Ansia con continui capogiri e bolla d'aria in gola

Gentili Dottori,
ho 39 anni e qualche mese fa ho cominciato a non dormire bene, nel senso che per alcune notti consecutive stavo 3-4 ore sveglio e quando stavo per addormentarmi, un sussulto mi riportava allo stato vigile.
All'inizio non gli ho dato molto peso anche se mi sembrava strano non avendo mai avuto simili problemi.
Dopo un pò di giorni improvvisamente ho sentito un fortissima crescente sensazione di costrizione mentale (come se il cervello fosse in un vortice) e gli artti che sembravano svuotarsi; avrei voluto alzarmi di scatto dalla sedia, ma ho cercato di rimanere calmo e dopo meno di un minuto si è allentata senza scomparire completamente.
Nei giorni successivi continuavo ad avvertire agitazione e "leggerezza agli arti"
Qualche giorno dopo si è presentato un capogiro continuo unitamente alla sensazione di avere una bolla d'aria in gola. Il respiro è diventato più affannoso ed il malessere si è aggravato.
Ho riconosciuto questa condizione orrenda ed invalidante come stato ansioso (anche grazie a mia moglie che è medico anestesista).
Mi sono naturalmente rivolto allo specialista che mi ha prescritto surmontil 25 mg da assumere 1/2 al mattino 1/2 al pomeriggio e 1 alla sera.
Lo prendo da circa una settimana e mi rendo conto che il tempo è breve per fare una valutazione.
Vorrei sapere da Voi se questo farmaco può essere risolutivo per tali sintomi e se il dosaggio è aduguato. Lo specialista mi ha detto che probabilmente andrà aumentato.
Secondo Voi quanto tempo occorre per venirne fuori?
Se il farmaco dovesse non essere efficace, dovrò fare il tentativo con un altro?
Il farmaco efficace si trova sempre?
Scusate se faccio tutte queste domande, ma la condizione attuale è invivibile, soprattutto quando mi sveglio, anche se prima di addormentarmi il capogiro era diminuito, la sensazione di sbandamento e di confusione mentale si presenta immediatamente forte e più questa è opprimente e meno avverto la "bolla d'aria in gola", viceversa quando il capogiro cala avverto di più la sensazione di bolla d'aria.
Grazie tante per ora.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Il farmaco sembra una scelta logica per il tipo di disturbo, e ci mette come gli altri circa un mese, anche se nel frattempo la dose può essere già variata a giudizio del medico.

Le domande sul futuro sono poco utili. Ad esempio "Se il farmaco dovesse non essere efficace, dovrò fare il tentativo con un altro?". Questo dipende da Lei, chiesto così sembra che non sia contento di avere una seconda possibilità nel caso la prima non funzioni.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 50
Gentile utente,
indubbiamente il tempo trascirso dall'inizio della terapiaappare un pò breve per trarne una valutazione di efficacia,anche se la sua fretta appare ben comprensibile,dato il momento di particolare sofferenza che sta attualmente attraversando.
Purtroppo a distanza è impossibile fornire una valutazione di una terapia impostata da un collega che ha effettuato una visita diretta e che si trova pertanto in possesso di dati anamnestici ed obbiettivi ben più completi.
La consiglierei pertanto di tenere costantemente informato il suo Specialista di riferimento mettendolo così in grado di monitorare continuativamente l'evoluzione della sua situazione ed intervenire in maniera terapeuticamente più efficace possibile.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottori per le prontissime risposte.
Mi rendo perfettamente conto che le mie domande sono di difficile risposta, ma come capirete bene, in tali momenti si ha bisogno di rassicurazioni.
Vorrei tarnare alla vita di prima, con tutte le sue difficoltà, ma anche con tanta serenità ed ho paura di non farcela in questo momento di piena sofferenza; per questo domando di nuovo se in ogni modo si trova sempre il farmaco che toglie i sintomi.
Quello peggiore è proprio il fortissimo capogiro che non mi permette di concentrarmi e di vivere minimamente in modo decente.
Grazie di nuovo e saluto cordialmente.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori,
stanotte mi sono svegliato alle 4,30 e non ho più dormito.
Vi prego rispondetemi perchè sto male, mi sento la testa compressa, l'ansia forte e sono molto depresso.
Ho paura che non passi questa situazione invivibile.
Sono 9 giorni che prendo il SURMONTIL e ogni minuto è una tortura, spero faccia effetto perchè non ce la faccio più.
Aiuto!!!
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Abbiamo detto che il farmaco ci mette un mese per fare effetto e che pertanto non ha senso misurarne l'effetto sui primi giorni.
Le rassicurazioni le servono fino a un certo punto, perché quando lo stato di allarme sale ne avrebbe bisogno in tempo reale e in maniera non prevedibile, e comunque non sono quelle a far cessare le crisi ansiose, le quali cessano da sole.
La cura è una cura per il disturbo di panico tra le più consolidate e affidabili.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori,
sono passate ormai 5 settimane dall'inizio dell'assunzione del surmontil (nel frattempo aumentato a 100 mg die) e, al di là di 2 volte in cui sono stato meglio (certo non benissimo) per un paio di giorni ogni volta, la settimana è mediamente migliorata di poco.
Mi spiego meglio, nella terza e quarta settimana ho avvertito un medio miglioramento infatti la condizione oscillava nei giorni. In questa quinta settimana non ci sono stati giorni in cui avvertivo il beneficio.
Tra una settimana rivedrò lo specialista, ma vorrei sapere se secondo voi sarebbe meglio continuare con questo farmaco nella speranza che ci sia ancora margine (anche aumentando ulteriormente il dosaggio) o se il tempo trascorso finora possa far propendere verso la scelta di un farmaco diverso.
Grazie.
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

