Sintomi post episodio psicotico/maniacale
Mi sento completamente annullato, privo di forze mentali, privo di meccanismi di pensiero, faccio fatica anche a scrivere questo messaggio, non riesco a pensare, a parlare, a formulare frasi complesse,
Può essere che sia il processo di recupero di dell'episodio?
O rimarrò così a vita?
Magari ci sono stati danni cerebrali permanenti?
PS.
I sintomi sono stati trattati senza TSO subito in ospedalizzazione.
Un'altra domanda, il mio psichiatra mi ha detto che il mio è un disturbo bipolare indotto da sostanze probabilmente, ma che lo sapremo
Come si fa a capire se è indotto da sostanze?
Non ho capito se questa sostanza me l'ha provocato o indotto...
AIUTATEMI PER FAVORE
Da sostanze o meno, il concetto è uguale. Anche dopo una mania spontanea ci può essere questo decorso.
Dr.Matteo Pacini
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Quindi la sintomatologia è normale? Tutto ciò passerà?
Dr.Matteo Pacini
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Dr.Matteo Pacini
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Dopo quanto tempo si può sospendere o scalare il farmaco?
Questi effetti collaterali sono invalidanti
Dr.Matteo Pacini
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Non ha probabilmente contezza della malattia, di come funziona, di cosa è stata forse, perché pare semplificare tutto al fatto di smettere il farmaco che previene la ricaduta.
Dr.Matteo Pacini
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Dr.Matteo Pacini
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E se nel decorso di un episodio maniacale/psicotico ci sono anche problemi di memoria, anche che riguardano periodi prima dell'esordio dell'episodio
Però, se c'è il problema che non aderisce, è esattamente quel che abbiamo detto, che tende a non prenderla, e andrebbe capito come mai lo fa. Non mi pare un argomento di poco conto.
Dr.Matteo Pacini
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Non so cosa pensare, se dipende dai farmaci, se dipende dal decorso della condizione , o se dipende da altro..
Per questo scrivo qui, lei dice che dovrei chiedere al mio medico di cambiare la terapia da iniezione a via orale?
Mi sento completamente fuori uso, non ricordo nulla, sia dell'episodio sia di cosa facevo prima dell'episodio, ho problemi di eloquio, faccio fatica a trovare le parole e mi sento completamente bloccato,...sarà davvero lo xeplion? Devo continuare questa terapia ancora per 4/5 mesi purtroppo, ma non ce la faccio più, non perché non voglio prenderla, ma perché sto davvero male, lei dice che prendere una terapia via orale sarebbe più leggero? Lei ha mai sentito di qualche vostro paziente che abbia avuto questi sintomi? Rimarranno persistenti?
"è stata presa questa scelta non perché non volessi prendere la terapia, ma anche per avere la certezza che aderisca bene"
E quindi si presume che Lei non aderisca bene, per quale motivo ?
Dr.Matteo Pacini
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Io la terapia la prendo sempre e non voglio stopparla.
Per favore potrebbe rispoendere agli altri punti del messaggio? ho bisogno di un vostro parere.
Quindi Lei non si occupa delle scelte sulla sua cura, decidono gli altri ? La cosa non ha molto senso. Parla di comodità...la comodità è sua, per bocca o per iniezione, quindi se non lo sa che significa che qualcuno ha scelto così perché per Lei è più comodo ?
Dr.Matteo Pacini
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Poi continuo a scrivere al medico i miei sintomi ma non mi dà risposte, pensa che sia il decorso della malattia , e va bene, credo a questa cosa , ma quando ho provato a domandare di cambiare farmaco non mi è stata data nessuna risposta, nemmeno quando provo a descrivere i sintomi.
In tutto ciò continuo ad essere completamente bloccato mentalmente , ho problemi di memoria e lei si è focalizzato su un punto per il quale ho dato già le mie risposte..
Vorrei sapere se cambiando il farmaco potrei avere meno sintomi di questo tipo, perché a stento mi sento vigile ...preferisco dormire che stare come sto..
Vorrei sapere anche se a distanza di 6/7 mesi questa terapia può essere scalata?
Dr.Matteo Pacini
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Vorrei sapere è normale che io adesso ho completi vuoti di memoria nel periodo anche precedente all episodio? Che io mi senta completamente bloccato mentalmente? E che non riesco nemmeno a trovare parole o a funzionare decentemente in generale? All'inizio della cura sembrava non avessi questi sintomi
Quindi Lei mi dice che non c'è un motivo di sfiducia sul fatto che Lei la assuma la cura, non ci sono precedenti di interruzione da parte sua.
