Scalaggio en

Mi chiamo Davide, ho 46 anni.

Circa 5 mesi fa, a causa di forti problemi familiari (separazione, gestione di un bimbo piccolo, difficoltà economiche) ho iniziato a soffrire di insonnia grave e invalidante.
Nonostante io sia in psicoterapia da anni (cognitivo-comportamentale ed EMDR), la situazione era ingestibile e mi sono rivolto a uno psichiatra.

Ho provato diversi farmaci: inizialmente Trittico (trovato intollerabile per cali pressori gravi), poi benzodiazepine diverse (Xanax, Tavor), fino ad arrivare all’EN (Delorazepam), che è stato l’unico a farmi dormire.
Per un periodo breve (circa 3-4 settimane) ho assunto un dosaggio massimo di 26 gocce, dopodiché ho iniziato uno scalaggio progressivo.

Attualmente assumo la sera, in questo ordine:
Magnesio pidolato 2, 25 g
Remeron 7, 5 mg
EN (Delorazepam) in scalaggio: oggi sono a 6 gocce

Ho seguito una riduzione graduale: inizialmente scendevo di 1 goccia ogni 3-4 giorni fino a 10 gocce, poi ho proseguito con riduzioni più lente (1 goccia ogni 6-7 giorni circa, con qualche giorno extra quando necessario).


Ora mi trovo a 6 gocce da 6 giorni.
La mia idea, se le condizioni lo permettono, sarebbe scalare a 5 gocce stasera o domani.

Il problema principale è che negli ultimi giorni ho pressione piuttosto bassa (spesso intorno a 110/70), molta debolezza fisica, gambe molli e difficoltà a camminare con stabilità, anche se la mente rimane lucida e l’umore abbastanza stabile.

Domanda: secondo voi è opportuno proseguire lo scalaggio a 5 gocce nei prossimi giorni oppure sarebbe meglio allungare i tempi in questa fase finale, visto che dalle 5 gocce in giù so che la situazione può essere più delicata?
Avete suggerimenti su come rendere più gestibile la parte finale del taper?

Grazie in anticipo.

Cordialmente.
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Il remeron è sottodosato. La diagnosi non la riporta, però andrebbe definita al di là dell'insonnia come sintomo dominante.
Se cala l'en e basta può darsi che perda un effetto reale, via via che lo toglie. Questo va considerato, e il fatto che se si cerca di eliminare l'en, magari può aver senso rivedere la dose del remeron.

Dr.Matteo Pacini
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Buona sera dottore, grazie per la risposta
La diagnosi era insonnia grave dovuta ai problemi già sopra riportati. Esplicitamente mi era stato detto che non c’erano altre cause come depressione o simili.questo perché io ho chiesto chiaramente se ci fosse qualcosa del genere e mi è stato risposto di no. Tenga presente che io sono in psicoterapia da nove anni con Psicoterapeuta inizialmente per gestire ansia (che non ho da qualche anno grazie al lavoro fatto) e successivamente per lavorare sulle cause di tale ansia.
Riguardo al l’insonnia grave era dovuta a separazione con figlio piccolo e problemi economici concomitanti nello stesso periodo, questo dopo una crisi di coppia che durava già da diverso tempo. Essendo io uno che somatizza molto, nel lungo periodo ho avuto un momento di crollo nervoso sfociato nell’insonnia. Quindi la diagnosi vera e propria non c’è mai stata se non in questi termini. I farmaci mi sono stati dati al solo scopo di farmi dormire perché per il resto le mie funzioni quotidiane erano tutte nella norma. Da qui il problema di cui sopra spiegato. Consideri anche che sono sceso da 26 gocce a 6 attuali completamente da solo perché ho interrotto il rapporto con il dottore in questione perché non mi trovavo bene.
Ora è capire come scendere il più dolcemente possibile da 5 a 0 gtt visto che è la parte più delicata. Possibilmente senza altri farmaci, anzi, ho vissuto tutta la vita senza e vorrei tornare a stare senza come in passato.
Magari con microdosi facendo della preparazione galenica?
L’importante è uscirne senza troppi danni. Purtroppo al sesto giorno a 6 gocce, per quanto vada abbastanza bene, sono molto a terra con la pressione e non vorrei peggiorasse (anche se non è detto). Di fatto ho scalato in questo modo in poco più di 2 mesi da 26 a 6 gtt. Il mio obiettivo sarebbe quello di arrivare a 0 gtt per fine Settembre, massimo metà Ottobre. Lo vede fattibile? Suggerimenti?
Grazie.
Cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
No, c'è un grosso equivoco. La diagnosi di "insonnia" e basta è da considerarsi sempre provvisoria, specie se sono forme ricorrenti. La depressione e l'ansia non sono cause dell'insonnia,
Anche il discorso della psicoterapia: ha risolto l'ansia, poi mi parla di crollo nervoso, espressione estrema, e di cause esterne che però farebbero venire un certo grado di disagio fisiologico a chiunque, e poi afferma una cosa poco chiara, e cioè che Lei somatizza, e quindi se ho ben capito esprime l'ansia in forma di insonnia (o di altri sintomi corporei).
Praticamente non mi pare che sia per niente risolto il meccanismo del suo disturbo d'ansia, lo sta raccontando Lei. Non ci sarà stata una diagnosi vera e propria, ma invece grossolanamente mi pare di sì.
E allora su quello bisogna ragionare, non sul singolo sintomo. Altrimenti si va dietro alla somatizzazione: uno somatizza allo stomaco, farmaci per lo stomaco, sul sonno, farmaci per il sonno. Queste sono le soluzioni meno specifiche, e non aiutano a essere consapevoli del problema.

