Il corso della giornata si lamenta

vi racconto in breve ciò che è accaduto a mia madre( donna di 50 anni sempre solare e socievole). a gennaio va in menopausa, nei mesi successivi inizia ad accusare stanchezza, soprattutto alle gambe ( la ginecologa le spiega che è normale visto il cambiamento ormonale), nonostante la stanchezza lei continuava a fare le sue attività( andando anche in palestra) tutto questo fino alla fine di giugno.
alla fine di giugno mia madre accompagna un' amica da uno psichiatra per la prescizione di alcuni farmaci( i farmaci erano per il marito dell' amica di mia mamma ) e sul consiglio dell' amica racconta della sua stanchezza da quando è in menopausa. nel giro di esattamente 5 minuti c' è la prima diagnosi: depressione, associata ad una terapia: 2 gocce di cipralex al giorno fino ad arrivare a 10 . il giorno seguente mia mamma prende le 2 gocce di cipralex e si trasforma : super-agitata, forti dolori allo stomaco, palpitazioni ecc... ritorniamo dallo psichiatra che ci dice che è tutto NORMALE e aggiunge 10 gocce di xanax. la situazione non migliora, mia madre continua a stare male, sempre più spaventata , lamentava dolori ovunque .cosi ritorniamo dal medico che magicamente cambia la diagnosi: disturbo da conversione ( isteria) , ci dice di smettere con i famaci( li aveva assunti per 10 giorni) e di farle fare una bella vacanza.
mia mamma non si tranquillizza. le sue ''crisi'' 24h al giorno continuano, cosi decidiamo di andare da un' altra psichiatra. la diagnosi: atteggiamento depressivo! terapia: 40 gocce di daparox al giorno ( senza aumentare di giorno in giorno, ma direttamente 40 gocce ) e 15 gocce di xanax. questa terapia è stata seguita x 4 mesi. la situazione è leggermente migliorata, ma in un modo STRANO. infatti mia madre durante il corso della giornata si lamenta e resta a casa senza uscire( con gli stessi atteggiamenti del mese di giugno), ma se ha un impegno ( uscire con le amiche, uscire con mio padre, uscire con me o i miei fratelli ) riesce a trascorrere una giornata spensierata. durante l ultima visita( pochi giorni fa)la dottoressa ha detto esplicitamente che se mia mamma vuole può stracciare tutte le ricette e ricominciare la vita di prima, pero alla fine della seduta le ha cambiato terapia prescrivendo 150 mg di EFEXOR e le solite gocce di xanax. Non è un pò insolita come situazione? capisco che dare un giudizio on-line è difficile, ma secondo voi è il caso di chiedere il parere di un' altro psichiatra? in questi mesi abbiamo deciso di affidarci ad una sola persona per non confondere le idee a mia mamma, ma sinceramente non mi fido molto ( VISTA la prescrizione di 40 gocce in maniera NON scalare). confido in una risposta, cordiali saluti.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Da quello che descrive, Sembrerebbero esserci alcune incongruenze. Prescrivere 40 mg di paroxetina in un'unica soluzione é sconsigliato da tutte le linee guida, schede tecniche e prassi consolidate. Interrompere una terapia dopo 4 mesi, anche se funziona, per cambiaria con un altro farmaco, é pratica altrettanto discutibile.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
gentile utente

il passaggio su indicazione da una molecola all'altra senza scalare è previsto senza alcun problema.
Quindi Efexor 150mg sostituiti a 40mg di paroxetina non è un passaggio strano.

Diverso è il ragionamento sull'uso immediato di 40 mg di paroxetina che però, dopo 4 mesi, si aggiunge alla discussione sterilmente.
Se riteneva che non fosse possibile 4 mesi fa doveva chiedere su tale introduzione di farmaco, ad oggi sua madre lo ha assunto evidentemente senza conseguenze negative.

attualmente, credo che il dubbio più presente sia la effettiva diagnosi psichiatrica ed il trattamento necessario ad essa.

