Il rischio che comporta la iniezione

Salve, vorrei sottoporre un interrogativo riguardante il rischio che comporta la iniezione di Avastin o simile, rischio valutato da un punto di vista strettamente tecnico, tenendo conto che ho un solo occhio disponibile e non vorrei rischiare di perdere anche questo, ma anche che mi si è manifestata una maculopatia da forte miopia che và in qualche modo affrontata.
Cordiali saluti.
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
bisogna vedere l'anatoopatologia maculare ovvero un OCT per giudicare la necessità!
Un caro saluto
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Dr. Massimo Nicolò Oculista 193 8 17
Gentile Signore,
mi permetto di sovrappormi al collega Dr. Siravo.
In corso di miopia peaologica può svilupparsi una complicanza denominata "neovascolarizzazione coroideale". In altre parole iniziano a crescere dei capillari neoformati sotto il centro della retina (la macula). Questi capillari sono molto immaturi e dalla loro parete fragile e permeabile trasuda siero e a volte anche sangue. Il risultato visivo e' la comparsa di ondulamenti o distorsioni delle immagini e/o una macchia centrale più o meno scura. La diagnosi viene fatta eseguendo due esami: OCT e fluorangiografia.
Una volta che la presenza della neovascolarizzazione coroideale e' stata accertata allora è importante fare la scelta terapeutica più giusta. Ad oggi la terapia di scelta per queste forme e' la terapia fotodinamica rimborsabile anche dal SSN. Terapie alternative sono anche la iniezione intraoculare di farmaci come Avastina e Lucentis. Questi farmaci tuttavia mentre sono indicati in modo elettivo per la neovascolarizzazione coroideale secondaria a degenerazione maculare legata all'età non hanno ancora avuto l'approvazione ufficiale per le forme secondarie a miopia patologica.
Cosa fare allora?. La decisione secondo me va presa in base al tipo e estensione della neovascolarizzazione e ovviamente in base al fatto che lei è monocolo.
I rischi di una iniezione dentro l'occhio sono francamente trascurabili ma non possono essere azzerati (infezione grave, distacco di retina). D'altra parte è invece molto probabile che se la neovascolarizzazione coroideale non viene in qualche modo bloccata, la sua visione centrale corre un serio di rischio di deteriorarsi.
saluti,

www.occhioallaretina.it

Massimo Nicolò - medico Oculista
Professore Associato Malattie Apparato Visivo
Università di Genova
www.occhioallaretina.it - www.biosanitas.com

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimi Dottori, ringraziandovi per la sollecita risposta vorrei chiedervi se potete indirizzarmi, vista la mia particolare condizione, ad un centro particolarmente specializzato nel trattamento della mia patologia.
Fiducioso della Vs. attenzione,
saluto cordialmente.
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Dr. Massimo Nicolò Oculista 193 8 17
Può rivolgersi alla clinica oculistica dell'universita' di firenze ospedale Careggi.
saluti,

www.occhioallaretina.it
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
Siena,Pisa,Firenze hanno ottime scuole di Oculistica che si sono da sempre interessate alla retina,sia dal punto dii vista clinico che chirurgico!!!
Un caro saluto
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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori, vista la Vostra disponibilità, di cui Vi ringrazio, vorrei illustrarvi più dettagliatamente la mia situazione.
Dall'occhio che non vedo, il destro, sono stato operato 14 anni or sono per distacco della retina. E' stato fatto prima un "cerchiaggio ", ma non ha funzionato ed è stato necessario , dopo circa 4 mesi mettere olio di silicone (vitrectomia?) che è stato rimosso dopo circa 14 mesi, ma subito rimesso perché la retina non stava sù.
Sono passati ormai più di 12 anni, ho sempre il solito olio di silicone, teniamo sotto controllo la pressione con "xalacom", ma non ci vedo.Naturalmente, mi sono dimenticato di dirlo,dalla prima operazione mi segue il professore che ha eseguito l'intervento. Per completezza devo anche dire che all'occhio sinistro le deformazioni si sono manifestate circa 10 mesi fà, inizialmente sembravano dovute a una cataratta che è stata operata con successo, poi c'è stata una secondaria, trattata con laser, finalmente abbiamo ipotizzato un problema alla macula, poiché le distorsioni non sono sparite e ho chiaramente dei punti in cui non vedo.
Dopo domani ho una fluorangiografia e vediamo che succede.
Capisco che non è facile fare valutazioni senza un controllo diretto, ma pensate che sull'occhio destro (quello che non vede) la procedura seguita è la unica possibile tenendo conto che negli ultimi anni qualcosa sarà cambiato nelle cure?
Scusate la lunghezza, spero in una Vs. considerazione,
distinti saluti.
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Ovviamente accia cotrolli reiterai con l'OCT!
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dopo
Utente
Utente
Buogiorno gentili Dottori,
ieri ho fatto la fluoroangiografia, non sò se devo essere felice del risultato, il mio professore dice che non ci sono " membrane occulte " e che considerando la mia situazione, c'è da essere contenti e non conviene per ora fare niente. Non sono particolarmente felice perchè in realtà i problemi che mi limitano rimangono e devo imparare a conviverci.
Penso che sentirò un altro parere, anche se capisco che se fosse diverso mi metterebbe in difficoltà su cosa fare.
Ringraziandovi della Vs. pazienza, sarei felice di una Vs. opinione in merito.
Distinti saluti
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
è chiaro che deve essere felice dei risultato!!
Ci contatti oure per qualsiasi cosa!
Un caro saluto
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Dr. Massimo Nicolò Oculista 193 8 17
Gentile Signore,
oltre alla fluorangiografia le consiglio di eseguire anche l'esame OCT. Spesso infatti nei miopi elevati l'OCT mostra modificazioni che non si riescono ad apprezzare in modo chiaro alla fluorangiografia. Probabilmente se si esclude la neovascolarizzazione coroideale e' possibile che l'OCT riveli la presenza di una membrana epiretinica aderente alla superficie della macula che ne deforma il profilo.
saluti,

