Cavernoma

Buongiorno,

mio padre ha 71 anni e in questi giorni ha effettuato un esame RM CERVELLO E TRONCO ENCEFALICO.

Si tratta di un esame follow - up in quanto nel gennaio 2017 ha subito una leggera emorragia capsulo talamica che non gli ha provocato sostanziali danni.

Il referto dell'esame è il seguente:

TECNICA 3D FLAIR, sezioni assiali e coronali T2 - TSE, sagittali T1-SE, DWI, 3D SWAN.

Esame confrontato con RM del 21/03/17

Sostanzialmente immodificate le dimensioni complessive dell' ipointensità T2* capsulo - talamico destra nel cui contesto, al controllo odierno, si apprezzano alcune piccole aree iperintense in T2; i rilievi potrebbero essere compatibili in prima ipotesi con angioma cavernoso (Zabramski II).
Invariata la minima reazione gliotica periferica.
Nelle sequenza ad alta suscettibilità si apprezzano due puntiformi marcate ipointensità in corrispondenza del lobulo parietale superiore ed in sede temporo occipitale destra; i rilievi seppur aspecifici potrebbero essere compatibili con cavernomi (Zabramski IV).
Non aree di restrinzione della diffusione compatibili con lesioni ischemiche recenti.
Nella norma il sistema ventricolare.
Strutture mediane in asse.
Invariato il resto.

Avrei gentilmente bisogno di sapere la gravità della situazione.

Nel controllo che ha effettuato il giorno 31/03/17 dopo l'esito della RM 21/03/17 il neurologo, dove è in cura, aveva notato ottimi miglioramenti, riassorbimento totale dell'emorragia e non aveva espresso particolari gravità.
Nei mesi successivi è stato sottoposto anche ad Holter per la pressione e per la verifica di eventuali aritmie ma senza particolari problematiche.
Mio padre è molto attivo e presenta un leggerissimo deficit di sensibilità agli arti sinistri che però non compromettono il suo stile di vita.
Inoltre ogni giorno effettua della ginnastica che gli hanno insegnato in sede di riabilitazione.

Grazie per le preziose consulenze
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Egregio Utente,
dalla Sua descrizione non parrebbe di poter porre in correlazione patogenetica il reperto di cavernoma ed il pregresso episodio di ictus emorragico, non essendovi una chiara contestualità topografica. Ad ogni buon conto, il reperto di cavernoma potrebbe essere approfondito con ulteriori indagini, su valutazione del Neurochirurgo che prenda visione diretta delle immagini della Risonanza Magnetica eseguita.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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