Vorrei capire di più sulla mia condizione dopo due episodi psicotici a distanza di 4 anni

Salve sono un ragazzo di 25 anni, ho avuto un primo episodio psicotico a 21 anni con ricovero volontario e uno a maggio di quest'anno sempre con ricovero volontario,
Vorrei specificare che la prima volta mi è stato come da prassi nella diagnosi sulla dimissione diagnosticato un episodio maniacale con deliri ma mai avuto né allucinazioni uditive ne visive, successivamente curato com risperidone e stabilizzatori dell'umore, stabilizzatosi subito, nell'arco di questi ultimi 4 anni sono stato bene, con alcuni periodi in cui avevo paranoie e ansie ma penso date dal mio carattere e da periodi brevi in cui sono stato meno bene e curato con del litio e Tavor e dopo un po' di tempo dall'episodio ho smesso di prendere farmaci, si era pensato ad un episodio isolato (specifico che in quel periodo e sia nel periodo del secondo episodio facevo uso sproporzionato di cannabis, entrambi sono durati circa meno di un mese ma con sintomi residui di qualche mese con successiva caduta in uno stato depressivo sia per il fatto che mi vergognavo di quanto successo sia probabilmente per uso di farmaci che mi portavano ad avere mancanza di voglia di fare le cose o banalmente rallentamento nel parlare e nel ragionare.

Tutt'ora sono in cura con iniezione di xeplion 100 mensile e resilient 2 compresse.

Vorrei sapere se è possibile che questo due episodi sono stato dovuti entrambi dall'uso eccessivo di cannabis o se come ho letto un po' ovunque si tratta di un disturbo bipolare o della sfera schizofrenica secondo voi.

È normale che a 4/5 mesi dall'episodio io mi senta completamente privo di energie fisiche e mentali?
E che il mio pensiero adesso non funzioni bene o comunque il livello di cognizione è nello stato in cui non riesco a fare nulla?
E se passerà con il tempo?

O la mia storia vi porta a pensare che dovrò fare fronte a questo tipo di patologia a vita?

Sottolineo che appena dopo l'ospedalizzazione di 12/13 giorni sono tornato a lavoro e non stavo malissimo, riuscivo a fare quasi tutto ma ancora indolenzito dalla terapia d'urto datami dall'ospedale. (SPECIFICO CHE A DISTANZA DI TEMPO ADESSO RIESCO CHIARAMENTE A DISTINGUERE I MIEI DELIRI E LE FALSE CREDENZE
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
E' possibile che l'uso di sostanze sia responsabile della riesacerbazione sintomatologica.

E' opportuno evitare l'uso di sostanze in ogni caso poiché aumentano la sintomatologia della sua patologia.

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Quindi dottore lei dice che c'è una patologia di fondo? Non è possibile che sono stati episodi singoli dovuti dall'uso di cannabis?
Assolutamente, non ne faccio più uso e specifico che durante i 4 anni in cui non c'è stato nessuno episodio non ho usato nessun tipo di sostanza e sembrava andasse bene.
A parte paranoie sul mio aspetto fisico e piccole ossessioni e periodi in cui ho avuto situazioni di ansia , è tutto riconducibile a disturbi di tipo psicotico cronico secondo lei?
Nell'ultima visita e nelle visite precedenti all'episodio il mio psichiatra che mi tiene in cura da più di due anni non mi ha mai parlato di psicosi cronica, stavo bene per lui, questo secondo episodio può aver fatto capire che ci sia una patologia di fondo? Prenderò farmaci a vita?
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La diagnosi e le previsioni di trattamento sono caratteristica della visita diretta e la risposta é possibile dai suoi curanti

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E gli effetti collaterali di cui vi ho parlato sono normali? Problemi nel parlare e organizzare un discorso, problemi di cognizione in generale , dall'attenzione alla concentrazione?
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Dottore potrebbe darmi qualche informazione in più?
Ci sono casi in cui gli episodi sono a se stanti e non ci sia un disturbo cronico?
La sintomatologia che vi ho descritto ovvero:
Problemi di memoria anche per quanto riguarda le cose che facevo prima dell episodio
Incapacità a capire ciò che mi viene detto
Appiattimento emotivo
Difficoltà a parlare e pensare
È passeggera o si hanno difficoltà a vita dopo episodi del genere?
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È possibile discernere i vari gradi dello stato clinico solo attraverso una visita diretta

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