Dipendenza

Mio figlio, ha frequentato un gruppo ultrà dall'età di 17 anni, con il quale si è reso protagonosta di numerosi atti di violenza per i quali ha subito diversi processi. Di indole buona ma fragile, nel gruppo ha conosciuto spacciatori di droga ed è diventato a sua volta spacciatore. E'stato arrestato due volte per spacio con pene pesanti, anche a causa della cattiva condotta. Oggi ha 36 anni ed è appena uscito dalla comunità come pena alternativa per iniziare il reinserimento. Appena rrivato a casa ha cercato, dopo 4 anni, le magliette degli ultrà e ha rimesso la loro catena. Ho raccontato questo fatto alla psichatra della comunità la quale mi ha detto che non è preoccupante perchè può essere che adesso lui decida di rifrequentare il gruppo ultrà ma come semplice tifoso. Noi familiari non siamo d'accordo, primo perchè è ancora detenuto in semilibertà e riteniamo pericoloso che rifrequenti quell'ambiente. Secondo, non ci sembra normale che una persona di 36 anni, abbia come prima preoccupazione, dopo il carcere, quella di cercare le magliette del gruppo dove sono iniziati i suoi e i nostri guai. Siamo preoccupati, non ci sembra normale questo attacamento agli ultrà. Abbiamo deciso di affrontare questo problema con un colloquio in comunità, dove abbiamo intenzione di dirgli che non siamo disposti ad accettare più queste frequentazioni. A noi sembra un attacamento patologico, una malattia. Grazie per la risposta.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

cosa ci chiede esattamente?

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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dopo
Utente
Utente
Chiedo se è normale che mio figlio sia così attacato a questo gruppo e se, per caso, non esista una forma di dipendenza che andrebbe curata in comunità. Forse questo aspetto della sua personalità è stato minimizzato. Ripeto che mio figlio si è rovinato la vita in questo gruppo ultrà, fatto di deviati e violenti, e adesso dopo 17 anni di tribolazioni e due condanne in carcere per un totale di 13 anni, troviamo assurdo che la comunità dica a noi familiari dobbiamo accettarlo ancora ultrà. Vorrei conoscere un vostro parere se per caso non esista una forma di dipendenza da curare. E se è auspicabile che ora noi familiari ci mostriamo più severi rispetto al passato riguardo le sue scelte. Grazie.
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

una diagnosi on line non è possibile.

Credo valga la pena sentire cosa ne pensano i terapeuti della comunità.
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dopo
Utente
Utente
Scusi, ma io non ho chiesto una diagnosi. Vorrei solo sapere un sua opinione sui fatti descritti, in base alla sua esperienza.
Cordiali saluti
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

per poter esprimere un parere professionalmente attendibile, dovrei avere come primo elemento la presenza, o meno, di una diagnosi anche solo ipotetica.

Diversamente resta un discorso personale e quindi con poca utilità per lei.

Ripeto, la presenza di un precedenze percorso comunitario - immagino per la presenza di una diagnosi precisa - può consentire la risorsa a cui attingere. Per questo le dicevo di riferirsi ai terapeuti della struttura.
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dopo
Utente
Utente
Mi scuso con Lei, ma ritengo che un consulto on line possa prescindere da tutti gli elementi da Lei richiesti. Altrimenti che consulto on line è? So che non sostituisce il rapporto diretto con il medico, ma permette di sentire un altro parere. Tutto qui.
Un pò di elasticità, altrimenti meglio chiudere.
Grazie di tutto.