Metastasi ossee da carcinoma lobulare

Gent.mi dottori,
ho subito nel 2007 un intervento di quadrantectomia al seno sx per carcinoma lobulare (linfonodo sentinella positivo e asportazione di 14 linfonodi ascellari negativi 1/15). A dicembre 2014, dopo ago aspirato ad un linfonodo ascellare ingrossato e per la presenza di molteplici altri, di piccole dimensioni apparentemente "non sospetti", ho avuto la diagnosi di metastasi di carcinoma (recettori estrogeni 75%- progesterone <1%).
La PET, fatta subito dopo, segnalava diffuse metastasi ossee e linfonododali ascellari, e retro-sovraclaveari sx. Ho iniziato la cura con Faslodex e Denosumab.
Marcatore CA 15.3 in salita (da 35 in dicembre a 83,3 in aprile).
Aprile 15 l'eco di controllo ai linfonodi conferma la presenza di alcuni linfonodi ipoecogeni ovalari in sede ascellare, infraclaveare e sovraclaveare di dimensioni ridotte rispetto a dicembre.
Il 12 maggio il Ca 15.3 passa a 107,7.
PET di controllo fine maggio: malattia ossea metabolicamente meno estesa che nel precedente. Non evidenza di localizzazioni extraossee.
Luglio mamma e eco stazionaria, sovrapponibile a quella dell'anno prima.
Agosto, marcatore CA 15.3 sale a 137,1, Fosfatasi alcalina 109, AST 89 e ALT 82. Sospensione di faslodex e nuova terapia con Capecitabina Accord 5900 mg 3 volte al giorno dopo i pasti.
Domando: come è possibile che la PET dica che c'è una remissione, eco e mammo una stazionarietà e i marcatori continuino a salire? Quale esame è veramente attendibile? Dimenticavo di dire che nel settembre '14 avevo fatto eco addome completo con risultato negativo e in febbraio '15 colon negativa.
La terapia propostami, non priva di effetti collaterali, è l'unica?
Io non ho ancora iniziato la nuova terapia in attesa di chiarirmi le idee in merito.
Ringrazio fin d'ora chi vorrà rispondermi
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile signora, otto anni fa è stata operata per un carcinoma mammario con svuotamento del cavo ascellare in cui solo il linfonodo sentinella era positivo. Ora presenta sempre in ascella positività linfonodale. Il suo caso è una testimonianza a favore di coloro che considerano demolitivo, invalidante ed inutile lo svuotamento ascellare, in quanto il cancro non è una malattia locale, ma è sistemica dalla sua prima cellula.
In questi otto anni avrà fatto sicuramente una terapia ormonale, quale?
Rispetto alla sua domanda in cui evidenza una discrepanza nei risultati tra eco/Pet e marcatori la risposta è semplice: la parte macroscopica delle metastasi si è ridotta, ma la parte cellulare microscopica è sempre attiva. Personalmente non avrei sospeso il faslodex, ma lo avrei associato alla capecitabina, ma queste sono indicazioni senza importanza legate alla esperienza personale dei singoli oncologi.
Quello che mi preme segnalarle è il fatto che lei soffriva di gastrite con metaplasia intestinale. Non so se ora ne soffre ancora, ma sarebbe interessante sapere anche lo stato della mucosa del colon. Ci sono interessanti considerazioni di alterazioni mucose dell'intestino nelle donne con tumore al seno per una alimentazione sbagliata. Praticamente, si alterano le mucose e si sviluppa il cancro. Cosa mangia? quali sono le sue abitudini di vita? quale è il suo ambiente familiare e lavorativo?, In verità un dubbio lo aveva avuto anche Lei nel 2014, ma ora i dati scientifici possono dare nuove spiegazioni anche alla sua vecchia domanda. Aspetto le informazioni. Cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

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Utente
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Gent. le Dottor Bindi, la ringrazio infinitamente per avermi risposto...
Sono contenta che l'abbia fatto proprio lei: ho letto i suoi articoli "E se Colin Campbell avesse ragione?" e gli altri..., ciò che lei scrive corrisponde ai miei attuali orientamenti.

