Tofranil e pineal

Salve, sono in cura con degli specialisti tra Sardegna e Toscana, la mia storia è molto lunga fatta da varie fasi, ma sempre senza trovare una cura specifica per il mio problema. Ho sempre sofferto d'ansia, attacchi di panico e ossessioni, ho sempre cercato di vivere al meglio la mia vita ma in certi periodi se sto male non sono in grado di far nulla, sono 20 anni che prendo farmaci di ogni tipo ma senza risultati, sono arrivato al punto che chi mi segue ascolta le mie riflessioni e valuta i miei dosaggi, praticamente studio il mio problema insieme a loro e cerco di trovare il farmaco giusto, mi hanno sempre detto chi più di te può essere un buon medico per il tuo problema? Bhe penso che sia così perchè studiare su un libro è una cosa, avere un problema studiarlo e capire i risultati penso che porti ad una conclusione. Cerco sempre di informarmi sulle nuove scoperte e nuovi farmaci, infatti mi incuriosisce molto provare Valdoxan o Thymanax visto i risultati discreti su parecchie persone, ma leggendo in vari post mi sono imbatutto su questo integratore naturale Pineal, dato che sto assumendo del tofranil da più di 8 mesi insieme a rivotril la notte volevo sapere se questo tipo di integratore può fare contrasto o reazione tra di loro... Se dovesse funzionare potrebbe aiutarmi a farmi rilassare la notte e dormire meglio, aiutarmi nell'umore che non è il massimo da parecchi anni,e ridurre l'ansia che è sempre dietro l'angolo, il tofranil continuerei a prenderlo per il DAP trovandomi bene scalerei il rivotril che essendo una benzodiazzepina è sempre meglio non farne un uso eccessivo. I miei dosaggi sono: Tofranil 25, 1 cp la notte insieme a 7 gocce di rivotril e una compressa da 10 mg di tofranil nel pomeriggio, ne prendevo di più ma ho notato che stavo peggio allora ho trovato miglioramenti in questi dosaggi solo che quando arriva la primavera il tutto si complica e i malesseri aumentano. Ogni mio aumento o diminuzione è sempre sotto controllo medico chiamo e avviso ogni mossa che faccio. Grazie anticipatamente e un grazie a tutti per la vostra disponibilità. Daniele.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
il Pineal potrebbe interferire con la Sua terapia, perché contiene l'aminoacido essenziale L-Triptofanno, che è un precursore della serotonina. Ha un potenziale come un farmaco antidepressivo, proprio per questo conviene avere prudenza nell'associare assieme con gli altri antidepressivi.

I cambiamenti legati ad un periodo, alla stagione o comunque prevedibilmente transitori non necessariamente richiedono il cambiamento della terapia. Sarei anche scettico se è proprio opportuno ridurre la benzodiazepina nel periodo che è relativamente più problematico, come questo. Comunque, se assieme con il medico lo considerate opportuno nel futuro, e verrà valutato che la benzodiazepina non è essenziale per il compenso del Suo disturbo, il metodo migliore è di non sostituirla con un alcun altro farmaco, ma di scalarla molto gradualmente.