E' appunto per decidere questo che a breve rivede lo specialista. Questo è il primo periodo di prova. Giudicherà lui.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottori,
sono passate 8 settimane dalla riassunzione del surmontil. Nelle ultime settimane era migliorato l'umore, con il permanere di un pò di vertigini e respiro leggermente affannoso. Da qualche giorno è aumentata l'ansia e, some sempre quando aumenta, porta alla condizione di "cappa depressiva".
Lo specialista, che rivedrò l'8 luglio, ha detto di continuare con il surmontil fino a quella data ed eventualmente cambiare con il tofranil.
Vorrei sapere, dato che assumo ancora la fluvoxamina in mantenimento efficace per il doc ormai sotto controllo, se è davvero sconsigliabile prendere un altro ssri per i sintomi ansioni invece che un triciclico come il tofranil.
[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
"se è davvero sconsigliabile prendere un altro ssri per i sintomi ansioni invece che un triciclico come il tofranil."


Gentile utente,

Lo specialista fa le sue proposte. Che Lei contrapponga sue controproposte, tipo prendere un altro ssri, non ha senso né costrutto. Se non si fida è un conto, ma quale dovrebbe essere il motivo di considerare una scelta diversa da quella indicata dal suo specialista non è chiaro.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione a dire così. Mi fido ciecamente del mio specialista, come d'altronde di quasi tutti i medici (compresa naturalmente mia moglie), in quanto a loro bisogna affidarsi per ogni problema.
Dico questo perché quando molti anni fa si presento il doc, il primo farmaco prescritto da un altro specialista fu l'anafranil e non fu molto efficace. Per questa ragione non amo molto i triciclici rispetto agli ssri o snri.
Comunque questa è una valutazione personale e non certo scientifica.
Ho postato la domanda perchè mi interessava un suo parere in materia.
Grazie.
[#11]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