Rispondo alle sue domande:
-per sette anni ho preso sempre Arimidex (anche se la terapia iniziale prevedeva due anni con Tamoxifene e poi tre anni con un inibitore dell'aromatasi, ma quando l'oncologo ha saputo che avevo avuto una flebite nella prima delle mie tre gravidanze ha preferito passare subito all'Arimidex, considerando che ero già in menopausa e avevo 55 anni). Dopo sette anni ho sospeso, su consiglio dei medici, il farmaco pur "sentendo" che non dovevo farlo e dopo tre mesi i linfonodi che già presenti si sono ingranditi insospettendo il radiologo.....
-Per quanto riguarda la mia alimentazione, riconosco che ho passato una vita a trascurarla per ignoranza e per gli impegni lavorativi (oltre ad essere un'insegnante ho anche sempre aiutato mio marito nel suo laboratorio). Mangiavo frettolosamente, amavo i dolci, approntavo veloci cene con prosciutto e melone, formaggio...bevevo caffè..., mai superalcolici se non qualche aperitivo o bicchiere di vino.
Da un paio d'anni ho iniziato una dieta quasi vegetariana (consumavo però latte e formaggi in abbondanza, solo qualche volta la carne o affettati) e da dicembre sto facendo una dieta vegana (solo frutta, verdura, cereali e legumi senza carne, né pesce, né latticini o uova né zuccheri e dolci- solo qualche volta il pane bianco quando sono ospite da qualcuno che non usa quello integrale).
Mi sto facendo seguire da una nutrizionista perché il mio emocromo è basso...

Con questa dieta i problemi allo stomaco li avevo risolti, ma il nuovo farmaco mi dà qualche disturbo. Le riporto per esteso l'esito della colonscopia di febbraio'15: esame condotto fino al cieco. Dolicocolon. Condizioni di scadente pulizia che non consentono in molti tratti una valutazione della mucosa. Con le suddette limitazioni, in tutto il tratto esplorato non si apprezzano alterazioni degni di nota a carico della canalizzazione.

Alcune domande:
-Io sto abbastanza bene e mi piacerebbe curarmi di più con la dieta che con i farmaci. Vorrei fare anche qualche giorno di digiuno, ma non credo sia possibile assumere capecitabina a stomaco vuoto o è possibile farlo dopo un estratto di frutta e verdura?
-L'innalzamento dei marcatori è sicuramente da proliferazione? Non può essere da demolizione?
-Credo possa essere utile informarla che mia madre è morta a 66 anni per tumore allo stomaco, o meglio, per le conseguenze del tumore (metastasi peritoneali, renali...). Forse c'è sempre stata anche nella mia famiglia d'origine una cattiva cultura alimentare o una debolezza...?
-Faslodex mi è stato sospeso perché i marcatori continuavano a salire ed è stato ritenuto perciò ormai inefficace, perché lei lo avrebbe mantenuto?
La ringrazio anticipatamente se vorrà/potrà rispondermi, cordialità

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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signora, Io appartengo alla vecchia scuola e la terapia ormonale non l'ho mai smessa nelle mie pazienti. Simile all'Arimidex c'è l'Aromasin e poi il Femara. Ci sono anche l'Enantone e lo Zoladex iniezioni sotto cute ogni mese o tre mesi.Non ho mai usato il Faslodex. Parli con il suo dottore e continui la terapia ormonale. Riguardo alla capecitabina si ottengono gli stessi effetti terapeutici assumendola a dosaggi più bassi 1000mg die continuativamente con sospensioni di 7 gg la settimana. Lo può fare autonomamente, importante che assuma tutte le confezioni che le danno.
La dieta vegana per riuscire a disintossicare l'organismo ha bisogno di tempo, si parla di almeno 2 anni. Il dolicocolon e i residui di feci testimoniano la cattiva alimentazione. Il ristagno delle scorie alimentari non è un bene per l'organismo. Legga il Libro guarire con il Metodo Gerson e adotti il metodo della pulizia intestinale. Ne trarrà di certo giovamento.
Nella sua alimentazione vegana utilizza i frullati verdi come li descrive Victoria Boutenko? sono un buon metodo per assumere grandi quantità di antiossidanti e vitamine fresche. Ci sarebbero altre cure non convenzionali, ma su queste non ho esperienza diretta, ma di certo nel prossimo futuro ci saranno indicazioni aggiuntive. Cordiali saluti
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Utente
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Grazie dottore per la sua risposta.
La informo che la cattiva pulizia del colon, credo, sia stata aggravata anche dall'anticipazione dell'esame (mi hanno telefonato dall'ospedale dicendomi di andare di due ore prima perciò ho smesso di assumere liquidi prima del tempo).
Ho già letto il libro Metodo Gerson e ho fatto quanto consigliato per la pulizia intestinale. Ho solo sospeso provvisoriamente le pratiche col caffè perché volevo prima vedere se il nuovo farmaco mi dava dei disturbi, ma domani riprendo. Mesi fa ho anche fatto l'idrocolon.
Non ho letto i libri della Boutenko che acquisterò quanto prima e seguirò il suo consiglio di chiedere ai medici di riconsiderare la terapia ormonale (le cellule hanno recettori per estrogeni al 75%) ed eventualmente associarla alla Capecitabina. Per quanto tempo dovrò prenderla secondo lei?

