Sinusite mascellare complicata

Salve, premetto che ho 40 anni e finora non ho mai sofferto particolarmente di disturbi alle alte vie respiratorie.

A fine settembre 2010, sono stato colpito da uno strano "raffreddore": starnuti a raffica, scolo acquoso continuo, fastidio per la luce. Inizialmente, l'ho scambiato per un comune raffreddore autunnale, tuttavia vista l'anomalia dei sintomi e il loro protrarsi per settimane, mi sono rivolto al medico di famiglia, che mi ha diagnosticato una RINITE, dandomi dei decongestionanti. Siccome la situazione peggiorava, sono tornato dal medico, che mi ha prescritto un primo ciclo di antibiotico. Il "raffreddore" è scomparso, lasciando tuttavia lentamente il posto a sintomi diversi e più preoccupanti. A fine novembre mi sono deciso a consultare un otorino, che mi ha diagnosticato una probabile rino-sinusite, da accertare tramite TAC, che ha evidenziato una sinusite mascellare bilaterale, con obliterazione del seno mascellare sinistro, e mucosa di aspetto "mammellare"; evidenziava altresì ipetrofia dei turbinati inferiori, in specie di quello sinistro.
Al che l'otorino mi ha prescritto un secondo ciclo di antibiotici, diversi dai precedenti, anche questo senza esito positivo. Come terapia decongestionante, Rinazina spray, dimostratasi efficace nel contenere la tendenza ipetrofica del turbinato inferiore sinistro. Effettuato tampone sul muco-pus giallastro che producevo, esito positivo per stafilocco aureo, ed è stata perciò adottata terapia antibiotica per 15gg, sulla base del relativo antibiogramma. Nessun esito positivo a seguito di terapia, una seconda TAC ha evidenziato un peggioramento generale della situazione: poliposi a carico del seno mascellare sinistro, completamente ostruito, ed estensione dell'infiammazione alla zona etmoidale e parzialmente a quella frontale.

Nel frattempo, è subentrata una fastidiosa anosmia a sinistra, e iposmia intermittente a destra, che perdurano tuttora, a distanza di 4 mesi
dalla prima manifestazione. Nel frattempo, ho seguito altre strade (cura omeopatica, agopuntura, altro ciclo di antibiotici, cure termali con
lavaggi nasali e aerosolterapia), anche queste senza esito.
Nelle ultime settimane, la sintomatologia è ulteriormente peggiorata, la sensazione di pressione in mezzo agli occhi è praticamente costante, non ho scolo né anteriore né retronasale, se non a tratti, inoltre registro un aumento di iposmia a destra ed è anche subentrata una DISGEUSIA (forse anche a causa dell'uso intensivo di Rinazina, che spruzzo ogni 4-5 ore in quanto unico rimedio in grado di consentirmi di respirare regolarmente).
Registro inoltre un continuo bruciore di gola, secchezza delle fauci, astenia, dolore associato a sensazione di calore che si estende dalla cavità orbitale sinistra fino alla faringe, incluse le gengive (sempre a sinistra).
Il mio otorino dice che l'unica soluzione a questo punto è una F.E.S.S. radicale, con asportazione totale dei turbinati inferiori e medii, e plastica dell'ostio mascellare.
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Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Sulla base di quanto riportato, penso che la soluzione piu' idonea, nel suo caso, sia proprio l'apertura e svuotamento dei seni paranasali interessati dal processo infiammatorio, per via endonasale, in endoscopia (fess). Giusta la sola decongestione dei turbinati inferiori con le radiofrequenze. Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per la sollecita risposta, dott. Brunori, soprattutto per aver chiarito i miei dubbi sulla non necessarietà dell'asportazione dei turbinati.
Vorrei però se possibile esporre alcuni miei ulteriori dubbi.

Sempre il mio otorino, suggerisce anche una riduzione della deviazione del setto nasale, per quanto poco importante, anch'essa evidenziata dalla TAC. Io non vorrei, sia per limitare l'invasività dell'intervento, sia perché non ritengo sia utile sul piatto della bilancia costi/benefici (anche per aver letto di numerosi decorsi post-operatori non proprio semplici, a seguito di setto-plastica). In fondo, ho praticato sport fino a pochi anni orsono e mai finora la lieve deviazione del setto nasale mi ha creato il minimo problema respiratorio), quindi credo di poter continuare a conviverci.
Lei cosa ne pensa?

Altro dubbio riguarda l'indagine sulle cause di questa infiammazione così violenta e persistente. E' utile intervenire senza aver prima individuato la causa primaria dell'infiammazione, così resistente ad antibiotici e cortisonici? A riguardo, esaminando accuratamente lo sviluppo della sintomatologia ed in particolare la resistenza se non reazione contraria alle cure a base di cortisone (Deflazacort) ci siamo fatti l'idea che possa dipendere da uno sbilanciamento dell'equilibrio TH1/TH2, con polarizzazione TH2, ma ovviamente si dovrebbe approfondire questa "intuizione", con esami specifici (immagino che dovrò rivolgermi ad un immunologo, per questo).

Vorrei quindi sapere se è opportuno ricorrere alla F.E.S.S., senza aver prima esaminato l'eventualità di indagare l'alterazione dell'equilibrio immunitario, o in generale le cause possibile a monte del problema. Oppure le due cose sono indipendenti? Intendo dire, magari per il momento è necessario ripristinare al più presto la corretta funzionalità delle cavità paranasali e solo successivamente si può approfondire con tutto comodo la causa dell'infiammazione, magari anche con l'ausilio dell'esame (anche isto-citologico) della mucosa rimossa?
[#3]
Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.3k 1.2k
Ritengo utile correggere la deformità settale, anche se minima, per evitare che un minor flusso respiratorio nasale possa, nel tempo, provocare una recidiva della patologia. Poi, tale correzione si rende necessaria per favorire l'accesso della fibra ottica e del debrider al fine della conduzione dell'intervento. Credo sia necessario anche l'intervento di fess per impedire una ulteriore cronicizzazione della patologia e non rischiare eventuali complicanze. Immagino che lo Specialista che la segue abbia individuato la natura della patologia: allergica, infiammatoria, batterica, etc. Per il futuro, per scongiurare le recidive, le verranno prescritte delle terapie farmacologiche specifiche: vaccini, lisati batterici, immunostimolanti, etc.
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