Linfonodo mandibolare o nodulo alla parotide?
Gentili dottori
vorrei un vostro parere su una confusa diagnosi al momento prospettatami.
Circa un anno e tre mesi fà scoprii un piccolo nodulo palpabile in corrispondenza dell'angolo mandibolare sx. Tale formazione di un cm o poco più, rotondeggiante, mobile, non dolente, l'ho subito riferita a un linfonodo anche perché comparsa dopo un forte mal di gola e un fastidio a un premolare ora risolto. Anche il mio medico di base l'ha ricondotta a linfonodo reattivo e non m'ha prescritto nulla in attesa che si sgonfiasse. Poiché dopo un paio di mesi non si sgonfiava mi ha prescritto delle analisi del sangue con emocromo, risultate perfettamente nella norma. Successivamente, poiché non aumentava ma neanche diminuiva, mi sono sotttoposto ad un'ecografia con questo esito:
1a ECOGRAFIA-GIUGNO 09- "L'esame del collo eseguito sulla tumefazione clinicamente palpabile in corrispondenza dell'angolo mandibolare sx, ha evidenziato formazione ipocogena di mm 11, di aspetto globoso con ilo vascolare decentrato, da riferire a linfonodo ingrandito. Altri linfonodi con aspetto più tipicamente reattivo si osservano in sede laterocervicale bilaterale dx mm 14, mm 4; sx mm 11 mm 8) e all'angolo mandibolare dx (mm 7). Utile eventuale valutazione clinica e eventuale controllo a distanza di 3 mesi".
In sostanza il medico radiologo diagnosticò un linfonodo ingrandito che poteva pure metterci anni per sgonfiarsi o rimanere così, mi disse di non preoccuparmi, ma di controllare nel tempo se il linfonodo si modificasse, raccomandandomi di controllarlo con la stessa macchina.
Il mio medico concordò la diagnosi dell'ecografo, consigliandomi di ripetere l'ecografia a distanza di qualche mese.
Io, vuoi perché stavo e sto benissimo, vuoi perché la formazione rimaneva sempre tale senza mai crescere, ho atteso ben 8 mesi per una nuova ecografia nella stessa ASL e con lo stesso macchinario. Questo l'esito del secondo controllo:
2a ECOGRAFIA-MARZO 10- "A livello del polo inferiore della parotide sinistra si segnala la presenza di una formazione solida, ipoecogena, con margini irregolari e alcuni spot vascolari intra-nodulari, di mm 13,1x8,7; da valutare con esame istologico. In sede SM si segnala presenza di 4 formazioni linfonodali con aspetto flogistico (con misure mm più mm meno di quelle nell'altra eco)".
Stavolta il medico radiologo, diverso dal precedente, mi ha detto che la formazione è perfettamente rimasta identica in forma e misura (la differenza di 2mm è solo nei vertici di diametro scelti nelle 2 ecografie), ma che non si tratta di linfonodo bensì di nodulo frutto di processo infiammatorio a ridosso della parotide, la cui natura è da accertarsi attraverso ago aspirato, RMN ecc.
A chi devo credere? Possibile che medici radiologi non sappiano distinguere tra un linfonodo e un nodulo parotideo. E posso fidarmi dell'ago aspirato? Che accertamenti posso fare?
Grazie mille.
vorrei un vostro parere su una confusa diagnosi al momento prospettatami.
