Emiparesi

Nel 2008 sono stato operato per via endovascolare al fine della chiusura di una FAVD (fistola aterovenosa durale), in area rolandica parasagittale sinistra.

Due anni dopo all'arteriografia, tutto era regolare e sono stato bene fino al mese scorso, quando ho iniziato a mostrare segni di emiparesi nel lato desto del corpo.

Gli episodi insorgono con formicolio al piede che si espende al polpaccio, poi all'avambraccio e alla mano che si blocca come avessi un crampo, con le dita che si contaggono involontariamente e si iperestendono alcune all'esterno altre all'interno. Vengo preso dal panico e dalla disperazione, la sintomatologia dura circa cinque minuti e poi regredisce del tutto.
Non che la forza di chiedere aiuto con un filo di voce.
All'inizio gli episodi si verificavano raramente, nell'ultimo periodo anche 2/3 volte al giorno.
Ultimamente perfino in acqua mentre nuotavo, ho corso il pericolo di morire affogato se non mi avessero soccorso.

Devo segnalare rispetto al mio stile di vita che nell'ultimo anno ho iniziato a fare bicicletta in città, spostandomi per andare a lavoro o fare commissioni come prima facevo con lo scooter.
Ancora sento degli scricchiolii provenienti dal collo tutte le volte che giro la testa o la fletto in qualsiasi direzione.

Ultimamente sono stato condotto al Pronto soccorso dove mi hanno fatto una Tac encefalo, ma non risultava nulla.

Naturalmente adesso sono due settimane che sono a riposo assoluto, ma gli episodi si ripetono ugualmente, stamani ad esempio mentre guardavo la Tv serenamente disteso in poltrona.

Ho chiamato il neuroradiologo interventista che mi ha operato e che mi aspetta a fine mese per fare una Rm encefalo e una Angio Rm. Ma cosa mi sta succedendo? Quanto mi devo preoccupare? Son in pericolo di vita di ictus cerebrale o di cosa?

Grazie delle risposte.
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Dr. Vincenzo Sidoti Neurologo 566 16 20
Direi che in attesa del controllo neuroradiologico consiglio un elettroencefalogramma basale per valurae eventuali anomalie elettriche irritative in area rolandica sinistra nell'ipotesi clinico-anamnestica di crisi parziali sensitivo-motorie.

Dott Vincenzo Sidoti

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore,

quindi se ho ben capito, Lei non ritiene che la bicicletta possa aver avuto una qualche influenza sulla sintomatologia (per via delle ripercussioni alla schiena e al collo, dovute alle buche o alle asperità stradali)

Cordiali saluti.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Aggiungo che stamani mi sono accorto di avere entrambi i piedi e le caviglie gonfi, anche se non molto doloranti. Avverto solo come un leggero bruciore...
Non avevo mai accusato gonfiori di nessun genere prima d'ora. Può esserci una relazione con la problematica suesposta?
Grazie.
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Dr. Vincenzo Sidoti Neurologo 566 16 20
Nessuna correlazione con il gonfiore n'è con l'attività da bici a mio parere