Gli esiti diagnostici non inciderebbero sulla terapia

Gent.mi Medici
scrivo a proposito di mio padre a cui nel mese di settembre è stata diagnosticata una” Neoformazione polmonare ilare sinistra e neoformazione a carico del lobo polmonare superiore destro “.
In considerazione dell'età (85 anni), della bilateralità della stessa e della sua estensione ( circa 9 cm al polmone dx e circa 3 al sx) è stata esclusa qualsiasi possibilità sia di intervento che di cura ( pneumologa ed oncologi da noi contattati ).

E' stata poi consigliata una TAC Cranio Addome Pelvi che mio padre ha eseguito a fine Ottobre, a distanza di un mese dalla prima diagnosi: l’esito è stato rincuorante, infatti non sono state rilevate metastasi; inoltre, contestualmente, ha ripetuto la TAC ai polmoni dalla quale è emersa una stazionarietà della neoformazione.

Attualmente segue cicli di terapia palliativa consigliati dalla pneumologa che lo ha preso in cura: cortisonici e broncodilatatore ( sospesi in questo periodo viste le buone condizioni respiratorie) e integratori.
La pneumologa non ha ritenuto opportuno che mio padre effettuasse una broncoscopia perché, a suo dire, gli esiti diagnostici non inciderebbero sulla terapia di elezione che non può essere altro che di tipo palliativo.
Un altro oncologo da noi recentemente contatto ci ha invece consigliato di eseguire subito la broncoscopia per una diagnosi, di effettuare controlli ogni 2,5-3 mesi e solo qualora diventasse sintomatico intervenire seguendo le seguenti opzioni:
• radioterapia sintomatica a livello mediastinico
• monochemioterapia
• terapia biologica (se adenoma) con Tarceva

Attendere gli eventi e la sintomatologia senza intervenire in alcun modo a noi figli, appare ancora più inaccettabile vista la sua vitalità , la sua energia e l’apparente buona forma : non ha subito alcun dimagrimento e non presenta alcun sintomo fatta eccezione per una lieve raucedine, un po' di stanchezza, e negli ultimi giorni l’accentuarsi di una dermatite (?!?) di cui soffre da tempo ( macchie rosse sulla fronte , ora estese anche ad una guancia dove assumono strane forme..)

L’ orientamento terapeutico consigliato è l'unico fattibile o esistono altre possibilità che possano rallentare il decorso e prolungare la sua vita rispettandone la buona qualità?

Vi sarei profondamente grata per un parere esperto
Con profonda gratitudine

P.S: Ad ogni buon fine allego alla presente breve sintesi esami effettuati ( ematochimici e marcatori) ed esiti TAC.

Tac Torace del 19 settembre
TC TORACE (senza e con m.d.c.)- TC TORACE (senza e con m.d.c.)– l’esame topografico computerizzato a raggi X del Torace evidenzia alterazioni tomodensitometriche (TDM) morfologiche e di contrast enhancement(ce), riferibili a 2 espansi grossolanamente tondeggianti, a densità disomogenea, prevalentemente solida, a contorni policiclici, diffusamente irregolari ma netti, connessi entrambi alle strutture ilari da strie sottili di tessuto solido, a carico dei segmenti apicale posteriore del lobo superiore p
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

direi che si può tentare una terapia non aggressiva, ma sulla base di un esame istologico (da effettuare su tessuto prelevato o mediante broncoscopia o mediante biopsia TC-guidata). L'ipertermia (vedi sito www.ipertermiaroma.it ) può aiutare in questo caso.

Resto a disposizione, un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/

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