Emorragia cerebrale lobo temporale sinistro

Buona sera, scrivo per mio fratello (50 anni compiuti nove giorni fa) che undici giorni fa ha avuto una vasta emorragia cerebrale intraparenchimale situata nel lobo temporale sinistro (causa l'ipertensione). Inizialmente si è manifestata con forte senso di nausea, difficoltà nell'articolazione delle parole,senso di malessere generalizzato. La compagna chiamava immediatamente il 118 e al pronto soccorso a seguito della tac si riscontrava la sussistenza dell'emorragia. Trasferito nel giro di due ore dal primo ad un secondo ospedale specializzato nel trattamento di queste patologie, l'Angelo di Mestre,(oramai in stato di semi-incoscienza ma non di coma, prima invece era rimasto cosciente) veniva sottoposto ad angio tac e subito operato, operazione riuscita perfettamente con il prosciugamento dell'ematoma grazie alla grande competenza del neurochirurgo (fino a venerdì scorso è stato tuttavia necessario un drenaggio,ora non più). È rimasto ricoverato sedato per 5 giorni nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica, successivamente è stato ritrasferito all'ospedale di Portogruaro,sempre nel reparto di terapia intensiva, dove tuttora si trova. In quest'ultima settimana i medici hanno tentato delle "finestre" nella sedazione ma dicono che mio fratello non risponde agli stimoli dolorifici, oggi dovrebbero aver sospeso nuovamente i sedativi (che sono stati necessari anche a causa delle crisi epilettiche evidenziate dall'ECG) e gli hanno fatto delle trasfusioni. I medici che l'hanno operato ci avevano dato speranze di ripresa nonostante non si pronunciassero in ordine ai possibili danni neurologici mentre nel reparto dove si trova ora sembrano considerarlo un "caso disperato". Quando gli parlo tossisce, diverse volte ha mosso la lingua ritraendola, oggi mia madre, mentre gli parlava, ha visto scendere dall'occhio destro due lacrime, le altre sorelle l'hanno visto muovere il braccio e la compagna stasera l'ha visto aprire e chiudere leggermente gli occhi che fino ad oggi erano rimasti sempre chiusi. Questi possono essere segni di un risveglio nonostante i medici di dove si trova ora non ci abbiano dato incoraggiamenti in questo senso? Noi siamo convinti che ci senta...ieri gli ho parlato della bambina che deve nascere tra pochi giorni, sua figlia, ha mosso la lingua come volesse parlare e ha tossito forte,sembrava voler esplodere...sono tutte illusioni?Mio fratello ha ancora possibilità di svegliarsi?Abbiamo pregato e lottato con tutte le nostre forze affinché non ci lasciasse undici giorni fa...ci sono ancora speranze di ripresa a 11 giorni dall'intervento? Grazie sin d'ora per la vostra disponibilità
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

mi dispiace davvero per l'accaduto.
Purtroppo non è possibile dare risposte certe alle Sue legittime domande non conoscendo in modo approfondito tutta la situazione clinica e strumentale.
I segni che Lei riferisce potrebbero essere positivi, ma non si può escludere che siano movimenti riflessi.
Allo stato attuale bisogna attendere, solo il tempo potrà dire le eventuali possibilità di recupero.
Un grosso in bocca al lupo!

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

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Utente
Utente
La ringrazio per la celerissima risposta dott. Ferraloro....noi speriamo (io sono la sorella minore) con tutto il cuore che questi siano i primi segni di un (sia pur lento) risveglio, in effetti la settimana scorsa non li avevamo notati, sono iniziati più frequenti circa da sabato. Nel post precedente avevo dimenticato di scrivere che lunedì 23 è insorta anche la polmonite a causa di residui di vomito finiti nei polmoni quando si è sentito male, la stanno curando con gli antibiotici, ieri la temperatura era di 37, mentre il giorno precedente 38. Questo, oltre all'anestesia ed ai farmaci anti epilettici può aver influito sui tempi di risveglio?O sono del tutto soggettivi? Mio fratello è forte, uno sportivo, non fuma, non beve, dimostra dieci anni in meno dei suoi 50, l'intervento a detta del neurochirurgo è riuscito bene, le tac sono positive, le condizioni stabili...non possiamo far a meno sperare dottore.
Ancora grazie infinite per la sua disponibilità e sensibilità
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
E' chiaro che dobbiate sperare, uno spiraglio di uscita ci potrebbe essere, l'infezione polmonare è un'aggravante ma i tempi di risveglio non si possono stabilire a priori, dipendono da molteplici variabili.
La forza fisica di Suo fratello è senz'altro un elemento positivo.