Non mi è rimasto però chiaro: quale diagnosi esattemente Le è stata data ? Questo in realtà è fondamentale per tutte le valutazioni. Lei parla del DAP, ma anche degli altri sintomi.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
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Dr. Alex Aleksey Gukov non ho mai avuto una risposta così immediata, come pensavo e lei ha confermato l'associazione tra i due è meglio di no, la benzodiazepina vorrei eliminarla ma non ho fretta e in questo periodo di cambio di stagione eviterei di rimanere scoperto. Allora, la mia diagnosi è il DAP, ma da qualche anno sono passato anche alle ossessioni, paura di far male o di suicidio in clinica mi hanno prescritto diversi farmaci, le dico subito le mie ultime cure prescritte dagli specialisti; Tofranil,10 mg. Gabapentin 100 mg. Lamictal 25 mg. Rivotril.
Questa è stata la prima cura ma senza risultati, la seconda cura dopo circa 9 mesi è stata di: Tofranil 25. Surmontil 25. Rivotril. Topamax e Gabapentin, non ricordo un'altro farmaco dato per il bipolare e non riesco a leggerlo.
Ora ho eliminato la maggior parte dei farmaci perchè dopo circa un mese e mezzo avevo dolori in tutto il corpo, coliche addominali con scariche, muscolatura corporea pari a zero tremori e confusione, eliminando la maggior parte dei farmaci sono stato decisamente meglio, ora rimango con tofranil e rivotril da circa 6 mesi ma non sto per niente bene e il panico aumenta insieme ai pensieri. Se vuole altre informazioni ho aggiornato il mio profilo magari può aiutarle a capire meglio la mia situazione.
Cordiali Saluti. Daniele.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
anche se i farmaci prescritti durante i ricoveri non hanno dato beneficio sperato, è importante chiedersi: perché sono stati prescritti, secondo quale razionale ? Si tratta dei farmaci spesso usati in psichiatria in qualità di "stabilizzatori di umore". Lei anche scrive "..un'altro farmaco dato per il bipolare.." (intende per il "disturbo bipolare"?). Quale diagnosi è stata data alla dimissione dal ricovero ?
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Utente
Utente
Dr. Alex Aleksey Gukov, I medici si sono basati sui miei racconti, hanno utilizzato il metodo a domanda risponda. Ho fatto anche delle analisi ma tutti i medici che mi hanno seguito mi hanno sempre diagnosticato il DAP. L'anno scorso per un attacco di panico fuori dalla norma mi hanno ricoverato perchè sentivo dei forti dolori alla testa, hanno fatto una tac e non hanno riscontrato niente. L'ultimo aggiornamento è stato il 26/10/2011 le riporto quello che mi è stato rilasciato.
Terapia modificata da dott....... (sospesi lamictal e gabapentin per effetti collaterali e inefficacia). Attualmente parziale miglioramento della fenomenica panic (episodi di minore intensità. ridotta ansia anticipatoria, permanere di tendenza all'evitamento agorafobico). Tuttora idee di contrasto. Persistente sensazione di "ansia/tensione".
Adeguati interessi/iniziativa/capacità prestazionali. Talora ridotta agli stimoli/nervosismo. Frequenti disturbi del sonno (marcata difficoltà nell'addormentamento).Lamenta effetti collaterali quali xerostomia, ipersensibilità al caldo e difficoltà nella minzione.
Questa è l'ultima lista di aggiornamento, come dice lei sono farmaci usati in psichiatria e mi chiedo se questi farmaci siano adatti a me, il farmaco che non ricordavo era il carbolithium integratomi per il disturbo bipolare. Ora le faccio io una domanda se mi permette, secondo un suo parere da psichiatra e medico, hanno tralasciato qualcosa o bisogna per forza provare ogni farmaco esistente sulla terra? Personalmente mi sono fatto fare tutte le analisi della tiroide per eliminare ogni dubbio dato che certi sintomi sono quasi identici, poi ho fatto le analisi comuni del sangue e urina parecchie volte e tutte risultano nella norma tranne le transaminasi dovuto ai farmaci, ma leggevo da qualche parte che ci sono analisi specifiche per la serotonina,cortisolo,dopamina,ecc. Grazie per la sua attenzione e per le risposte date. Cordiali Saluti.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
chiedo a pripri scusa della mia risposta lunga, nella quale (verso la fine) spero di rispondere almeno ad alcune delle Sue domande.

Prima di chiedersi quale terapia sarebbe più corretta, bisogna chiarire la diagnosi. Lei prosegue a ricordarmi che tutti i medici che L'hanno seguito Le hanno "sempre diagnosticato il DAP". Dalla relazione dei medici che Lei riporta, risulta la presenza anche di Agorafobia. Lei comunque menziona che il Carbolithium è stato prescritto per il Disturbo Bipolare. Dunque, una delle diagnosi recenti è stata di Disturbo Bipolare? Comunque di un disturbo di umore? In ogni modo, non posso prendere per scontata la diagnosi di DAP, perché gli attacchi di panico non corrispondono unicamente alla diagnosi del DAP, potendo essere anche sintomatici di un disturbo psichico "più globale", come ad esempio, un disturbo di umore (bipolare o nomopolare). Anche la presenza di "paura di far male o di suicidio" (alla quale Lei ha accennato), anche nel caso nel quale tale paura si presenta in modo "ossessivo", non deve essere sottovalutata, perché è importante valutare che non sia un sintomo di una malattia di umore (ad es. di tipo depressivo). In generale, la comparsa dei nuovi sintomi ("ossessioni") da qualche anno può essere suggestiva o della complicazione del DAP con una malattia di umore (che tipicamente si presentano "ad episodi", ma un episodio non curato può durare anche anni), oppure di slatentizzazione di tale malattia di umore che anche prima è stata presente ma si manifestava in modo parziale (solo con gli attacchi di panico). Aggiungo inoltre che il peggioramento con il cambio di stagione è suggestivo (anche se non esclusivo) di malattie di umore, l'altra caratteristica delle quali è la ciclicità (determinata non sempre, ma spesso dalla ciclicità dei ritmi della natura: stagionali e altri).

