Terapia bronchite asmatica
Gentile dottore, vorrei sapere se esistono linee guida per la terapia della bronchite asmatica come esiste per l'asma e quali sono.
Le chiedo questo perchè soffro di asma e, soprattutto tra ottobre e marzo, mi capita di avere la bronchite asmatica che mi viene curata con diezime e bentelan da 4mg perché non riesco a risolverla con aereosol. L'asma (intrinseca) mi é stata diagnosticata in ospedale dopo test metacolina, allergici e spirometria.
Gli episodi di b.asmatica sono sempre senza tosse, senza febbre ma con notevole dispnea che dura anche 15 giorni.Il bentelan mi procura molti effetti collaterali (nervosismo, agitazione, miopatie, stitichezza, insonnia). che rendono difficile la mia vita e perciò,vorrei evitarli ma non so come fare.Mi può dare dei consigli?
dolori
Le chiedo questo perchè soffro di asma e, soprattutto tra ottobre e marzo, mi capita di avere la bronchite asmatica che mi viene curata con diezime e bentelan da 4mg perché non riesco a risolverla con aereosol. L'asma (intrinseca) mi é stata diagnosticata in ospedale dopo test metacolina, allergici e spirometria.
Gli episodi di b.asmatica sono sempre senza tosse, senza febbre ma con notevole dispnea che dura anche 15 giorni.Il bentelan mi procura molti effetti collaterali (nervosismo, agitazione, miopatie, stitichezza, insonnia). che rendono difficile la mia vita e perciò,vorrei evitarli ma non so come fare.Mi può dare dei consigli?
dolori
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Gentile utente, dopo aver letto la sua richiesta di consulto,
cerchero' di risponderle in maniera esauriente e spero di poterle fornire un supporto relativamente al suo problema.
Tanto per cominciare mi preme sfatare un falso mito.
La bronchite asmatica, come lei la definisce è un termine a mio avviso improprio che spesso viene utilizzato anche da addetti ai lavori e che dovrebbe descrivero un quadro patologico di natura infiammatoria che colpisce l'albero bronchiale (bronchite) e che si traduce con la persistenza nei mesi e negli anni di tale situazione in un rimodellamento lento ma gradualmente progressivo delle vie aeree e che dal punto di vista sintomatologico puo' simulare le caratteristiche cliniche dell'asma bronchiale.
Ora il discorso discriminatorio e di diagnosi differenziale, tra bronchite semplice, bronchite cronica, broncopneumopatia cronica ostruttiva ed asma bronchiale è piuttosto complicato delinearsi in questa sede..ma le posso dire che spesso gli errori di diagnosi e di trattamento dei paziente derivano proprio da una non corretta classificazione chiara e circostanziata delle patologie che le ho pocanzi elencato, e che ad onor del vero, spesso puo' capitare di confondere , anche a specialisti con una certa esperienza ed in modo particolare difronte a pazienti piuttosto complessi.
Tornando alla sua situazione clinica ; le dico in buona sostanza che è certamente una strategia corretta (salvo specifiche controindicazioni individuali) l'utilizzo di cortisone ed antibiotico nelle fasi di riacutizzazione.
Sono invece assolutamente contrario all'uso di tali farmaci in maniera continua ed indiscriminata, che potrebbero a medio e lungo termine determinare effetti collaterali notevoli e determinare un peggioramento progressivo delle condizioni cliniche.
Non posso darle da questa postazione suggerimenti specialistici precisi, specialmente relativamente ai farmaci da assumere.., pero' in buona sostanza le dico, che a mio avviso va valutata con maggiore precisione la sua patologia, e pertanto andrebbero effettuati dal mio punto di vista ( visti in problemi di cui dice di soffrire), una radiografia del torace, una spirometria con test al salbutamolo , un prelievo ematochimico con i principali parametri di routine associato al dosaggio delle immunoglobuline per definire lo stato di funzionalita' del suo sistema immunitario, e delle prove allergiche condotte su indicazioni di un allergologo per definire la reale presenza di un'etiopatogenesi di natura allergica.
