Depositi su lac rigide gas permeabili

Buonasera, approffitto ancora una volta della cortesia e disponibilità di voi gentili medici per un problema di tolleranza delle LAC.Premetto che utilizzo LAC rigide da ormai 14 anni per un astigmatismo congenito (LAC sx: cyl +7.50, sf +2.25, AX 180) , non ho mai avuto disturbi di rilievo ma da circa un anno prima solo saltuariamente e ormai sistematicamente appena indosso le LAC si formano dopo pochi battiti di ciglia dei depositi opalescenti rimuovibili solo con il detergente apposito sul bordo di entrambe le lenti causandomi appannamento della visione e un tale fastidio da costringermi a rimuoverle. Credo di aver bisogno di una valutazione del film lacrimale e a questo proposito chiedevo consiglio su dove poterla effettuare se presso un contattologo o da un oculista, e nel caso se poteste segnalarmi alcuni nomi. Grazie anticipatamente per l'attenzione,
saluti
[#1]
Attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissima,
mi sembrava di averle già risposto!
La manutenzione quotidiana delle lenti a contatto ha come scopo quello di eliminare dalle lenti i depositi giornalieri provenienti dall' inquinamento ambientale (es. polveri, residui di trucco, etc) e dal film lacrimale (es. lipidi e sali minerali), eliminando così il rischio di infezioni, migliorando il comfort e le prestazioni visive delle lenti e mantenendo sempre intatta la loro trasparenza.Quindi se esistono eccessi di presenze delle cose su riportate(es. polveri, residui di trucco, etc.)oppure alterazioni sistemiche che inducono un eccesso nel film lacrimale di lipidi o di sali minerali è chiaro che diventa una lotta impari !
Ecco perchè è sta impressionante la ricerca su LENTI A CONTATTO NON SOGGETTE A DEPOSITI PROTEICI
I depositi proteici giocano un ruolo decisivo nella tollerabilità delle lenti a contatto. Al contatto con materiali estranei esse sviluppano rapidamente un biofilm attraverso un processo altamente complesso e, pertanto, estremamente difficile da studiare.
Per quanto riguarda le lenti a contatto, questo fenomeno è il motivo per cui esse necessitano di una manutenzione accurata ovvero la pulizia metodica ben conosciuta a chi le indossa!!
La pulizia con soluzioni specifiche per le proteine. Il deposito di proteine, infatti, riduce la possibilità di mantenere umida la superficie della lente e questo determina un annebbiamento della visione. Fino ad oggi l'unico modo per ovviare al fastidio di dover pulire ogni giorno meticolosamente le lenti(specialmete in individui in cui esiste un aumento di produzione sistemica di certe sostanze che finiscono nel film lacrimale depositandosi poi velocemente sulle lenti creando "macchioline") era la scelta di lenti monouso che non necessitano di particolari cure, in quanto devono essere gettate prima che si possa formare un accumulo consistente di materiale
proteico.
Scienziati dell'Università di Bochum, in Germania, lavorando in collaborazione con colleghi di Francoforte e Marburg hanno sviluppato un nuovo metodo di indagine che semplifica la decodifica dei meccanismi coinvolti nella formazione del biofilm proteico. Essi hanno fatto crescere delle "pelliccie" molecolari sulle superfici con singoli "peli" costituiti da peptidi,ovvero proteine corte. Usando un peptide specifico, gli scienziati sono stati in grado di creare una superficie totalmente
resistente alle proteine, risultato utilissimo per particolari propositi come quello della creazione di lenti a contatto sulle quali non si possono creare depositi proteici.
Al primo contatto di un corpo fluido con oggetti estranei, le proteine sono immediatamente assorbite dalla superficie del materiale. Durante questo processo esse si danneggiano, perdono la loro funzione e sviluppano un biofilm, la cui esatta natura dipende dal materiale con cui sono unite.
I ricercatori di Fisica Chimica (Prof. Christof Wöll) e di Chimica Inorganica (Prof. Nils Metzler-Nolte) della Ruhr-University hanno sviluppato una nuova classe di molecole con le quali si possono realizzare in maniera semplice biofilm con caratteristiche predefinite.
I primi esperimenti sono stati realizzati utilizzando come materiale una lastra d'oro. Se gli ibridi molecolari di cui si è detto entrano in contatto con la superficie d'oro, vengono ancorati al metallo da un legame chimico,
sviluppando successivamente un rivestimento fitto e lungo quanto la molecola. In seguito sono stati compiuti degli studi per individuare quali proteine vengono assorbite dal rivestimento di peptide. I dati forniscono prognosi attendibili sul possibile rigetto da parte del sistema immunitario umano.
Per dimostrare la versatilità di tale metodo, gli scienziati di Bochum hanno fatto uso di una sequenza di peptidi ottimizzata per il rigetto di proteine. Il risultato delle analisi del biorivestimento creato ancorando questi peptidi alla lastra
d'oro è stato sorprendente. Il tasso di rigetto delle proteine della prima sequenza testata è stato alto tanto quanto quello delle migliori sostanze usate a tale scopo. La superficie risultante resiste completamente all'assorbimento di proteine.
LEI IMMAGINI QUINDI QUANTO STUDIO E SFORZO SI E' FATTO PER RENDERE I NON IDONEI ALL'USO DI LAC PERCHE' IPERPRODUTTORI DI SOSTANZE CHE "MACCIANO" SUBITO LE STESSE E POTER PERMETTERE LORO DI INDOSSARLE !!
Quindi deve fare studi qualiquantitativi del filom lacrimale per vedere REALMENTE se lei è idonea o no a portare LAC!!!
Un caro saluto
[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente

grazie mille per la dettagliata e competente risposta. Quanto prima devo fare questi test sul mio film lacrimale; mi spiace perchè per molto tempo non ho avuto problemi,anche ora non ho sensazione di occhio secco nè di scarsa lacrimazione, probabilmente il nostro fim lacrimale è soggetto a variazioni nel corso della vita. Spero di poter rimediare perchè con le LAC riesco a correggere molto bene il mio difetto visivo.
Buona giornata
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