A secondo della diagnosi le strade sono diverse. Dunque la diagnosi deve essere rivalutata e chiarita meglio.

Posso sbagliare, ma la mia impressione è che Lei possa aver paura di alcune diagnosi. La diagnosi di DAP è probabilmente più "accettabile" soggettivamente, perché descrive quello che Lei stesso vive, e perché è ormai una diagnosi con la quale è abituato a convivere, mentre le nuove diagnosi forse sono di più difficile accettazione: sia perché forse sono percepite come qualcosa di più grave, sia perché si basano, come è ovvio, non solo sui dati di laboratorio "obbiettivi", ma soprattutto sulle osservazioni degli specialisti, le quali non sempre Lei stesso può verificare e delle quali forse non sempre si fida. In altre parole, ho impressione che Lei tende ad occuparsi non solo della terapia, ma anche della diagnosi, nel senso che introduce il proprio parere che sembra di determinante le scelte (come sarebbe nel caso del paarere medico) ...

Lei stesso scrive nella Sua presentazione iniziale del problema:
<<..sono arrivato al punto che chi mi segue ascolta le mie riflessioni e valuta i miei dosaggi, praticamente studio il mio problema insieme a loro e cerco di trovare il farmaco giusto, mi hanno sempre detto chi più di te può essere un buon medico per il tuo problema? Bhe penso che sia così perchè studiare su un libro è una cosa, avere un problema studiarlo e capire i risultati penso che porti ad una conclusione..>>

Non sempre è così che la persona stessa è il miglior medico per il proprio problema. Anzi, più spesso è il contrario, perché il problema stesso condiziona il nostro modo di viverlo, i nostri giudizi ed i nostri decisioni. Penso che la frase "chi più di te può essere un buon medico per il tuo problema?" non va intesa letteralmente, ma come l'invito alla collaborazione di una persona che vuole essere coinvolta.

In conclusione, sono assolutamente d'accordo che la valutazione non può essere effettuata solamente utilizzando "il metodo a domanda risponda". Dunque, non può essere fatta nemmeno nel contesto della nostra discussione su internet, ma solo dal vivo. In primo luogo va valutata e chiarita la diagnosi. Qui posso esprimere alcune ipotesi / possibilità (da discutere con i Suoi curanti):

1) nel caso del DAP, l'attuale terapia non sarebbe adatta, e non è quella attualmente considerata di prima scelta. Ci vorrebbero dosaggi maggiori di un farmaco antidepressivo, ovviamente quello che possa essere tollerato meglio, preferibilmente della categoria dell'SSRI; dunque è da chiedersi se ha seguito in passato la terapia con farmaci di questo gruppo, e se sì, a quali dosaggi, per quanto tempo e con quali benefici. Sempre nel caso del DAP, e a maggior ragione se si tratta di DAP con Agorafobia, sarebbe da valutare l'indicazione alla Psicoterapia e se ha già fatto in passato le esperienze in tal senso. Nessuno Le ha detto prima che alcune tecniche di Psicoterapia possano essere efficaci nei disturbi dello spettro d'ansia e dello spettro ossessivo? Possono essere efficaci sia da soli che, ancor di più, se abinate alla farmacoterapia.

