Ansia post attacco di panico

salve dottori, ho urgentemente bisogno del vostro aiuto.
Il mio ragazzo, 20 anni, una settimana fa ha avuto un attacco di panico forte e da quel momento si sente "costantemente in ansia, impaurito, piange molto spesso, non riesce a dormire, ha sempre paura di avere un altro attacco di panico, senza volontà per affrontare le azioni quotidiane", non ha intenzione di parlare con uno psicologo.
che cosa bisogna fare in questo caso?
è in condizioni gravi da prendere psicofarmaci?

attendo una vostra risposta, grazie mille.
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Scusi, ma perchè associa il concetto di gravità a quello di prendere farmaci ? Ha avuto un episodio che nessuno ha definito, qui Lei lo chiama attacco di panico, e ora sta così da giorni, con sintomi che sembrano essere non solo la paura del panico ma anche di altro tipo. Come mai non vuole chiedere un parere medico a qualcuno ? C'è un motivo specifico, o si vergogna, o magari è solo perché ini questo stato tutto gli fa paura compreso il chiedere di essere visitato ?

Dr.Matteo Pacini
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ho sbagliato ad usare il concetto di gravità, io volevo capire se il fenomeno si potesse risolvere con solo delle sedute psicologiche o se bisogna andare più a fondo con dei farmaci. Lui stesso ha definito l'accaduto come "attacco di panico" e quello che ho scritto sono cose che lui mi ha descritto. Mi dice che non vuole confrontarsi con uno psicologo perché ha paura che le sedute possano "farmi scoprire traumi passati che mi farebbero stare peggio", così mi dice. L'unica cura che accetta è quella di farsi visitare da un medico di base.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Più che altro è questione di diagnosi, e di situazione generale, la visita serve appunto a questo. Se per esempio fosse Panico, c'è una cura farmacologica standard. Ma a volte il singolo attacco di panico si associa poi ad altro, e non al disturbo di panico, e allora cambia il discorso.
Quest'idea che la psichiatria e la psicologia si occupi di traumi, per giunta nascosti, è sorprendente perché la pratica scientificamente fondata di queste discipline non si basa né prevede questo orientamento. Se ci fosse un trauma, varrà la pena di curare quel meccanismo, ma chi ha detto che debba essercene uno o che la visita verta sulla ricostruzione di traumi ?
Un medico di base può darsi che sia in grado di dare una cura, però io sinceramente con questa presentazioni andrei a sentire uno specialista, onde evitare terapie sintomatiche "attendiste" per poi comunque approdare ad uno specialista.

Dr.Matteo Pacini
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Anche io gli dico queste cose e sono d'accordo con lei, ma lui mi dice che il percorso psicologico è lungo e vuole "ritornare a stare bene" subito, è sicuro che sia a causa dello stress causato dall'università e quindi non vuole avere diagnosi che gli dimostrano che non è solo stress ma qualcosa di più profondo. Ogni giorno cerco di convincerlo a confrontarsi con uno specialista ma mi dice che questo gli mette più ansia. Il fatto che possa essere solo stress universitario potrebbe avere senso però lui ha già affrontato altri esami, ha avuto ansia sì ma non è mai arrivato a stare male per giorni.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
"l percorso psicologico è lungo "

Ma quale ? Ma di che stiamo parlando ? Che "percorso" ?
Secondo me una persona che si esprime così non ha nessuna idea precisa di come funzioni la cosa.

Poi non capisco: se vuole star bene subito, allora quindi esclude che questo sia possibile ? Anche questo è poco comprensibile come logica. Se fosse lungo, che si fa, non si intraprende una cura perché è lunga ? Non ci vedo una logica di base comunque.

Ma insomma, dobbiamo credere che uno non vada a farsi vedere perché esclude che il medico lo possa far star bene in tempi non lunghi in qualche modo ? Ma su che base lo esclude ? Il movente sarà un altro, e dipenderà dallo stato mentale del momento che gli fa assumere questo atteggiamento.

Al momento si può dire che il ricorso alla visita è rifiutato senza alcun motivo riguardante come si svolge e il tipo di risposta che uno si può aspettare da una visita, tutto il tema del "Percorso" è veramente incomprensibile. Perché chiamare una cura "Percorso", ritenerlo a priori lungo, escludere che ci possa essere un beneficio immediato... ? Davvero non comprensibile.

Dr.Matteo Pacini
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Per "percorso" lui intendeva le sedute psicologiche, ma gli ho spiegato queste cose e sembra che finalmente inizierà a confrontarsi con uno psicologo. Lo so che il suo ragionamento non ha delle fondamenta ed è quello che ho provato a fargli capire, spero che lui non cambi idea e che accetti di ricevere delle cure per stare meglio.
Grazie mille per la sua attenzione e disponibilità, cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Ma perché uno psicologo ? E perché ipotizza una serie di sedute, non capisco questo.
Il medico viene escluso quindi, per un motivo specifico ?

Dr.Matteo Pacini
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In realtà non ne ho idea, so che oggi ha chiesto un consulto ad uno psichiatra e lui gli ha consigliato "En occasionalmente e sedute psicologiche per prevenzione"
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Prevenzione di che cosa però ? L'EN dovrebbe risolvere questo stato perdurante da giorni e giorni ? E "sedute psicologiche" però con che tecnica ?
Ma soprattutto: diagnosi non definita ?

Dr.Matteo Pacini
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prevenzione credo di un futuro attacco di panico, gli ha detto di prendere l'EN quando è molto in ansia non tutti i giorni, non so con quale tecnica si facciano le sedute psicologiche perché gli ha solo detto di andare da uno psicoterapeuta e fare delle sedute, il mio ragazzo non mi ha detto quale è stata la diagnosi
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Mi pare tutto molto vago e indefinito.

Dr.Matteo Pacini
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