Paranoia?

salve a tutti,
credo di avere un grosso problema. sono fidanzata da tre anni con una persona splendida, premurosa e affettuosa. il problema in sè per sè non è lui, ma la sorella.è una persona meschina e superficiale e ha tentato più volte sia di mettermi in cattiva luce con i suoceri, sia di frapporsi tra me e lui ( cercando di farci litigare o di voler far piacere altre ragazze a lui), ma senza successo. dopo un po' di tempo la situazione si é calmata, ma ora ha ricominciato. io non posso affrontarla perchè ogni cosa che potrei dirle lei si rivolgerebbe ai suoi genitori e io non voglio perdere il loro affetto ( con loro vado molto d'accordo) e poi non sono episodi espliciti, ma cattiverie e paroline subdole con chiari doppisensi. inoltre, ho appreso da alcune sue ex-amiche che molte volte non si é risparmiata a sputare veleno su di me. il mio ragazzo mi appoggia e non ha in simpatia sua sorella, che anche verso di lui è dispettosa e cattiva. è esageratamente egoista. dopo più di tre anni di sopportazione, non ce la faccio più. sento un peso angosciante sullo stomaco e ho sensi di nausea. non riesco a dormire e ho una terribile paura che lei voglia fare di tutto per farmi lasciare con suo fratello.
mi impongo di non badarci, di andare avanti per la mia strada, ma puntualmente mi sento afflitta e scoraggiata.ne ho parlato con il mio ragazzo e anche lui mi dice di non badarci perchè tanto non riuscirà mai a separarci, ma io ho paura!
a questo punto mi chiedo: sono io paranoica o il problema sussiste davvero? come devo comportarmi? come faccio a combattere l'ansia forte e la nausea?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Andiamoci piano con le diagnosi di paranoia e disturbi di personalità, ipotizzare le quali serve solo ad aumentare il problema vero di cui sembra tu soffra: ansia.

Se non riesci a gestirla da sola e i vari consigli di amici e parenti non ti sono sufficienti, forse faresti bene a parlarne con un collega di persona. Online non possiamo intervenire sulle questioni portate dagli utenti. Anzi, più gravi sono, meno potere d'intervento abbiamo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
paranoia, nel senso: sono io che mi costruisco un mostro o il problema c'è davvero? la mia ansia è derivata da questo, visto che prima d'ora non ho mai sofferto?
lo so che la mia non è paranoia! è semplicemente un peso angoscioso derivante da questa esasperante situazione. insostenibile.
grazie comunque del parere.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> sono io che mi costruisco un mostro o il problema c'è davvero?
>>>

Questa è la domanda classica dell'ansioso, che ha paura per qualcosa che molto probabilmente non c'è, ma in teoria potrebbe esserci.

Solo che l'ansia ha la brutta caratteristica, specie quando si tratta di relazioni interpersonali, di rendere più probabile il realizzarsi proprio di ciò che temiamo di più.

Pensa a un ragazzo che ha paura di essere inadeguato. Entra in un pub e si sente tutti gli occhi addosso. In reazione a ciò, assume un atteggiamento e un'espressione chiusa e distaccata. E indovina cosa succede? Che gli altri penseranno: chi è 'sto tizio così serio e altezzoso? Ed eviteranno di rivolgergli la parola. Ecco fatto, la paura più grande si è realizzata.

Invece, il suo amico che non ha questo problema entrerà nel locale sorridendo e gli altri, di conseguenza, saranno ben disposti verso di lui.
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dopo
Utente
Utente
beh, stando a quello che dice Lei, potrebbe assere anche colpa mia?
io mi sono sempre mostrata gentile verso di lei, volendo anche cercare di esserle amica e lei in risposta ha finto di esserlo, escludendomi ed emarginandomi. sono una persona timida, ma in genere sono allegra e gentile verso il prossimo. amo sorridere e ridere. tuttavia mi sono bloccata di fronte a questo problema e non riesco a superarlo. e se invece fosse lei il problema?
comunque non voglio negare che il problema d'ansia ci sia, anche se non è persistente,ma si verifica solo in determinate situazioni
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> e se invece fosse lei il problema?
>>>

E come facciamo a capirlo, da qui?

Basandoci solo sul tuo resoconto è un po' difficile. Bisognerebbe vedervi entrambe.

L'unica cosa evidente a noi è la tua ansia, e quindi è solo su quella che possiamo risponderti.
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dopo
Utente
Utente
beh, questo è vero :). razionalmente so che la mia ansia di perdere il mio ragazzo è immotivata, perchè lui non ha il minimo pensiero di lasciarmi e ancor di meno di ascoltare la sorella. ma inconsciamente c'è sempre un po' di timore. e questo timore mi fa scattare l'ansia. dovrei lavorare un po' su questo, forse.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non solo dovresti lavorarci, dovresti tener presente che la paura di perdere qualcuno è un ottimo modo per perderlo davvero. Da ansiosi si diventa esigenti, pedanti, oppressivi e... alla fine l'altro si può stufare.
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dopo
Utente
Utente
si, assolutamente vero. per fortuna ho trovato una persona che capisce me e poi, aggiungo, ancor più fortunatamente, la mia ansia non è così distruttiva da interferire con il rapporto di coppia (non ho mai avuto a che dire alle sue uscìte da solo o sui suoi hobby, e lui ne è consapevole), ma mi provoca solo il fastidioso peso allo stomaco, a volte angoscia, tendenza ad andare in bagno spesso e la nausea. anche mio padre da giovane soffriva d'ansia, ma lui prendeva anche ansiolitici. potrebbe essere ereditaria?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Indipendentemente da cosa dipende, l'ansia si può curare. Se ritieni che il fastidio sia troppo, rivolgiti a uno specialista, ad esempio uno psicologo psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, come uno ad approccio breve strategico o comportamentale:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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