2) nel caso della presenza concomitante o dominante di un disturbo di umore (monopolare o bipolare), questo andrebbe trattato per primo. I farmaci antidepressivi possono essere insufficienti per garantire la stabilità di umore e prevenire episodi di aggravamento successivi. L'impiego degli stabilizzatori di umore è razionale non solo nel Disturbo Bipolare ma anche nel Disturbo Depressivo Monopolare. Se i farmaci stabilizzatori di umore sono stati sospesi a causa degli effetti collaterali e di benefici insufficienti, non significa che è stata una strada sbagliata. Se sono stati prescritti come stabilizzatori di umore, la scelta poteva essere dettata da tendenzialmente minori effetti collaterali con tali farmaci rispetto agli stabilizzatori di umore più classici, l'impiego dei quali ultimi non è da scartare: in particolare, per quanto riguarda il Carbolithium, quali sono stati i motivi della sospensione?
Valutando la situazione solo nella luce dei benefici o meno dei farmaci specifici, procediamo per via di prove ed errori, e non può essere l'unico o il principale criterio. Il criterio principale che "indica la strada" è la diagnosi. Capiendo questa ultima forse anche le scelte dei medici della Clinica saranno più comprensibili.

3) le altre possibilità.

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Gent.mo Dr. Alex Aleksey Gukov, lei dice: Prima di chiedersi quale terapia sarebbe più corretta, bisogna chiarire la diagnosi. Anche io vorrei che fosse chiarita per sempre la diagnosi ma a quanto pare nessuno ci è ancora arrivato, mi è stato dato il carbolithium non perchè io sia un bipolare ma solo come stabilizzatore di umore e mi è stato tolto perchè mi causava dolori gastointestinali, coliche addominali e diarrea, se non erro il bipolare ha dei periodi di depressione e umore nero, alternati da periodi di euforia voglia di fare e umore al massimo, io non sono mai stato euforico ma se non ho ansia e attacchi di panico normalmente sono abbastanza positivo perchè ho un carattere molto allegro. I medici hanno diagnosticato anche l'agorafobia e li ci stà tutto perchè quando sto male evito i posti come l'entrare nei negozi, nei luoghi pubblici ecc devo sempre stare con una persona di fiducia così anche se mi devo spostare con l'auto per vari km. Penso che sia normale, non stando bene non mi fido del mio corpo che può esplodere da un momento all'altro.

Concordo con lei quando dice che la diagnosi deve essere rivalutata e chiarita meglio e sarebbe interessante la possibilità di dialogare con i medici curanti.
In passato ho fatto uso per diversi anni di farmaci contenenti l'SSRI sino ad arrivare a dosi da 300 mg al giorno, le scrivo quali famaci ho usato.
Elopram, Seropram,Entact, Cipralex,Sereupin,Effexor da 75 a rilascio prolungato,Cymbalta. Non riesco a trovare tutti i fogli medici con le prescrizioni ma ogni farmaco è stato assunto non meno di 8/9 mesi. L'unico farmaco che mi ha dato una mano è stato l'anafranil da 75 mg 3 volte al giorno, ma troppi effetti collaterali anche se ne ho fatto uso per 3 anni sino al 2001.
Tutti mi hanno sconsigliato la psicoterapia mi hanno sempre detto che non era un problema psicologico o psichico ma fisico e potevo uscirne con le cure adatte, per ora sono sempre al 40% con picchi di 60% in periodi troppo brevi.
Non ho paura di nuove diagnosi, la mia paura è quella di non trovare una via d'uscita pur assumendo da anni farmaci di ogni tipo e marca senza aver un minimo di miglioramento, quando dico che valuto insieme ai medici la cura non lo faccio per presunzione ma solamente per il semplice motivo che se mi aumentano di dosaggio e vado a peggiorare cè qualcosa che non và, quindi insieme a loro cerco di trovare un giusto equlibrio (che non trovo) anche se in diversi casi ci sono stati dei benefici.
Sarei disposto a tutto pur di trovare una via d'uscita, e mi sembra impossibile che arrivati nel 2012 non trovi ancora un farmaco adatto a mio problema, il fatto di cambiare medici ogni 2 anni non è il massimo della vita, dalla Sardegna sono arrivato prima il Liguria, e poi in Toscana come ultima tappa(PISA), penso che dovrò continuare a cercare perchè come lei ha scritto tutti mi inseriscono nella lista DAP ma arrivati a questo punto cè tutt'altro, ben venga una nuova diagnosi se si riesce a scoprire, almeno si può curare dalla radice e stare meglio.
Cordiali saluti. Daniele.
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Dimenticavo una cosa, vorrei sapere gentilmente cosa significa monopolare. Grazie.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
mi auguro che Lei non si sia offeso della mia replica un po' lunga e forse un po' troppo speculativa in alcuni aspetti nei Suoi confronti. Anche questa replica sarà lunga, ma spero che ci stiamo avvicinando ad una fase più costruttiva.