Circa un anno e tre mesi fà scoprii un piccolo nodulo palpabile in corrispondenza dell'angolo mandibolare sx. Tale formazione di un cm o poco più, rotondeggiante, mobile, non dolente, l'ho subito riferita a un linfonodo anche perché comparsa dopo un forte mal di gola e un fastidio a un premolare ora risolto. Anche il mio medico di base l'ha ricondotta a linfonodo reattivo e non m'ha prescritto nulla in attesa che si sgonfiasse. Poiché dopo un paio di mesi non si sgonfiava mi ha prescritto delle analisi del sangue con emocromo, risultate perfettamente nella norma. Successivamente, poiché non aumentava ma neanche diminuiva, mi sono sotttoposto ad un'ecografia con questo esito:
1a ECOGRAFIA-GIUGNO 09- "L'esame del collo eseguito sulla tumefazione clinicamente palpabile in corrispondenza dell'angolo mandibolare sx, ha evidenziato formazione ipocogena di mm 11, di aspetto globoso con ilo vascolare decentrato, da riferire a linfonodo ingrandito. Altri linfonodi con aspetto più tipicamente reattivo si osservano in sede laterocervicale bilaterale dx mm 14, mm 4; sx mm 11 mm 8) e all'angolo mandibolare dx (mm 7). Utile eventuale valutazione clinica e eventuale controllo a distanza di 3 mesi".
In sostanza il medico radiologo diagnosticò un linfonodo ingrandito che poteva pure metterci anni per sgonfiarsi o rimanere così, mi disse di non preoccuparmi, ma di controllare nel tempo se il linfonodo si modificasse, raccomandandomi di controllarlo con la stessa macchina.
Il mio medico concordò la diagnosi dell'ecografo, consigliandomi di ripetere l'ecografia a distanza di qualche mese.
Io, vuoi perché stavo e sto benissimo, vuoi perché la formazione rimaneva sempre tale senza mai crescere, ho atteso ben 8 mesi per una nuova ecografia nella stessa ASL e con lo stesso macchinario. Questo l'esito del secondo controllo:
2a ECOGRAFIA-MARZO 10- "A livello del polo inferiore della parotide sinistra si segnala la presenza di una formazione solida, ipoecogena, con margini irregolari e alcuni spot vascolari intra-nodulari, di mm 13,1x8,7; da valutare con esame istologico. In sede SM si segnala presenza di 4 formazioni linfonodali con aspetto flogistico (con misure mm più mm meno di quelle nell'altra eco)".
Stavolta il medico radiologo, diverso dal precedente, mi ha detto che la formazione è perfettamente rimasta identica in forma e misura (la differenza di 2mm è solo nei vertici di diametro scelti nelle 2 ecografie), ma che non si tratta di linfonodo bensì di nodulo frutto di processo infiammatorio a ridosso della parotide, la cui natura è da accertarsi attraverso ago aspirato, RMN ecc.
A chi devo credere? Possibile che medici radiologi non sappiano distinguere tra un linfonodo e un nodulo parotideo. E posso fidarmi dell'ago aspirato? Che accertamenti posso fare?
Grazie mille.
[#1]
Prima di tutto, le consiglio di farsi visitare da uno Specilista Otorinolaringoiatra portando con sè le immagini delle ecografie. Sicuramente le verranno prescritti una scialo-tc con mezzo di contrasto ed un agoaspirato ecoguidato. In base all'esito della visita e degli esami verrà fatta una diagnosi. Quest'ultima viene fatta dallo Specilista e non da Radiologo, in base all'esame clinico ed alla lettura degli esami. Cordiali saluti
Dr. Raffaello Brunori
[#2]
Utente
La ringrazio Dr. Brunori, seguirò senz'altro il suo consiglio concordando col mio medico di base a quale specialista rivolgermi. A questo punto infatti per una corretta diagnosi ritengo sia meglio affidarmi ad esami citologici piuttosto che ad immagini che si prestano ad interpretazioni. Sarebbe stato meglio approfondire dopo la troppo tranquillizzante 1a ecografia, pur non sapendo se è più corretta della 2a, tuttavia mi conforta un po' il fatto che in un anno e mezzo la situazione non sembra essersi modificata.
[#4]
Utente
Credo che bisogna esser realisti ed affidarsi ad una rapida e corretta diagnosi e non a quella che fa più piacere, perché è il miglior modo per prevenire.
Comunque il mio medico di base mi ha consigliato una visita specialistica ORL, lasciando allo specialista l'iter diagnostico da seguire. Si è meravigliato della 2a ecografia continuando a ritenere che si tratti di un linfonodo ingrandito come nella 1a ecogrfia e mi ha confessato di aver scarsa fiducia nell'ago aspirato, perché non darebbe risultati certi. Ma questo lo deciderà l'otorino.