Dr.Matteo Pacini
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Buongiorno dottore, grazie nuovamente per il suo feedback. Ha ragione, c’è un grosso equivoco. Io qui sopra ho scritto solo ed esclusivamente per sapere come poter fare il tapering nel modo più corretto, ovvero lo scalaggio dalle cinque alle zero gocce di benzodiazepine. Tutto qui. Tutte le disamina del caso sono già sotto controllo medico (con la mia psicoterapeuta, che è anche psichiatra ma non opera più come tale per sua scelta di percorso) e non ci sono disturbi d’ansia non gestiti. Non ci sono indagini ulteriori da fare in termini clinici perché sarebbe comunque complesso spiegare la natura di eventuali traumi su cui sto lavorando con tecniche come. L’EMDR e altro. Le assicuro che con la mia terapeuta sono arrivato a risultati eccellenti. Purtroppo, nel periodo in cui ho avuto un’acutizzazione dei sintomi legati all’insonnia, nonostante le strategie messe in in atto con la dottoressa e da solo (ormai imparati da anni) non sono state sufficienti ad aiutarmi nel dormire, ripeto sempre in quel periodo. Quindi, che ci sia dell’altro su cui ancora sto lavorando, questo è ovvio se no non sarei ancora in cura psicoterapeutica da lei. La complessità degli argomenti trattati in nove anni non può essere riassunta brevemente su queste righe. Detto questo, l’equivoco forse sta proprio nella comprensione della mia richiesta. Per me è sufficiente sapere quale consiglio si può ottenere (se si può ottenere) per fare quest’ultimo passaggio di scalaggio, già abbondantemente fatto da me solo, essendo una fase delicata a quella finale (da 26 a 6 gocce oggi). L’alternativa, in caso di NON consigli, è che semplicemente prosegua da solo nello scalaggio esattamente come fatto finora. Il fine ultimo per me è togliere farmaci che dovevano essere utilizzati in maniera più misurata e poi semplicemente tolti senza allungare troppo il tempo per non rendermi dipendente (cosa purtroppo non avvenuta). Questo perché il mio problema non è mai stato l’ansia e sono in terapia per altri motivi. Di fatto, non ho mai avuto bisogno di farmaci per tutta la vita e all’età di 46 anni le posso garantire che ho sempre dormito tranquillamente e senza problemi nonostante abbia avuto, più dalla maggior parte della gente, molte cose da affrontare nella vita. Per rispondere alla sua curiosità, si tratta di cose che affronto da sin dall’infanzia. Per certo so, e ne è convinta anche la mia terapeuta, che i farmaci non mi servono e non sono la soluzione. Per amor del vero questa mia affermazione mi è stata data da ben due altri psichiatri differenti che su suggerimento della dottoressa ho incontrato per il discorso farmacologico. Di fatto uno dei due è colui che mi ha dato le EN da prendere. (il problema è stato da parte del medico in questione quella di voler procrastinare l’utilizzo di tale farmaco, perché di fatto si dormivo, ma poi di giorno non riuscivo a svolgere più le funzioni più elementari, come banalmente alzarmi, andare al lavoro (sono libero professionista e collaboro con quattro società con una mole di lavoro importante e di responsabilità), gestire mio figlio, e così via. Motivo per cui anche d’accordo con lui ho deciso di sospendere scalare il farmaco. Il motivo per cui non mi sono più rivolto a lui è proprio dovuto al fatto che ha avuto una mal gestione dei farmaci che mi ha suggerito (visto che aveva iniziato con trittico e Xanax, per circa un mese e mezzo a dosaggi importanti, con il risultato che non dormivo lo stesso e anzi mi mandava e ipotensione, dato che io ero all’epoca sotto cura ipertensiva con Amlodipina, successo a questo ha pensato di darmi le EN appena tolto il Trittico, che mi dava a dosaggi bassi - circa 17/20 gocce). Di conseguenza ho perso fiducia in un medico che ha sbagliato diverse volte, non ascoltando i miei sintomi e dandomi i dosaggi e farmaci non idonei e comunque con risultati pessimi. Fatto sta che mi sono poi rivolto un secondo dottore che confermava anche lui a sua volta che non necessitavo di farmaco ed è colui che mi ha inserito il Remeron. Anche lui però, ha perso la mia fiducia nel momento in cui voleva togliermi le 22 gocce di EN a cui ero allora, indicandomi di scalare una goccia al giorno fino ad arrivare a zero, senza mai una sosta. Essendo io persona informata e attenta al proprio stato di salute, mi sono informato ulteriormente e sapevo che è uno scheggio così rapido sarebbe stato come minimo rischioso e di sicuro incline a farmi stare male. Dato che anche questo dottore asseriva il contrario, ma io sapevo che era in errore, non mi sono più fidato e da lì ho iniziato uno scalaggio moderato e controllato da solo (inizialmente ogni 3/4 gg e poi dalle 10 gocce in giù ogni 6/7 giorni). Il risultato è stato che sono arrivato alle 6 gocce senza grossi scossoni. Ho avuto dei giorni no, ma del tutto gestibili.in tutto ciò fino a oggi non ho mai avuto un solo giorno di ansia nonostante lo scalaggio fatto nei termini di cui sopra. Riscossioni che ho avuto sono stati più di carattere fisico legati alla pressione sanguigna e a dolori muscolari cervicali. Quindi spossatezza e stanchezza fisica importante. La notte e la gran parte delle notti ho sempre dormito con giusto 3/4 notti con un po’ di rumore mentale, ma in tutto lo scheggio che per ora sta durando da quasi due mesi e mezzo. Quindi anche qui, un risultato a mio avviso più che eccezionale.
Quindi, in conclusione, proprio come appena detto, essendo informato, so che dalle cinque alle zero gocce è una parte molto delicata per una serie di ragioni che lei sa benissimo e che non sarò certo io a dovergliele dire. Da qui la mia semplice richiesta di capire se il tapering che sto facendo (scalaggio ogni 6/7 gg senza sintomi) può essere la cosa giusta oppure se ci sono altri suggerimenti. In conclusione, ciò che desidero, se possibile, è il focus su questo punto e suggerimenti sul tema come da titolo. Non ci sono molte indagini da fare perché come già detto, il tema è solo come togliere i farmaci.
Ringrazio nuovamente per l’attenzione e le gentili risposte avute finora.
Cordialmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
"Non ci sono molte indagini da fare perché come già detto, il tema è solo come togliere i farmaci."

