Agorafobia o ansia da separazione

Salve, sono un giovane professionista nel campo legale di 29 anni e vi espongo brevemente il mio problema. All'età di 15 anni ho fatto il mio primo viaggio con un coetaneo in una località turistica presso un noto lago italiano del nord Italia a casa di amici di famiglia. I primi quindici giorni lontano da casa e dai miei non mi hanno causato alcun disagio, anzi ero spensierato e senza alcun tipo di preoccupazione. Dopo tale periodo dovevo andare a fare un escursione in alta montagna accompagnato da questi amici presso una baita per tre giorni. Ci rechiamo sul posto e li come un fulmine a ciel sereno comincia una bruttissima sensazione, probabilmente legata al fatto che il cellulare non aveva campo in quelle zone, che prontamente mi ha assalito. Avevo la forte voglia di tornare giù e lasciare quel posto, ho cominciato a piangere e sentivo una forte sensazione di ansia. Mi sono tranquillizzato quando, vista la situazione e comunicato il disagio ai presenti, abbiamo concordato di ritornare il giorno appresso dopo aver fatto comunque una minima escursione e dormito una notte in baita. Pensavo fosse finita, tornato nella città sul lago, la sensazione, ad intermittenza (la sera tendeva a scemare) si faceva sentire e cominciai ad avvertire la necessità di accorciare la mia permanenza in vacanza, quindi ritornai con qualche giorno di anticipo a casa giù da me a Napoli.
Da quel momento ho avuto difficoltà a viaggiare: sono ritornato nello stesso posto negli anni successivi ma una volta li volevo tornare indietro e mi calmavo quando sapevo di ritornare a casa prima del previsto (soggiorno comunque brevi di 2/3 giorni). Ho viaggiato poi con le scolaresche del liceo in altre mete ma i sintomi erano attenuati o non li avevo e quindi riuscivo a rimanere. Altre volta sono ritornato sul lago con compagnie diverse ma tutto era tranquillo. Insomma, non sempre avevo questa paura che la sensazione e l'ansia potesse ritornare, quindi è capitato di viaggiare tranquillamente per alcuni soggiorni. Non sempre ho sofferto questa situazione. L'anno in cui si presentò l'occasione per andare negli amati USA prenotati e subito stetti male ed avevo l'ansia e la paura di partire: rinunciai al viaggio nonostante fosse il mio sogno.
Oggi ho l'occasione di andarci ma quelle sensazioni di ansia si stanno ripresentando nonostante ho la ferma volontà di andarci.
Premetto che mi sono curato qualche anno fa, dopo un periodo difficile di studio, per un episodio depressivo con aspetti fobico ossessivi ma questa tipologia di ansia la vedo del tutto slegata ed autonoma da questa ultima parentesi.
Una volta ricorsi al rivotril e le sensazioni scomparvero durante un viaggio estivo di pochi giorni. Morale della favola: ho viaggiato pochissimo. Un medico di base mi disse che poteva trattarsi di agorafobia o ansia da separazione.
Cosa pensate? Grazie
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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente
nella mia prassi mi capita spesso di assistere a situazioni simili come da lei descritta.

Considerata anche la giovane età proverei a ipotizzare percorsi di tipo psicologico (eventualmente integrati dalla terapia farmacologica): ovviamente in rima battuta è necessaria una diagnosi precisa.

Se lo desidera visiti per curiosità il seguente sito: www.EMDRitalia.it

Spesso tali episodi possono essere risulti con una terapia mirata e specifica.

Se lo desidera con tenga informati.

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Un medico mi ha detto che per l'urgenza e la necessità del viaggio posso prendere Rivotril 1mg al giorno o Xanax RP 1mg al giorno. Qual'è meglio?
[#3]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

deve sentire cosa ne pensa il suo curante. Le molecole sono diverse, il senso del trattamento anche...
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