Ernia espulsa l4-l5, protrusione e ernia discale

Buonasera. Recentemente, a seguito di due episodi ravvicinati di fortissimo dolore alla zona lombare, dolore alle gambe e blocco antalgico, ho effettuato una seconda RMN (la prima l'ho fatta 5 anni fa e mi era stata diagnosticata un'ernia a livello l4-l5 non ancora espulsa). Questa volta il responso è stato: a livello l3-l4 protrusione discale posteriore con lieve impronta sul sacco durale; a livello l4-l5 ernia discale postero-laterale destra espulsa e migrata in basso con impronta sul sacco durale e impegno foraminale destro; a livello l5-S1 ernia discale posteriore con obliterazione dei piani adiposi espidurali; osteocondrosi con disidratazione e riduzione dell'altezza dei dischi; accentuazione della lordosi.
Ogni volta che ho dolori e blocco e sono impossibilitata a muovermi, ho preso deflamat e cortisone (punture o gocce).
Ho effettuato una visita specialistica ortopedica e il dottore ha detto che l'unica soluzione è l'intervento chirurgico con taglio di 5-6 cm, poiché non potrei sopportare neanche una gravidanza in queste condizioni (la prova a camminare sui talloni è riuscita). Vorrei gentilmente sapere se l'intervento chirurgico con taglio è veramente l'unica soluzione, se senza l'intervento quindi devo escludere di poter portare avanti una gravidanza e se posso riprendere a fare yoga e camminata veloce per un'ora al giorno come ho sempre fatto (anche da subito). Inoltre, oltre al cortisone che mi provoca troppi danni collaterali, se dovessi avere un'altra infiammazione del nervo sciatico, cosa posso prendere? Grazie.
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Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
In presenza di un ernia discale, ed in considerazione della riferita recente comparsa dei sintomi, è corretto eseguire un ciclo di cure farmacologiche per vedere se i dolori alla schiena e soprattutto alle gambe regrediscono. Certamente, alle cure farmacologiche possono essere associate anche cure fisiche di vario tipo (nuoto, stretching preferibilmente in ambito fisioterapico). Una buona parte delle ernie discali rispondono bene ai trattamenti non-invasivi.
Se le cure farmacologiche, eseguite per varie settimane, non riescono a controllare il dolore si può prendere in considerazione l'intervento chirurgico. Purtroppo, il cortisone è il medicinale maggiormente usato nelle situazioni come la sua, ed il suo uso per lunghi periodi generalmente non è consigliato; se dopo 3-4 settimane dall'inizio dei sintomi il dolore rimane invariato o peggiora può essere preso in considerazione l'intervento chirurgico.

Dr. Konstantinos Martikos
Ortopedico specialista in scoliosi e patologie vertebrali Istituto Ortopedico Rizzoli
www.martikos.com

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Dottore, La ringrazio per la Sua risposta. Le dico che, le cure che ho fatto con cortisone e deflamat sono durate 10-15 giorni entrambe le volte (le ultime 2 volte) e che attualmente non ho né dolori né problemi. Certo, sto attenta a non fare sforzi, non porto pesi, anche durante la visita specialistica stavo bene. La cosa che mi spaventa è che il dottore che mi ha visitata mi ha fatto capire che è come se avessi i giorni contati e che non mi devo illudere e che l'intervento è l'unica via di uscita.
Da quanto Lei mi sta dicendo e sto capendo, non devo invece "correre" a farmi operare? Ripeto, la cosa che mi spaventa è il fatto di non poter sopportare una gravidanza perché a detta del dottore, i dolori sarebbero atroci (già la gravidanza di per sè scatena dolori di sciatalgia, più il mio problema andrei incontro a fortissimi dolori. Non so che fare, se aspettare un nuovo "blocco" e una nuona infiammazione per operarmi o andar avanti come sto facendo, stando attenta. Al posto del cortisone, può consigliarmi altro farmaco in caso di riacutizzazione?
La ringrazio e La saluto cordialmente.
[#3]
Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
Mi riservo dall'esprimere un parere assoluto dato che non ho presente il suo vero quadro. Sarebbe necessaria una valutazione clinica e radiografica per poter sbilanciarsi su consigli precisi riguardanti eventuali decisioni chirurgiche o meno.
Attualmente, nel suo caso, penso che un intervento chirurgico non sarebbe indicato, in considerazione del fatto che il dolore è totalmente regredito.
Personalmente mi occupo di patologie e chirurgia della colonna vertebrale e non propongo l'intervento chirurgico in un paziente che non ha dolore.
Se il dolore si ripresenta in futuro e non risponde a trattamenti farmacologici e fisici, si può prendere in considerazione la soluzione chirurgica.
E' vero che durante la gravidanza potrebbe esserci una riacutizzazione della sintomatologia e per prevenire che ciò accada è consigliabile evitare gli sforzi in sovraccarico e flessione della colonna e prestare particolare attenzione alla corretta postura durante le attività quotidiane. In caso di dolore durante la gravidanza esistono consigli e cure di natura non-farmacologica di carattere fisioterapico (esercizi posturali, massaggi piscina) che si possono provare con sodisfacente beneficio senza eventuali potenziali effetti collaterali.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie Dottore, sono un po' più tranquilla. Un'ultima cosa, il dottore mi ha detto che nel mio caso l'unico intervento chirurgico è quello con il "taglio", invece vorrei sapere se davvero non c'è possibilità di essere operata in laparoscopia per "aspirare" l'ernia? Il mio dubbio è che il dottore mi abbia detto così perchè nell'ospedale in questione si opera solo con taglio.
Grazie.
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Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
Personalmente ho esperienza solo del primo tipo di intervento, ossia quello che lei definisce "con il taglio" alla schiena in corrispondenza del tratto della colonna da trattare. Esso rappresenta l'intervento cosiddetto "gold standard" per il trattamento dell'ernia discale.
Non pratico e quindi non ho esperienza di metodiche alternative in laparoscopia per aspirare l'ernia, per cui non gliele posso consigliare.
[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio Dottore.
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