Farmaco doc

Buonasera gentili dottori.
Ho una domanda da farvi.
Soffro di un doc da contaminazione da quando ho 17 anni, oramai abbastanza invalidante.
Nel corso degli anni è sempre progressivamente peggiorato, nonostante le terapie (prima cognitivo comportamentale e ora breve strategica) e due anni di entact, tra il 2013 e il 2015.
Ora sto pensando che forse sarebbe il caso di riprendere una terapia farmacologica, ma ho alcune perplessità che vorrei mi aiutaste a comprendere.
Subito dopo avere smesso di prendere il farmaco infatti, ho iniziato ad avere purtroppo dei problemi gastroenterologici abbastanza seri (perdita di peso, scariche, crampi intensi).
Mi sono fatto molti anni di esami, perché c’era addirittura un sospetto di Chron, poi fugato.
Per farla breve, l’antidepressivo in qualche modo mi deve avere rovinato la motilità intestinale, e questa alterazione si è portata dietro una disbiosi (diagnosi di SIBO).
Oppure forse è successo esattamente il contrario, chi lo sa.
Ad ogni modo, ancora oggi vado dietro a uno stato simil colon irritabile disbiotico, per cui devo seguire una dieta particolare, scarsa di carboidrati e, quando serve, un periodo di fermenti, o in casi più estremi, mesalazina.
Se sgarro un poco con l’alimentazione, sono crampi, gas, scariche.

Da tutto questo, si evince, nascono i miei timori nel riprendere un antidepressivo, anche se mi rendo pienamente conto ne avrei bisogno.
In passato ho provato di mia iniziativa ad assumere dei fitofarmaci a base di iperico (per quel nulla che possano fare), ma dopo poche settimane ho sempre dovuto sospenderli, perché i fastidi intestinali erano troppo intensi.

Dunque vorrei chiedervi: un ssri può avere davvero provocato tutto questo, sballando la serotonina intestinale?
I gastrenterologi da cui ero in cura non ne erano per nulla convinti, ma la tempistica era molto chiara e diretta.
Volendo prendere dei farmaci per il doc, ci sarebbero prodotti che non agiscono sulla motilità intestinale?
Grazie per la risposta che vorrete darmi.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
Non ci sono evidenze tra la disbiosi e l’utilizzo di antidepressivi.

Anzi alcuni studi valutano la possibilità di miglioramento di sintomi gastrointestinali con l’uso di tali farmaci

https://wa.me/390698234174
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Ex utente
Buonasera dottore. La ringrazio intanto per la risposta.
So del fatto che questi farmaci vengono usati per i disturbi gastrointstinali, quanto meno per il colon irritabile. Quello che mi lascia perplesso è però il fatto che gli ssri, evidentemente, agiscono sulla motilità dell'intestino, che dalla serotonina se non erro è regolata. Dunque ci può essere stato un legame tra la fine dell'assunzione della serotonina (mettiamola in questi termini) e una alterazione della motilità? Perché a me è successo esattamente al terminae della terapia.
Quanto all'altra domanda che le avevo posto, esistono terapie che non si basino su ssri per il doc (senza scomodare gli antipsicotici)? Grazie ancora.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 45k 1.1k
L’azione sul miglioramento della condizione intestinale è nota.

Per quanto riguarda una terapia differente, il riferimento resta sempre il suo specialista, anche perché immagina una terapia che non esiste e vorrebbe sapere se c’è, quindi non scomodiamo nulla.

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