Depressione maggiore ricorrente grave con aspetti psicotici e disturbo ossessivo sompulsivo

Gradirei un aiuto per mio marito di 60 anni ricoverato per 42 giorni in una struttura con diagnosi depressiva ricorrente, deflesssione timica con apatia e anedonia, importante quota d'ansia generalizzata e rimuginazioni su temi di scarsa efficacia personale e lavorativa. Dimesso con diagnosi: ASSE I depressione maggiore, episodio ricorrente, grave con aspetti psicotici (296.34) Disturbo ossessivo compulsivo e con terapia:
Sertralina cpr 100 mg 1 + 1
Aloperidolo gtt 10 +10+10
Mirtazapina cpr 30mg 1//2 compr.alla sera

Il problema di fondo che ha scatenato il tutto è la delusione per non poter andare in pensione fra un anno e mezzo bensì fra 3 o 4 anni. Premesso che dopo un periodo di circa 15 giorni di convalescenza ha ricominciato il lavoro e continua ad andare regolarmente, siamo andati a fare un controllo dallo psichiatra con la seguente terapia in atto:
Mirtazapina 1/2 cpr alla sera
Aloperidolo 6 gtt 3 volte al dì
Sertralina cp 100 due volte al dì

il medico riscontra ancora mancanza di iniziativa pur avendo un miglioramento generale e modifica la terapia in

Sertralina cp 100 1 al mattino 1 alla sera Reboxetina cp 4 mg al mattino
Aloperidolo 4 gtt tre volte al dì e dopo una settimana 3 gtt sempre per tre volte al dì.

Io mi ritrovo con un uomo che al ritorno dal lavoro si stende a letto e aspetta l'ora di cena, appena terminata ritorna a letto dicendo che è stanco, al mattino parte per andare al lavoro alle 5,30 avendo circa mezzora di strada da fare e cominciando alle 8, non fa colazione, non si lava i denti e il viso nè alla sera nè alla mattina, si fa la doccia una volta alla settimana e la barba forse
un paio di volte alla settimana, non si cambia la biancheria e gli abiti se non con grande insistenza da parte mia.

Non ha iniziative, non vuole uscire a passeggiare o a fare un giro in bicicletta, non legge, guarda poca televisione, è dimagrito di circa 20 kg. in 4 mesi, beve pochissima acqua , non ha nessun tipo di stimolo.

Non so più come comportarmi, datemi un consiglio su come fare per convincerlo a tenersi in ordine anche perchè lavora in un ufficio a contatto con altre persone che mi hanno fatto notare la mancanza di pulizia,

Ringrazio anticipatamente

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Dr. Matteo Preve Psichiatra, Medico delle dipendenze, Psicoterapeuta, Farmacologo 411 11 13
Gentile Utente,
Credo che la parte importante sia seguire i consigli del medico di fiducia e far seguire regolarmente la terapia a suo marito. Inoltre valuti insieme al medico se non sia il caso di prendere un periodo di malattia con astensione dall'attività lavorativa, che, vista la situazione che descrive, mi sembrerebbe opportuna.
Inoltre dal punto di vista comportamentale suo marito andrebbe stimolato in maniera adeguata per non rimanere a letto durante la giornata in quanto per una persona depressa rimanere a letto non porta alcun beneficio (dovrebbe essere il medico a spiegare al paziente quali cose siano consigliabili da fare o non da farsi in una fase depressiva).
Dal punto di vista farmacologico, nel caso persista la sintomatologia descritta nonostante le variazioni apportate dal medico, sarebbe utile una rivalutazione terapeutica (considerare utilizzo di altre classi di antidepressivi).
Cordiali saluti.

Dr. Matteo Preve
Specialista in Psichiatria e Psicoterapia Cognitiva

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, grazie per la risposta , non me lo aspettavo in così breve tempo.
Mio marito segue la terapia regolarmente e il nostro medico di fiducia ha sostenuto la scelta di mio marito di riprendere il lavoro, anche perchè, altrimenti, ciolonderebbe per casa e andrebbe a letto tutto il giorno. Vedi il sabato e la domenica, quando è libero dal lavoro, nonostante le proposte di uscire con amici o da soli rifiuta sempre tutto con la scusa che si sente stanco.
Oggi, ad esempio, sono uscita a fare la spesa alle 9,30 e era ancora a letto, gli ho chiesto di venire ed è stato un no, sono tornata verso mezzogiorno e si era appena alzato.
Ha mangiato ed è tornato a letto fino alle 15. Ora è sdraiato sul divano a guardare la televisione. Il nostro medico non gli ha detto niente su come comportarsi e come comportarmi.
Se rimanesse a casa per un periodo dal lavoro penso che sarebbe anche peggio anche perchè sono a lavorare anch'io tutto il giorno e lo seguirebbe mia madre di 79 anni e con problemi di cuore e di grande ansia nei suoi confronti.
Quindi che cosa dovrei fare?
La ringrazio ancora.
[#3]
Dr. Matteo Preve Psichiatra, Medico delle dipendenze, Psicoterapeuta, Farmacologo 411 11 13
Gentile Utente,
per dare un consiglio adeguato bisognerebbe avere visitato il paziente e dare dei consigli più o meno corretti senza avere visitato il paziente sarebbe improprio. Quello che posso consigliarle è di seguire quello che sta facendo il suo medico di fiducia e cercare di sostenere suo marito in questo periodo di malattia. Le faccio una domanda, ma se suo marito avesse avuto la broncopolmonite sarebbe andato a lavorare? Considerare la malattia come se fosse non una malattia non credo che sia un messaggio adeguato da lasciare ad una persona depressa. Inoltre non andare a lavorare non vuol dire "far ciondolare di marito a casa", ma impostare una corretta riabilitazione e ripresa progressiva delle attività che la persona faceva prima della malattia.
Cordiali saluti.