Dr.Matteo Pacini
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Quindi lei dice che la sintomatologia che riguarda
La memoria,
L'attenzione
Difficoltà di pensiero
Eloquio rallentato e difficoltoso
Difficoltà a pronunciare le parole e formulare frasi complesse
Sono dovuti da questi due fattori? Anche a distanza di 6 mesi?
Non ricordo nemmeno cose successe con la mia ex ragazza nel periodo prima di quel episodio..
Dr.Matteo Pacini
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È possibile che io quest'estate non ho riscontrato tanti di questi sintomi e a distanza di tempo si?
Dr.Matteo Pacini
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Per definirlo disturbo bipolare indotto da sostanza quali criteri bisogna seguire se si sa che mi è successo un'altra volta anni prima?
Questo mi vi pensare che è sia un disturbo già preesistente?
Il problema è che non ricordo i sintomi e come sono stato durante i 3 anni delle volte bene delle volte male, ma per i problemi di memoria che sto riscontrando non so nemmeno descrivere altro.
Dr.Matteo Pacini
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Non si guarisce da ciò?
Il mio medico ha detto che è tutto da vedere.
Ho davvero paura di esserlo non voglio vivere come un disadattato..
Si può vivere senza farmaci con questo disturbo?
In più, chi ha avuto una psicosi sotto sostanze, ha una discreta tendenza a utilizzare nuovamente quelle sostanze che gli hanno dato la prima psicosi, con conseguente facilitaziione di una ricaduta.
Dr.Matteo Pacini
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O questo fa pensare che ci sia un disturbo bipolare di fondo? Non ho ben capito
Nei quattro anni intervallari avrà assunto una terapia, almeno per una parte del tempo presumo.
Dr.Matteo Pacini
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Non può essere che sono stato causati da l'uso di quest'ultimo?
Se si è disposti a curarsi senza fretta, si può trovare uno schema soddisfacente magari, perché si hanno tutte le opzioni; se invece si tende (consapevolmente o meno) a sospendere le cure per motivi x o y, è chiaro che il medico indicherà preferibilmente le cure iniettive, e quelle anche che danno garanzie migliori, ovvero spesso quelle che però hanno anche determinati effetti collaterali, specie a dosi piene.
Nella mia esperienza, curarsi bene per un primo periodo anche con alcuni effetti collaterali è spesso un compromesso ragionevole. Dopo, ovviamente il fatto di essere affidabili nell'assunzione e di trattare la terapia come uno strumento e non come una imposizione o un inutile prolungamento aiuta a poter avere le cure meglio tollerabili o a verificare se è possibile stare su dosi più basse.
Dr.Matteo Pacini
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Può essere che la diagnosi sia diversa e che possono essere stati causati solamente dall'uso?
Se non ha ricadute e ha una cura con meno effetti collaterali non vedo niente che le vieti di intraprendere il suo percorso professionale o di vita.
Dr.Matteo Pacini
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È che il secondo episodio come il primo sia stato scatenato da una sensibilità alla sostanza?
O dopo due episodi diversi l'uno dall'altro ci sia solo predisposizione e che passi completamente la cosa senza dover fare terapia a vita?
Il mio medico ha detto che dopo 10/12 mesi dovrei scalare l'iniezione
Il problema è che vorrei provare un concorso nelle forze dell'ordine e ho paura che con questo non potrò farlo..
Tenendo conto della situazione generale che vi ho descritto ci può essere un'altra possibile spiegazione?
Adesso sento davvero come se non riuscissi nemmeno a parlare
Non faccio altro che dormire perché questa situazione mi sta compromettendo tutto, mi sento un automa, e non ricordo nulla sia dell'episodio che di tutto, mi sento completamente perso. È normale secondo lei?
Sta ripetendo dei sintomi come se non riuscisse a farsi una ragione che sono i sintomi della sua situazione e dei due tipi di fattori che le ho detto. Questi sono i sintomi sia della fase depressiva che in parte della terapia che è stata data in una fase precedente e che ora pesa di più. Il medico è cauto perché si rischia di produrre poi delle situazioni di recidiva appena l'umore migliora, e con una terapia minimizzata.