Cordialmente
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Utente
Utente
Grazie ancora dott Ferraloro...spero tanto che riescano a curare anche questa complicazione, oggi la temperatura era di 37,4...è possibile guarire da un'infezione polmonare nonostante il ricovero in un reparto come la terapia intensiva? O è più difficoltosa da curare? Oggi il medico di guardia ci ha informato che dalla TC si vede che quel che rimaneva dell'edema è in fase di riassorbimento, so che questo non significa nulla in termini di risveglio e di recupero ma mi sembra comunque una nota positiva.
Sperando di non aver abusato troppo del suo tempo e della sua disponibilità la saluto cordialmente
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Certamente, la possibilità che possa superare l'infezione polmonare esiste, a prescindere dal reparto in cui è ricoverato.

<<Sperando di non aver abusato troppo del suo tempo e della sua disponibilità>> ma scherza?

Cordialità
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Utente
Utente
Buongiorno dott. Ferraloro, scrivo per aggiornarvi sulla situazione di mio fratello e chiedere ancora un parere su questioni che i medici che hanno in cura il paziente non sanno spiegarsi.
Riassumo le sue condizioni: 19 giugno vasta emorragia cerebrale intraparenchimale lobo sinistro, operazione "riuscita", terapia intensiva, crisi epilettiche, tac indica riassorbimento edema, a due settimane dall'intervento apre gli occhi, ci guarda, nei giorni successivi inizia a muovere mano e braccio sinistro (spontaneamente e a comando), la testa, mi stringe la mano, piange, cerca di muovere la bocca come per parlare. Il 17 luglio hanno effettuato tracheotomia chirurgica, operazione riuscita. In quest'ultima settimana hanno cercato di abbassare il livello di sedazione ma si manifestano clonie, difficoltà a controllare la pressione arteriosa, inoltre i medici ci hanno informato che le crisi epilettiche persistono nonostante la cura farmacologica. Dicono che non se lo sanno spiegare, definiscono il decorso di mio fratello "strano". Invero il neurochirurgo che l'aveva operato nella prima struttura aveva definito queste crisi normale conseguenza della sede della lesione, un'evenienza che si manifestava in molti casi. Siamo molto confusi, ieri hanno effettuato un prelievo del liquido spinale per indagare meglio l'origine delle crisi, un medico aveva ipotizzato addirittura un virus. Quel che mi chiedo io, sua sorella, è, com'é possibile ritenere che un paziente che mai ha avuto crisi epilettiche in vita sua e che ne ha sofferto dal giorno successivo all'intervento le abbia per un motivo diverso dalla lesione cerebrale? Ho letto molti casi di farmaco resistenza...come dobbiamo comportarci, cosa possiamo fare noi familiari?
Confidando in una sua risposta, in un suo consiglio, la saluto cordialmente.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
In questi casi generalmente le crisi epilettiche sono causate dalla lesione cerebrale e dall'intervento chirurgico, direi che sono "normali".
Quali antiepilettici stanno somministrando, se lo sapete?
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Utente
Utente
Buona sera dott. Ferraloro, oggi sono andata al colloquio con il medico di turno che mi ha detto che gli antiepilettici che stanno somministrando al paziente sono Depakin (mi pare "2000"), fenilalanina, e vimpat e che non gli risulta che in precedenza ne abbiano utilizzati altri. Oggi hanno provato a staccarlo dal respiratore per diverse ore e ci hanno detto che è positivo che lui riesca a respirare solo con l'aiuto di una "valvola", quindi con il minimo supporto. Da spettatrice posso dire che ho visto mio fratello molto provato, stanco, meno reattivo del giorno precedente (se gli chiedevo di muovere il braccio sx non lo muoveva, in compenso ha mosso qualche volta la mano dx e ieri sera anche la gamba sx), ma ho imputato la scarsa risposta al grosso sforzo che stava effettuando per respirare. Oggi si sono manifestate clonie alla spalla dx, mentre i giorni scorsi avevano interessato solo la sx, comunque ho l'impressione che le stesse si manifestino quando insisto nello stimolarlo, è possibile? Anche se lei l'avrà già capito dalle informazioni già scritte preciso che l'emorragia è stata molto grave, "massiva", inoltre dalla Angio tac effettuata il giorno dell'intervento si è riscontrata anche una dissecazione alla carotide dx, probabilmente di origine traumatica. Visto e considerato che è passato solo un mese dall'evento emorragico ritiene possibili altri sviluppi positivi? I medici hanno dubbi sullo stato di coscienza ma in fin dei conti il paziente è arrivato solo da tre giorni in questa struttura, mentre noi familiari abbiamo vissuto gli sviluppi dal risveglio dal coma (dopo 2 settimane) ai primi movimenti ed allo stato che alcuni definiscono forse vegetativo ma che per noi che lo conosciamo è di coscienza, anche se non v'è ancora la piena capacità di esprimerlo e dimostrarlo.
Ringraziandola e scusandomi per la lungaggine della presente colgo l'occasione per porgerle i miei più cordiali saluti.
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

