Acufene da riduzione pregabalin?

Salve vi scrivo per chiedervi se è possibile che la causa del mio acufene sia stata la riduzione del pregabalin.


Mi spiego meglio, per trattare l'ansia di cui soffro, di recente mi è stato detto di prendere pregabalin 300 mg al giorno (il pieno dosaggio è stato raggiunto pian piano (tre mesi) ed è durato circa un mese) e che quando sarei stato meglio avrei potuto dimezzarlo.


Il giorno successivo al dimezzamendo (circa due settimane fa) è stato terribile, ansia fortissima, vertigini, dolori al petto e acufene all'orecchio sinistro.

Adesso l'ansia si è ridotta, dolore al petto non ne ho più, vertigini molto ridotte, ma è rimasto l'acufene.


La mia domanda è: è possibile che la riduzione del pregabalin abbia provocato l'acufene?

Se si, è guaribile?

Sono stato dall'otorino che non ha trovato niente e mi ha detto di fare una visita neurologica, che ho prenotato e avrò fra circa un mese
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Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buonasera.
Il pregabalin è uno dei farmaci che possono produrre acufeni. Vi sono però reports di persone che hanno avuto l'effetto opposto. Non è quindi da escludere la sua ipotesi.
La prova del nove potrebbe farla ripristinando la dose precedente, sempre previo assenso del suo medico.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore per la risposta.

Ad ogni modo ieri sono andato dallo psichiatra che mi segue e ha supposto pure lui la stessa cosa. Quindi mi ha detto di prendere 300 mg la sera in un unica dose.

Io ho avuto un po' di scetticismo(avevo paura di sentirmi stordito con una dose cosi consistente in un unica volta, e già mi era successo il mese scorso di provare derealizzazione e depersonalizzazione, difficoltà a parlare con delle dosi ravvicinate) e quindi ieri sera ho deciso di prendere 225 mg. Mi sono sentito un po' stordito ma per fortuna una cosa leggera.

Stamattina mi sono svegliato senza acufene, peccato il silenzio sia durato 15 minuti.
Verso le 14 ho sentito ansia, agitazione, e battiti accelerati.
Ho supposto fosse finita la copertura del pregabalin.
Quindi ho deciso di anticipare metà dose alle 17. Ansia passata, leggerissimo stordimento e l'acufene alle 18 è passato per mezz'ora.
Alle 21 prenderò la seconda dose da 150.

A questo proposito le chiedo: ha senso ciò che sto facendo, provando a distanziare di qualche ora una dose dall'altra per evitare stordimenti e aumentare una ipotetica copertura?

Un'altra domanda, il pregabalin come funziona?
Ho letto che aumenta la quantità del neurotrasmettitore Gaba, che inibisce il sistema nervoso.
Se questa informazione è corretta allora è logico pensare che l'acufene sia venuto a causa di un'eccessiva attività neuronale data dal brusco abbassamento della quantità di Gaba che ha lasciato quindi i nervi "scoperti", e forse in disequilibrio anche con il glutammato che forse per trovare un equilibrio con il gaba e non lasciarmi troppo stordito era aumentato di conseguenza. Sebbene mi pare strana questa ultima conclusione.

Quindi chiedo a lei dottore, quanto di ciò che ho supposto è corretto?
Come funziona esattamente?
Lo chiedo perché sono estremamente curioso di capire come funzionano certi aspetti del corpo umano.

La ringrazio ancora
[#3]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Suddividere le dose del pregabalin ha senso.
Anche la sua idea sul bilanciamento gaba/glutammato è corretta, complimenti.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore, grazie mille per la risposta è stato molto gentile.

Purtroppo le cose non stanno andando proprio benissimo.


Le faccio un riassunto della mia storia clinica.
La prego di leggere perché sono veramente demoralizzato, perché io non ci sto capendo più molto e il mio psichiatra diciamo che mi ascolta superficialmente e io vorrei cercare di comprendere meglio e risolvere.

Io ho preso paroxetina 20 mg per quasi 4 anni, il disturbo era ansia generalizzata e una lieve depressione.
A ottobre/novembre scorso mi viene diagnosticata cefalea tensiva e mi viene detto di assumere subito 25 mg di amitriptilina e di scalare contemporaneamente la paroxetina:una settimana a 10 mg poi niente.
Dopo un mese si ripresentano i sintomi che avevo prima di assumere la paroxetina, cioè vertigini.
Il neurologo che mi aveva prescritto amitriptilina e lo scalaggio della paroxetina, mi dice di assumere 25 mg di pregabalin in più alla amitriptilina. Due settimane e non cambia niente, allora parlando con il mio psichiatra arrivo ad assumere piano piano piú pregabalin e intorno a gennaio arrivo a 300mg di pregabalin. Va meglio ma non bene come quando prendevo solo paroxetina.

Allora il mio psichiatra mi dice di assumere di nuovo i 20 mg di paroxetina, partendo da 10 per una settimana e poi 20. E che quando sarei stato bene avrei potuto scalare il pregabalin a 150.