Dr.Matteo Pacini
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Dottore ma io non mi sento depresso mi sento completamente stupido..e non mi capaciterei di avere nel caso un disturbo cronico, per questo le ho chiesto, ci può essere una possibile diagnosi o situazione differente da un disturbo bipolare?
E quanti mesi bisognano passare per tornare ad essere normalmente funzionante?
PS: prima prendevo una terapia più pesante, ma da tempo prendo solo litio resilient e lo xeplion come le ho già detto
Il succo insomma è che non vuole avere nessuna diagnosi e pensare che può smettere la cura perché l'episodio è finito.
Ahimé, temo sia così ed è questo il motivo per cui non riesce a prender parte attiva alla cura, costringendo anche gli altri ad adottare forse soluzioni che poi Lei stesso vive come imposizioni.
E' tutta un'insistenza per dire che è un episodio che si è chiuso. Il secondo anche. Non è una richiesta di parere, è che vuole insistere per farsi dire che è così, si ponga il problema del perché vuole insistere: a tutti piacerebbe che una malattia finisca il giorno dopo, ma o si regola per quello che ha, oppure si regola per una cosa che non ha, e fa male i conti.
Dr.Matteo Pacini
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Sto seguendo le indicazioni del mio medico sono in cura da 7 mesi e sto facendo tutto quello che c'è da fare.
Purtroppo per me è difficile gestire i sintomi dato che il mio dottore non sta nemmeno pensando di cambiare qualcosa, non ELIMINARE la cura dottore.
Sta facendo quel che c'è da fare, il medico ha detto che la cura potrà essere ridotta per venire incontro al cambiamento della fase.
"Il mio medico ha detto che dopo 10/12 mesi dovrei scalare l'iniezione"
Ora, rispetto al fatto che hanno timore che non assuma la cura, secondo me è forse perché non accetta discorsi sul fatto che la cosa vada curata così ? Potrebbe essere.
Dr.Matteo Pacini
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E se la diagnosi di disturbo indotto o puro è differente a livello di prognosi, non voglio eliminare la cura perché sono consapevoli che sto male Dottore. E ne ho bisogno, non voglio togliere la cura , erano solamente dubbi i miei.
Poi a prescindere le cure verranno fatte per il tempo che serve ...
Allora le piace coltivare l'idea che è una cosa transitoria. E per far questo piega a questo significato una serie di cose che non significa niente: stava bene prima della ricaduta (ovvio), la cannabis è rientrata pesantemente ma praticamente secondo Lei non è un comportamento già anomalo, è normale, è comprensibile che chi ha avuto una psicosi poi la riusi come se niente fosse quindi secondo il suo punto di vista, e non indice di qualcosa che non quadra.
Le considerazioni le abbiamo fatte, è che Lei sta cercando di far affermare agli altri che è un disturbo che finirà qui. Non mi sembra che consideri in maniera logica il decorso e l'automatismo dei fattori che può anche definire scatenanti, ma che comunque emergono per una loro tendenza spontanea (uso di cannabis).
Dr.Matteo Pacini
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Per quanto riguarda il fatto che magari vorrei che il mio non fosse un disturbo cronico penso sia normale per chiunque, dato che il mio medico comunque ha detto che non è sicura come diagnosi e che questo si vedrà, per questo ho insistito nel chiederle se ci poteva essere una sorta di possibilità che questo non sia un disturbo bipolare puro. Solo per questo.
Erano passati quattro anni e i medici che mi avevano visitato non mi avevano detto ancora che poteva trattarsi di questo ma per lo più trattavano il mio stato di ansia e una sorta di depressione...
Mi dispiace che si pone così, sono solo un ragazzo che vorrebbe capire e che è traumatizzato dalla situazione in cui è tutto qui, mi dispiace ancora se sono stato ripetitivo e ho cercato parole di conforto.
Ho capito che questi sintomi che sto riscontrando sono sia per la situazione del disturbo che possibili effetti collaterali dei farmaci, e ho capito che la situazione vuole tempo per migliorare..spero che si risolva presto..La cosa certa è che non farò più uso e che mi curerò fino a quando servirà.
Volevo capire solo se c'era una minima possibilità che questo fosse transitorio dato lo spiraglio che mi ha lasciato il mio medico...mi dispiace se si è posto in questo modo..sono spaventato e completamente perso..questo può essere comprensibile?,
Dr.Matteo Pacini
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Si sono stato un incosciente e sicuramente questa mi è servita da lezione e sicuramente non ne farò più uso questo è poco ma sicuro, sono stato incosciente una volta ma sicuramente non riaccadrà.