riguardo l'evoluzione e la prognosi non è possibile esprimersi da questa postazione (e in maniera certa nemmeno dai medici che seguono Suo fratello) essendo tanti e tali gli elementi da prendere in considerazione e tante le variabili molte delle quali non prevedibili.
Per quanto riguarda invece gli antiepilettici, oltre quelli da Lei menzionati (probabilmente per "fenilalanina" voleva scrivere "fenitoina") ne esistono tanti altri che i medici possono utilizzare magari chiedendo una consulenza ad un neurologo esperto di epilessie (epilettologo).

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie del consiglio dott Ferraloro, lo farò presente ai medici e nel caso sia necessario ci avvarremo di una consulenza esterna affinchè venga somministrata a mio fratello la terapia più adeguata.
La ringrazio nuovamente per la costante disponibilità, cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Di nulla, ci mancherebbe!

Speriamo buone nuove!
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Utente
Utente
Salve dott. Ferraloro, scrivo per informarla sugli ultimi sviluppi del paziente. A seguito della tracheotomia i medici hanno iniziato subito lo svezzamento dal respiratore tanto che oramai respira praticamente da solo, mio fratello è sveglio, quando gli parliamo ci guarda negli occhi, risponde a comandi semplici, ci stringe la mano, ora muove entrambe le gambe e anche gli arti superiori (la mano dx sembra aver recuperato più forza rispetto alla sx, nonostante la mano sx sia la prima che ha iniziato a muovere dopo il risveglio dal coma). La fisioterapia è iniziata già in rianimazione, il logopedista interpellato invece ha detto che è troppo presto per iniziare il recupero della parola. La rachicentesi ha dato risultato negativo per quanto concerne eventuali infezioni, come anche da Lei ipotizzato in precedenza le crisi epilettiche sono dovute soltanto alla lesione cerebrale. Oggi il medico della rianimazione ci ha detto che probabilmente sarà necessario sostituire l'alimentazione tramite sondino naso gastrico con una "peg" dunque servirà un ulteriore intervento..Lei che ne pensa dato il rischio di piaghe da decubito/necrosi tessuti che potrebbe derivare dal sondino? O è più rischiosa una peg? Fortunatamente il paziente non è immuno depresso e non ci sono infezioni in corso; ho tuttavia notato negli ultimo giorni un forte dimagrimento..ciò può essere dovuto ad una alimentazione non corretta oppure è solo conseguenza del danno neurologico? Inoltre il medico ci ha informato che tra una settimana presumibilmente mio fratello sarà spostato nel reparto di medicina e di seguito in un centro per la riabilitazione. Il ricovero in un reparto di medicina è un passaggio obbligato? Purtroppo non ne abbiamo sentito parlare molto bene e ci chiedevamo se fosse possibile il trasporto del paziente direttamente nel centro specializzato per la riabilitazione... Noi familiari abbiamo richiesto anche la consulenza esterna di un neurologo e fisiatra che svolge la propria attività anche in questo centro specializzato ma che tuttavia potrà visitare il paziente solo tra una settimana. Dottore, nel salutarla cordialmente la ringrazio ancora per la disponibilità, per il servizio ed il supporto che offrite a noi utenti in modo completamente gratuito, con il dispendio di tempo che ovviamente richiede tale attività. Grazie
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

mi fa particolarmente piacere apprendere i miglioramenti che nel frattempo sono avvenuti. I segnali che descrive sono ovviamente positivi riguardo la prognosi di Suo fratello.
Per quanto riguarda la PEG, questa è una decisione che devono prendere i sanitari in base alle condizioni cliniche del paziente, condizioni che noi da questa postazione non possiamo conoscere.
Il dimagrimento può riconoscere più di una causa, sia il problema neurologico in sé che quello riguardante l'alimentazione.