I medicinali si suddividono innanzitutto in base alla loro indicazione, poi ovviamente anche per classe chimica. Inoltre è importante che un trattamento sia giudicato efficace o meno su determinati tempi (efficace a distanza di qualche settimana) e a determinate dosi (non inefficace se provato a dosi insufficienti).
[#12]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottori,
sono passato dal surmontil al tofranil che prendo da 3 settimane. I primi giorni (come confermato dallo spichiatra) ha portato ad attivazione aumentando i sintomi ansiosi. Dopo circa 10 giorni ho avuto qualche giorno di migliaramento, ma da quasi una settimana sono di nuovo aumentati i sintomi.
Tengo duro da 6 mesi e sono un pò stanco, non vedo l'ora di uscire da questa situazione.
Cerco di non scoraggiarmi e penso sempre che la soluzione tramite il farmaco e il dosaggio giusto si troverà sicuramente. Lo psichiatra dice che i sintomi sono scomparsi a tutti.
Voi che ne pensate? Come agireste? (scusate la domanda)
Ultima cosa, in farmacia mi hanno detto che il tofranil sarà ritirato dal mercato.
Grazie.
[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Ma il dosaggio qual'è ?
[#14]
dopo
Utente
Utente
Mi scusi la mancanza di specifica.
Tofranil 25 mg - 3 volte al giorno.
Graxie in anticipo per la risposta.
[#15]
dopo
Utente
Utente
Mi scusi la mancanza di specifica.
Tofranil 25 mg - 3 volte al giorno.
Graxie in anticipo per la risposta.
[#16]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Tofranil 25 mg a 3 settimane ancora non si prevede che funzioni appieno. La dose è aumentabile, ma è prematuro farlo dopo 3 settimane.
[#17]
dopo
Utente
Utente
Salve, sono giunto alla fine della sesta settimana con il dosaggio 25 mg per 3 volte al giorno di tofranil. Sono stato meglio con una attenuazione evidente dei sintomi circa 10 giorni fa, ma da 3 giorni si sono riacutizzatate le solite vertigini, il senso di agitazione e la sensazione di respiro in gola.
Quando i sintomi erano calati (non del tutto scomparsi) ho avuto la sensazione che mancasse l'ultimo gradino affinchè scomparissero, ma negli ultimi giorni il nuovo aumento mi ha un pò demoralizzato e portato anche a piangere un pò.
Certo non sono nella condizione iniziale di gennaio con ansia estrema, ma il malessere è evidente e dopo tanti mesi sono davvero stanco e affranto.
Vorrei sapere se è plausibile che, come il surmontil, il tofranil non riesca a debellare i sintomi e se dopo 6 settimane sono normali queste oscillazioni. E' possibile che i sintomi non scompaiano completamente con tutte le molecole?
Dopo più di 7 mesi sono distrutto e comincio a preoccuparmi perchè la mia condizione è invivibile e non posso pensare di lottare all'infinito.
Possibile che ci voglia così tanto tempo per trovare la via di uscita? A volte penso che forse non esista e non so se riuscirò a riavere la mia vita di prima con tutte le sue difficoltà quotidiane che però erano sempre affrontabili senza malessere mentale.
Se voi foste il mio psichiatra cosa mi direste in risposta a queste considerazioni?
Vi prego, siate sinceri.
Il mio specialista tornerà la prossima settimana e valuterò con lui.
Vi ringrazio e anche se siete in ferie vi chiedo uno sforzo professionale per darmi delle risposte realistiche.
Grazie di nuovo.
[#18]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Dopo 6 settimane è il caso di far rivalutare se il dosaggio è sufficiente o va aumentato.
[#19]
dopo
Utente
Utente
Ne parlerò di certo con il mio specialista.
Vorrei sapere se è normale che in alcuni periodi, come in questi giorni, l'umore crolli e mi faccia percepire anche un pò meno i sintomi ansioni, ma mi faccia piangere continuamente togliendomi la voglia di vivere.
In questi mesi mi ha fatto altre sporadiche volte questo effetto, mentre altre sono ben presenti i sintomi ansioni, ma l'umore non è basso.
Dottore, sinceramente, secondo lei riuscirò a trovare la stessa serenità e voglia di vivere che avevo fino a 7 mesi fa?
Grazie davvero.
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Sono domande su cui non è bene spendersi, da parte sua. Ha una cura ed è all'inizio, la dose va rivista a 6 settimane. Chiedersi se è normale avere l'umore a terra è una domanda che si risponde da sé, segua le indicazioni del suo medico, che infatti la rivede dopo un tempo corrispondente a quello che è utile per rivedere la cura.
[#21]
dopo
Utente
Utente
Lo so che sono domande difficili, ma lei sicuramente si rende conto che un paziente vuole sapere che potrà di nuovo stare bene. La mancata risposta fa pensare che potrebbe non esserci via d'uscita e questo fa stare peggio. Dentro di me la speranza è ridotta ad un lumicino e ho paura perchè oggi sto troppo male.
Ho inviato un altro messaggio al mio psichiatra e spero che oggi mi chiami.
Dott. Pacini, in questo momento le scrivo con l'anima in mano e la morte nel cuore.
Nella sua esperienza ci sono casi che non sono riusciti a venirne fuori dall'ansia?
La prego non mi ignori, ho troppa paura di non farcela.
Grazie.
[#22]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
"Lo so che sono domande difficili,"

No, non sono difficili, sono domande che non risolvono niente

"La mancata risposta fa pensare che potrebbe non esserci via d'uscita e questo fa stare peggio. "

Anche una risposta può ottenere questo risultato, anche perché una risposta rassicurante non soddisfa un cervello se non per poco tempo, e dopo ritorna a chiedere una risposta "esaustiva".