Comunque il mio medico di base mi ha consigliato una visita specialistica ORL, lasciando allo specialista l'iter diagnostico da seguire. Si è meravigliato della 2a ecografia continuando a ritenere che si tratti di un linfonodo ingrandito come nella 1a ecogrfia e mi ha confessato di aver scarsa fiducia nell'ago aspirato, perché non darebbe risultati certi. Ma questo lo deciderà l'otorino.
[#6]
Utente
A distanza di tre anni provo a riattivare questo consulto, alla luce delle ultime novità.
Dopo le ecografie sopra riportate, sempre tre anni fa ho effettuato una visita specialistica ORL presso un professionista otorino e chirurgo maxillo-facciale con numerosi interventi alle spalle. Lo specialista ha concluso che il nodulo era riconducibile ad un linfonodo ingrossato da seguire nel tempo con ecografie semestrali, perché, anche nella improbabile ipotesi che si fosse trattato di adenoma pleomorfo, allo stato, per le scarse dimensioni non avrebbe necessitato un trattamento.
Ho effettuato quindi nel tempo ecografie periodiche, per lo più concordanti con la diagnosi dello specialista, ma qualcuna più possibilista verso l'adenoma pleomorfo. Unico dato costante è stata l'assoluta immodificabilità del nodulo, rimasto invariato pressoché al millimetro in forma e dimensioni.
Ora, a distanza di quasi cinque anni, nell'ecografia più recente la radiologa si è detta quasi certa che il nodulo, seppur non modificatosi, potesse ricondursi ad un adenoma pleomorfo e mi ha consigliato una nuova visita specilistica ORL da un diverso professionista consigliatomi da lei.
Anche questo professionista, con un mio certo stupore, ha minimizzato e ricondotto il nodulino ad un linfonodo ingrandito. Alle mie obiezioni sul perché certi radiologi allora mi allarmassero molto, rispondeva che questi valutano immagini, mentre lui, come il collega che mi aveva visitato tre anni prima, capiva bene alla palpazione che non poteva trattarsi di un adenoma pleomorfo perchè troppo molle.
A questo punto però pretendevo una diagnosi certa e così l'otorino mi prescriveva una RMN da effettuare senza alcuna fretta. Io però acceleravo i tempi e questo è il responso della RMN:
Lo studio documenta la presenza di una lesione espansiva a margini netti e lobulati (13x9x9 mm), localizzata a sinistra, nel polo superficiale della parotide, a livello della coda, caratterizzata da netta iperintensità di segnale nelle sequenze pesate in T2 ed intensità intermedia nelle sequenze pesate in T1.
Non si documentano ulteriori lesioni a carattere espansivo nel contesto della ghiandola parotidea a sinistra.
Non lesioni a carattere espansivo/infiltrativo nella ghiandola parotidea controlaterale.
Libero il rinofaringe.
Non alterazioni di significato patologico nel contesto del cavo orale e dell'orofaringe.
Non alterazioni nelle sedi ipofaringo-laringee presenti nel campo d'esame.
Liberi gli spazi adiposi parafaringei.
Sono presenti linfonodi a morfologia ovalare di diametro massimo (misurato secondo l'asse corto) di 1 cm localizzati ai livelli IIA bilateralmente, IIB e III a sinistra, di verosimile significato reattivo.
CONCLUSIONI : Lesione espansiva del polo superficiale della parotide di sinistra riferibile in prima ipotesi ad adenoma pleomorfo. Necessario videat ORL.
Tutto quindi riconduce all'adenoma pleomorfo e allora chiedo consulto su quanto segue:
quale deve essere il successivo esame per una corretta diagnosi?
il tempo perso in questi 5 anni può avere reso più pericolosa la situazione?
l'assenza di crescita e l'invariabilità della lesione nel tempo, rimasta intorno al centimetro, può al momento consigliare di non procedere all'intervento chirurgico ma seguire l'evoluzione nel tempo oppure è bene comunque operare?
un'adenoma pleomorfo può degenerare in carcinoma anche se non dà segnali di crescita?
