Trittico per l'insonnia
come si può vedere nei consulti precedenti soffro di insonnia da molto tempo.
In seguito alla visita psichiatrica mi è stata modificata la terapia: lo zoloft è stato aumentato da 75 a 100 mg perché aveva perso il suo effetto, mentre mi è stato aggiunto il trittico 50 mg, dopo che ho spiegato che il Tavor e l'En non mi hanno fatto alcun effetto.
Non ho capito come ci si dovrebbe sentire dopo aver preso il trittico: io non ho sentito niente di diverso, mi sono coricato circa un'ora dopo averlo preso ma ho impiegato molto tempo per addormentarmi e mi sono comunque risvegliato durante la notte.
Ho spiegato alla psichiatra che il medico di base mi ha prescritto 2 mg di melatonina che continuo ad assumere.
Avrei due domande.
Quando ho detto che Tavor e En non mi facevano effetto, la psichiatra ha chiesto se avessi problemi di pressione o al cuore, ma ho detto di no che io sappia.
Potrebbe dipendere da questo (problemi di questo tipo) l'inefficacia di questi due farmaci?
E poi come dovrebbe fare effetto il trittico?
Come mai non ho sentito nulla?
Il Tavor e L'EN sono due benzodiazepine, e il loro utilizzo nel trattamento dell'insonnia è generalmente sconsigliato in persone che soffrono di insonnia cronica come lei.
Soprattutto L'EN ha un'azione principalmente ansiolitica e sedativa, essendo una benzodiazepina che resta in circolo per 2-4 giorni, e pertanto la sua azione sull'insonnia è limitata.
Anche il Tavor, sebbene più efficace dell'EN come ipnoinducente, agisce principalmente nelle forme di insonnia legate a sintomatologia ansiosa, essendo un ansiolitico.
È quindi fondamentale innanzitutto chiarire quale possa essere la causa dell'insonnia, perché dalla diagnosi si può valutare la terapia più adatta nel suo specifico caso.
Il Trittico è un antidepressivo con azione sedativa, inducendo il sonno attraverso un'azione che è anche antistaminica.
È dunque indicato nelle forme di insonnia le quali sono potenzialmente causate soprattutto da sintomi depressivi, ma in parte anche ansiosi.
Come la maggior parte degli antidepressivi, necessita tuttavia di un arco temporale di almeno qualche settimana per iniziare a manifestare gli effetti positivi sul sonno.
È dunque importante capire quando ha cominciato la terapia a base di Trittico, e se le è stata diagnosticata una condizione specifica come causa dell'insonnia.
Resto a disposizione per eventuali necessità e chiarimenti, un caro saluto
dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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L'en e il Tavor non hanno mai avuto il minimo effetto sull'ansia, anche quando ero agitato: come prendere acqua. Il trittico l'ho preso solo una volta, ma pensavo che l'azione sedativa (non antidepressiva) fosse immediata.
Mi sa dire qualcosa sul discorso pressione/cuore avanzato dalla psichiatra? Cosa c'entra?
No, non ho mai ricevuto una diagnosi, mi prescrive solo farmaci a caso.
Penso che il discorso in merito alla pressione e ad eventuali patologie cardiache sia legato al fatto che EN e Tavor possono avere, come effetto collaterale, quello di abbassare la pressione arteriosa e/o la frequenza cardiaca.
In merito al Trittico, anche l'azione sedativa, seppur si presenti precocemente rispetto all'azione antidepressiva, necessita in genere di una assunzione continuativa per almeno qualche giorno.
Come capirà tuttavia, la problematica qui è proprio concettuale.
Mi spiego meglio: la psicofarmacologica si basa sul principio chimico del regolarizzare, attraverso i principi attivi dei farmaci, le alterazioni neurotrasmettitoriali che sono alla base dei disturbi psichici, e che sono differenti in base alla diagnosi.
Come si può agire in modo preciso da un punto di vista recettoriale se non si chiarisce la diagnosi?
E se non si adopera una "psichiatria di precisione", molto spesso il risultato è quello della non efficacia farmacologica.
Rinnovo cari saluti
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Io mi chiedo allora perché ci sono psichiatri che, come nel mio caso, prescrivono terapie senza formulare una diagnosi. Non capisco se è perché ognuno la pensa e opera a modo suo oppure sono semplicemente psichiatri che non sanno praticare il loro mestiere.