Non è stato ignorato, esattamente il contrario.
Ha quello che è il caso avere: un medico e una cura in corso, purtroppo serve solo pazienza e non si possono spengere le domande subito. Men che meno con delle risposte a domande generiche, che alimentano il senso di dover avere il controllo, e di conseguenza fanno perdere la capacità di orientarsi e di darsi risposte in maniera pratica. Le domande vanno ad estinguersi spontaneamente con la cura.
[#23]
dopo
Utente
Utente
Gent. Dott. Pacini,
lo psichiatra mi ha detto di aumentare il tofranil da 75mg/die a 100 mg e (dopo la mia descrizione degli eventi) ha addossato la forte crescita dei sintomi ansioni alla mia paura di tornare a stare male successiva ad una leggera variazione degli stessi sintomi che, essendo ancora in una fase vulnerabile della cura ha portato ad una forte esacerbazione dei sintomi.
Poi ha detto che nel caso il tofranil non dovesse raggiungere il pieno beneficio mi cambierà di nuovo farmaco.
Domande:
- si trova sempre il farmaco che porta all'eliminazione dei sintomi ansiosi?
- pensa che dovrei aggiungere un approccio psicoterapeutico?
Io non sono mai stato particolarmente ansioso, ma questi passi indietro, tornando nel forte malessere, che faccio ogni volta che sto meglio, mi mettono una forte paura di non uscirne.
Voglio essere sincero dottore, a volte sto così male che pur di non stare così la mia testa medita di fare una sciocchezza e sto facendo stare in apprensione la mia famiglia che mi sta molto vicino.
Sono sempre stato una persona allegra e forte, ma in questo momento non c'è più nulla di tutto ciò e per questo chiedo aiuto anche a lei e sono convinto che prenda molto sul serio le mie parole dato che non credo di essere il primo a trovarmi in questa situazione.
Mi aiuti. Grazie di cuore
[#24]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Non si ponga mai domande che contengano elementi assoluti tipo "sempre". Il suo medico la sta seguendo con mosse che mi sembrano sensate, dopo di che esistono alternative a questa cura, ma è giusto che sia provata a dosi almeno medie e per un tempo abbastanza lungo (qualche settimana).
[#25]
dopo
Utente
Utente
Salve,
dopo nove settimane di cura con tofranil e con efficacia altalenante, ma mai piena, lo psichiatra ha scalato il tofranil inserendo contestualmente citalopram 20 mg ed asserendo che, come accaduto in passato per il disturbo ossessivo, su di me non hanno piena efficacia i triciclici.
Ora sono passati 12 gg da inizio assunzione citalopram (dopo 10 gg. di scalo, sospeso il tofranil) e, pur essendo pienamente consapevole di dover attendere alcune settimane per avvertire effetti positivi, i primi 3 gg di assunzione si sono ridotti quasi completamente i sintomi ansiosi (a tratti della giornata pienamente) dopo sono tornati altalenanti di media intensità fino ad oggi.
Naturalmente posterò gli ulteriori sviluppi, ma vorrei sapere, dato che non dipende certo dal nuovo farmaco, a cosa possa essere correlata la piccola fase di relativo benessere.
Aggiungo che sto aggiungendo anche la psicoterapia ed ho già fatto qualche seduta.
Grazie dottore.
[#26]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Da una parte dice di sapere che bisogna attendere determinati tempi (non per avere effetti positivi, per giudicare che effetto si è avuto), poi però si pone il problema di ragionare sullo stato dei primi giorni di cura. La cosa appunto non è rilevante.
[#27]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore per la pronta risposta.
Ho parlato di effetti positivi perchè voglio essere ottimista e pensare che, come gli altri avevano portato dei miglioramenti anche se a fasi alterne, anche questa potrebbe portare benefici, magari pieni.
Anche perchè la via d'uscita dovrò pure trovarla.
La domanda che le avevo posto era per avere un parere sulle possibili motivazioni del temporaneo beneficio.
Ormai non sopporto più la continua oscillante ansia che, se non compare in modo "puro", si somatizza con il solito capogiro e stordimento e con l'aria in gola.
Sono usciti in tanti dall'ansia generalizzata e spero che con la sua esperienza possa confermarmelo, inoltre vorrei chiederle se il fatto che in tutti questi mesi ci siano stati giorni in cui sono stato quasi completamente bene, possa far pensare che quello stato sia raggiungibile in modo stabile e continuativo.
Grazie di nuovo per la sua disponibilità.
[#28]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
"La domanda che le avevo posto era per avere un parere sulle possibili motivazioni del temporaneo beneficio."

Ma in ogni caso questo non è importante ai fini della cura. Essere ottimisti può aiutare, ma d'altra parte è invece controproducente se poi si cercano elementi positivi che più che rassicurare innescano dubbi sul fatto stesso che siano elementi positivi per sperare in un miglioramento. Meglio avere pazienza e giudicare nei tempi dovuti.
[#29]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno gentili dottore.
Sono passate meno di 3 settimane dal cambio cura con il citalopram e non ha ancora cominciato ad essere efficace.
Vorrei sapere se questi accadimenti fisici, che non ho mai fatto presente ma che sono sempre stati presenti, siano compatibili con la mia condizione di ansia generalizzata:
- avverto continuamente la reale sensazione di tensione presente nel corpo che un paio di volte al minuto aumenta, resta più alta per una decina di secondi, per poi tornare al livello di tensione precedente. Questo cosa la avverto soprattutto nelle gambe e nello stomaco e mi dà la sensazione di "vuoto" e "smania". Preciso che sono sensazioni reali e non minimente immaginate.
- Durante la giornata, soprattutto da seduto e da sdraiato, ho degli scatti involontari alle braccia ed alle gambe. Spesso anche violenti. Questa scatti li trovo anomali e preoccupanti.
- La mattina appena sveglio, oltre allo strano giramento di testa con fortissimo ovattamente, che spesso mi accompagna tutto il giorno, appena apro gli occhi il campo visivo si muove a scatto in maniera evidente esattamente come in un risveglio post sbornia.
Vorrei sapere se questi sintomi sono riferibili allo stato ansioso o sia possibile ipotizzare anche un problema neurologico e, nel caso, fare una RMN alla testa.
Spero leggiate con attenzione i sintomi riportati e sappia consigliarmi.
Grazie.
[#30]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
"Sono passate meno di 3 settimane dal cambio cura con il citalopram e non ha ancora cominciato ad essere efficace."