Tutte queste informazioni andrebbero poi elaborate ed integrate da uno pneumologo che con l'ausilio indispensabile della ricostruzione anamnestica e della visita diretta...avrebbe cosi' la possibilita' di collocare in maniera precisa la sua patologia respiratoria .....e darle il giusto supporto in termini di PREVENZIONE e di terapia di mantenimento utili a garantirle un diradamento progressivo degli episodi riacutizzativi ed un miglioramento globale della sua condizione clinica.
L'intepretazione superficiale ed isolata di singoli esami o dati........magari compensando....eventuali riacutizzazioni con antibiotico e cortisone..., non credo le fornirebbero un sostanziale giovamento.
Spero di esserle stato di aiuto e se ha altre domande non esiti a contattarci.
cerchero' di risponderle in maniera esauriente e spero di poterle fornire un supporto relativamente al suo problema.
Tanto per cominciare mi preme sfatare un falso mito.
La bronchite asmatica, come lei la definisce è un termine a mio avviso improprio che spesso viene utilizzato anche da addetti ai lavori e che dovrebbe descrivero un quadro patologico di natura infiammatoria che colpisce l'albero bronchiale (bronchite) e che si traduce con la persistenza nei mesi e negli anni di tale situazione in un rimodellamento lento ma gradualmente progressivo delle vie aeree e che dal punto di vista sintomatologico puo' simulare le caratteristiche cliniche dell'asma bronchiale.
Ora il discorso discriminatorio e di diagnosi differenziale, tra bronchite semplice, bronchite cronica, broncopneumopatia cronica ostruttiva ed asma bronchiale è piuttosto complicato delinearsi in questa sede..ma le posso dire che spesso gli errori di diagnosi e di trattamento dei paziente derivano proprio da una non corretta classificazione chiara e circostanziata delle patologie che le ho pocanzi elencato, e che ad onor del vero, spesso puo' capitare di confondere , anche a specialisti con una certa esperienza ed in modo particolare difronte a pazienti piuttosto complessi.
Tornando alla sua situazione clinica ; le dico in buona sostanza che è certamente una strategia corretta (salvo specifiche controindicazioni individuali) l'utilizzo di cortisone ed antibiotico nelle fasi di riacutizzazione.
Sono invece assolutamente contrario all'uso di tali farmaci in maniera continua ed indiscriminata, che potrebbero a medio e lungo termine determinare effetti collaterali notevoli e determinare un peggioramento progressivo delle condizioni cliniche.
Non posso darle da questa postazione suggerimenti specialistici precisi, specialmente relativamente ai farmaci da assumere.., pero' in buona sostanza le dico, che a mio avviso va valutata con maggiore precisione la sua patologia, e pertanto andrebbero effettuati dal mio punto di vista ( visti in problemi di cui dice di soffrire), una radiografia del torace, una spirometria con test al salbutamolo , un prelievo ematochimico con i principali parametri di routine associato al dosaggio delle immunoglobuline per definire lo stato di funzionalita' del suo sistema immunitario, e delle prove allergiche condotte su indicazioni di un allergologo per definire la reale presenza di un'etiopatogenesi di natura allergica.
Tutte queste informazioni andrebbero poi elaborate ed integrate da uno pneumologo che con l'ausilio indispensabile della ricostruzione anamnestica e della visita diretta...avrebbe cosi' la possibilita' di collocare in maniera precisa la sua patologia respiratoria .....e darle il giusto supporto in termini di PREVENZIONE e di terapia di mantenimento utili a garantirle un diradamento progressivo degli episodi riacutizzativi ed un miglioramento globale della sua condizione clinica.
L'intepretazione superficiale ed isolata di singoli esami o dati........magari compensando....eventuali riacutizzazioni con antibiotico e cortisone..., non credo le fornirebbero un sostanziale giovamento.
Spero di esserle stato di aiuto e se ha altre domande non esiti a contattarci.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 20.2k visite dal 26/03/2012.
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