Mal di gola da 3 mesi
Salve,
sono una ragazza di 22 anni.
circa 3 mesi fa ho avuto un'influenza abbastanza pesante: febbre per circa 10 giorni, mal di gola molto forte e terribili mal di testa. Ho preso per 6 giorni augmentin e sono guarita. Dopo una settimana il mal di gola mi è tornato in maniera molto più accentuata: dolori molto forti nel deglutire e nel parlare, ingrossamento delle ghiandole del collo, dolore nel muovere la lingua. Ho preso zitromax per 3 giorni e sono stata subito bene. Dopo una settimana però il dolore alla gola è tornato, anche se in maniera assai più lieve. Ho fatto esami del sangue: la Ves era leggermente alterata e gli streptococchi erano 450 invece di 200 (comunque dopo la cura antibiotica). Ho rifatto lo zitromax ma il dolore non mi è più andato via. Dopodiché il medico mi ha fatto eseguire monotest, esame alla tiroide e tampone. Tutto negativo. Sono andata da un otorino il quale ha rilevato un'infiammazione alla tonsilla sinistra e mi ha prescritto un colluttorio al cortisone, dicendo che, in ogni caso, mi sarebbe passato tutto con l'arrivo del caldo e con un po' di mare. Ho fatto la cura, ma continuo ad accusare male alla gola. Ho provato anche con propoli e con cura antinfiammatoria prolungata ma niente. Prevalentemente avverto male nella deglutizione alla tonsilla sinistra, a parlare molto e a volte mi dà un leggero fastidio ad espirare. Premetto che da piccola ho spesso avuto tonsilliti, con placche, pus e valori degli streptococchi che si aggiravano sugli 800/900. Ma ora il tampone è negativo. Cosa può essere, cos'altro posso fare? Grazie infinite in anticipo!
sono una ragazza di 22 anni.
circa 3 mesi fa ho avuto un'influenza abbastanza pesante: febbre per circa 10 giorni, mal di gola molto forte e terribili mal di testa. Ho preso per 6 giorni augmentin e sono guarita. Dopo una settimana il mal di gola mi è tornato in maniera molto più accentuata: dolori molto forti nel deglutire e nel parlare, ingrossamento delle ghiandole del collo, dolore nel muovere la lingua. Ho preso zitromax per 3 giorni e sono stata subito bene. Dopo una settimana però il dolore alla gola è tornato, anche se in maniera assai più lieve. Ho fatto esami del sangue: la Ves era leggermente alterata e gli streptococchi erano 450 invece di 200 (comunque dopo la cura antibiotica). Ho rifatto lo zitromax ma il dolore non mi è più andato via. Dopodiché il medico mi ha fatto eseguire monotest, esame alla tiroide e tampone. Tutto negativo. Sono andata da un otorino il quale ha rilevato un'infiammazione alla tonsilla sinistra e mi ha prescritto un colluttorio al cortisone, dicendo che, in ogni caso, mi sarebbe passato tutto con l'arrivo del caldo e con un po' di mare. Ho fatto la cura, ma continuo ad accusare male alla gola. Ho provato anche con propoli e con cura antinfiammatoria prolungata ma niente. Prevalentemente avverto male nella deglutizione alla tonsilla sinistra, a parlare molto e a volte mi dà un leggero fastidio ad espirare. Premetto che da piccola ho spesso avuto tonsilliti, con placche, pus e valori degli streptococchi che si aggiravano sugli 800/900. Ma ora il tampone è negativo. Cosa può essere, cos'altro posso fare? Grazie infinite in anticipo!
[#2]
Ex utente
la ringrazio infinitamente per la rapidità.
Martedì prossimo farò un altro tampone, come da lei consigliato. Intanto volevo chiederle un'informazione: ho letto che il limone avrebbe proprietà antibatteriche, anche contro un eventuale streptococco. E' vero? Dovrei fare dei gargarismi al limone?