Ovviamente. Ma in ogni caso non si procede ripetendo le stesse questioni di partenza, è sintomatico della sua condizione più che essere una linea di indagine diagnostica. Quindi lasci fare al suo medico che presumo a breve la rivedrà per decidere come proseguire, in base a come ha risposto al citalopram.
[#31]
dopo
Utente
Utente
Salve dottore,
sono appena entrato nella sesta settimana col citalopram.
Circa 2 settimane fa, per quasi 10 giorni, ho avuto un relativo miglioramento dei sintomi che, in alcuni momenti di alcune giornate, si sono ridotti a livelli davvero minimi.
Da venerdì scorso i sintomi sono però tornati a crescere come ad inizio terapia e tuttora permangono stabili ad un livello di malessere medio che, quindi, non mi permette di lavorare con lucidità e faccio tutto con consistente difficoltà, in quanto la tensione e lo stordimento cono continuamente presenti.
Vorrei sapere:
- Secondo lei posso considerare questa un'oscillazione?
- Dati i tempi di assunzione del citalopram, c'è ancora margine di efficacia per il farmaco?
- Come mai quando l'ansia al mattino mi sveglia la mia condizione è fortemente peggiore rispetto alla sera e, stando nel letto con gli occhi chiusi, sento la tensione dentro di me che continuamente sale con dei picchi per poi scendere un pò e risalire nuovamente? Inoltre, più resto nel letto, più questa tensione tende a crescere con picchi maggiori.
Anche nei giorni in cui sono stato un po' meglio, la condizione al risveglio era peggiore del resto della giornata.
Le sarei davvero grato se potesse darmi il suo sincero e competente parere su tutti i quesiti proposti.
La ringrazio nuovamente.
[#32]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Sembra descrivere una situazione di beneficio solo parziale. Se la dose non è piena, c'è margine di usarne una più alta, altrimenti il medico opterà per un'altra terapia.
[#33]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dott. Pacini,
ho terminato l'ottava settimana con il citalopram e dopo un paio di fasi di miglioramento durate una decina di giorni ciascuna con i sintomi ansiosi scesi circa a livello 2 (su una scala da 1 a 10) seguite entrambe da circa 5 giorni di oscillazione diciamo a livello 5-6 ho avuto un giorno in cui i sintomi si sono quasi azzerati, in quanto percepiti in pochi momenti ed in modo blando. Dal giorno dopo, cioè sabato scorso, sono risaliti a livello 6 con i conseguenti di disagi.
La sensazione che vivo continuamente è descrivibile come lo stato di spavento che si prova quando qualcuno ci fa paura d'improvviso. Come se quella paura fosse bloccata e oscillasse continuamente, da quel punto di blocco, più in alto per poi tornare a tale punto. Il mio specialista l'ha definito uno stato di leggero panico continuo).
So che lei è molto conciso nelle risposte, ma mi preme farle queste domande sperando di ricevere esauriente risposta:
- questa condizione è un disturbo d'ansia? Non capisco quale sia la sua precisa collocazione, anche perchè penso che in virtù di questa venga prescritta la cura.
- perchè ho dei giorni in cui sembra migliorare, anche con evidenza, ma poi i sintomi ricrescono?
- questi temporanei miglioramenti possono farmi sperare che tale condizione sia raggiungibile in modo stabile?
- nella sua esperienza ha curato pazienti con sintomi analoghi?
La ringrazio per il tempo che mi dedica togliendo alle sue attività, ma sono agrappato ad ogni farmaco sperando che ogni volta rappresenti la soluzione definitiva perchè ogni volta che sto male vorrei davvero morire e tutto questo non appartiene alla persona che ero prima.
Se penso di non uscirne vedo solo l'esigenza di morire di fronte a me e penso che con la sua professione lei lo sappia bene.
La prego risponda alle mie domande.
Grazie come sempre.
[#34]
dopo
Utente
Utente
Salve, mi dispiace inserire un altro post, ma sono in attesa della risposta al precedente e non vorrei aver posto domande inopportune.
Mi comporto così perchè sto ancora male per questo perenne senso di agitazione e spavento che mi condiziona la vita 24 ore al giorno.
Scrivo perchè chiedo pareri che mi possano aiutare a capire se riuscirò a venirne fuori.
Lo specialista da ieri mi ha aggiunto il lyrica 75 per tamponare i sintomi e dopo la prima assunzione, dopo circa un'ora, ho avuto mezzora di quasi benessere ed è stato meraviglioso. Dopo tale tempo è riocmparso la sensazione continua e forte di paura.
Gìà dalla seconda assunzione di oggi, però, non ho avuto beneficio dal lyrica.
Lunedì vedrò lo specialista e deciderà come procedere.
Ho paura che, come gli antidepressivi assunti finora (fevarin, surmontil, tofranil e l'attuale citalopram) che hanno portato solo miglioramenti parziali e temporanei, anche tutti gli altri non mi facciano effetto e parlo sinceramente dicendo che, se così fosse, preferisco non vivere che soffrire così per sempre.
Ringrazio anticipatamente.
Aiutatemi vi prego.
[#35]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Si tratta di domande generiche o sul futuro, o che semplicemente esprimono quello che già sa o si potrebbe dire da solo, senza peraltro concludere niente.