Cordialmente

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Utente
Utente
Buongiorno dott. Ferraloro, sperando di fare cosa gradita scrivo le ultime novità sul paziente. Tre giorni fa (dopo la peg) è stato spostato nel reparto di medicina e noi familiari ora abbiamo la possibilità di passare molte ore con lui. Mio fratello sembra rendersi conto ogni giorno di più della sua condizione, a volte mi sembra disperato, ci guarda e cerca di articolare delle parole ma non emette alcun suono e si innervosisce tanto, l'altro ieri guardando mia madre per due volte abbiamo letto il labiale "mamma"..quando gli faccio ascoltare musica sembra più contento, altre volte si agita, muove le braccia, con il dx (dove ha più forza e riesce a stringermi la mano) colpisce il letto o la persona che gli sta vicino. A livello motorio inoltre muove le gambe ma non moltissimo, a volte le "dondola" come se fosse nervoso (sono anche molto dimagrite dopo poco più di un mese e mezzo dall'emorragia), muove la testa, si sposta in avanti con il collo (spesso per vedere chi sta per entrare nella sua stanza), preciso poi che il suo viso è "simmetrico", non è per metà paralizzato e mi sembra deglutisca normalmente (ricordo che è teacheostomizzato). Tra circa una settimana sarà trasferito in un centro specializzato per la riabilitazione delle gravi cerebro lesioni e spero di cuore ci siano altri miglioramenti e soprattutto che riesca in qualche modo a comunicare..l'afasia mi preoccupa molto perché temo che vi sia non solo l'incapacità di parlare ma anche quella di capire quello che gli viene detto..Lei, a livello generale, cosa ne pensa? Potremmo fare qualcosa di più per lui in attesa del suo trasferimento nel centro di riabilitazione?
Grazie dott. Ferraloro, La saluto caramente
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Certamente, La ringrazio per l'aggiornamento.
mi pare di capire che siamo in presenza di ulteriori e significativi miglioramenti rispetto all'ultimo contatto. Ci sono le premesse per proseguire su questa strada, soprattutto una volta che comincerà la riabilitazione vera e propria, sia quella motoria che del linguaggio. Ovviamente non si può al momento stabilire fin dove sarà possibile arrivare.
Cosa potreste fare voi in attesa del trasferimento? Stimolarlo verbalmente, incoraggiarlo, senza però fare pesare l'entità dell'handicap.

Cordialità
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Utente
Utente
La ringrazio dott. Ferraloro, seguiremo il suo consiglio. Nel post precedente avevo dimenticato di scrivere che qualche giorno fa il medico ci ha informato che mio fratello ha in corso una colonizzazione da batterio pseudomonas..negli ultimi giorni tossisce molto, espelle muco ma da quel che ho capito per il momento non è stata effettuata alcuna terapia antibiotica(la giustificazione è stata quella di evitare che il paziente diventi farmaco resistente e l'antibiotico non agisca quando ne avrà più bisogno). Non sappiamo cosa pensare..io sinceramente temo che le sue condizioni si aggravino...è corretto questo approccio?
Sperando in un suo consiglio le auguro buona domenica
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Ovviamente non conosco approfonditamente le condizioni cliniche di Suo fratello che possano giustificare un ritardo nell'inizio della terapia antibiotica, in generale questa va effettuata tempestivamente.