Mi scuso per il fuoco di fila di domande e includo questo messaggio nella bottiglia del mare dei consulti di questo sito, sperando che qualche medico possa raccoglierla.
Dopo le ecografie sopra riportate, sempre tre anni fa ho effettuato una visita specialistica ORL presso un professionista otorino e chirurgo maxillo-facciale con numerosi interventi alle spalle. Lo specialista ha concluso che il nodulo era riconducibile ad un linfonodo ingrossato da seguire nel tempo con ecografie semestrali, perché, anche nella improbabile ipotesi che si fosse trattato di adenoma pleomorfo, allo stato, per le scarse dimensioni non avrebbe necessitato un trattamento.
Ho effettuato quindi nel tempo ecografie periodiche, per lo più concordanti con la diagnosi dello specialista, ma qualcuna più possibilista verso l'adenoma pleomorfo. Unico dato costante è stata l'assoluta immodificabilità del nodulo, rimasto invariato pressoché al millimetro in forma e dimensioni.
Ora, a distanza di quasi cinque anni, nell'ecografia più recente la radiologa si è detta quasi certa che il nodulo, seppur non modificatosi, potesse ricondursi ad un adenoma pleomorfo e mi ha consigliato una nuova visita specilistica ORL da un diverso professionista consigliatomi da lei.
Anche questo professionista, con un mio certo stupore, ha minimizzato e ricondotto il nodulino ad un linfonodo ingrandito. Alle mie obiezioni sul perché certi radiologi allora mi allarmassero molto, rispondeva che questi valutano immagini, mentre lui, come il collega che mi aveva visitato tre anni prima, capiva bene alla palpazione che non poteva trattarsi di un adenoma pleomorfo perchè troppo molle.
A questo punto però pretendevo una diagnosi certa e così l'otorino mi prescriveva una RMN da effettuare senza alcuna fretta. Io però acceleravo i tempi e questo è il responso della RMN:
Lo studio documenta la presenza di una lesione espansiva a margini netti e lobulati (13x9x9 mm), localizzata a sinistra, nel polo superficiale della parotide, a livello della coda, caratterizzata da netta iperintensità di segnale nelle sequenze pesate in T2 ed intensità intermedia nelle sequenze pesate in T1.
Non si documentano ulteriori lesioni a carattere espansivo nel contesto della ghiandola parotidea a sinistra.
Non lesioni a carattere espansivo/infiltrativo nella ghiandola parotidea controlaterale.
Libero il rinofaringe.
Non alterazioni di significato patologico nel contesto del cavo orale e dell'orofaringe.
Non alterazioni nelle sedi ipofaringo-laringee presenti nel campo d'esame.
Liberi gli spazi adiposi parafaringei.
Sono presenti linfonodi a morfologia ovalare di diametro massimo (misurato secondo l'asse corto) di 1 cm localizzati ai livelli IIA bilateralmente, IIB e III a sinistra, di verosimile significato reattivo.
CONCLUSIONI : Lesione espansiva del polo superficiale della parotide di sinistra riferibile in prima ipotesi ad adenoma pleomorfo. Necessario videat ORL.
Tutto quindi riconduce all'adenoma pleomorfo e allora chiedo consulto su quanto segue:
quale deve essere il successivo esame per una corretta diagnosi?
il tempo perso in questi 5 anni può avere reso più pericolosa la situazione?
l'assenza di crescita e l'invariabilità della lesione nel tempo, rimasta intorno al centimetro, può al momento consigliare di non procedere all'intervento chirurgico ma seguire l'evoluzione nel tempo oppure è bene comunque operare?
un'adenoma pleomorfo può degenerare in carcinoma anche se non dà segnali di crescita?
Mi scuso per il fuoco di fila di domande e includo questo messaggio nella bottiglia del mare dei consulti di questo sito, sperando che qualche medico possa raccoglierla.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 59.8k visite dal 03/03/2010.
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