacità di aiutare i nervi a recuperare la loro normale funzionalità, oltre che accelerare il processo di disinfiammazione. Il percorso proposto è di una iniezione a settimana per i primi due mesi, ed altri 6 mesi con un'iniezione ogni 15 gg. Per poi valutare se proseguire con un'iniezione al mese.
Lei cosa ne pensa della possibilità del recupero di dischi degenerati? È possibile o bisogna rassegnarsi all'ernia?
Attualmente non sto malissimo, ma mi capita di avere delle fasi un po' più acute ogni due o tre mesi. Visto che però, sembra che il tempo tra un caso ed il successivo sembra ridursi progressivamente, vorrei cercare una strada che rallenti il più possibile questa degenerazione, e magari che porti ad un recupero. Io sto cercando di aiutarmi con allungamenti della zona lombare, con yoga e nuoto e panca ad inversione, inoltre faccio qualche tens, e sto cercando di irrobustire i muscoli della cintura addominale. Non mi sembra che basti però, forse la degenerazione è in stato avanzato. E per questo mi piacerebbe, se c'è, provare a cercare una strada che porti al recupero dell'idratazione del disco, e se non c'è, capire se a senso valutare di ridurre con il laser il nucleo polposo, sempre con l'obbiettivo di evitare l'ernia.
Grazie
Marco