Un disturbo di umore "monopolare" significa un disturbo di umore che si manifesta solo con episodi depressivi e senza episodi del polo opposto (cosidetti "maniacali"). Da quello che sono riuscito di apprendere di Lei tramite questa corrispondenza non posso escludere la presenza di un tale disturbo, e,Lei può rileggere la mia replica precedente per trovarne i motivi. Comunque, a parte i miei motivi di tale ipotesi nel Suo caso specifico, devo aggiungere, che i disturbi depressivi sono molto diffusi, sono i più frequenti fra i disturbi psichici, e, nel caso della valutazione o di rivalutazione diagnostica tale diagnosi si pone quasi sempre fra le diagnosi differenziali. Dunque Le posso consigliare, quando chiederà la rivalutazione, di porre in modo specifico anche tale ipotesi. Ovviamente, bisogna distinguere fra un disturbo depressivo che domina il quadro (e del quale gli attacchi di panico e le idee ossessive possono essere le manifestazioni secondarie) dallo stato depressivo che accompagna di riflesso un altro disturbo più circoscritto (come ad es. il Disturbo da Attacchi d Panico). L'andamento "a periodi" (brevi o lunghi anche anni), la stagionalità, la gradualità dell'insorgenza, la cronicità ed il quadro "proteiforme", ricco di vari sintomi sono però tutti suggestivi più di un disturbo di umore come il disturbo principale.

Vorrei essere chiaro che non ho l'intenzione e non posso nemmeno fare la diagnosi via internet. Si tratta piuttosto della mia ipotesi, che mi sento in dovere di comunicarLe perché Lei possa sottoporla alla valutazione di chi La visiterà o rivisiterà.
Ovviamente, mi auspico, che siano valutate anche le altre diagnosi differenziali del caso (come, a parte il Disturbo da Attacchi di Panico, anche ad esempio, un disturbo dello spettro ossessivo-compulsivo).

Lei scrive:
<<..L'unico farmaco che mi ha dato una mano è stato l'anafranil da 75 mg 3 volte al giorno, ma troppi effetti collaterali anche se ne ho fatto uso per 3 anni sino al 2001..>>

E' un dato importante. A parte di essere una testimonianza che il Suo disturbo possa essere curabile, è anche un indice indiretto di quale disturbo possa trattarsi. Ad esempio, potrebbe trattarsi, oltre al Disturbo Depressivo, e, oltre al Disturbo da Attacchi di Panio, di un disturbo dello spettro ossessivo-compulsivo (è sempre solo una ipotesi).

<<..Tutti mi hanno sconsigliato la psicoterapia mi hanno sempre detto che non era un problema psicologico o psichico ma fisico..>>

Devo esprimere la mia chiara disapprovazione di tale punto di vista. Innanzitutto, la distinzione fra lo "psichico" (o "psicologico") ed il "fisico" è artificiale. Tale distinzione potrebbe essere utile magari a scopo semplificativo, didattico, retorico, perché corrisponde alle categorie semantiche radicate, ma non corrisponde al livello delle conoscenze sulla natura che si ha già almeno da un secolo. I fenomeni psicologici, come tutti gli altri fenomeni del nostro funzionamento, hanno un substrato materiale, che può essere analizzato a più livelli: chimico, fisico, biologoco, filosofico, ecc. In altre parole, "psicologico" e "fisico" sono modi o livelli diversi per descrivere o per analizzare gli stessi fenomeni.

Riguardo alla psicoterapia nelle sue varietà, per quanto possa essere difficile credere ricorrendo alle idee comuni, anche la psicoterapia ha l'influenza sul substrato biologico, che non può essere spiegata così agevolmente come l'azione dei farmaci, ma come tutti i fenomeni del funzionamento degli esseri viventi, non fa eccezione: è sempre parte dei processi biologici.

