Rapporto con malati di Depressione maggiore

Buonasera, vi scrivo perchè mi trovo in una situazione assai difficile e dalla quale non so come uscirne senza conseguenze! Ho 30 anni e vivo nella stessa abitazione, anche se in due appartamenti indipendenti, con mia mamma che da circa 20 anni soffre di depressione maggiore (ha avuto più ricoveri in psichiatria con scarsi risultati, ora rifiuta ogni controllo), non che di diabete e di esiti di un'ischemia. Da 16 anni è mancato anche mio padre, il quale s'è tolto la vita forse proprio a causa del continuo stress dato da mia madre. Questo come è ovvio non ha fatto che peggiorare il quadro clinico di mia madre che ha visto in me come la sua unica via di salvezza e di compagnia poichè s'è isolata dal mondo. Io e lei abbiamo avuto sempre un rapporto intenso e complice, però da un po' di tempo non mi accetta più: dapprima non ha accettato l'idea che io fossi indipendente (non voleva che lasciassi casa) così siamo arrivate al compromesso di comprare una casa grande assieme di farne due appartamenti indipendenti, ma ancora non le va bene e mi accusa di averla cacciata solo per far sesso e portarmi gli uomini a casa!! Da un po' di mesi mi vedo con un ragazzo, ci sono i presupposti per una storia seria, mia mamma ovviamente prima l'ha voluto conoscere in maniera anche troppo formale, ora, mi accusa che l'abbandono, che sono egoista, che la tratto da cane e come se non bastasse minaccia che "sta presto a togliersi di mezzo", cosa alla quale non stento a credere visto che più volte ha tentato delle quali una, per le troppe pastiglie, s'è fatta due giorni di coma ed i medici l'hanno salvata per miracolo! Il punto è che stavolta non voglio rinunciare alla mia vita come ho fatto finora... ma non voglio avere nemmeno una vita sulla coscienza, una vita preziosa poi com'è quella di una madre!!! ...a volte, non scherzo, vorrei solo sottrarmi io da tutto ciò, e come dice mia mamma, togliermi di mezzo...
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 196 21
Purtroppo non vedo vie d'uscita indolori alla sua situazione; se accetta di seguire gli egoismi di sua madre non vive, se cerca la sua strada sua madre la ricatta tentando il suicidio.
O soffre lei o soffre sua madre. Che è una persona adulta. Che non si cura adeguatamente. Che ha tagliato fuori tutti salvo lei dalla sua vita. Che (vero o no che sia, lei ne ha parlato e quindi ci pensa) l'ha privata anche del padre durante l'adolescenza. Razionalmente queste cose le sa, ma emotivamente è tutto un altro discorso.
Provi a immaginarsi fra cinque anni, dieci anni: come si vede? Con un marito, magari con un figlio, o a fare la badante di sua madre?
E' sua madre che è in torto, perché la costringe a scegliere, perché non vuole che si crei una sua famiglia; è malata, ma questo non giustifica il suo comportamento.
Ci pensi su, eventualmente chieda aiuto a uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti


Franca Scapellato