Lasci perdere queste domande che alimentano se stesse. Lo specialista deciderà come procedere senza che lei debba preoccuparsi di spiegargli niente di sua iniziativa, ci penserà lui ad appurare la situazione con le opportune osservazioni e domande.
[#36]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta.
Terapia variata:
- Citalopram 20mg = solo 1 cpr. al mattino (eliminata 1/2 a pranzo)
- depakin chrono 300 mg = 1 al mattino, 1 alla sera
- Xanax 0,50 = 1/2 la mattino, 1/2 a pranzo e 1 la sera.
Mi ha spiegato che ha agito in questo modo per calmare questo stato di attuale insopportabilità dei livelli sintomatici per poi raggiungere il ritorno al benessere che, eventualmente potrebbe passare anche per la sostituzione del citalopram con altro ssri o snri. Una volta tornato a stare bene, ha detto che sarà eliminato il depakin e lo xanax per rimanere solo con l'antidepressivo.
Anche se è solo il terzo giorno di terapia sento i sintomi ansiosi manifestati dallo spavento interiore leggermente migliorati e penso che sia dovuto allo xanax.
Cosa ne pensa lei?
Grazie.
[#37]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
"na volta tornato a stare bene, ha detto che sarà eliminato il depakin e lo xanax per rimanere solo con l'antidepressivo."

Non vedo una logica precisa. Il depakin è un farmaco preventivo con precise indicazioni, metterlo per poi toglierlo non ha molto senso. Se mai a volte si rimane con il solo depakin. Certamente lo xanax è temporaneo.
[#38]
dopo
Utente
Utente
Forse dottore ciò che ho detto, sulla base delle domande da me poste allo specialista, relativamente al restare con il solo antidepressivo una volta ottenuta la totale remissione dei sintomi, rappresenta maggiormente un mio auspicio, piuttosto che il pensiero dello specialista che sicuramente ha le idee chiare e sa bene come agire ad ogni evenienza.
Comunque per me la priorità è quella di tornare alla condizione precedente a questa brutta avventura ed in questo caso, per me, il fine giustifica i mezzi, qualsiasi essi siano; conscio del fatto che gli specialisti come lei, anche se a volte necessitano di tempo, sanno ottenere il massimo risultato con il minimo "danno".
Ultima cosa, non faccio molto caso agli effetti indesiderati riportati sui foglietti illustrativi, ma nella sua esperienza ha riscontrato una maggiore incidenza di un qualche effetto collaterale dovuto all'assunzione del depakin?
Grazie di nuovo.
[#39]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
"rappresenta maggiormente un mio auspicio, "

Non colleghi gli auspici di benessere alla composizione della cura. Fa solo confusione. Sono due idee del funzionamento dei medicinali, costruite su cose lette, impressioni, confusione tra nome dei farmaci e loro impiego, e così via.
Idem per gli effetti collaterali. Li ha notati perché si aspetta di meno da quel medicinale e ne capisce di meno il ruolo.
[#40]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottore,

Il mio psichiatra mi ha detto che ha inserito il depakin 300 x 2 motivando che, propabilmente, l'assunzione per tanti anni del fevarin, se pur negli ultimi anni a bassissimi dosaggi, può aver provocato un'attivazione con conseguente stato di agitazione continua da dover rimettere a posto.