www.occhioallaretina.it
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dopo
Utente
Utente
Carissimi Dottori, vi sono riconoscente per le informazioni ed i congli che tempestivamente mi date.
vi chiederei se potete spiegarmi come può essere trattata una eventuale membrana epiretinica, se il trattamento è invasivo e può portare un migòioramento del visus oppure serve ( e non è poco ) a evitare un eventuale degenerazione del problema.
Un cordiale saluto
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Dr. Massimo Nicolò Oculista 193 8 17
Gentile Signore,
per prima cosa bisogna arrivare ad una diagnosi (che al momento no nmi pare ci sia) e poi si parlerà del trattamento.
saluti,

www.occhioallaretina.it
[#13]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori, volendo avere un'altra opinione riguardo il mio problema, sono stato a fare una visita da un professore a Firenze, molto quotato, il quale, come del resto mi avevate consigliato Voi, mi ha fatto fare immediatamente un OCT dal quale è venuto fuori che c'è un foro maculare.Il professore mi vuole rivedere tra un mese ripetendo l'OCT per vedere se ci sono cambiamenti nel breve periodo.Naturalmente se prima ero demoralizzato, ora sono disperato, ma anche costernato, come è possibile che il professore che mi ha seguito fino ad ora, da 14 anni, non mi abbia mai fatto fare un OCT? Eppure è un anno che accuso deformazioni e distorsioni delle immagini, calo di visione e tutti i sintomi che mi sembra di aver capito fanno pensare ad un foro maculare.Essendo tuttora convinto della sua capacità e coscienza mi viene da pensare che lui comunque aveva capito il problema, ma non avendo a disposizione l'occhio destro, non voleva accellerare una decisione comunque molto rischiosa.
Il professore di Firenze mi ha detto che probabilmente se la situazione tende a peggiorare , conviene intervenire prima che si verifichi un distacco della retina, cosa ne pensate?
Mi scuso per la descrizione confusa delle cose, certo in un Vs. riscontro, cordiali saluti
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Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
intanto sarebbe importante sapere se è un foro lamellare o completo!!!
I fori retinici maculari, anche lamellari, per essere trattati necessitano ,se indicato,della vitrectomia e di null'altro!
Il foro maculare a tutto spessore va distinto dal foro lamellare, dallo pseudoforo (foro nella membrana epiretinica ma non nella retina) e dalle cisti maculari solitarie. L’OCT, l’autofluorescenza con HRA e la fluorangiografia riescono di solito a fugare ogni dubbio e indicare la miglior opzione terapeutica, che nel caso del foro maculare è quella chirurgica. La vitrectomia via pars plana con distacco completo delle aderenze vitreali posteriori, peeling della membrana limitante interna con l’uso di coloranti e tamponamento con gas in cavità vitrea ripristina l’anatomia maculare nella maggioranza dei casi. La guarigione completa richiede il mantenimento di una posizione poco confortevole, a testa in giù, per numerose ore nei primi 5-7 giorni, a volte più a lungo . Pur con variazioni individuali marcate, il recupero funzionale è superiore quando si interviene precocemente (in media si ottiene un’acuità visiva di 4-5/10 se il foro non ha più di 6 mesi) e più scarso nei fori di vecchia data. Nei pazienti che non avessero già effettuato l’intervento di cataratta, è opportuno pensare a un intervento combinato.
Alcune situazioni particolari simulano il foro maculare. In alcuni casi si possono formare delle membrane davanti alla macula, tra il vitreo e la retina. Quando si distacca, il vitreo strappa la membrana e non la retina. Questa alterazione si chiama pseudoforo. La vista in questo caso è buona anche se la membrana può "arricciarsi" e causare la visione deformata degli oggetti.

In altri casi possono esserci delle cisti nella retina. All’oculista a prima vista possono sembrare dei fori, ma è sufficiente una visita accurata per distinguerli,come quella che lei ha effettuato con la diagnostica strumentale principe ovvero l'OCT.
Purtroppo le cisti possono rompersi, in quel caso si realizza un foro lamellare, che comunque è meno grave del foro maculare e consente una visione leggermente migliore.


Un caro saluto
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