Martedì prossimo farò un altro tampone, come da lei consigliato. Intanto volevo chiederle un'informazione: ho letto che il limone avrebbe proprietà antibatteriche, anche contro un eventuale streptococco. E' vero? Dovrei fare dei gargarismi al limone?
[#4]
Ex utente
Gentile Dottore,
le riscrivo a distanza di tre anni, poiché purtroppo il problema alle tonsille non è ancora stato risolto del tutto. Ho avuto altri episodi di tonsillite con febbre, anche se fortunatamente non troppo frequenti, seguiti da tosse secca persistente (durata anche più di un mese).
Solo un episodio fu particolarmente preoccupante: l’estate dello stesso anno (2008) ebbi un tale dolore alla gola da non riuscire nemmeno a parlare. Mi sentivo completamente gonfia, tanto da sentire il respiro affaticato. La cura cortisonica per aerosol, comunque, fu alla lunga efficace.
Tuttavia, il dolore alla tonsilla sinistra non è mai cessato da allora e questo perdura anche in assenza di infezioni, febbre, placche o gola arrossata.
La tonsilla è rimasta molto grossa da un ascesso che ebbi nel 2006, con fuoriuscita di pus e sangue e febbre molto alta e, in particolare, da quell’influenza del 2008 di cui le parlavo. Ora mi fa male tutte le volte che mi trovo a dover parlare molto a lungo, quando sbadiglio ‘scompostamente’, a volte la sento sensibile (lei e il primo tratto di faringe) anche nel solo atto di respirare. Ci sono giorni in cui non la sento per nulla, altri in cui un qualsiasi movimento scorretto della bocca me la rende sensibile e dolorante alla deglutizione.
L’otorino al quale mi rivolsi circa due anni fa, mi aveva consigliato una tonsillectomia, dicendo che comunque avrei avuto questi problemi per tutta la vita e che probabilmente, dopo l’ascesso (non drenato), si era formata una sorta di cisti all’interno della tonsilla.
L'operazione era già stata fissata, poi per problemi interni all'ospedale mi venne posticipata di alcuni mesi. Vuoi perché ormai mi ero abituata alla mia tonsilla dolente, vuoi perché il mio medico di base era contrario, vuoi per gli impegni universitari e un'ernia al disco che mi ha tenuta 'impegnata' per circa un annetto, ho lasciato perdere sino a oggi.
Ora, però, vorrei davvero risolvere, poiché questo problema, benché non insormontabile, è comunque abbastanza fastidioso.
Cosa mi consiglia di fare? Mi rivolgo a un altro otorino per sentire altri pareri? Esistono altri esami (oltre all’occhio del medico) per verificare se effettivamente la tonsilla ha dato luogo a una ciste?
Grazie in anticipo
le riscrivo a distanza di tre anni, poiché purtroppo il problema alle tonsille non è ancora stato risolto del tutto. Ho avuto altri episodi di tonsillite con febbre, anche se fortunatamente non troppo frequenti, seguiti da tosse secca persistente (durata anche più di un mese).
Solo un episodio fu particolarmente preoccupante: l’estate dello stesso anno (2008) ebbi un tale dolore alla gola da non riuscire nemmeno a parlare. Mi sentivo completamente gonfia, tanto da sentire il respiro affaticato. La cura cortisonica per aerosol, comunque, fu alla lunga efficace.
Tuttavia, il dolore alla tonsilla sinistra non è mai cessato da allora e questo perdura anche in assenza di infezioni, febbre, placche o gola arrossata.
La tonsilla è rimasta molto grossa da un ascesso che ebbi nel 2006, con fuoriuscita di pus e sangue e febbre molto alta e, in particolare, da quell’influenza del 2008 di cui le parlavo. Ora mi fa male tutte le volte che mi trovo a dover parlare molto a lungo, quando sbadiglio ‘scompostamente’, a volte la sento sensibile (lei e il primo tratto di faringe) anche nel solo atto di respirare. Ci sono giorni in cui non la sento per nulla, altri in cui un qualsiasi movimento scorretto della bocca me la rende sensibile e dolorante alla deglutizione.
