Terapia lunga durata cipralex

Gentili dottori ho 41 anni, sono uomo e da 14 mesi seguo una terapia con cipralex per ansia generalizzata ed attacchi di panico. Da 13 mesi sono a dosaggio terapeutico (16 gt al mattino) e contemporaneamente seguo anche una psicoterapia ipnotica di tipo ericksoniano. Devo dire che il mio disturbo è quasi sparito, ora esco senza problemi, l'ansia e gli attacchi di panico si sono di molto diradati fin quasi a sparire anche se ogni tanto avverto un pò d'ansia. Stamane ho chiamato il neuropsichiatra che mi segue per chiedergli se potevo diminuire la terapia e lui mi ha detto che devo continuarla ancora su questo dosaggio perchè ancora 2 mesi fa ho avuto un attacco di panico.Mi ha poi consigliato di controllare una volta l'anno l'intervallo qtc del cuore per precauzione, anche se feci un'holter per extrasistolia 10 mesi fa dal quale non si evince nulla di particolare.E' possibile proseguire la terapia con cipralex per così tanto tempo? Devo effettuare e temere ripercussioni sul ritmo cardiaco? Inoltre il neuropsichiatra mi ha detto che a lungo andare il dap può provocare qualche effetto sul cuore anche se di trascurabile entità.E' vero? Chi soffre di dap alla lunga ha rischi maggiori di natura cardiovascolare? Vi ringrazio anticipatamente per le risposte
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,

rispondoalle Sue domande:

- E' possibile proseguire la terapia con cipralex per così tanto tempo?

Sì, molte persone assumono questo farmaco anche per più anni. La durata della cura dipende dal tipo della malattia (e nel caso di ansia generalizzata e attacchi di panico il ciclo di cura è normalmente lungo, si tratta di una malattia cronica, ma curabile) e dipende anche dalla valutazione dello specialista nel corso di monitoraggio (per cui non si dovrebbe stabilire a priori la durata, ma fare le periodiche visite di monitoraggio dallo specialista e lasciare a lui a decidere). Il successo di psicoterapia (protratta anche questa, e eventualmente l'apprendimento delle tecniche utili da poter ricorrerne anche autonomamente), le condizioni ambientali (familiari, lavorativi ecc.) favorevoli, un sufficiente periodo asintomatico: possono essere i fattori che aiuterebbero allo specialista in tale valutazione.

- Devo effettuare e temere ripercussioni sul ritmo cardiaco?

Non deve temere le ripercussioni negative sul ritmo cardiaco, ma, siccome il farmaco può influirne (in genere, secondo me, rallentando il ritmo), è opportuno eseguire i controlli, come ha consigliato il Suo specialista.

- Inoltre il neuropsichiatra mi ha detto che a lungo andare il dap può provocare qualche effetto sul cuore anche se di trascurabile entità.E' vero? Chi soffre di dap alla lunga ha rischi maggiori di natura cardiovascolare?

I dsturbi di umore e d'ansia sono fra i fattori di rischio cardio-vascolare.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
La ringrazio per la risposta, quindi è possibile una guarigione definitiva da questa malattia come lei ha scritto? il protrarre la cura nel tempo rende i risultati terapeutici raggiunti più stabili? Grazie
[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Sì, è così.

Anche la psicoterapia dà una mano importante.
[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Grazie
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