Ricadute di ansia

Gent.issmi dottori
cerco di spiegare brevemente la mia storia. premetto che vivo e lavoro a Bangkok in thailandia.
nel 205 ebbi i primi attacchi di panico ed ansie..tornato in italia andai da un terapeuta che mi introdusse alla bioenergetica e con i relativi esercizi..attivita fisica e tanta buona volonta riusc a superare la cosa..
nel 2008 mi si presentaron forti mal di testa emicranie tensive..credo sempre dovute a stati ansiosi.... inziai yoga e superai la cosa ma in un anno e mezzo
nel marzo 2010 mi tornarono severi attacchi di ansia... inziai allora una terapia cognitiva comportamentale qui a bangkok con psicologo francese..abbi effetti di miglioramento ma dopo 4 mesi non progredivo piu.. cosi lo stesso psicologo mi consiglio di inziare una cura con antidepressivi... sebbene riluttante mi convinsi che forse era arrivato il momento di risolvere il problema..
cosi in agosto 2010 ho inziato la cura con lexapro ( escilatopram )... devo dire che dopo le prime 2/3 settmane un po dure ha iniziato a funzionare molto bene..
la max dose son arrivato a prenderla a novembre 15 mg..e mantenuta fino a fine giugno.. 6 mesi quindi
da li a scalare gradualmente per finire il tutto a dicembre 2011
tutto bene fino a maggio 2012 dove ho accusato i primi mal di testa..poi inseguito ad un ritiro di meditazione vipassana di 7 giorni mi spari completamente.... dopo poco mi e' insorta una tosse secca molto fastidiosa...saltuaria agitazione e poi ..zac!!! da una settmana di nuovo attachi di ansia..angoscia..il mi cervello si e' intrippato...
forse che assunzione del farmaco e' stata troppo breve? sono molto spaventato e ansioso..sono tornato dal terapeuta e abbiamo deciso di vedere come va per ora.
ma la mia paura adesso e' di riniziare la terapia farmacologica ancora.. paura di " rimanerci sotto".. voi cosa consigliate provare a superarle tramite terapia o sarebbe meglio riniziare il trattamento? cosa possono portare trattamenti lunghi?soo molto confuso
grazie per la vostra gentile attenzione
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

La cura è durata troppo poco. Non c'è da "rimanere sotto" alcunché, se non eventualmente del disturbo non curato.

Meditazioni o altre cose, comunque siano definite, non hanno niente a che vedere con la terapia del panico,

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore
la ringrazio per la velocissima risposta.
il suo consiglio e' quindi di riprendere la cura interrotta..quale sarebbe la durata ideale ( certamente cambia da persona a persona ) ma diciamo minima.Devo dire che i sintomi questa volta sono piu lievi e di attachhi di panico neanche l'ombra..ormai so controllarmi..e' che una tale ricaduta mi butta giu da matti... continuo a pensare
grazie di nuovo
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

La cura è durata troppo poco. Non c'è da "rimanere sotto" alcunché, se non eventualmente del disturbo non curato.

Meditazioni o altre cose, comunque siano definite, non hanno niente a che vedere con la terapia del panico,
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore
ma la risposta e' la medesima
volevo solo saper quale sarebbe la durata minima consigliata per ;a terapia farmacologica.
lexapro e' indicato? in effetti la prima volta funziono molto bene
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

Si è solo ripetuta in automatico, non so perché. Leggo ora per la prima volta.

Il mio consiglio è di rivedere uno psichiatra e di farsi seguire da lui, non di riprendere la cura da solo e senza guida. Le cure per un disturbo d'ansia durano qualche anno se si vuole ridurre il rischio di ricaduta, ma questi sono ragionamenti percentuali utili alla ricerca, nei casi singoli è bene regolarsi sulla base di vari fattori prima e durante la cura.
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore
certamente..gia fissai un appuntamento con lo psichiatra per il 19 ottobre...purtroppo e' thailandese e non di molte parole e faccio fatica ad interagire con lui..
ecco perche mi faccio seguire da uno psicologo che e' francese e quindi c'e piu relazione...
ultime domande..l'integratore 5-Htp puo essere di qualche aiuto?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

I medicinali sono medicinali. Si dicono "integratori" quei prodotti che coprono una carenza assoluta o relativa di qualche elemento per un determinato scopo.

I medicinali per questi problemi non coprono carenze, sarebbe una semplificazione sbagliata.

L'uso del medicinale 5-HTrp ha senso come medicinale in alcune situazioni particolari. A decidere se e come usarlo deve essere il medico.
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