Buona domenica anche a Lei
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Utente
Utente
Egr. dr. Ferraloro sperando di fare cosa a Lei gradita e al contempo dare una testimonianza a coloro i quali dovessero trovarsi in una situazione analoga alla nostra posto gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni di mio fratello. Lo scorso 7 agosto é stato trasferito in un centro ad alta specializzazione per la riabilitazione delle gravi cerebro lesioni (ORAS di Motta di Livenza Tv), da subito é stato mobilizzato, poi seduto sulla carrozzina, verso il 15 agosto ha iniziato a parlare e a dire brevi frasi (a volte non riesce a dire la parola corretta, utilizzando altri sostantivi, ma si fa capire, ci riconosce e ricorda tutto, anche gli eventi recenti), nei giorni successivi é stata rimossa la tracheo e anche il catetere (sostituito con un dispositivo esterno), viene nutrito ancora per via parentale ma la logopedista sta lavorando sulla deglutizione. A livello motorio, nonostante l'emorragia sia stata nell'emisfero sx, ha riportato un indebolimento maggiore a sx (l'emorragia aveva anche causato uno shift della linea mediana,comprimendo la parte opposta alla lesione). Ad ogni modo muove tutti e 4 gli arti e ieri con l'aiuto di tutori alle gambe, fasce elastiche e una sorta di carrello ha "camminato" per 45 minuti! A livello di espressione verbale ci sono ancora molte problematiche ma speriamo che con il tempo migliori..in fin dei conti sono passati solo due mesi e mezzo dall'evento e viste le iniziali previsioni infauste non possiamo che essere contenti!
Una sola domanda per quanto attiene l'afasia. La sede dell'emorragia é stata nel lobo temporale sx con coinvolgimento in parte del parietale e dell'occipitale..si tratta di afasia di wernicke? C'è un trattamento specifico di queste afasie?
Colgo l'occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,
La ringrazio per la preziosa testimonianza certamente utile a molte altre persone che possono avere familiari o amici colpiti da questa patologia.
Premettendo che ogni caso è diverso da un altro, mi fa estremamente piacere apprendere i notevoli progressi compiuti da Suo fratello, ovviamente auguro di continuare su questa strada, i presupposti ci sono.
Per quanto riguarda l'afasia, ne esistono diverse forme che senza un approfondito e accurato studio clinico non è possibile distinguere, è necessario stare a lungo a contatto col paziente per capire la forma specifica dell'afasia in questione.
L'afasia di Wernike detta anche afasia sensoriale è un'afasia fluente in cui il paziente usa delle parole a volta poco comprensibili, neologismi, ecc. e non è consapevole del disturbo. Pertanto non è possibile a distanza stabilire la forma afasica specifica.
La terapia è ovviamente quella logopedica e si struttura in diversi programmi secondo le varie forme cliniche diagnosticate.

Cordiali saluti e sinceri auguri
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Utente
Utente
Buona sera dr. Ferraloro, a quasi un anno dall'accidente vascolare che ha colpito mio fratello scrivo per raccontare come è proseguito il suo recupero dato che circa due mesi fa, al termine della lunga degenza nell'ospedale riabilitativo, è finalmente rientrato a casa propria.
Ad oggi utilizza la sedia a rotelle ma riesce a camminare con l'aiuto di un sostegno (non ha ancora recuperato l'equilibrio), muove tutti e quattro gli arti e infatti riesce a fare le scale da solo, reggendosi al corrimano. L'aspetto che più lo limita è l'afasia, di cui è pienamente consapevole (talvolta ride lui stesso delle parole che escono al posto di quelle volute, altre si abbatte proprio per la limitazione alla propria capacità di comunicare). Attualmente prosegue con la terapia riabilitativa (fisioterapia e logopedia) tre volte la settimana ed i miglioramenti, per quanto concerne l'aspetto motorio, sono ancora visibili settimanalmente, più difficile sembra invece il trattamento dell'afasia.
E' ancora possibile un recupero sul piano del linguaggio? Mio fratello è consapevole dell'afasia, talvolta utilizza parole (esistenti) al posto di quelle corrette, nel complesso comprende abbastanza bene ciò che gli viene detto e in qualche modo a sua volta si spiega, scrive e legge ma non tutte le parole.

Colgo nuovamente l'occasione per ringraziarLa della disponibilità dimostrata nei precedenti scritti,
Cordiali saluti
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Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75.2k 2.3k 20
Gentile Utente,

mi pare di capire che siamo di fronte a progressi senz'altro notevoli e per certi versi insperati dopo l'emorragia che lo aveva colpito.
Per quanto riguarda l'afasia è difficile prevederne il decorso, sembra che al momento non ci siano miglioramenti significativi, questo non è un elemento prognostico favorevole ma, come al solito, la realtà potrebbe essere diversa.
Tutto dipende dall'entità del danno subito nella regione cerebrale corrispondente al linguaggio. Buona notizia è la consapevolezza del problema da parte di Suo fratello e la buona capacità di comprensione riacquistata.
Sperando sempre in ulteriori miglioramenti, certamente possibili, Le porgo i migliori auguri.

Cordiali saluti