Parestesie il giorno dopo aver assunto alcol

Buonasera, vorrei porvi un quesito che al momento non mi è chiaro.
Premetto che soffro di ansia da circa sei anni e spesso ho avuto sintomi come nausea, paure, mancanza d'aria interrotte nel momento in cui mi sono tolto dalla situazione che mi creava ansia.
Attualmente sono in cura da uno psicologo.
Ho notato un particolare abbastanza strano, il giorno seguente ad aver alzato un po' il gomito con bevande alcoliche, noto lievi formicolii agli arti, fin qui nessun problema dato che sono abbastanza lievi.
Il problema si presenta nel momento in cui mi metto alla guida (non da ubriaco, mi riferisco al giorno seguente da sobrio), dopo poco inizio a provare ansia e mi compaiono lievi formicolii dietro la nuca, al palato, all'addome ed alle mani.
Se non mi fermo con l'auto, i sintomi aumentano sempre più e qualche volta mi sono ritrovato con le mani tese ed addirittura con difficoltà a parlare data la pesantezza delle labbra.
Nel momento in cui scendo dall'auto ed inizio le procedure per rilassarmi, pian piano ritorno ad uno stato di normalità.
A cosa può essere dovuto tutto ciò?
Il mio psicologo mi ha parlato di un disturbo da conversione (dato che sei anni fa ebbi la prima crisi d'ansia proprio con nausea e parestesia).
Può esserci una causa fisica?
Oppure è un inganno del mio cervello favorito da qualche carenza dovuto all'alcol assunto il giorno prima?
Grazie
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Egregio Paziente,
l'ansia è per definizione "la grande simulatrice" attraverso il suo meccanismo di conversione somatica, ma da Neurologo sono abituato a valutare sempre con attenzione lo stato neurologico di un paziente e, una volta accertata la completa normalità, se davvero sussiste una disarmonia emozionale da disturbo ansioso, allora mi sento sicuro a parlare di psico-somatizzazione. Escluda l'effetto postumo dell'assunzione alcoolica, anche perché da quanto dice parrebbe essere al di sotto del livello di intossicazione acuta, se ha avvertito parestesie potrebbe essere opportuno valutarle da un punto di vista clinico-neurologico.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
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