Le chiedo nuovamente se posso praticare il digiuno con i soli succhi una volta alla settimana pur prendendo la Capecitabina o rischio di danneggiare il mio stomaco?

Ho un'ultima domanda da farle. La pet di maggio riporta: l'esame dei tomogrammi ha documentato accumuli del tracciante di esaltato metabolismo glicolitico in corrispondenza di lesioni ossee a prevalente componente litica dell'acetabolo ed al versante iliaco dell'art. sacroiliaca di destra, della cresta iliaca e delle spine iliache di sinistra, dei somi vertebrali del tratto D7-L2, di un paio di coste e dell'apice della scapola destra. Conclusioni: malattia ossea metaboricamente meno estesa che nel precedente. Non evidenza di localizzazioni extraossee.
Nella precedente si segnalavano captazioni di pertinenza scheletrica anche a livello della clavicola dx, dell'omero destro e del corpo sternale, ora scomparse.
Da tempo ho un dolore costante, misto a bruciore, ma sopportabile, alla schiena nei pressi della scapola destra (dove ho una metastasi), ma non riesco a capire se è la scapola, le costole o ...
E' possibile indagare per sapere a cosa è dovuto? Può essere che sia un dolore di "guarigione"? (ho avuto dolori alla clavicola e all'omero prima che scomparissero insieme alle metastasi). Ho letto anche dell'ipertermia: cosa ne pensa?
Grazie, cordialità
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Una sola osservazione.

Vedo che in fatto di alimentazione tutte le proposte alternative hanno facile presa su di Lei.

Ma non ha mai pensato che ci sono anche scuole di pensiero con maggiori evidenze scientifiche ?

Ad esempio

https://www.medicitalia.it/news/oncologia-medica/5739-franco-berrino-e-il-nuovo-libro-il-cibo-dell-uomo.html

Tanti saluti

Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com

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Utente
Utente
La ringrazio dott. Catania per avermi segnalato il nuovo libro del dott. Berrino, di cui ho seguito le conferenze e che apprezzo molto come ricercatore. Ho letto il suo articolo che mi ha allegato, i commenti e le sue risposte. Come lei scrive, la difficoltà sta nel selezionare la moltitudine di informazioni che si trovano ovunque… Come tutti, ho qualche criterio di scelta e come lei, prima mi documento (per quel che posso) e poi mi affido alle mie percezioni, frutto di tutta la mia intera vita cercando di non scegliere cose “estreme”. Mi lascio guidare dal mio “buon senso” privilegiando le cose naturali, in primis il cibo. Prima di adottare alcune pratiche proposte dal metodo Gerson mi sono documentata e non ho sposato pienamente le sue cure, infatti mi sto curando in ospedale, affiancando alle terapie tradizionali un’alimentazione che “sento” curativa.
Leggerò il libro di Berrino e le farò sapere…

Colgo l’occasione per informarla che più di tre anni fa, quando sono comparsi i primi linfonodi ascellari con aspetto apparentemente infiammatorio, ma che aumentavano di numero e mi costringevano a controlli ecografici ravvicinati, ero molto in ansia e ho chiesto un consulto a Medicitalia.
Lei mi ha gentilmente risposto che avrebbe fatto una PET, cosa che io ho richiesto ai medici della senologia e all’oncologo, ma loro non hanno ritenuto ci fossero le indicazioni per prescrivermela. Probabilmente se avessero dato retta al suo “consiglio” non avrei dovuto aspettare tre anni per curare le metastasi ossee…
Siccome lo scorso anno non avevo registrato la password e il numero utente, ho dovuto registrarmi di nuovo (quindi non può ricordarsi dei miei messaggi). Volevo che lei sapesse che aveva visto giusto e che tengo in considerazione il suo parere, perciò le chiedo:
in base alla sua esperienza, anche lei assocerebbe Capecitabina alla terapia ormonale, tenendo presente che le cellule tumorali hanno recettori per gli estrogeni?
La ringrazio, cordialità
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Cara signora,
non mi sento di rispondere sulla terapia medica perchè pur con una specializzazione in oncologia medica non me ne occupo .

Nella sua situazione mi preme invece mettere in rilievo alcuni aspetti sottostimati dagli oncologi e che riguardano non il cancro, ma la seconda e più grave malattia che si accompagna al cancro, cioè la PAURA DEL CANCRO, che ci costringe a t non dare valore assoluto ai fattori biologici e predittivi....come "tenendo presente che le cellule tumorali hanno recettori per gli estrogeni? "

Le allego alcuni link per introdurre il tema

https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/4700-dare-sempre-speranza-i-fattori-predittivi-sono-una-mera-informazione-non-una-condanna.html

e per il suo caso

http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/terapia_speranza_determinazione.htm

e se volesse condividere la sua storia ....è la benvenuta.

