Frattura tibia

buonasera.
nel maggio scorso ho subito un intervento d'urgenza per frattura scomposta e esposta della tibia e piatto tibiale a seguito di incidente. mi è stata applicata una placca e diversi chiodi e ho seguito un periodo di riabilitazione fisiatrica durante e dopo i consueti tre mesi senza sottoporre a carico l'arto. la risposta è stata buona a detta di chi mi ha monitorato nel tempo, specialmente la ripresa articolare (un po' meno quella muscolare), ma il controllo trimestrale cui mi sono recato oggi ha evidenziato un segno anomalo di persistenza della frattura intorno al punto di esposizione (media altezza della tibia), dove da alcuni giorni e specie dopo un tentativo di corsa (il primo dall'incidente) lamentavo fastidio. il medico dell'ospedale mi ha prescritto una tac per valutarne l'entità e poi decidere se rioperare per togliere la protesi, ipotizzando che la posizione della placca (l'intervento è stato d'urgenza per via dell'esposizione della frattura) abbia osteggiato il pieno riformarsi dell'osso. nel corso della giornata il dolore è andato crescendo, mentre negli 11 mesi trascorsi dall'intervento non ne ho mai accusato il quel punto ma solo intorno al ginocchio (15/20 cm sopra).
in attesa di fare la tac e aspettare la valutazione dell'ospedale, mi chiedo se dovrei evitare di sottoporre la gamba a carico (l'ortopedico mi ha solo vietato sforzi, come corsa o palestra) se non andare al pronto soccorso per fare la tac alla svelta. considero la componente psicologica che potrebbe incidere sulla mia valutazione del sintomo, ma non ho mai sofferto di ipocondria e mi pare che il dolore alla gamba, specie dopo una breve camminata, sia accesciuto. mi chiedo anche, vista l'assenza di dolore in quel punto per quasi un anno, se sia possibile che la frattura sia nuova. alla visita di stamane, in ortopedia, mi hanno detto che la placca dovrebbe tenere insieme la tibia malgrado la frattura non rimarginata, ma mi chiedo se sia possibile che sottoponendo al carico l'arto la frattura si estenda in modo che la placca non possa più contenerla.
in breve vorrei una rassicurazione su questa eventualità, se cioè dovrei evitare anche di camminare, e un consiglio su come comportarmi onde evitare il peggio mentre aspetto la tac, il referto e le valutazioni dell'ospedale. vorrei infine sapere, in caso di intervento di rimozione della protesi ed essendo l'osso non ben riformato, quale durata di degenza (cioè di assenza di carico) dovrei prevedere.
preciso che ho 30 anni.
grazie in anticipo.
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Dr. Lucio Pennetti Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 1.2k 27
Ritengo pertinente lo spostamento del consulto nell'area di ortopedia e traumatologia.
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dopo
Utente
Utente
purtroppo l'area ortopedica è sempre intasata dalle richieste e non accetta nuovi consulti. poiché riguarda anche chirurgia speravo di potere avere un parere qui, ma se non è possibile mi armerò di speranza finché il traffico si snellisca. grazie comunque.
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