Arrivo a 20 mg ed ecco qua che sì l'ansia passa ma l'assunzione vicina di questi farmaci mi causa depersonalizzazione, derealizzazione, una fame incontrollata, difficoltà incredibile a trovare le parole, stordimento generale. Passa qualche giorno (2/3), sto bene ma stordito.
Tolgo allora 150 mg di pregabalin, sto male, il giorno dopo mi viene l'acufene e per 3 giorni forte angoscia, ansia, ma passa tutto, L'acufene rimane insieme a un leggero senso di sbandamento, aspetto qualche giorno e l'acufene non passa.
Dopo circa una settimana vado dal mio psichiatra che mi dice di riprendere il pregabalin a 300 mg e di non variare paroxetina e amitriptilina (io rimasi perplesso, quindi decisi di non passare immediatamente a 300 mg ma di fare uno step di passaggio a 225 mg) l'acufene migliora.
Il giorno dopo arrivo a 300 mg, risultato: tachicardia, difficoltà a respirare, leggeri tremori, irritabilità, acufene che va alle stelle soprattutto ogni volta che assumo la paroxetina.

In tutto questo caos decido di cominciare a prendere appunti sull'andamento dell'acufene e di cercare di capire cosa mi stesse succedendo studiando i vari farmaci, neurotrasmettitori ecc. La notte l'acufene è così forte che non riesco a dormire molto.
Il giorno dopo va peggio, la tachicardia è aumentata, non si calma per tutto il giorno e mi sento veramente strano e comincio ad avere paura. Il pomeriggio vado dallo psichiatra, aveva un urgenza e mi dice velocemente ritorna alla dose di prima.
Quale dose di prima??? Quella che mi aveva procurato l'acufene?
Io mi sento disperato, davvero.
Che cosa devo ridurre? Di quanto devo ridurre? Boh. Abbandonato a me stesso

Allora mi accorgo di una cosa.

L'acufene aumenta tantissimo e per almeno 6 ore, 20 minuti dopo aver preso 20 mg di paroxetina.
Aumenta un pochino dopo aver assunto 25 mg di amitriptilina e con l'assunzione del pregabalin a volte aumenta, a volte no e qualche giorno prima addirittura era passato poco dopo.
La tachicardia è arrivata poco dopo aver ripreso il pregabalin a 300 mg e dopo circa una settimana che prendevo 20 mg di paroxetina.
Leggo allora emivita e picco plasmatico dei farmaci, assurdo come tutto coincide. Al netto di Bias e lucidità mentale che sicuramente è ridotta.

Allora suppongo, dato i sintomi, la mia storia clinica, di essere in lieve sindrome serotoninergica.
Devo abbassare la serotonina.

Allora l'altro ieri decido di prendere
25 mg di amitriptilina a cui tolgo un pezzettino minuscolo
225 mg di pregabalin (suddiviso in due dosi)
5 mg circa di paroxetina.
(Ho una bilancia che misura i milligrammi a casa ma non è facilissimo ottenere un peso preciso del principio attivo visto che il principio attivo è inglobato al materiale della compressa)

Risultato: acufene ridotto per la prima volta, e finalmente a livelli non invasivi. Riesco a dormire per bene.
Ieri stessa dose e l'acufene si riduce ulteriormente.

Peggiora un pochino anche il mio equilibrio, non ho idea del perché, sarà tutto lo stress, forse la serotonina sta scendendo un po' troppo velocemente o forse che ne so, ho tolto troppo pregabalin.
Allora oggi
Mattina 25 mg dì amitriptilina
Dopo pranzo 150 mg di pregabalin (invece dei 100 di ieri )
un'ora dopo l'acufene peggiora. DISPERAZIONE.
A cena prenderò comunque 5 mg di paroxetina.
E prima di dormire 75 mg di pregabalin.

Domani prenderò in totale 225 mg di pregabalin, 5 paroxetina, e 25 di amitriptilina.

Aspetterò qualche settimana in queste dosi perché so benissimo che variando più farmaci contemporaneamente cambiano troppi fattori, equilibri ecc.

Comunque ipotesi su acufeni:
Aumenta dopo l'assunzione della paroxetina perché si accumula troppa serotonina che eccita in maniera abnorme chissà quali neuroni. Pensavo comunque che gli ssri agisseró molto meno in fretta di così.
Aumenta dopo troppo pregabalin perché Boh. Forse troppo gaba inibisce troppo e anche questo causa acufeni??
Era venuto per la prima volta dopo aver dimezzato il pregabalin perché c'era di colpo troppo poco Gaba.

Mi dia una mano e qualche risposta lei dottore, io sto sviluppando una vera e propria ossessione e disperazione in queste settimane.
[#5]
Dr. Paolo Carbonetti Psichiatra, Psicoterapeuta 3.8k 220
Buonasera.
La prima cosa da fare, ma già la sta facendo, è di interrompere questa continua variazione di farmaci e dosi. Non è una buona condotta, sia perchè per capire l'effetto di ciascun farmaco e di ciascuna dose occorre far passare almeno alcuni giorni, sia perchè c'è il rischio di attribuire alle singole modificazioni della cura certi sintomi che probabilmente appartengono al suo disturbo di base. Insomma, così si fa troppa confusione.
Occorre concentrarsi sull'ansia, mettendo temporaneamente tra parentesi il problema degli acufeni, che va affrontato in un secondo momento.
In ogni caso, secondo la mia personale esperienza, ma non solo, l'amitriptilina è piuttosto efficace nel curare acufeni che non abbiano una origine periferica.

Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-

[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore, la sua risposta è per me fonte di serenità.

Si, cercherò di stare più tranquillo, ormai è passato un mese dalla comparsa dell'acufene e non ho pensato ad altro, come un ossesso.

La ringrazio ancora tantissimo.

La aggiornerò
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