La narrazione modifica la percezione della malattia....sino a comprendere che non esistono esperienze indicibili ed esperienze inenarrabili

https://www.medicitalia.it/news/senologia/5533-la-medicina-narrativa-e-la-blogterapia.html

Saluti
[#8]
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Utente
Utente
Grazie dott. Catania,
ho letto quanto mi ha segnalato, mi sono commossa leggendo le testimonianze.
Sono anch'io convinta che scrivere sia terapeutico, ma non sempre cerco il tempo per farlo: avere uno scopo sarà più facile.
Da tempo porto con me un quadernetto dove annotare pensieri e riflessioni. Le attese in sala d'aspetto per eco, visite... ritenute una volta solo perdita che facevano solo aumentare l'ansia, ora le accetto, sono diventate un'opportunità: sono VITA in cui penso, guardo, scrivo...e ringrazio di stare bene, nonostante tutto.
Ancora grazie
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61

Non Le chiedo di raccontare la sua esperienza, ma a me basterebbe che riportasse nei commenti di

https://www.medicitalia.it/news/senologia/5533-la-medicina-narrativa-e-la-blogterapia.html

con il copia incolla

>>Sono anch'io convinta che scrivere sia terapeutico, ma non sempre cerco il tempo per farlo: avere uno scopo sarà più facile.
Da tempo porto con me un quadernetto dove annotare pensieri e riflessioni. Le attese in sala d'aspetto per eco, visite... ritenute una volta solo perdita che facevano solo aumentare l'ansia, ora le accetto, sono diventate un'opportunità: sono VITA in cui penso, guardo, scrivo...e ringrazio di stare bene, nonostante tutto.>>

a proposito di...ansia ....in sala d'aspetto.....
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Utente
Utente
Fatto!
Cordialità
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Dr. Salvo Catania Oncologo, Chirurgo generale, Senologo 33.3k 1.2k 61
Visto

Grazie a Lei
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signora, Ringrazio Lei e il Dott. Salvo Catania per il contributo dato a questo consulto. La medicina quando va incontro alle richieste delle persone sofferenti è sempre gratificante da ambo le parti.
Lei ha fatto due domande che dovrà riproporre ai medici che la seguono. Personalmente non ci sono obiezioni alla combinazione degli ormoni con gli antiblastici ( capecitabina). Il meccanismo di azione e gli effetti collaterali sono diversi e non contrastanti. Il dolore alla base della scapola destra può essere riferito alla ricostruzione ossea come Lei suppone, ma va messo in relazione anche alle terapie effettuate in particolare alle flebo di Pamidronato (Aredia o analoghi). I tempi di ristrutturazione ossea si contano nell'arco di 3-6 mesi. Bisognerebbe fare un pò di calcoli che nella sua cartella clinica sono certamente riportati. La sua lunga storia potrebbe essere illustrata in un "Vitagramma". Se avrò tempo lo caricherò su questo sito.
Tra i metodi non riconosciuti dalla medicina ufficiale rientra il metodo del digiuno che fu elaborato dal prof. Ehret nel 1924. Il digiuno è una pratica che non comporta danni all'organismo, se effettuato con certe regole. Un noto politico italiano lo fa regolarmente da decenni ed è in ottima salute pur avendo superato gli 80 anni. Per altri suoi colleghi che non seguono questa pratica, non si può dire lo stesso, ma queste sono illazioni personali senza significato. Se lei vuole fare il digiuno durante la terapia con capecitabina può utilizzare i giorni di sospensione, indipendentemente dallo schema posologico che attua. Cordiali saluti
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Utente
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Gent.le Dott. Bindi,
purtroppo io assumo capecitabina tutti i giorni, tre volte al giorno dopo i pasti, senza interruzioni...,per questo le chiedevo come fare a praticare il digiuno.
Temo che non sia un consigliabile assumerla a stomaco vuoto e mi domandavo se è sufficiente, per contrastarne gli effetti collaterali, un succo di frutta e/o verdura (ho comprato un estrattore) assunto poco prima.
Crede che possa bastare o devo chiedere, nel prossimo controllo in oncologia a metà settembre, di cambiare posologia per consentirmi di usare anche altre pratiche curative che sento mi possano aiutare?
Grazie per la sua disponibilità e gentilezza
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signora, Lei sta già attuando uno stile alimentare favorevole alla sua situazione. Non si preoccupi per le tempistiche del digiuno. Concluda tranquillamente la Chemioterapia come è stata prescritta e quando il suo tratto gastro enterico sarà nuovamente nella norma, prenderà in considerazione i digiuno. Cordiali saluti