Si può guarire da attacchi di panico dati da ansia cardiaca ? serve per forza una terapia farmaco?

Buongiorno, scusate il disturbo, sono una studentessa di medicina, da quando ho studiato cardiologia (e ho frequentato anche il reparto per un periodo) penso di avere sviluppato una specie di ansia cardiaca se si può così definire, è come se il cuore mi facesse impressione forse che sia in costante movimento e che possa rompersi da un momento all’altro, prima non ci avevo mai pensato e non mi aveva mai fatto impressione anzi sono sempre stata una persona molto spensierata su tutto davvero, ma ora queste nuove paure mi provocano spesso mezzi attacchi di ansia/
panico, forse anche per certi casi di cui leggo tipo morti improvvise o malori in persone giovani e ho paura possa capitarmi.
Non temo l’infarto penso più ad altre cause tipo patologie congenite.

Mia mamma è sana non fa neanche la terapia sostitutiva, mio papà ha la FA.

Ho fatto anche ECG holter qualche mese fa e andava tutto bene ho solo qualche extrasistole però, anche se non ho avuto episodi di ansia in quelle 24 ore, quindi non so come il mio cuore reagisca a questi attacchi di panico.

Tra le mie paranoie è subentrata anche quella dell’alcol, ho sempre notato che accelerasse un po’ il battito, ma non mi ha mai dato alcun fastidio visto che come ho detto non mi ha mai fatto alcuna impressione il cuore, anzi ho sempre bevuto anche troppo in passato, mentre ora faccio fatica a bere una birra, anche se magari alla fine riesco a berla se sono abbastanza tranquilla, sennò evito.

Diciamo che la mia vita non è cambiata e tutto quello che devo fare lo faccio sempre però con più fatica e più ansia, magari anche solo prendere un treno da sola (cosa che ho sempre fatto, anzi magari spesso mi addormentavo anche, data la mia indole tranquilla), da poco ho preso anche l’aereo che non prendevo da qualche anno (semplicemente perché non mi era servito) e anche lì panico, però penso che l’unico modo di superare delle paure sia esporsi alle stesse, anche se faccio abbastanza fatica perché ho paura che mi venga magari un attacco di tachicardia in situazioni dove non è possibile essere soccorsi o aiutati (aereo) se ci si sente male, anche con l’esercizio fisico per esempio, un po’ lo evito, c’è da dire che sono sempre stata molto sedentaria, è dal liceo che non faccio sport, però so che dovrei, oppure la paura a dormire a casa da sola di notte che ormai evito sempre.

La mia domanda è, questi attacchi di panico possono danneggiare il cuore a lungo termine?
So che le mie paure sono del tutto irrazionali e partono dalla mia testa però è circa un anno che è così ormai, anche se magari per periodi più o meno lunghi non ci penso proprio più, poi mi tornano, eccetera.

Affrontare le situazioni che li provocano cercando di abituarsi anche se all’inizio provocano ansia va bene e può funzionare come terapia?
Sinceramente quello che vorrei è dimenticarmi di queste paure irrazionali e tornare la persona normale e tranquilla che sono sempre stata.

Grazie e scusate il disturbo.
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Dovrebbe curare il panico, e insieme ad esso si risolvono i pensieri "da panico", tra cui quello che il panico danneggi qualcosa.
Però non so se riferisce una diagnosi, o non è stata mai fatta una diagnosi, perché la cosa inizia con delle preoccupazioni sul corpo e sulle funzioni corporee, non con un attacco di panico.
E non sono pensieri irrazionali, tutt'altro, sono pensieri razionali senza un limite, quindi non scacciabili con il ragionamento.

Ma non è in corso alcuna cura ?

Dr.Matteo Pacini
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Buonasera, grazie della sua risposta, no non c’è né una diagnosi nè una cura, il mio medico di base mi ha proposto la sertralina, però sinceramente non vorrei vedere il farmaco come unica scelta nè vorrei dipenderne, ma piuttosto provare a lavorarci da sola e vedere se riesco a superare queste mie preoccupazioni. Magari studiando medicina sono sempre stata attenta a vari sintomi e in passato ho avuto paura di altre malattie, però mai cardiache e soprattutto non sono mai durate molto, nel giro di poco tempo me ne dimenticavo completamente. Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
"non vorrei vedere il farmaco come unica scelta nè vorrei dipenderne, ma piuttosto provare a lavorarci da sola e vedere se riesco a superare queste mie preoccupazioni. "

Quindi è andato a riportare un problema al medico, e poi cambia totalmente presentazione perché le è stata proposta una soluzione. Non so se mi spiego...
Lei non si è rivolto al medico per risolvere le cose da solo, lo ha fatto perché lui le indicasse una soluzione, se ne conosceva. E lui lo ha fatto.
Lei adesso mette in mezzo che a) c'è un modo di risolverla da solo (capire se dicesse che forse passa da sola, almeno avrebbe una logica seppur probabilisticamente a sfavore); b) se uno proprio deve fare qualcosa, NON fare come ha detto il medico, perché ha stabilito non si sa su quale base che ci siano metodi che non implicano l'assunzione di un medicinale.
Il tutto per un problema che non significa assolutamente niente, cioè "diventare dipendente", che è sinonimo di "non concepisco che un farmaco mi togla dei sintomi mentali, e quindi lo vedo come qualcosa che mi deve fare del male subdolamente".

Direi che per ora ha avuto un'indicazione e ha deciso di non seguirla, tutto qui.

Dr.Matteo Pacini
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Si in effetti per ora non ho preso in considerazione la proposta che mi ha fatto il mio medico, però lui ha precisato che capisce le mie perplessità sul farmaco e di rifletterci su. Secondo lei la sertralina può essere utile per attacchi di panico? So che è un SSRI, ma poi come funziona? Si prende per un periodo e poi si smette? Grazie ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
"Secondo lei la sertralina può essere utile per attacchi di panico?"

Perché l'idea è che il medico le abbia dato un medicinale scegliendolo appositamente tra quelli non utili ?
Secondo Lei se uno lo prende a lungo, meno a lungo, o molto a lungo da cosa dipende ? Dal farmaco ?....

Dr.Matteo Pacini
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Forse in base a quando i sintomi sono passati? Non conosco troppo bene come vengono impostate queste terapie, il mio dubbio riguarda solo le ricadute alla sospensione. Quindi deduco lei suggerisca vivamente questa terapia.
La ringrazio molto ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Diabetologo, Medico delle dipendenze 47k 1k
Qui non si suggeriscono terapie, per cui deduce male, questo è un sito dove si commenta, non si indica né si suggerisce.

Ovvio che il problema sono le ricadute se si sospende, e quindi la prima cosa da conoscere è il decorso della propria malattia, e cosa ha senso fare in base a quello.

Dr.Matteo Pacini
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