Rottura menisco mediale

Buongiorno dottore,
ho 35 anni e da un pò di giorni avvertivo un forte dolore alla parte posteriore del ginocchio. Non riuiscivo a flettere il ginocchio e mi risultava difficile anche camminarci sopra.
Ho deciso di andare al pronto soccorso dove, a detta del medico, non è stata riscontrata alcuna frattura del menisco.
Mi è stato riscontrato un sovraccarico funzionale ginocchio sinistro e quadro di sinovite di ndd con segni di iniziale condropatia rotulea. Indoxen 1 cp ogni 12 ore per 3/4 giorni e ghiaccio.
Dopo una settimana il dolore persisteva, così ho deciso di farmi prescrivere una risonanza.
Il referto della RMN dice:

Nei limiti di norma i legamenti crociati ed i collaterali.
Modesto sovraccarico femoro-tibiale mediale caratterizzato da iniziale ed omogeneo assottigliamento del rivestimento condrale specie nella zona di carico del condilo femorale.
Conservati i rapporti articolari femoro-rotulei con spessore condrale nei limiti di norma.
Rottura a decorso longitudinale - obliquo del corno posteriore del menisco mediale, che raggiunge il muro posteriore, con associate millimetriche cisti parameniscali postero-mediali. Non alterazioni di segnale del menisco laterale.
Non significativo versamento articolare. Disetnsione cistica della borsa comune del semimembranoso-gastrocnemio.
Nei limiti di norma il tendine quadricipitale ed il rotuleo.

La terapia da seguire è 10 sedute di ionoforesi con artrosilene. In assenza di beneficio dalle cure sarà utile rivalutare una soluzione artroscopica.


Detto questo volevo chiederle se poteva chiarirmi un pò il quadro, anche per ciò che concerne il discorso relativo alla cartilagine.
Ho chiesto all'ortopedico se avesse avuto senso assumere la condroitina ma, con mio stupore, mi ha detto di no in quanto con la cartilagine non c'è nulla da fare.

Inoltre ha davvero senso provare con queste sedute di ionoforesi dal momento in cui c'è una reale frattura del menisco o avrebbe più senso intervenire subito in artroscopia?

Grazie per il consulto.

Saluti
[#1]
Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo 2.4k 64 118
Ritengo che un bravo medico debba ragionare secondo i dati che acquisisce dal paziente in merito non soltanto di quelli strumentali ma ancor più dei dati clinici. Nella mia pratica (circa 30 anni) ho registrato diversi casi in cui la patologia era solo descritta sul referto ma non lamentata dal paziente e viceversa sul referto nulla di rilevante ma il paziente soffriva. Ho scoperto che la sintomatologia è molto più importante del referto nella misura in cui se il paziente ha dei disturbi allora è il caso di intervenire ma se il paziente non ha nessun disturbo allora non è il caso di intervenire subito!. Questa è la mia personale esperienza, tuttavia in medicina e chirurgia non è sempre così, il medico ha il dovere di porre indicazione all'intervento chirurgico quando sono presenti delle alterazioni strutturali anatomiche che lo obbligano a farlo. Nel suo caso con un referto di questo tipo chiunque le consiglierebbe l'intervento chirurgico. Spetta a lei (con il conforto dello specialista) se provare con una terapia medica oppure lo specialista (sulla scorta dei dati clinici e strumentali) le consiglierà direttamente l'intervento. In sintesi: deve affidarsi al suo medico e seguire i suoi consigli sulla base di quello che lei gli comunica.
AUguri

Dr. Luigi Grosso - Ortopedico Master Spalla Gomito Polso Mano
Busto Arsizio (VA) - Rapallo (GE) - Napoli
www.luigigrosso.net

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Buongiorno dottore e grazie per la risposta!
Ho effettuato l'intervento in artroscopia il 3 luglio con regolarizzazione del menisco mediale.
L'intervento è andato bene ma volevo chiederle se è normale che ado oggi, a distanza di una settimana dall'intervento, il ginocchio si presenta ancora parecchio gonfio e la mobilità è molto ridotta (arrivo a sforzo a piegarlo a poco meno di 90°).
Questo grazie ad una seduta con un fisioterapista, perchè il giorno prima l'angolo era ancora minore.. Arrivavo a piegarlo al massimo a circa 45°.
Sento l'articolazione parecchio bloccata e non so se sia una cosa normale o meno.

Inoltre volevo chiederle se le cisti citate nel referto possono essere più o meno preoccupanti.
Stessa cosa per la sofferenza cartilaginea che mi preoccupa un pò.
E' il caso di preoccuparsi? E nel caso come posso affrontare ul problema?
Grazie mille

Luca
[#3]
Dr. Luigi Grosso Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Ortopedico, Algologo 2.4k 64 118
Spesso succede che l'ansia da guarigione (veloce) pervade la mente delpaziente e lo distoglie da dati concreti di quello che ha subito. E' troppo presto per "sentirsi guarito", deve ancora passare del tempo durante il quale lei farà FKT, ecc. che la porteranno a guarigione (...per fare un bambino ci vogliono 9 mesi e non si può accelerare il tempo!).
Auguri
[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Ha ragione dottore.

La domanda che volevo porle però, e che mi preoccupa un pò, è quella riguardante l'assottigliamento del rivestimento condrale.
E' una cosa di cui devo preoccuparmi?
E' una cosa collegata con il problema al menisco oppure è una cosa a sè stante? Come posso adoperarmi per risolvere il problema?

Stessa cosa per le cisti.. E' una cosa di cui preoccuparsi?

Grazie

Luca