Sintomi vari e asma

Buonasera, avrei bisogno di un parere su alcune problematiche che mi affliggono da alcuni mesi.
Verso la fine di aprile rinvengo delle leggere tracce di sangua nella saliva (non nell'espettorato) e, nei giorni successivi, mi compaiono dei dolori al lato destro del torace e una leggera tossetta. Effettuo visita pneumologica e, nell'arco degli ultimi 3 mesi, tutti i seguenti esami (in regime di day hospital, non ancora terminato, presso il reparto di pneumologia della mia città):
1. radiografia: nessuna anomalia
2. elettrocardiogramma: nessuna anomalia
3. analisi sangue e urine complete (compresi markers tumorali, esami per la tbc ed emogas): nessuna anomalia
4. due spirometrie: nessuna anomalia
5. test della metacolina: nessuna anomalia
6. test da sforzo cardio-polmonare: nessuna anomalia, salvo una legera asma, da verificare
7. prick test: allergia a graminacee, parietarie, ulivo
CURE EFFETTUATE:
1. antibiotico per circa 10 giorni (prescrittomi dopo la prima visita pneumologica, ove mi furono sospettate delle bronchiectasie, già diagnosticatemi due anni fa a seguito di una TAC al torace effettuata per altri motivi)
2. pantorc 20 mg (da luglio a tutt'oggi)
DIAGNOSI:
la disgnosi non è ancora certa. Vista la negatività di tutti gli esami effettuati gli pneumologi del reparto non hanno ritenuto necessario effettuare ulteriori esami invasivi (come la tac, peraltro già effettuata due anni fa senza alcuna anomalia, salvo delle piccole bronchiectasie). La tesi principale è quella del reflusso gastroesofageo insieme ad una leggera asma (ancora da accertare)
STATO ATTUALE:
negli ultimi due tre mesi ho notato un'evoluzione della sintomatologia. Le striature di sangue sono scomparse dopo il primo mese di sintomi. Tuttavia mi capita di avere spesso un sapore come di ferro/amaro in bocca. La tossetta è scomparsa. I dolori al torace ultimamente si sono ridotti di molto, forse anche a seguito dell'assunzione del pantorc. Tuttavia nell'ultimo mese e in particolar modo negli ultimi giorni ho grossi problemi di respirazione. La sensazione è di non riuscire a fare dei respiri profondi (continua fame d'aria), tanto da dover spesso sbadigliare per riuscire ad introdurre più aria nei polmoni.
A questo punto non so più che pensare: come mai questo nuovo e fastidioso sintomo? Questo andirivieni dall'ospedale (unitamente a una situazione personale di grossi cambiamenti di vita) mi ha creato un notevole disagio psicologico e mi chiedo a questo punto se questo nuovo sintomo non sia causato dall'ansia.
Mi fido molto dei medici che mi stanno seguendo, tuttavia gradirei una "visione d'insieme" esterna ed ulteriore.
Grazie e mi scuso per la lungaggine.

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Medico del lavoro attivo dal 2010 al 2013
Medico del lavoro
Gentile utente,
per completare il quadro da lei descritto potrebbe riportare in sintesi anche la sua storia lavorativa. Potrebbe, infatti, essere preso in considerazione il ruolo di eventuali allergeni occupazionali.
[#2]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dott. Mucci,
La ringrazio per l'interessamento.
Non credo che si tratti di allergeni occupazionali, visto che sono una commercialista e lavoro nel mio studio professionale insieme al mio compagno. Recentemente, dopo una serie di vicissitudini lavorative, ci siamo trasferiti da Roma in una città del veneto. I sintomi hanno iniziato a manifestarsi proprio in fase di trasloco. Inizialmente ho temuto fortemente che si trattasse di qualcosa di grave a livello polmonare ma, stante la negatività di tutti gli esami effettuati, ho iniziato a pensare che potesse esservi una componente ansiogena. Non avendo ancora (a distanza di mesi) una diagnosi precisa, se non un ipotetico reflusso gastroesofageo, sinceramente non so più cosa pensare.
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Medico del lavoro attivo dal 2010 al 2013
Medico del lavoro
Posso prendere in considerazione l'improbabile ipotesi di allergeni presenti in prodotti utilizzati - attualmente e/o nel recente passato - per la pulizia dei nuovi locali. In tal caso dovrebbe avvertire una scomparsa/notevole attenuazione della sintomatologia nei periodi di sospensione delle attività lavorative come fine settimana e, in particolare, ferie.
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dopo
Utente
Utente
Egr. Dottore,
purtroppo la sintomatoligia non muta durante il fine settimana, nè è mutata nel mese di agosto, che ho trascorso in puglia, ove risiedono le nostre famiglie. L'unico fattore che potrebbe rilevare è l'allergia alle graminacee e alle parietarie che, se non erro, dura fino alla fine di settembre. Pertanto, questo nuovo sintomo potrebbe essere collegato alla suddetta alergia. Ma sono sempre autodiagnosi, che lasciano il tempo che trovano..
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Medico del lavoro attivo dal 2010 al 2013
Medico del lavoro
In Medicina non è possibile concedersi il lusso di scartare qualcosa a priori. Tuttavia, considerando che la sua sintomatologia non era presente negli scorsi anni ed è rimasta immodificata spostandosi tra nord e sud (esistono differenze nella vegetazione) l'ipotesi è molto improbabile.
In ogni caso ritengo, sulla base di ciò che ha descritto, di poter escludere cause (o, quantomeno, concause) legate agli ambienti di lavoro e di vita. Le consiglio di continuare ad affidarsi agli specialisti che la stanno seguendo, i quali - tra l'altro - godono della sua fiducia. Tenga presente che non di rado - in presenza di disturbi sfumati, polimorfi, non ben definibili ma tutto sommato innocui - si riesce a porre una diagnosi (quando vi si riesce!) solo dopo molto tempo.
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dopo
Utente
Utente
E allora non mi resta che avere un altro pò di pazienza, sperando che si giunga presto ad una tesi più o meno univoca (anche se, a quando ho capito, quella del reflusso è in pole position).
Grazie ancora dott. Mucci.
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