A seguito di un breve consulto, dopo il colloquio ha pensato a due molecole, ne ha scartata una e quindi ha optato per l'altra (trittico).
Quello che mi preoccupa però è la resistenza dell'insonnia ai farmaci.
In questi giorni in cui ho assunto trittico (quattro volte, oggi sarebbe la quinta notte) ho solo avuto più difficoltà ad addormentarmi, sensazioni insolite ai muscoli delle gambe mentre ero a letto, derealizzazione e stanchezza estrema durante il giorno, iperventilazione e senso di dispnea. Mi chiedo se possano essere effetti collaterali del trittico.
Le faccio un'altra domanda, la melatonina è bene prenderla assieme al trittico?
Grazie,
buona serata.
non so cosa intende per sonnifero. Io nel corso di questa insonnia ho assunto En, Tavor e Trilafon per aiutarmi a dormire durante la notte. Nessuno dei tre ha avuto effetto. Si può riuscire a capire da cosa dipende l'inefficacia di questi farmaci?
Inoltre la psichiatra come seconda opzione ha pensato a un altro farmaco, non ricordo se olanzapina o quetiapina ma uno dei due. Poi ha scartato questa opzione perché ho tollerato male il Trilafon, nel senso che mi sono agitato molto dopo averlo preso (però l'agitazione era già precedente all'assunzione). È una scelta logica o sensata? Così temo che il numero di farmaci da provare si restringa troppo per il futuro.
È difficile da parte mia fornire una spiegazione del perché prescrivere terapie senza formulare una diagnosi.
Non che sia una pratica sbagliata in ogni caso; questo perché talvolta giungere ad una diagnosi precisa, almeno inizialmente, può essere molto complicato, e dunque si può anche agire attraverso una terapia empirica che agisca sul sintomo.
Quello che però è fondamentale è sempre avere una chiarezza comunicativa medico - paziente: le diagnosi devono essere comunicate in modo chiaro.
Nel caso in cui si somministri una terapia empirica per agire sul sintomo, è opportuno chiarire con il paziente il razionale della somministrazione di una determinata terapia farmacologica, anche il comunicare semplicemente, ma in modo chiaro: "la diagnosi è ancora non ben chiara, ma ti prescrivo questo farmaco perché sospetto tale diagnosi e quindi penso che possa aiutarti nel gestire la sintomatologia che stai accusando".
La comunicazione e la chiarezza sono fondamentali, e costituiscono parte integrante del processo terapeutico.
I sintomi che riferisci potrebbero essere ascrivibili ad effetti collaterali del Trittico, è una eventualità che non si può escludere, ma per esprimersi in tal senso è necessaria un'accurata valutazione psichiatrica perché potrebbero essere dovuti anche a tuoi sintomi di base (proprio perché la diagnosi non è ben chiara).
Per quanto riguarda la melatonina, è sempre opportuno informare il tuo medico di fiducia prima di assumerla, perché potrebbe potenziare ulteriormente una eventuale eccessiva sedazione da Trittico (anche sulla base della stanchezza estrema che riporti).
È un quadro clinico indubbiamente da chiarire più appronditamente.
Spero di aver chiarito i tuoi dubbi, rinnovo cari saluti e resto a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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Dr.Matteo Pacini
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Possiamo già determinare che questo farmaco non va bene?
Non sarebbe opportuno affermare già in modo netto che "il farmaco non va bene", dato che l’adattamento al Trittico richiede almeno due settimane settimane e la dose che stai assumendo (50 mg) è un dosaggio iniziale basso e potenzialmente inefficace.
Ciò che hai descritto nella richiesta di consulto sono comunque segnali da considerare e meritevoli di una valutazione specialistica, per personalizzare la terapia sulla base dei tuoi sintomi.
Come ti consigliavo precedentemente, è opportuno parlare con il tuo psichiatra (o eventualmente anche chiedendo un secondo parere) con chiarezza, al fine di ricevere un orientamento diagnostico.
Difatti, come discutevamo, le possibilità di insuccesso sono molto elevate quando la prescrizione di un farmaco non fa seguito ad una diagnosi specifica, perchè in psicofarmacologia le terapie agiscono in modo specifico riequilibrando specifiche alterazioni neurotrasmettitoriali.
E' necessaria una psichiatria di precisione che non può prescindere dalla diagnosi che ti sta causando il sintomo, ovvero l'insonnia.
Rinnovo cari saluti restando a disposizione
dott. Tortorelli Fabio M.P.
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