L’otorino al quale mi rivolsi circa due anni fa, mi aveva consigliato una tonsillectomia, dicendo che comunque avrei avuto questi problemi per tutta la vita e che probabilmente, dopo l’ascesso (non drenato), si era formata una sorta di cisti all’interno della tonsilla.
L'operazione era già stata fissata, poi per problemi interni all'ospedale mi venne posticipata di alcuni mesi. Vuoi perché ormai mi ero abituata alla mia tonsilla dolente, vuoi perché il mio medico di base era contrario, vuoi per gli impegni universitari e un'ernia al disco che mi ha tenuta 'impegnata' per circa un annetto, ho lasciato perdere sino a oggi.
Ora, però, vorrei davvero risolvere, poiché questo problema, benché non insormontabile, è comunque abbastanza fastidioso.
Cosa mi consiglia di fare? Mi rivolgo a un altro otorino per sentire altri pareri? Esistono altri esami (oltre all’occhio del medico) per verificare se effettivamente la tonsilla ha dato luogo a una ciste?
Grazie in anticipo
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Ex utente
Gentile Dottore,
le riscrivo a distanza di tre anni, poiché purtroppo il problema alle tonsille non è ancora stato risolto del tutto. Ho avuto altri episodi di tonsillite con febbre, anche se fortunatamente non troppo frequenti, seguiti da tosse secca persistente (durata anche più di un mese).
Solo un episodio fu particolarmente preoccupante: l’estate dello stesso anno (2008) ebbi un tale dolore alla gola da non riuscire nemmeno a parlare. Mi sentivo completamente gonfia, tanto da sentire il respiro affaticato. La cura cortisonica per aerosol, comunque, fu alla lunga efficace.
Tuttavia, il dolore alla tonsilla sinistra non è mai cessato da allora e questo perdura anche in assenza di infezioni, febbre, placche o gola arrossata.
La tonsilla è rimasta molto grossa da un ascesso che ebbi nel 2006, con fuoriuscita di pus e sangue e febbre molto alta e, in particolare, da quell’influenza del 2008 di cui le parlavo. Ora mi fa male tutte le volte che mi trovo a dover parlare molto a lungo, quando sbadiglio ‘scompostamente’, a volte la sento sensibile (lei e il primo tratto di faringe) anche nel solo atto di respirare. Ci sono giorni in cui non la sento per nulla, altri in cui un qualsiasi movimento scorretto della bocca me la rende sensibile e dolorante alla deglutizione.
L’otorino al quale mi rivolsi circa due anni fa, mi aveva consigliato una tonsillectomia, dicendo che comunque avrei avuto questi problemi per tutta la vita e che probabilmente, dopo l’ascesso (non drenato), si era formata una sorta di cisti all’interno della tonsilla.
L'operazione era già stata fissata, poi per problemi interni all'ospedale mi venne posticipata di alcuni mesi. Vuoi perché ormai mi ero abituata alla mia tonsilla dolente, vuoi perché il mio medico di base era contrario, vuoi per gli impegni universitari e un'ernia al disco che mi ha tenuta 'impegnata' per circa un annetto, ho lasciato perdere sino a oggi.
Ora, però, vorrei davvero risolvere, poiché questo problema, benché non insormontabile, è comunque abbastanza fastidioso.
Cosa mi consiglia di fare? Mi rivolgo a un altro otorino per sentire altri pareri? Esistono altri esami (oltre all’occhio del medico) per verificare se effettivamente la tonsilla ha dato luogo a una ciste?
Grazie in anticipo
le riscrivo a distanza di tre anni, poiché purtroppo il problema alle tonsille non è ancora stato risolto del tutto. Ho avuto altri episodi di tonsillite con febbre, anche se fortunatamente non troppo frequenti, seguiti da tosse secca persistente (durata anche più di un mese).
