Asma e attacchi di panico

salve volevo porre un problema che ormai mi affligge da anni.
io soffro di attacch di panico i quali hanno come manifestazione preponderante la fame d'aria.
la sensazione che provo è quello di un blocco che mi impedisce di fare il classico "respiro lungo" il quale cerco di compensare con continui tentativi di "sbadigli" finche' non arriva il respiro completo.da spirometrie effettuate non risulta nulla di rilevante,ho pero'notato che queste situazioni si verificano soprattutto al cambio di stagione dall'inverno alla primavera,e spesso anche di notte.volevo sapere se l'iperventilazione(questo credo sia cio' che mi succede)puo' essere pericolosa,e se questi sintomi possono essere collegati in qualche modo ad asma,o se potrebbe essere collegato ad una qualche manifestazione allergica.grazie anticipatamente
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Attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.mo Utente,

E' una domanda interessante. L'iperventilazione può essere pericolosa perché può scatenare crisi convulsive. E' facile da affrontare perché basta respirare dentro una busta di carta o plastica.

L'asma ha la sua espressione nell'ostruzione ESPIRATORIA, quindi, se la sua dispnea è inspiratoria, le cose non sono legate, ma è anche vero che il broncospasmo, o il suo peggioramento, è influenzabile sotto l'aspetto psicosomatico. La spirometria, nell'asma, è tipicamente negativa e questo rende la spirometria stessa di solito inutile per la diagnosi perché il carattere che differenzia l'asma è la sua reversibilità e questo si vede anche senza spirometria.

Ad ogni modo, per esserne sicuro, può usare un misuratore di picco di flusso. E' un apparecchietto semplicissimo da usare che costa 10 o 15 Euro che qualsiasi Medico di Medicina Generale degno di questo nome dovrebbe avere nel suo studio o che può procurarsi direttamente Lei in una sanitaria. Usando questo Le sarà subito chiaro se si tratta di panico, iperventilazione o asma.
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dopo
Utente
Utente
grazie dottore prendero' appena posso l'apparecchio e le faro' sapere.
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Attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
SI faccia insegnare dal suo curante come si usa, però.
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Utente
Utente
ok grazie ancora.
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Utente
Utente
Oggi vado alla ricerca dell'apparecchio da lei gentilmente consigliato,pero' avrei una domanda visto che ho notato che questi attacchi di "fame d'aria" hanno dei comuni denominatori ,premettendo che alla base c'è sicuramente una componente ansiogena,gli episodi si scatenano sempre dopo uno sforzo fisico intenso,in auto,e soprattutto ogni anno in questo periodo.ora ribadisco che la mia parte ansiosa gioca un ruolo primario, ma puo' tutto cio' essere scatenato(soprattutto questo senso di oppressione che mi sento) da una forma allergica che poi per induzione sfocia nel panico.queste considerazioni le faccio soprattutto in virtu' del fatto che vengo da anni di psicoterapie,le quali hanno solo alleviato lo stato ansioso,e una cura farmacologica a base di zoloft,e lorazepan che non ha sortito gli effetti sperati,visto che il mio problema è focalizzato sul sintomo del "respiro corto" puo' essere che ho sbagliato obbiettivo preoccupandomi dell'ansia e non di una possibile forma allergica. puo' sempre se è possibile, aiutarmi (O darmi degli indirizzi) che possano risolvere il mio problema che ormai mi porto dietro da 15 anni e sta diventando un fardello pesante?.mi scusi la lungaggine ma ho davvero bisogno.grazie
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Attivo dal 2010 al 2011
Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.mo Utente,

prima di tutto, reitero il consiglio: non faccia da solo ma si affidi al Suo curante per la ricerca, la scelta e l'utilizzo del misuratore di picco di flusso: è uno strumento che qualsiasi Medico di Medicina Generale degno di questo nome deve avere, saper usare e saper insegnare ad usare, della stessa importanza di un fonendoscopio o di uno sfigmomanometro. Se un MMG ne è sprovvisto, manca di uno strumento essenziale nella pratica clinica e la mia stima nei suoi confronti crolla fino a zero.

Ciò detto, sono d'accordo con Lei: l'asma può avere una genesi idiopatica (cioè semplicemente "venire da sola"), allergica o reattiva in senso generico, ma le condizioni psicologiche influiscono pesantemente sulla gestione degli attacchi, tant'è che studiare canto e imparare a utilizzare bene il diaframma, a volte facilitano la risoluzione degli attacchi stessi. Dunque, è utile ricercarne l'origine e non va semplicemente li quidata come "è ansia", anche perché si darebbe l'impressione che il Paziente sia pazzo mentre invece l'ansia, la depressione e i disturbi dell'umore in genere hanno un ruolo importantissimo nello scatenamento e nella percezione dei sintomi.

Sebbene sia abituato a gestire queste problematiche in prima persona e non delegarle troppo, a Roma può trovare un'ottima struttura per la gestione dell'asma al Forlanini e al S. Camillo, dal Collega Puglisi e la sua equipe.

In bocca al lupo.
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Utente
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grazie mille.
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Utente
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cerchero' di prendere subito un appuntamento con il professor puglisi,nel frattempo ieri ho iniziato un corso di training autogeno,spero mi aiuti,grazie ancora
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