Neovascolarizzazione coroidale miopica

Salve, richiedo un consulto riguardante mia madre 50enne che soffre di miopia dall'adolescenza.
Dopo un periodo in cui accusava uno strano fastidio visivo all'occhio destro (una maccchia grigia e la distorsione di linee rette) le è stato diagnosticata una neovascolarizzazione coroidale miopica ed è stata sottoposta nell'arco di due mesi e mezzo a due iniezioni intravitreali con Avastin (credo sia questo il farmaco) che dovrebbe essere un chemioterapico utilizzato in tale contesto per ridurre la vascolarizzazione (esatto?). Il problema è sorto nelkla visita di controllo dopo la seconda iniezione in cui l'oculista le ha detto che purtroppo non aveva recuperato neanche almeno un po' la vista rispetto a quanto invece era avvenuto dopo la prima. L'oculista così le ha consigliato di effettuare un'altra iniezione immediatamente (in modo urgente, e dato che nella lista di attesa dell'ospedale di Ancona in cui tale trattamento è gratuito non c'è posto, è necessario recarsi in una clinica privata e pagare l'intervento di tasca propria...800-1000euro) per evitare che questa "piccola emorragia" si ampli per poi doversi trovare di nuovo da capo. Le vorrei chiedere alcune cose: qual'è la probabilità di riottenere una buona vista (mia madre da quell'occhio ha 5 gradi circa con gli occhiali mentre sull'altro arriva a 10/10 come dovrebbe essere in teroia)? E' vero che con tale trattamento una ricaduta non lontana nel tempo è cosa molto probabile? Quali possono essere le cause di questo tipo di patologie (possibile interferisca anche la menopausa?)? Non è un po' presto in termini di età accusare una tale patologia?
Perdoni eventuali affermazioni spropositate ma sono completamente ignorante in materia e non ho cercato di far altro che riportare ciò che ci è stato detto dall'oculistica.

Grazie anticipatamente.
Distinti Saluti
[#1]
Oculista attivo dal 2007 al 2010
Oculista
Carissimo,
proviamo a rispondere step by step:
-per darti questa probabilità bisognerebbe conoscere l'esatto status quo anatomopatologico di quella che definisce "neovascolarizzazione coroidale miopica"(FAG-OCT).
-le ricadute purtroppo in tali patologie sono sempre possibili a prescindere dalla terapia!
-non esistono studi che correlano le due cose,ma sono i picchi ormonali e non la loro regressione che creano i maggiori problemi in senso emorragico e contrariamente in senso ischemico!
-le alterazioni corioretiniche del polo posteriore, tipiche del miope, sono le rotture della membrana di Bruch o "lacquer cracks" e le atrofie dell'epitelio pigmentato retinico. Le lacquer cracks sono delle erosioni lineari biancastre , uniche o multiple, solitamente orizzontali. Queste linee di frattura sono conseguenza della distensione del polo posteriore e della membrana di Bruch sino alla sua rottura. Talora sono asintomatiche ma spesso si accompagnano ad emorragie sottoretiniche spesso caratteristiche (coin lesions), focali, talora plurime, rotonde, profonde ed a contorni ben definiti; riassorbendosi possono creare notevoli problemi funzionali quando sono centrali. Le lacquer cracks sono importanti dal punto di vista prognostico perchè se da un lato possono essere associate ad emorragie "innocue" da un altro frequentemente si complicano con una neovascolarizzazione sottoretinica.
Sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento!
Un caro saluto
[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta immediata.
Ad ogni modo vorrei sapere se tale terapia (iniezioni intravitreali) sia indicata e dia buoni risultati in generale. Ci può essere un altro tipo di approccio? Inoltre, come le avevo già chiesto sopra, questa non è unapatologia senile? Mia madre ha 50 anni e credo sia presto. Infine, le emorragie che lei definisce "non innocue" a quali patologie più o meno gravi possono portare se il trattamento viene dilazionato nel tempo?

Grazie infinitamente!
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