Tramite contatti di mia moglie (anch'essa medico) ho efettuato anche una visita da altro psichiatra che, senza che gli riportassi la spiegazione del mio psichiatra, ma solamente la terapia attualmente assunta, gli raccontavo in breve la mia storia clinica ed anche lui si esprimeva dicendo che tutti gli anni di assunzione dell'anti depressivo sono stati come un piede continuo spinto sull'acceleratore che, in modo iatrogeno, ha mandato il motore fuori giri con problemi di disforia ecc., per cui concordava con l'utilizzo del depakin, magari a dosaggio più alto ed eventualmente, una volta stabilizzata la situazione, poter variare anche l'antidepressivo.

Sinceramente non so più cosa pensare, so solo che la mia situazione è diventata dura ed invivibile e, mi creda, impossibile da sostenere. A volte valuto anche l'ipotesi del ricovero perchè penso di non aver la forza infinita per poter stare malissimo e, se non ho la certezza del ritorno alla serenità, capita seriamente di pensare a soluzioni estreme.

Vorrei porle un'infinità di domande, ma la prego di spiegarmi perlomeno:
- se lei sa spiegare cos'è lo stato di ovattamento depressivo (psichiatrico e non "motivo")che alle volte mi interviene portando i sintomi di agitazione continua ad essere meno percepibili, ma che mi fanno piombare in un'angoscia invivibile;
- Lei pensa sinceramente che le ipotesi fatte dai suoi colleghi siano corrette? Questo senso di agitazione continua appare anomalo anche a me e tutti concordano che sia una condizione esclusivamente "psichiatrica";

- Non sapendo più cosa pensare e sono arrivato a riflettere sul fatto che, in tutti questi anni in cui ho preso gli antidepressivi, uscendo il fine settimana capitava di bere diversi alcolici. E' da escludersi che alla lunga questa combinazione (anche se bevevo solo per 1 o 2 giorni a settimana) possa aver provocato questo?

- Tutte le mattine nella fase di risveglio o nel tentativo di riaddormentamento, come le ho spesso descritto, avverto queste forti onde ansiose che mi svegliano prima del dovuto e non mi permettono di riprendere sonno. Questo fenomeno ha forza direttamente proporzionale al livello del disturbo, pertanto quando il livello supera il 3 (come avviene in questi giorni come in molti altri con livello 6-7) i continui sbalzi ansiosi sono pazzeschi. Penso che sia tutto collegato all'agitazione di fondo anche perchè come le ho spiegato la forza del fenomeno è proporzionale allo stato di agitazione che poi mi accompagna per tutta la giornata. Come lo spiega? E le è mai capitata una situazione analoga?

- Perchè in da quando vivo questo incubo (quasi un anno) ci sono stati alcuni rari e sporadici giorni in cui l'agitazione si riduceva a livelli davvero bassi per poi, in 1 o 2 giorni tornare improvvisamente e stabilmente a livelli molto più alti?

Mi creda dottore, le faccio queste domande perchè sto male da troppo tempo e vivo nell'agitazione e nello spavento h24, per non parlare delle fasi depressive.

Ho paura di non farcela perchè non capisco cosa sia accaduto nella mia testa, ma mi rendo conto che la situazione è grave e spero sempre che compaia la pillola magica perchè così la sofferenza è enorme e la mia vita non è stravolta, ma è una non vita dato che da un anno navigo in un oceano di sofferenza infinita dove le onde, raramente, sembrano più basse.

Ho davvero bisogno di sperare che, anche se è trascorso un anno (e non so se è ormai da considerarsi troppo per poter guarire), possa ritornare alla normalità perchè del precedente me ci è rimasto un pugno di sabbia, un mare di sofferenza, tante lacrime, niente presente e nessun futuro. Il mio non vuole essere un pensiero depressivo, ma la consapevolezza dell'attuale sofferenza.

Mi creda dottore, le chiedo un pensiero professionale ed umano perchè ho paura di non farcela, anzi, non ce la faccio più.

Se è lecito pensare che i miei auspici, ridotti al lumicino, non possano avverarsi, non credo ci sia più niente.

Mi perdoni per il tempo che le porto via, ma mi resta un filo sottile, sempre più sottile.
[#41]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

I due psichiatri sembrano concordi, quello di cui parlano è un disturbo bipolare di tipo III (indotto da antidepressivi, anche se questa è una interpretazione, forse semplicemente c'era sempre stato ma mai identificato come tale).