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dopo
Utente
Utente
grazie mille della risposta, rispondendo al dottore Ruggiero: non capisco perchè dice che è una discussione sterile? 40 gocce di paroxetina non possono modificare il comportamento di una persona? o quantomeno renderla più agitata? ogni volta che dicevo questo alla psichiatra di mia mamma mi ha sempre risposto: deve seguire la terapia.
il vero problema è che non so cosa fare. se porto mia madre da un altro psichiatra le va in crisi, perchè giustamente pensa che quello che ha fatto fin' ora è stato inutile. e inizia a pensare: chi ha ragione? la mia dottoressa o il nuovo dottore? come si risolvono queste situazioni?
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Dr. Stefano Martellotti Psichiatra 72 1 7
Gentile utente,
il ginecologo è stato consultato? Che cosa pensa di questa situazione? La menopausa sta avendo un andamento fisiologico (sano)?
Per la parte psichiatrica, è possibile che vi sia stato un malinteso con l'ultima psichiatra. E' infatti un po' singolare che le diagnosi appaiano e spariscano in un baleno come fossero degli "U.F.O.".

Dr. Stefano Martellotti
www.stefanomartellotti.com

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente

Se dopo 4 mesi la sua domanda è sulla opportuna o meno introduzione immediata di 40mg di paroxetina, eventualmente il dubbio avrebbe avuto senso il primo giorno e non il 120esimo. Se sua madre ha avuto beneficio dal trattamento non ha senso ad oggi farsi delle domande.

Come anche la variazione di "comportamento" di una persona non si annovera tra gli effetti degli antidepressivi, il cui uso è indicato per le patologie previste.

Ad oggi risulta una una variazione di farmaco probabilmente per le lamentele relative ad una efficacia parziale.
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dopo
Utente
Utente
rispondendo al dottore Martellotti: si la ginecologa è stata consultata ( anche precedentemente alla visita dallo psichiatra) e non ha riscontrato alcuna anomalia! ha anche rassicurato mia madre dicendo che spesso le donne in menopausa si sentono stanche e sconfortate, ma non per questo depresse; le ha anche sconsigliato l'assunzione di SSRI! il PROBLEMA è sorto quando mia mamma ha fatto la prima visita dallo psichiatra.... x quanto riguarda la diagnosi non so che dire, io penso che mia mamma era solo spaventata e sentirsi dire da uno psichiatra che aveva bisogno di un antidepressivo l ha confusa ancora di più.
rispondendo al dottore Ruggiero: mi scusi dottore, ma io non sono uno psichiatra ed è da solo 6 mesi che sento parlare di questi farmaci, quindi mi sono affidato completamente alle parole dei medici, ma ad oggi penso di aver fatto un grosso errore. è SBAGLIATO dare 40 gocce TUTTE insieme e sicuramente questo porta a delle conseguenze! se questa critica sia costruttiva o meno non lo so, ma comunque resta l' incompetenza di uno medico che opera nel '' settore'' da decenni. a questo punto di chi mi devo fidare???del salumiere?

gentili dottori non posso cambiare medico perchè butterei mia madre nello sconforto più totale! . come posso risolvere la situazione? come si agisce in questi casi?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Chi lo ha fatto se ne è assunto la responsabilità, ed evidentemente ha fatto una scelta corretta, con il senno di poi.

Ognuno stabilisce come introdurre i trattamenti seguendo o meno delle indicazioni, non è certamente usuale introdurre un trattamento subito in questo modo ma non essendosi riscontrato alcun problema a che pro discuterne dopo 4 mesi?

Mi preoccuperei maggiormente della ginecologa che riferisce l'inopportunità di assunzione di un antidepressivo entrando in una delicata materia non di propria appartenenza.
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dopo
Utente
Utente
non essendosi riscontrato alcun problema??? sicuramente mi sarò espresso male e non ho reso bene l' idea. mia madre stava bene, avvertiva solo stanchezza alle gambe. da quando ha assunto le 40 gocce è cambiata completamente, la dottoressa ci ha detto che per i primi giorni potevano peggiorare i sintomi, poi la situazione si sarebbe risolta. il problema è che quel POI non si è mai realizzato perchè dopo 4 mesi mia madre si trova nelle stesse condizioni, riesce ad uscire solo la sera, ma la mattina è a letto con forti dolori allo stomaco. ma quello che vi chiedo è secondo voi è il caso di cambiare medico? e se si come fare?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Ma in ogni caso non si discute più della introduzione di farmaco.

Ad oggi è stata fatta una variazione terapeutica per avere una migliore risposta.

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