Estrema confusione

Buon giorno, chiedo scusa in anticipo se la mia esposizione possa apparire confusionaria e contraddittoria (se così fosse sarebbe quantomeno coerente con il mio "status" attuale). Premetto che ho sofferto, in passato, di crisi depressive. Tra queste credo sia episodio a se stante quella consequenziale a un evento contingente della mia via (chiusura dell'attività commerciale e fortissima depressione reattiva correttamente trattata e curata con triciclici e benzodiazepine). Ma già da prima (parliamo di circa 10 anni orsono) avvertii i primi sintomi prodromici di uno stato depressivo diagnosticato quale endogeno: Attacchi di panico con sensazione di morte imminente (con frequenti visite al pronto soccorso) e ipertensione; successivamente crisi di derealizzazione e depersonalizzazione (credo di non aver mai provato nulla di così terrificante) e, dulcis in fundo, profondo senso di vacuità e incapacità nel recepire le cose, le sensazioni poiché, fissandomi nell'analizzarle in ogni loro aspetto, perdevano dignità e "passavano" senza che ne assaporassi la giusta entità e dimensione. Guardavo le persone e le giudicavo robots, con i loro ingranaggi e con la loro consequenziale fragilità (bastava un corto-circuito per mandare tutto in fumo). Di fatto, sono stato curato con antidepressivi (zoloft, efexor, remeron) tralasciando la sciagurata prescrizione di uno psichiatra che mi stava "uccidendo" con antipsicotici del tutto fuori luogo (serenase ad alte dosi associato a prozac e xanax). Senza citare 3 diverse psicoterapie (con scarsissimi esiti pare sia restìo). Gli eventi mi hanno successivamente condotto a situazioni assai difficili da gestire, ma senza, apparentemente, trascinarmi in un nuovo stato depressivo: Nuova perdita del posto di lavoro e accudimento costante di mia madre anziana con consequenziale crisi coniugale. Avvertivo ipersonnia, movimenti letargici e sbadigli esagerati ,pensieri "parassiti" e autolesionistici (frenati unicamente dal pensiero delle mie figlie che comunque sono lontane)...il tutto associato a fenomeni apparentemente "contrari": improvvisi scatti di collera, frequenti movimenti muscolari involontari. Appetito (sessuale e alimentare) normali. Aumentato (di molto) fabbisogno di nicotina. Qualche mese fa mi sono deciso di tornare da uno psichiatra che mi ha prescritto zoloft 50 dopo colazione e xanax 0,5 R.P. la sera. Il fatto è che non ho iniziato la terapia, non me la sono sentita di rendermi nuovamente dipendente da psicofarmaci e succube degli effetti collaterali e ho aspettato...non so cosa. Sta di fatto che nel frattempo la mia vita ha subito altri fortissimi scossoni. Mi sono separato consensualmente da mia moglie (moltissimo ha influito la mia dedizione a mia madre) e, inaspettatamente, è arrivata la notizia di una chiamata per un posto a tempo indeterminato presso un ente pubblico (lontanissimo dalla mia città) a seguito scorrimento graduatoria di un concorso a suo tempo effettuato. Tutto ciò mi sta portando ad una situazione difficilmente descrivibile...la mia principale preoccupazione è come sistamare la mamma (portarla con me facendole affrontare un viaggio stressante e condannarmi ad una vita/non vita? - ricoverarla presso una casa di riposo conscio di firmare la sua condanna a morte?)...purtroppo i miei fratelli non hanno intenzione alcuna di sostituire la mia figura, sia pure in una situazione d'emergenza come l'attuale (che potrebbe essere anche provvisoria in seguito a trasferimento).Io mi sento come in una specie di limbo, ho sempre pensato che la cosa più importante fosse il lavoro, il lavoro è arrivato e mi sento in colpa per non gioire di questo, anzitutto...incapace di prendere alcuna iniziativa (dovrei fare 10000 cose).Lo stato d'ansia pare sia tamponato da una sorta di selfcontrol che però m'impedisce, oltre che di "scoppiare", anche di agire. Le crisi di collera, l'ipersonnia e gli altri stati prima descritti sono sempre presenti. A questo punto non so neppure se la precedente terapia possa essere ancora indicata...andare da un altro psichiatra (come faccio a dire al primo che non ho cominciato la terapia)? Vi prego datemi un parere, aiutatemi a capire...grazie di cuore in anticipo
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
Le sue problematiche meritano un approfondimento nelle sedi opportune. Sarebbe il caso di rivolgersi nuovamente ad uno specialista.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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