Se questo è un cambiamento di strategia, significa che adesso ha una cura più mirata. Poi va provata e la sta provando. La speranza fa bene, ma non deve essere un oracolo da interpellare, altrimenti finisce che sperando ci si pongono problemi più che darsi una spinta.
[#42]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta Dottore,
da quello che leggo mi sembra che lei non sia completamente concorde con la diagnosi.
Quello che posso assicurarle è che precedentemente si era presentato esclusivamente il disturbo ossessivo che le avevo già descritto.
1) Quello che effettivamente mi interessa sapere da Lei è il perchè di queste condizioni fortemente depressive che si sono sempre manifestate a "tratti di ore" o a "giornate" nei periodi di esordio del d.o. o nei casi di forte ricaduta dello stesso e si manifestano anche in questo periodo in cui è presente il disturbo ansioso (dato dal solito stato di agitazione continua di livello alto i primi tempi, quasi sempre medio e raramente basso, ma sempre presente).
Le fasi depressive hanno generalmente entità correlata al livello del disturbo in essere (ossessivo o ansioso) e hanno la peculiarietà di far avvertire molto meno i sintomi, infatti l'agitazione viene di fatto solo mascherata, ma l'angoscia e la non voglia di vivere diventa profondissima.
2) L'altra cosa sulla quale mi preme avere un suo giudizio è il fatto che: la stessa agitazione con aria in gola che ho con il presente disturbo ansioso, è identica a quella che si verificò nel 2000 quando ebbi la ricaduta del disturbo ossessivo che, dopo circa 4 mesi era in fase di risoluzione con l’aumento del dosaggio del fevarin, ma in quella fase finale presentò questo identico fenomeno che ricordo benissimo (ansia somatizzata da senso di aria in gola) ed ebbe la durata di 15-20 giorni e poi finì di scomparire tutto.
Questa volta sono stati gli stessi sintomi, ma con un'intensità molto più forte ed infatti, nei periodi di lieve miglioramento dei sintomi, ricalcano pedissequamente i precedenti del 2000.
Può significare effettivamente qualcosa per lei?
Dottore, per me sono seriamente importanti le sue valutazioni su questi punti perchè in ballo c'è sempre la mia, attualmente disagiata, salute mentale e quindi la mia vita.
Grazie come sempre.
[#43]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

Come le dicevo le valutazioni dei singoli sintomi sembrano superate da quelle relative al decorso, che fornisce spesso informazioni più utili alla strategia, magari non acquisibili durante le prime fasi.
Non sempre è utile scorporare il disturbo in sintomi o periodi, piuttosto trovare un fattore terapeutico che riesca a bloccare le conseguenze della continuità o della ricorrenza dei sintomi.
[#44]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
dopo la visita dal mio psichiatra e, dato che la condizione di ansia continua, a tratti panicosa, presente continuamente 24 ore al giorno era anche peggiorata rispetto ai periodi in cui la stava trattando con i soli a.d. (in cui a giorni di medio beneficio si alternavano altri di peggioramento), ha variato la terapia nel seguente modo:
- depakin 300 x 3
- citalopram 40 mg
- abilify 7,5 mg
- xanax r.p. 2 mg
Domande:
1) cosa pensa in generale di questa terapia in relazione alla mia condizione?
2) l'abilify, come antipsicotico, non essendo un classico farmaco per la cura dei sintomi ansiosi, pensa sia stato inserito provvisoriamente per controllare la situazione critica o per altre ragioni? Lei l'avrebbe prescritto in questo caso?
3) spero, appunto, che l'abilify stia stato prescritto per un periodo limitato e poi scalato monitorando i livelli ansiosi da stabilizzare e portare alla remissione mediante la viariazione e la combinazione diversa di a.d.. Cosa ne pensa?
- l'abilify che assumo da 3 giorni può portare ad un forte calo della libido? Non intendo un ritardo temporaneo dell'eiaculazione come accade per gli a.d., ma ad un vero problema di libido.
Il primo giorno di assunzione dell'abilify (venerdì) mi sono sentito come drogato, ma me l'aspettavo, sabato un pò meglio e ieri non male, l'ansia è calata già dal giorno dopo l'assunzione in modo evidente e questa mi sembra una reazione troppo artificiale, dato che anche nei problemi ossessivi vissuti in passato, i benefici arrivano in modo graduale. Significa che per ora è un finto semi-benessere?
Le chiedo, come sempre, la massima sincerità nelle risposte, anche perchè come già sa continuo a far stare in apprensione la mia famiglia.
La prego, anche se non può sbilanciarsi, di rispondere alle mie richieste.
Sempre grato.
[#45]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

E' una cura per un disturbo bipolare. Non si misura sui singoli sintomi. Né si misura giorno per giorno, ovvero l'effetto iniziale, quali sintomi sembrano andar meglio dopo qualche giorno. Ha un disturbo che comporta una variabilità spontanea dei sintomi, per cui vanno prese come misure elementi di decorso (equilibrio. decisioni, concretezza nelle azioni, identità, ricchezza di rapporti, stabilità dei rapporti etc) anziché i sintomi considerati uno per uno.
[#46]
dopo
Utente
Utente
Salve Dottori,
vorrei sapere se l'Abilify può aumentare i levelli di prolattina.
Grazie.
[#47]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

E' uno di quelli che non tende a farlo, tra gli antipsicotici. La sua azione comunque varia a seconda della dose, e dall'attività basale delle cellule secernenti prolattina.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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