Psicoterapia e farmaci

Vi racconto la mia esperienza, sono in terapia/analisi da 15 anni circa, e oramai sono molto dipendente dal terapeuta. Ho problemi di ansia depressione e doc.
Inoltre prendo citalopram 40 mg e lorazepam giornalieri.
Oramai la psicoterpia si profila interminabile e la cosa mi preoccupa perchè i progressi sono lenti, con fasi di stallo lunghe, solo che non riesco a staccare, ho ridotto a due/tre sedute mensili ma non riesco a staccare del tutto.
Cosa ne pensate, avete esperienze di terapie così lunghe?
Grazie delle opinioni.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
spero che gli psicoanalisti non mi criticheranno per le mie seguenti interpretazioni, comunque sono liberi di commentare anche loro. La psicoanalisi non ha una durata definibile e nella psicoanalisi anche il concetto della guarigione è relativo. Direi, in altre parole, che sarebbe abbastanza adeguato prenderla più come una Esperienza di vita che come una terapia che in un tempo determinato fa un effetto determinato su una malattia determinata. E' una Esperienza di vita con una persona il legame con la quale può assumere un'importanza paragonabile a quello con un amico o con un familiare, e se questo succede, anzi, da un certo punto di vista, si può vederne un progresso. Ma non è un amico, né un familiare, e ciò può permettere anche una maggiore libertà di esprimersi e di contestare tale dipendenza, potenzialmente anche riuscire a liberarsene quando si avverte il vero bisogno di indipendenza e le vere risorse per sostenerla: quello che ad esempio con un familiare è più difficile e può anche non avvenire mai. Potrei paragonare la psicoanalisi con un laboratorio dove si fanno gli esperimenti nelle condizioni della vita reale. A differenza della vita quotidiana, di routine fuori, nell'esperimento si può studiare, provare anche gli altri sviluppi.

Ci sono più casi nei quali il rapporto con lo psicoterapeuta o, in generale, con un curante, si prolunga per anni. Solitamente sono i casi nei quali la condizione che ha richiesto la terapia è cronica. Può essere una malattia cronica abbastanza evidente, ma anche la dipendenza in sé può essere una tale condizione morbosa e cronica. Alcune persone ne trovano una "nicchia" nella vita, le altre non la accettano, ma il meccanismo della dipendenza, consapevole o meno, in entrambi i casi può agire come un principio organizzatore della vita, e spesso non solo nel rapporto con il terapeuta. La dipendenza dal terapeuta può essere un indice di quanto la persona ha bisogno di dipendenza in generale, ma a volte è quella più avvertita come dissonante, perché le altre dipendenze nella vita possono sembrare più scontate e naturali, così che, se non "per colpa" del terapeuta, la persona non si sarebbe dolorosamente sentita dipendente, non se ne sarebbe accorta di questo problema e non cercherebbe di superarla.

Il problema non è il riuscire a staccare, ma di avere la sufficiente maturità e le risorse emotive per poter farlo, e queste potrebbero essere un obbiettivo in itinere. Altrimenti, una dipendenza "staccata" può trasformarsi o comunque vivere in un'altra.

P.S.
Quale è la Sua dose giornaliera di Lorazepam?

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

chi le ha prescritto la terapia farmacologica?, la diagnosi che riferisce è stata fatta da uno psichiatra?

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#3]
dopo
Utente
Utente
La terpia farmacologica mi è stata precritta da uno psichiatra che ha confermato la diagnosi.
Mi correggo , ora sono passato a 20 mg di escitalopram (molto simile).
Che ne pensa? Il dosaggio è quello corretto? E della durata della analisi?
Grazie infinite delle risposte.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

una terapia farmacologica è " corretta" nella misura in cui funziona, avendone chiaramente le indicazioni ufficiali; un'analisi può durare quanti anni si vuole, ma non può definirsi a questo punto una psicoterapia....