Acufene all'orecchio dopo tuffo?

Buongiorno, sono Massimiliano e vorrei un parere riguardo al mio problema. In seguito ad una serata in piscina ai primi di gennaio ho conseguito un fischio all'orecchio piuttosto fastidioso. Tutto ciò dopo un'ora in vasca in cui mi sono cimentato nell'imparare a virare. Avrò compiuto sì e no 20 virate diciamo, l'ultima delle quali dopo un tuffo. Quando sono uscito dalla vasca facevo quasi fatica ad udire qualcosa, in quanto il fischio forte ed essendo io sordo fin da piccolo all'orecchio sx causa virus che danneggiò il mio nervo acustico sx. Il giorno dopo andai dal medico, che ispezionando l'orecchio non rilevò alcun problema nè cerume nella parte esterna dell'orecchio. Dopo circa una settimana andai da un otorino il quale mi prescrisse del cortisone in pastiglie. Dopo 20 gg circa mi ripresentai da lui,in quanto la cura finita e il fischio permanente. Un'analisi audiometrica confermava un calo del 40% alle frequenza più alte, come io presumevo, in quanto durante il test percepivo la difficoltà a distinguere il fischio dal "biiip" sempre più acuto dell'esame. Il medico a quel punto mi disse che mi sarei dovuto tenere l'acufene. A 26 però mi sembra abbastanza insoddisfacente come situazione. Ancor più che noto una mia insofferenza per i suoni molto acuti/fruscii come freni della metro o l'acqua che esce di getto sul lavello d'acciaio. Come fosse una ipersensibilità. Ho notato inoltre un variare dell'intensità, ma non della tonalità, durante la giornata, anche se senza apparente motivo o sollecitazione esterna.
Ho sentito il parere di un altro otorino e il quale dice essere ormai troppo tardi per agire, in quanto son passati 3 mesi e mezzo.
Al di fuori di un impianto che lavori con emissioni con controfase è davvero senza soluzione il mio problema? Come detto, ho 26 anni e trovo il problema alquanto fastidioso. Ho letto su internet della possibilità di liquidi all'interno della struttura dell'orecchio in caso di forti sollecitazioni al corpo umano. Potrebbe essere il mio caso?
Ringrazio per il parere, cordiali saluti e buon lavoro, Massimiliano.
[#1]
Dr. Raffaello Brunori Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 35.2k 1.2k
Caro Massimiliano, certamente è passato un po' di tempo e, quindi, diventa sempre piu' difficile poterla aiutare. Si puo', pero' tentare con una terapia farmacologica almeno per arrestare nel prossimo futuro l'aggravamento della sua ipoacusia. Certamente, in questa sede, non mi è possibile aiutarla piu' di tanto: puo', pero' rivolgersi presso l'ambulatorio otorinolaringoiatrico, Servizio di Audiologia, del Policlinico universitario di Milano. Un cordiale saluto

Dr. Raffaello Brunori

[#2]
Dr. Ivano Bruno Bertetto Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 504 19
Il calo dell'udito (localizzato all'orecchio destro presumo)è di tipo trasmissivo o neurosensoriale? Ha eseguito anche una impedenzometria con timpanogramma? Ha seguito una terapia inalatoria aerosolica associata al cortisone di cui riferisce? La cura dei due tipi di calo uditivo può essere diversa ed è necessario avere un quadro ben chiaro per poterle rispondere, sarebbe comunque utile ripetere una audiometria tonale con impedenzometria a breve, per vedere se e come il quadro audiologico si sia eventualmente modificato, e decidere di conseguenza la terapia.
Un cordiale saluto

Dr. Ivano BRUNO BERTETTO

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno, innanzitutto ringrazio per la celere risposta. Cercherò di rispondere più chiaramente possibile. Una settimana dopo "l'incidente" sono stato da un otorino, il quale, dopo aver verificato che il timpano non fosse danneggiato, e dopo aver appurato non vi fosse cerume nell'orecchio, mi ha fatto un esame audiometrico, che appurava un calo del 10% dell'udito a ca 8kHz. Mi ha quindi prescritto la seguente cura:

TRENTAL 600 1cp dì x 15gg
BENTELAN 0,5mg 5cp x 4gg 4cp x 4gg 3cp x 3gg 2cp x 2gg 1cp x 2gg

dopo 20 gg ca ho ripetuto l'esame audiometrico, che ha a suo parere testimoniato il recupero del mio calo a 8kHz, sebbene io avessi ancora difficoltà a percepire i toni più acuti. Il fischio rimase però e a questo lui disse non vi sarebbe stato alcun rimedio. Dopo ca un mese, dopo il quale il fischio non ne voleva sapere di andarsene, ho avuto un altro consulto, presso un differente otorino, qua in Germania dove sono per motivi di studio. L'otorino mi fece rifare un altro esame audiometrico. Questa volta ancora fu notato un calo del 10% a 8kHz ed un calo del 15% a 1,5kHz. Questo calo, a differenza di quello alla stessa frequenza del fischio (8kHz), lo imputerei al raffreddore che avevo quel giorno e che un pò mi disturbava. L'otorino comunque mi disse che dopo 2 mesi dall'incidente era troppo tardi per eseguire una cura cortisonica, e che invece avrei dovuto fare da subito una cura cortisonica più forte via vena. Ora a suo parere non ci sarebbe più nulla da fare, se non degli esami aggiuntivi, tipo potenziali evocati uditivi ed una risonanza magnetica. Ho prenotato le visite, ma come solito i tempi sono biblici e sono previste solo fra ca 20gg..è troppo tardi o può essere utile prenotarle privatamente? Una terapia inalatoria aerosolica sarebbe consigliabile ed efficace se fatta ora?
Ho notato che questo fischio tende ad essere più noioso nel caso sia raffreddato. Può esserci una correlazione?
Spero di esser stato esaustivo nella mia risposta, spero in qualche vostro suggerimento, porgo cordiali saluti, Massimiliano.
[#4]
Dr. Ivano Bruno Bertetto Otorinolaringoiatra, Medico di medicina generale 504 19
Il danno uditivo che descrive riguarda direttamente le cellule nervose del nervo acustico (chiocciola e nervo), e si è manifestato come una ipoacusia improvvisa e cioè con una sofferenza delle cellule nervose stesse, spesso dovuto a fattori infiammatori-circolatori o infettivi difficilmente identificabili. In questi casi l'unica terapia efficace è un protocollo che comprende la somministrazione di cortisone, vasodilatatori e neurotrofici, che lei ha seguito dopo la prima visita dallo specialista, anche se dopo ben una settimana (è importante iniziare subito una cura per contenere il danno). Considerata l'ipoacusia già presente a sinistra è importante seguire in modo accurato l'andamento dell'orecchio destro, sebbene spesso le cure praticate a distanza dall'"incidente" abbiano benefici piuttosto scarsi. Concordemente con il collega, le consiglio di rivalutare il quadro diagnostico terapeutico presso il centro di audiologia/ORL più vicino alla sua zona di residenza.
[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Ringrazio tutti per la pronta e gentile risposta. In seguito alla stessa ho prenotato una risonanza magnetica e un esame BERA,che mi saran concessi fra 10 gg. Una volta avuto, riferirò l'esito. Cordiali saluti, Massimiliano.
Acufeni

L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.

Leggi tutto