Impossibilità permanente di avere rapporti sessuali completi in giovane età

Salve, ho 23 anni e sono impegnata da quasi tre anni con un ragazzo di 24 anni (vergine). In questo lasso di tempo non siamo mai riusciti ad avere un rapporto sessuale completo (con penetrazione) poichè sia durante i preliminari sia in prossimità della penetrazione lui perde l'erezione, parzialmente o totalmente. Constatato che si tratta di una problematica di tipo psicologico, sono due anni e più che ci affidiamo ad uno psichiatra, a cui ci siamo sempre affidati con fiducia. Il problema però sussiste, e tolti alcuni miglioramenti (a livello di preliminari, ad esempio prima era addirittura impossibile toccare il pene poichè avvertiva fastidio e quindi perdeva l'erezione) dopo due anni di cura il problema non si è ancora risolto. Emotivamente siamo entrambi a terra, lui ovviamente in modo particolare dato che più di prima attraversa periodi di miglioramento-peggioramento con una conseguente apatia, soprattutto sessuale e talvolta anche ralazionale (nei miei confronti), ma mangia, fa teatro, lavora part-time come animatore per bambini, progetta viaggi ecc ecc, il dottore a seguito di ciò gli ha prescritto un leggero antidepressivo per 30 gg e dopo 10 gg dalla sospensione di quest'ultimo dovrebbe andare in analisi, questa volta da solo, poichè il dottore dopo l'ultima volta ha constatato probabilmente che il mio stato emotivo (ormai esasperato da questa situazione) non sarebbe stato d'aiuto come in passato, dicendo, inoltre, che si era fatto un'idea della problematica e gliel'avrebbe comunicata la volta successiva che si sarebbero visti. Ma è possibile che dopo due anni e più di cura non si sia ancora risolto questo problema? perchè lo psichiatra ha raggiunto una consapevolezza del problema, se l'ha raggiunta, dopo tutto questo tempo? Secondo il vostro parere dovremmo cambiare psichiatra, magari rivolgerci ad un sessuologo, psicologo, andrologo o qualsiasi altra figura professionale che sia in grado di risolvere finalmente questo problema?. Nonostrante gli innumerevoli alti e bassi credo che da parte del mio ragazzo la volontà di risolvere questa situazione ci sia, due anni e più in cura da uno psichiatra non penso siano indice di non volerla risolvere, ma purtroppo i risultati sono questi: che cosa dovremmo fare? Grazie per le eventuali risposte, spero di aver esposto discretamente in problema.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Due anni mi sembrano un po' troppi per inquadrare un problema di questo tipo.

Le visite andrologiche sono state fatte, vero?

https://wa.me/3908251881139
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Utente
Utente
Salve dottore, le visite per constatare problemi di tipo fisiologico sono state fatte inizialmente, in seguito, appurato che non ci fossero problemi di questo tipo è stato consigliato dal medico di base del ragazzo in questione questo specialista, uno psichiatra in particolare.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

potrebbe essere che la problematica sessuologica non risponda a breve rispetto al trattamento "psichiatrico".

Avete provato ad ipotizzare con lo psichiatra un percorso mirato alla risoluzione del "sintomo" sessuale con terapie sessuologiche specifiche?

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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Utente
Utente
Salve dottore, il nostro psichiatra durante in lungo percorso terapeutico più che terapie specifiche ha consigliato determinati atteggiamenti, ad esempio inizilmente c'è stato un periodo in cui il mio ragazzo avrebbe dovuto toccare me e non viceversa, dopo questa parentesi ci è stato consigliato il petting e dopo parecchio tempo (intervallato da alti e bassi) ci è stato detto di poter procedere, qualora ne sentissimo la volontà, ai tentativi di penetrazione, poichè il medico avvertiva che il mio ragazzo ora come ora sarebbe stato in grado di accettare un eventuale fallimento, cosa che non era possibile prima. Ovviamente tale percorso è stato costernato anche da innumerevoli inviti da parte sua di scioglierci, di vivere l'atto sessuale come una cosa naturale e piacevole e non come la viveva e la vive attualmente il mio ragazzo con una sorta di ansia e di paura, talvolta come una costrizione.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

bene. Pare che la combinazione degli approcci sessuologici e psichiatrici siano indicati e praticati da qualche tempo.

Credo che sarebbe pertanto opportuno manifestare le eventuali perplessità della cura direttamente allo psichiatra.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile utente,
capisco che il lungo perdurare del problema abbia portato ormai ad un continuo stato di tensione di coppia.Penso anch'io che un trattamento individuale del suo ragazzo sia a questo punto la strada migliore,sperando che questa volta il suo medico abbia afferrato pienamente la sua problematica di fondo.
Non trascurerei comunque un approfondimento anche in campo fisico con un sessuoòogo medico o un andrologo.Da quanto dice alcuni anni fa erano stati effettuati alcuni accertamenti,ma,data la scarsa propensione al miglioramento,sarebbe forse opportuno inquadrare il più completamente possibile il problema dal punto di vista diagnostico,si potrà cosi poi concentrare più serenamente sulla terapia necessaria.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

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Utente
Utente
Salve, vi ringrazio per le rispettive risposte. Tirando le somme, quindi, mi pare di aver capito che nel complesso non mi si consiglia di cambiare medico ma, piuttosto, la possibilità di comunicargli le mie perplessità ed inoltre effettuare ulteriori accertamenti con un andrologo o sessuologo? quindi sarebbe da considerare "normale" o "accettabile" il lasso di tempo prolungato antro cui si sta svolgendo la terapia? Mi scuso ovviamente per questa cascata di domande ma sto cercando di capire come muovermi e se il persistere del problema può essere legato allo psichiatra in questione o all'inerzia del mio ragazzo, che non escludo; pertanto se mi confermate che l'approccio terapeutico è corretto posso solo pensare che a non essere corretto è l'approccio che sta avendo il mio ragazzo al problema.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

in realtà non è possibile sapere questo.

Il mio suggerimento rimane quello di manifestare le perplessità allo psichiatra e capire insieme a lui come proseguire.
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Utente
Utente
Va bene dottore, consiglierò al mio ragazzo di parlare con il suo psichiatra di questo al prossimo incontro che si terrà tra breve, dato che mi è stato richiesto di non parteciparvi, Ringrazio lei e tutti i dottori che hanno risposto all'argomento.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Prego, a nome anche degli altri colleghi.

Sarà importante per noi sapere di aver creato un buon servizio.