Depressione post-partum: cambiare farmaco è la scelta giusta?
Buongiorno.
Ho scritto anche tempo fa ma apro un nuovo consulto per sottoporre una nuova questione.
Sono un medico, sposata, con un figlio.
Ho avuto un episodio depressivo puerperale, in un quadro di anamnesi positiva per disturbo depressivo di tipo ricorrente.
Dopo il parto ho ripreso la terapia con sertralina e quetiapina 200 mg (scalate durante la gravidanza rispettivamente a 50 mg e 150 mg, con graduale sospensione in vista del parto).
La sertralina è stata portata molto gradualmente da 50 mg a 100 mg (nell’arco di circa 3 mesi) e aggiunto trittico attualmente al dosaggio di 150 mg.
C’è stato un beneficio evidente sull’umore, sull’ansia e sui pensieri ossessivi.
Tuttavia ad oggi permane insonnia: sono pressoché sempre presenti risvegli intorno alle 5, a volte risvegli notturni con riaddormentamento, meno frequentemente incapacità a riaddormentarmi dopo risveglio notturno.
Talora la sera crollo alle 22 ma indipendentemente dall’orario in cui vado a dormire i risvegli si mantengono costanti.
Talora si succedono giorni in cui dormo meglio e di più, poi improvvisamente di nuovo come sopra.
Non voglio focalizzarmi sul sonno in modo esclusivo, nel senso che mi accorgo che spesso c’è un’ansietà associata, a volte più evidente, a volte sfumata.
Di giorno sto discretamente, anche se capitano giornate con spiccata labilità durante le quali mi commuovo per nulla e tendo a preoccuparmi ad esempio del rientro a lavoro e di come andranno le cose.
Il mio medico parla di sintomi residui che però considera instabili e sta ponderando la sostituzione di quetiapina con acido valproico, in considerazione di un temperamento high energy e di una sfumata reattività emotiva.
A vostro parere questo tipo di andamento della sintomatologia potrebbe beneficiarne?
L’aumento della sertralina viene escluso in quanto a suo avviso potrebbe creare problemi anziché risolverne.
Ho scritto anche tempo fa ma apro un nuovo consulto per sottoporre una nuova questione.
Sono un medico, sposata, con un figlio.
Ho avuto un episodio depressivo puerperale, in un quadro di anamnesi positiva per disturbo depressivo di tipo ricorrente.
Dopo il parto ho ripreso la terapia con sertralina e quetiapina 200 mg (scalate durante la gravidanza rispettivamente a 50 mg e 150 mg, con graduale sospensione in vista del parto).
La sertralina è stata portata molto gradualmente da 50 mg a 100 mg (nell’arco di circa 3 mesi) e aggiunto trittico attualmente al dosaggio di 150 mg.
C’è stato un beneficio evidente sull’umore, sull’ansia e sui pensieri ossessivi.
Tuttavia ad oggi permane insonnia: sono pressoché sempre presenti risvegli intorno alle 5, a volte risvegli notturni con riaddormentamento, meno frequentemente incapacità a riaddormentarmi dopo risveglio notturno.
Talora la sera crollo alle 22 ma indipendentemente dall’orario in cui vado a dormire i risvegli si mantengono costanti.
Talora si succedono giorni in cui dormo meglio e di più, poi improvvisamente di nuovo come sopra.
Non voglio focalizzarmi sul sonno in modo esclusivo, nel senso che mi accorgo che spesso c’è un’ansietà associata, a volte più evidente, a volte sfumata.
Di giorno sto discretamente, anche se capitano giornate con spiccata labilità durante le quali mi commuovo per nulla e tendo a preoccuparmi ad esempio del rientro a lavoro e di come andranno le cose.
Il mio medico parla di sintomi residui che però considera instabili e sta ponderando la sostituzione di quetiapina con acido valproico, in considerazione di un temperamento high energy e di una sfumata reattività emotiva.