La cosa che spero e che con le cure e tutto quello che c'è da fare starò meglio e che questa agonia di sintomi passi presto..
Non capisco perché il medico non l'abbia definita così, e che è ancora tutto da vedere magari con il tempo e se ricapita di nuovo..non lo so..
"Non capisco perché l'abbia definita così" è veramente sorprendente come osservazione. Quindi neanche le cose ovvie, una cosa recidivata viene definita recidivante, ma per Lei la definizione è misteriosa...
E' ancora da vedere se capita di nuovo: quello è un modo di vedere le cose che può essere applicato ogni volta. Ci sono persone che alla centesima ricaduta ragionano così, anzi ancora più rigidamente, e non vogliono sentire parlare di malattia recidivante.
Se vuole la versione che ha sbagliato nel ritoccare la cannabis e che tutto si limita a questo, non saprei come spiegarle che non è quella supportata dai dati a nostra disposizione (anche al primo episodio, e ora siamo al secondo). Tutto da vedere se poi il ritoccare la cannabis sia stato un comportamento che non ha a che vedere con la ricaduta stessa, oppure invece sì, è un sintomo di fase eccitata iniziale.
Come dicevo, Lei non si sta probabilmente rendendo conto che è esattamente questo il tipo di atteggiamento che fa alzare ogni allarme circa il rischio di ricaduta, prolungare i periodi di terapia senza variazioni per timore che poi non si riescano a gestire in autonomia le variazioni, e scegliere la modalità iniettiva per assicurare che la persona non smetta la cura. Una persona che ha la sua visione delle cose con elevata probabilità la smette, perché se uno pensa quel che ha detto e ribadito qui, è ovvio che non ritiene di aver bisogno di una cura preventiva. Prevenzione = recidivante.
Dr.Matteo Pacini
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È tutto un mistero per me perché come le ho già detto sono in completa confusione e paura.
Il mio medico non si è voluto sbilanciare più di tanto dicendomi è un disturbo bipolare indotto e che sapremo se lo è solamente in un secondo momento, quindi questo mi fa pensare che le opzioni sono due non solo una.
Per questo ho chiesto consulto. Io non ho nessun altro tipo di informazione, e quello che mi è stato detto al primo episodio anche dalla mia psicologa è che quell'episodio sia stato dovuto esclusivamente da quest'ultimo ecc...non capisco il suo accanimento sul mio errare...non sono un medico e questo è tutto quello che so..ho usato il termine recidivante perché è quello che ho trovato su Internet.
Voglio capire perché se lei è così certo che sia così il mio medico non si è esposto e ha detto che non è sicuro al 100% che è cosi.
Non mi pare che in questo ci sia niente di diverso: non sono sicuro al 100% io, non lo è il suo medico e non lo è nessuno.
Su nessuna cosa.
Qui parliamo di dati pubblicati ed esperienza, condivisa e personale.
Il medico ha aperto che sia FORSE un disturbo bipolare, e se non è quello è qualcosa per cui sta agendo tenendo ben conto che è qualcosa di comunque lungo, in cui non mira a togliere ma a ridurre la cura eventualmente dopo un po', e non vedo per che motivo se non perché si temono recidive.
Non vedo neanche di preciso cosa cambi nella procedura. Che nel tempo le cure si possano ridurre vale anche se uno fosse certo al 100% di una diagnosi di psicosi bipolare, o qualsiasi altra psicosi. Il punto è che in tutto ciò, Lei non sembra invece condividere non si sa bene cosa, ma insiste che pul essere stato un episodio, anzi forse due (quindi episodio isolato NO), e quindi DUE episodi isolati secondo Lei. L'implicazione di tutto questo è ben evidente: che possa cessare le cure e non sia necessaria una cura preventiva. A me tutta questa insistenza in questa unica direzione mi pare poco costruttivo.
Sia chiaro che qui non si fa diagnosi ma dei commenti. Quindi non varrebbe comunque a stabilire una definizione diagnostica. Ma questo è quello che si può dire, e su questo tema personalmente ho prodotto dati (studi), per cui ne ho un'idea non generica.