In particolare, nel Disturbo da Attacchi di Panico (ma anche, ad esempio, nei disturbi dello spettro ossessivo, e, nelle fasi di maggior compenso delle malattie di umore dei quali ho parlato prima), alcune metodiche psicoterapeutiche hanno l'efficacia paragonabile alla farmacoterapia, e l'associazione fra la farmacoterapia e la psicoterapia ha l'efficacia ancora maggiore. Inoltre, il processo psicoterapeiutico può essere prezioso come un metodo di osservazione del paziente e per la conoscenza di sé da parte della persona stessa, avendo dunque un valore non solo terapeutico, ma anche diagnostico.

Non posso enunciarlo con certezza (perché io non L'ha mai visitato), ma non escludo che lo scartare a priori i metodi psicoterapeutici e limitando il campo delle soluzioni ai soli farmacologici poteva privarLa dei metodi di cura potenzialmente efficaci, determindo la situazione di apparente "'inguaribilità". Sono lontano dal dire che questo è il problema principale, ma penso che possa essere uno dei problemi del Suo caso.



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Utente
Utente
Gent.mo Dr. Alex Aleksey Gukov, se fosse questo ad offendermi sarei veramente matto, stiamo dialogando tramite corrispondenza senza conoscerci senza sapere chi siamo, nonostante tutto mi sento ascoltato e capito, ho sempre pensato che internet è uno strumento eccezionale e questo me ne da conferma.

So che non posso chiedergli dei consulti o dei chiarimenti anche se più o meno senza avermi visitato ha già in mano un quadro clinico, lei non l'ha scritto ma è come se l'avesse fatto. Mi chiedo il perchè lei possa fare delle supposizioni riguardo al mio problema mentre gli altri medici non hanno considerato minimamente il disagio psichico che da anni tormenta la mia vita, tutto quello che ho scritto a lei l'ho dovuto ripetere ormai troppe volte, nessuno mi ha mai spiegato in questo modo quali cause potessero dare vita a questa invalidità,..se così vogliamo chiamarla..

In base alle mie informazioni, ho letto che la psicoterapia abinata ad una cura farmacologica funziona nella maggior parte dei casi, e molti pazienti hanno trovato beneficio dopo vari mesi, qualcuno forse non nel mio caso anche in poche settimane. Ora non so se sono stato sfortunato nella vita o se sono stato preso in considerazione dai medici curanti come un numero, ho sempre pensato che il mio caso andasse studiato un pò di più dato che in tutti questi anni non ho trovato beneficio o se l'ho trovato era per brevi periodi.

Un'altro ostacolo abbastanza importante è la mancanza di medici nella mia zona, i costi sono alti e dovrendo intraprendere la strada della psicoanalisi, mi corrrega se sbaglio sarebbe quella del cognitivo comportamentale. Ho provato in passato a informarmi per contattare dei psicoterapeuti ma quelli più vicini si trovano a Cagliari e la mia città dista 100 km, faccendo 2 calcoli non mi basterebbe uno stipendio tra viaggi e visite, il pro e il contro di vivere in un'isola come la Sardegna.

Non vorrei disturbare e rubare ancora altro tempo prezioso, penso che lei sia un medico capace di risolvere dei grossi problemi a distanza e di instaurare un rapporto di fiducia tra medico e paziente cosa molto importante se si parla di queste malatie, ho voluto raccontare la mia storia su MedicItalia sia perchè volevo un consulto e un parere medico sia per aiutare tutte quelle persone che non riescono a trovare una via d'uscita, in molti leggeranno questo nostro dialogo e forse qualcuno troverà lo spunto per capire che non è il solo a convivere con un problema simile al mio, e può sempre confrontarlo cercando di trovare la strada migliore per una nuova vita.

Prenderò in considerazione tutto quello che lei ha scritto riportando tutto ai medici curanti, sperando che si trovi la soluzione migliore e non prendendo il farmaco di massa spesso prescritto perchè pubblicizzato.
Ringrazio lei Dr. Alex Aleksey Gukov, per la sua disponibilità concessa e per la sua grande umanità, ringrazio tutti i medici che colaborano su questo splendido sito che ogni giorno aiutano migliaia di persone in difficolta.
Grazie Daniele.

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