Cura con paroxetina

Buon giorno.
Dopo anni con diversi problemi tra cui ansia e attacchi di panico decido di affidarmi ad un esperto per valutare l’inizio di una cura.
In questo momento i malesseri sono peggiorati e non riuscendo a recarmi di persona da uno specialista me ne viene consigliato uno ottimo online.
Mi prescrive una cura con paroxetina, primi 5 giorni 10 mg per poi aumentare a 20.
Per i primi giorni tutto normale, all’aumento della dose ho cominciato a sentire qualcosa cambiare.
Riduzione dei battiti cardiaci, forte sonnolenza e tono dell’umore molto basso.
Dopo la seconda settimana sento arrivare qualche miglioramento.
L’ansia si è ridotta significativamente anche se i pensieri ansiosi rimangono vivi e gli attacchi di panico erano pressoché spariti.
Oggi sono alla terza settimana di cura da quando sono passato alla dose piena e da circa tre giorni c’è stato un nuovo cambiamento.
L’ansia è tornata anche se non ai livelli iniziali e ho vissuto già 2 episodi legati agli attacchi di panico.
Ero sullo scooter e ho cominciato a sentirmi come in un altro mondo e ho avuto la sensazione che il corpo fosse attraversato dal ghiaccio, soprattutto gli arti.
Vi scrivo perché purtroppo a causa delle feste l’appuntamento con lo specialista è slittato al 12 gennaio.
Vorrei capire secondo voi a che punto della cura sono, il perché di questo peggioramento dopo un periodo di miglioramento e se ancora è presto per una valutazione, magari dovrei aspettare ancora per sentire gli effetti positivi del farmaco.
Grazie e buona giornata
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Mi meraviglia che non siano mai fornite indicazioni sul fatto che il trattamento ha un effetto terapeutico non prima di 4 settimane minimo per poi stabilizzare i propri effetti successivamente e che tutto quanto accade nelle prime 4 settimane è considerato nella norma.

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la repentina risposta. A dire il vero la colpa è stata anche mia perché dovevamo risentirci dopo un paio di settimane ma ho rimandato e i tempi si sono allungati, quindi c’è stato un po’ un problema di comunicazione. Se posso rubarle ancora un attimo vorrei chiederle anche se di solito si consiglia fare un elettrocardiogramma. Mi è stato consigliato dallo specialista come prassi, mi aveva spiegato anche il perché ma non ricordo esattamente. Perché nel momento in cui ho fatto prescrivere il farmaco il mio medico curante era stranito dal fatto che mi fosse stato consigliato di farlo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Si consiglia sempre all'inizio e nel corso di terapia periodicamente come da indicazioni Ministeriali

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Utente
Utente
Buona sera, torno a chiedere un consulto. Sono ormai passati ben 40 giorni dall’assunzione della dose piena di paroxetina (20mg) purtroppo date le festività l’incontro con lo specialista è slittato al 12 gennaio. Gli eventi di attacchi di panico devo dire si sono ridotti, ma continuo a sentirmi tremendamente in ansia, continuo ad avere percezioni di sbandamento e vista offuscata, e continuo ad avere paura ad affrontare ogni impegno della vita. Da quando sono in ferie, da circa una settimana, non sono mai uscito di casa a meno che per rari momenti ( andare a fare la spesa) o esigenze. Nonostante il panico si sia ridotto sento come se fosse sempre lì dietro l’angolo pronto ad esplodere. Come mai ancora dopo 40 giorni non ho benefici? Grazie in anticipo
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Ha scritto che gli eventi patologici si sono ridotti non che non ha benefici.

I risultati si valutano nel tempo, i sintomi non scompaiono all'improvviso.

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Utente
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Buon giorno, oggi sono esattamente 2 mesi dall’inizio della cura. Circa 10 giorni fa oltre alla paroxetina la psichiatra ha aggiunto 37,5 di efexor. L’ansia non c’è più niente attacchi di panico, scomparsi. Ma continuo a stare male, non riesco a svegliarmi la mattina, mi sento confuso, ovattato, sono senza forze. L’ansia scompare ma i sintomi che mi accompagnano da tempo no. Adesso mi sto convincendo che forse l’ansia non era il sintomo principale ma solo la conseguenza di questo malessere. Cosa c’è che non va?
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