No, questo è un errore di impostazione. Non l'aiuta neanche a toglierli meglio, ma se il problema non è quello, Lei ciecamente rischia di andare solo nella direzione di toglierli, e così non si occupa di che problema ha, e di come curarlo.

Dr.Matteo Pacini
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Dottore, grazie ancora, il problema che ho lo sto già curando da anni come già abbondantemente detto prima e non ha niente a che vedere con la mia insonnia e quello che gli ho spiegato del perché mi hanno dato le EN solo esclusivamente a scopo di farmi dormire. Il motivo per cui, come già detto, non dormivo era perché stavo attraversando un momento molto duro di separazione dalla mia attuale ex compagna e da mio figlio piccolo. In tutto ciò avevo anche problemi ingenti di carattere economico. La somma di questa cosa che tra l’altro si perpetrava da molto tempo e che poi è sfociata in una separazione, mi ha portato a somatizzare tutta una serie di emozioni che la notte non mi facevano dormire. Questo è assolutamente normale, data la delicatezza della questione emotiva legata alla famiglia e di conseguenza si trattava di un periodo transitorio ma emotivamente molto importante che mi ha dato disturbi tale da arrivare a prendere dei farmaci per riuscire a riposare. Non sto sbagliando proprio niente perché sono in cura da un’ottima psicoterapeuta (non si possono fare nomi ma è considerata una delle delle migliori in Italia) sono in ottime mani e come le dicevo mi hanno visitato per lo scopo farmacologico due suoi colleghi (anche loro molto stimati) che non mi hanno diagnosticato alcunché. L’unico vero problema era legato al periodo di forte stress talmente elevato che ho dovuto ricorrere alla farmacologia che però giustamente doveva essere momentanea. Come le ho già detto e ci tengo a sottolineare che alla mia età, ho passato tutta la vita senza farmaci e senza alcun problema. I problemi che sto affrontando li affronto normalmente e li affronto con la psicoterapia e quelli che dovevo risolvere in gran parte li ho risolti nel corso degli anni. Quelli ancora non risolti ci sto lavorando ed è il motivo per cui continuo ad andare dalla mia psicoterapeuta. Ma tre dottori su tre, e Tutti e tre stimati, (ripeto non posso fare nomi e dare ruoli, ma le assicuro che sono molto conosciuti e considerati) non hanno trovato alcun motivo rispetto a quello che sta asserendo lei, se non per un motivo transitorio.
In tutto ciò non ho avuto ancora nessuna indicazione se ciò che sto facendo può essere corretto oppure no ma il focus continua a essere spostato su qualcosa che non attiene alla mia domanda.
La ringrazio comunque per il suo tempo e per le risposte date.
Proseguirò come ho fatto finora nella modalità che ritengo più opportuna e per quanto riguarda le cose che so della mia vita su cui sto lavorando continuerò a farlo esattamente come ho fatto fino adesso, ovvero con la mia Psicoterapeuta. .
Grazie di nuovo, le auguro buon lavoro
Cordiali saluti
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