Solo un episodio fu particolarmente preoccupante: l’estate dello stesso anno (2008) ebbi un tale dolore alla gola da non riuscire nemmeno a parlare. Mi sentivo completamente gonfia, tanto da sentire il respiro affaticato. La cura cortisonica per aerosol, comunque, fu alla lunga efficace.
Tuttavia, il dolore alla tonsilla sinistra non è mai cessato da allora e questo perdura anche in assenza di infezioni, febbre, placche o gola arrossata.
La tonsilla è rimasta molto grossa da un ascesso che ebbi nel 2006, con fuoriuscita di pus e sangue e febbre molto alta e, in particolare, da quell’influenza del 2008 di cui le parlavo. Ora mi fa male tutte le volte che mi trovo a dover parlare molto a lungo, quando sbadiglio ‘scompostamente’, a volte la sento sensibile (lei e il primo tratto di faringe) anche nel solo atto di respirare. Ci sono giorni in cui non la sento per nulla, altri in cui un qualsiasi movimento scorretto della bocca me la rende sensibile e dolorante alla deglutizione.
L’otorino al quale mi rivolsi circa due anni fa, mi aveva consigliato una tonsillectomia, dicendo che comunque avrei avuto questi problemi per tutta la vita e che probabilmente, dopo l’ascesso (non drenato), si era formata una sorta di cisti all’interno della tonsilla.
L'operazione era già stata fissata, poi per problemi interni all'ospedale mi venne posticipata di alcuni mesi. Vuoi perché ormai mi ero abituata alla mia tonsilla dolente, vuoi perché il mio medico di base era contrario, vuoi per gli impegni universitari e un'ernia al disco che mi ha tenuta 'impegnata' per circa un annetto, ho lasciato perdere sino a oggi.
Ora, però, vorrei davvero risolvere, poiché questo problema, benché non insormontabile, è comunque abbastanza fastidioso.
Cosa mi consiglia di fare? Mi rivolgo a un altro otorino per sentire altri pareri? Esistono altri esami (oltre all’occhio del medico) per verificare se effettivamente la tonsilla ha dato luogo a una ciste?
Grazie in anticipo
[#7]
Ex utente
Gent. Dottore,
ho consultato un altro otorino e, effettivamente, mi ha consigliato la medesima cosa.
A questo punto, volevo chiederle, se non la disturbo, qualche informazione sulla tonsillectomia:
è molto dolorosa nell'adulto? Quali sono i rischi e i tempi di ripresa? Cosa si può (/non si può) mangiare? Le emorragie sono davvero frequenti come dicono? L'anestesia è totale o parziale? Insomma, tutto quello che c'è da sapere.
La ringrazio tantissimo!
ho consultato un altro otorino e, effettivamente, mi ha consigliato la medesima cosa.
A questo punto, volevo chiederle, se non la disturbo, qualche informazione sulla tonsillectomia:
è molto dolorosa nell'adulto? Quali sono i rischi e i tempi di ripresa? Cosa si può (/non si può) mangiare? Le emorragie sono davvero frequenti come dicono? L'anestesia è totale o parziale? Insomma, tutto quello che c'è da sapere.
La ringrazio tantissimo!
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L'intervento di tonsillectomia deve essere condotto in anestesia generale. Una tecnica moderna ed idonea, che garantisce un minor rischio di emorragia, è quella per dissezione ed emostasi mediante elettrocoagulazione. Certo, è un intervento doloroso, pecialmente nel post-operatorio. Comunque, si prescrivono dei farmaci che diminuiscono notevolmente la sensazione dolorosa. Per i primi due giorni dopo l'intervento, l'alimentazione deve essere liquida e fredda, poi, gradatamente, si puo incominciare a mangiare semiliquido, tiepido. Evitare tutto cio' che possa graffiare la zona operata, come crosta del pane, biscotti, fette biscottate, pizza, etc. Le precauzione devono essere prese per 15 giorni dopo l'intervento: in questo periodo si devono anche evitare sforzi che possono alzare la pressione arteriosa. Spero di essere stato chiaro. Un cordiale saluto
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 14k visite dal 05/05/2008.
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