Dr.Matteo Pacini
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IO NON HO NESSUNA INTENZIONE di sospendere la terapia e di non seguire una cura preventiva, e che è qualcosa di lungo l'avevo intuito e mi ha risposto esaustivamente. Volevo capire come le ho già chiesto, se c'è la possibilità, date le informazioni che le ho dato, che io un giorno possa vivere senza l'utilizzo di farmaci?, dato che comunque il motivo principale del mio consulto è lo stato in cui mi trovo adesso, e con i sintomi che vi ho descritto..dato che a detta sua probabilmente sono anche i farmaci che hanno questi effetti collaterali (con ciò non voglio dire che ho intenzione di interrompere i farmaci o non seguire una terapia preventiva) ma se ha avuto esperienze di questo tipo e se una volta curate per un lasso di tempo lungo,(mesi?anni?) c'è la possibilità che io arriverò a non prenderli più...questo era il mio dubbio.
Che poi ho usato la cannabis per diverso mesi prima dell'episodio è stata una scelta incosciente e sicuramente mi asterrò come ho fatto per tutti e 4 gli anni tranne l'ultimo periodo come le ho già detto.(Motivo per cui sono molto pentito perché la situazione in cui sono è veramente pessima)non si discute su ciò...non sono predisposto nemmeno lontanamente alla ricaduta all'uso, perché sì ho sbagliato ma sicuramente non sbaglierò un ulteriore volta.
Ci tenevo a precisare che il medico che mi ha seguito la prima volta non è il medico che mi sta seguendo ora, quindi la decisione di darmi la terapia iniettiva non è stata dettata da esperienza passata ma come le ho già detto per una paura avuta data la mia età e da qualcosa che ha solamente pensato lui con mia madre mentre io ero all'ospedale..quindi non c'è nemmeno l'1% di probabilità che io possa riprendere l'uso o interrompere la terapia...perché VOGLIO CURARMI e uscirne il prima possibile.
Parlerò con il medico per un eventuale cambio di terapia da iniettiva a orale per cercare di fare fronte alla sintomatologia.
Quindi la scienza dice che dopo il secondo episodio con comorbità (che non c'entra tanto per quello che dice) dell'utilizzo di cannabis è molto probabile che si tratti di una condizione di predisposizione e non di occasionalità e sensibilità alla sostanza.
Bene la ringrazio e mi dispiace del fatto che io sia stato ripetitivo.
Affermazione gratuita. Come fa a sapere che si asterrà, non si prevede il futuro. Per quel che ne sappiamo, avendo già questa intenzione è ritornato ad usarla. Vogliamo pensare che sia stato un caso ? Io farei qualche riflessione diversa invece sul meccanismo che ha portato a questo, non relativo all'aver sbagliato, aver sgarrato, incoscienza o cose del genere.
Va bene, ottimo che non abbia intenzioni di non seguire le indicazioni del medico. Abbiamo chiarito a sufficienza. Poi se durerà, quanto, etc questo riguarda una pura previsione astratta del futuro che, ripeto, non condiziona le scelte. Se uno ha il 20% di probabilità di non avere più ricadute o lo 0% non cambia, a meno che non si voglia viaggiare sull'idea di farle avere alla maggioranza e poi se ne riparla, sarebbe un'assurdità statistica e operativa.
Dr.Matteo Pacini
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Non voglio passare questo calvario un ulteriore volta e farò di tutto pur di non farlo risuccedere, sperando che non riaccada più .
Quindi i deficit cognitivi sono dovuti da quei due fattori? C'è la possibilità che le cose non ritornino come prima?
Non riesco a capire se è depressione o altro , forse per i farmaci che sto prendendo non sento depressione? E i deficit sono dovuti dalla ripresa?
Abbiamo già detto del resto.
Dr.Matteo Pacini
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Sta ribadendo la stessa cosa anche lei, la sostanza non è stata usata per distrazione ma per convinzione che le cose fossero passate dato che non conoscevo la malattia e quindi l'ho rifatto dopo anni...ma dopo un secondo episodio sono più che sicuro di non voler più usare nulla.
Io avrei voluto un parere più sul piano dei sintomi specifici che parlare del fatto che lei insinua che io possa ricaderci... sicuramente non posso predire il futuro...ma un minimo mi conosco sotto questo aspetto. Poi ovviamente, non ci si conosce mai abbastanza questo è vero
Dr.Matteo Pacini
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