A vostro parere questo tipo di andamento della sintomatologia potrebbe beneficiarne?
L’aumento della sertralina viene escluso in quanto a suo avviso potrebbe creare problemi anziché risolverne.
L'insonnia e l'ansia persistente, nonostante la terapia con sertralina e quetiapina, sono problematiche comuni nel disturbo depressivo ricorrente, specialmente in contesti post-parto.
La costanza dei risvegli alle 5 del mattino suggerisce una componente legata al ritmo circadiano o a un'attivazione precoce.
La proposta di sostituire la quetiapina con acido valproico è una decisione complessa.
La quetiapina è spesso utilizzata per la depressione resistente e per i disturbi del sonno grazie alle sue proprietà sedative e stabilizzanti dell'umore.
L'acido valproico è uno stabilizzatore dell'umore efficace, specialmente in contesti di temperamento "high energy" o reattività emotiva, e può avere effetti benefici sull'umore e sull'ansia.
Tuttavia, è importante considerare i suoi effetti collaterali, inclusi potenziali effetti negativi sul sonno in alcuni individui, aumento di peso e rischi specifici, come teratogenicità.
Se la sintomatologia attuale include insonnia persistente, labilità emotiva e un temperamento "high energy", la sostituzione con acido valproico potrebbe essere una strategia ragionevole, specialmente se il medico ritiene che la quetiapina non stia gestendo adeguatamente questi aspetti.
L'acido valproico potrebbe fornire una maggiore stabilizzazione dell'umore e ridurre la reattività emotiva, potenzialmente migliorando indirettamente il sonno a lungo termine.
Tuttavia, l'effetto sull'insonnia non è garantito e potrebbe richiedere l'aggiunta di un altro farmaco ipnotico o una strategia specifica per il sonno.
La decisione finale dipende dalla valutazione clinica del medico curante, tenendo conto del profilo di risposta e tollerabilità dell'utente ai farmaci.
La costanza dei risvegli alle 5 del mattino suggerisce una componente legata al ritmo circadiano o a un'attivazione precoce.
La proposta di sostituire la quetiapina con acido valproico è una decisione complessa.
La quetiapina è spesso utilizzata per la depressione resistente e per i disturbi del sonno grazie alle sue proprietà sedative e stabilizzanti dell'umore.
L'acido valproico è uno stabilizzatore dell'umore efficace, specialmente in contesti di temperamento "high energy" o reattività emotiva, e può avere effetti benefici sull'umore e sull'ansia.
Tuttavia, è importante considerare i suoi effetti collaterali, inclusi potenziali effetti negativi sul sonno in alcuni individui, aumento di peso e rischi specifici, come teratogenicità.
Se la sintomatologia attuale include insonnia persistente, labilità emotiva e un temperamento "high energy", la sostituzione con acido valproico potrebbe essere una strategia ragionevole, specialmente se il medico ritiene che la quetiapina non stia gestendo adeguatamente questi aspetti.
L'acido valproico potrebbe fornire una maggiore stabilizzazione dell'umore e ridurre la reattività emotiva, potenzialmente migliorando indirettamente il sonno a lungo termine.
Tuttavia, l'effetto sull'insonnia non è garantito e potrebbe richiedere l'aggiunta di un altro farmaco ipnotico o una strategia specifica per il sonno.
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Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Utente
Diciamo che un miglioramento consistente c’è stato (diciamo un 80%) e i sintomi lamentati non sono costanti. Non c’è però una stabilità consistente nel tempo, non ancora almeno, e ciò mi pare si evidenzi soprattutto in concomitanza del ciclo mestruale.
Anche il sonno Comunque è migliorato nel senso che sicuramente dormo di più e meglio che in precedenza.
Cosa vuol dire attivazione precoce? Che significato può avere?
Anche il sonno Comunque è migliorato nel senso che sicuramente dormo di più e meglio che in precedenza.
Cosa vuol dire attivazione precoce? Che significato può avere?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 201 visite dal 19/10/2025.
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