Benzodiazepine a lungo termine

Buongiorno a tutti,
ormai sono anni che assumo En gocce e Zoloft 150 mg.
Vorrei sapere come mai il mio Psichiatra, come tanti altri, prescrivono ancora benzodiazepine a lungo termine... nel mio caso addirittura a vita!
Tutte le volte che ho manifestato i miei dubbi riguardo l'utilizzo prolungato dell'ansiolitico, Lui ha sempre smentito quello che io da anni leggo su questo e tantissimi altri siti... affermando che:
1- le benzodiazepine non provocano nè dipendenza nè assuefazione
2- al massimo può diminuire leggermente la loro efficacia sul lungo periodo
3- se una eventuale riduzione avviene in maniera graduale, non causano sintomi di astinenza
4- non provocano nessun tipo di problema cognitivo, tantomeno disturbi della memoria (che sono quelli che a me spaventano di più).
Perchè il mio Psichiatra si ostina a voler mantenere a tutti i costi l'ansiolitico? Bisogna diffidare degli Psichiatri che prescrivono benzodiazepine a lungo termine? Dovrei sentire un altro parere?
Scusate se mi sono dilungato, ma sono un pò preoccupato!
Grazie per tutto quello che fate!!!
[#1]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
le benzodiazepine sono farmaci che possono provocare assuefazione (cioè la graduale riduzione dell'effetto terapeutico) e dipendenza.
In quanto tali, l'utilizzo a lungo termine non è indicato.
La sospensione è possibile anche dopo molto tempo, ma richiede gradualità e tempo.
Tra gli effetti collaterali si può riscontrare sonnolenza, che riduce i livelli di attenzione e concentrazione, ma in modo temporaneo.
Sulle motivazioni di una prescrizione come quella che descrive dovrebbe chiedere al suo curante, che ha potuto valutare la sua condizione direttamente, e valutare l'opportunità di proseguire ulteriormente o di modificare la cura.
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Grazie di cuore per la risposta!
Ma è possibile che in ambito psichiatrico non esistano farmaci con azione simile alle benzodiazepine che non provochino però dipendenza e assuefazione?
[#3]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Purtroppo la risposta è negativa.
Tenga presente inoltre che le benzodiazepine hanno un effetto limitato nel tempo e nessuna azione curativa (sono farmaci "sintomatici").
Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Grazie ancora Dott. Patat!!!
[#5]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Ma è vero che il Delorazepam è l'unica benzodiazepina che non causa problemi cognitivi, soprattutto relativi alla memoria?
Grazie ancora... se vorrà rispondermi.
[#6]
Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
A quanto mi risulta non c'è grande differenza rispetto alle altre benzodiazepine, poiché il meccanismo d'azione è lo stesso e così i possibili effetti collaterali.
Cordiali saluti,
[#7]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
come scrive il mio collega, il delorazepam condivide con le altre benzodiazepine lo stesso meccanismo d'azione, ma aggiungo che all'interno di questa classe ci sono anche le differenze, riguardanti soprattutto la durata di permanenza nell'organismo e dunque la durata degli effetti.

In una persona anziana il delorazepam è, anzi, una di quelle benzodiazepine che può maggiormente compromettere la memoria, a causa della vita lunga di questo farmaco nell'organismo e una maggiore possibilità di accumolo nei tessuti rispetto ad una serie di altre benzodiazepine; ma una persona giovane adulta o una persona adulta non ancora anziana senza difficoltà di memoria e con organismo complessivamente sano non avrebbe molto da temere per quanto riguarda gli effetti cognitivi delle benzodiazepine a lungo termine, se sono usate con prudenza.

Dunque, quello che Lei scrive che il Suo psichiatra sostiene (che le benzodiazepine non provocano nessun tipo di problema cognitivo, tantomeno disturbi della memoria) non è vero in generale, ma può essere vicino alla verità se parliamo di un giovane adulto, come Lei (e penso che proprio questo poteva intendere il Suo psichiatra).

Per quanto riguarda invece la tendenza alla dipendenza, la stessa caratteristica di avere una lunga vita nell'organismo è anzi vantaggiosa, dando una copertura più duratura e portando ai sintomi da sospensione minori rispetto a quelli che si possono sentire alla sospensione delle benzodiazepine ad effetto più breve.

Per quale malattia si sta curando dallo psichiatra ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#8]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Buongiorno Dott. Gukov,
prima di tutto La ringrazio con il cuore per la risposta!!!
In tutti questi anni non ho mai ricevuto una risposta così chiara e completa, nemmeno dagli Specialisti da cui sono stato in cura.
La Diagnosi è Depressione con componente Ossessivo-Compulsiva, ma devo ammettere che fino ad ora i risultati della Terapia sono stati scarsi. I sintomi depressivi, ansiosi e la fobia sociale hanno sicuramente risposto in maniera positiva; mentre il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, da quando ho iniziato ad assumere gli SSRI (ne ho provato più di uno), è addirittura peggiorato... e sono certo che la causa è proprio l'antidepressivo. Il mio Psichiatra, oltre che negare, non riesce ad aiutarmi più di quanto non abbia già fatto!
Non so più cosa fare!!!
Grazie ancora!!!
[#9]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Come si manifestava il Suo disturbo Ossessivo-compulsivo e quali peggioramenti, secondo Lei, ha subito in seguito all'uso di antidepressivi ?

Oltre a Sertralina, quali SSRI sono stati ? Fra gli antidepressivi avete usato solo SSRI o anche antidepressivi "triciclici" ?

Per le tendenze ossessivo-compulsive avete mai provato la psicoterapia ?
[#10]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
1- Prima di iniziare qualsiasi tipo di Terapia, il mio D.O.C. si manifestava principalmente con i seguenti sintomi: estremo perfezionismo, intenso bisogno di allineare tutto in maniera perfetta, paura dello sporco con frequenti attività di pulizia e lavaggio, eccesso di controllo con continue ed estenuanti verifiche e ricapitolazioni di quanto è stato fatto nel corso della giornata, masturbazione compulsiva molto frequente (almeno 3 volte al giorno, tutti i giorni). Il mio Psichiatra sostiene che anche quest'ultimo sintomo appartiene al D.O.C. (ho i miei dubbi).
Da quando assumo antidepressivi SSRI, tutti i sintomi sopra descritti sono PEGGIORATI moltissimo, in particolare la paura dello sporco e l'eccesso di controllo, che mi stanno rendendo la vita impossibile!!! L'unico sintomo migliorato è la masturbazione compulsiva, ma secondo me solo per via dell'effetto collaterale che i serotoninergici hanno sulla sessualità.
La cosa strana che ho notato è che, maggiori sono il dosaggio dell'SSRI e la durata della Terapia antidepressiva, e più questi due sintomi peggiorano.
Quindi, il peggioramento del D.O.C. è direttamente proporzionale alla dose del farmaco e alla durata della cura!

2- Farmaci assunti per un periodo sufficiente: Elopram 40 mg per 3 anni, Sereupin 40 mg per 1 anno, Wellbutrin 150 mg per 4 mesi e Zoloft 150 mg, che ormai prendo da quasi 4 anni.
Farmaci assunti per un periodo non sufficiente con motivazione della sospensione: Anafranil 150 mg per 1 mese (ritardo dell'orgasmo più marcato rispetto agli altri antidepressivi, forte stipsi e aumento di peso), Davedax 8 mg per 20 giorni (incredibile aumento dell'ansia, dell'agitazione, dell'aggressività e della frequenza masturbatoria, eiaculazione retrograda, forte nausea con vomito e insonnia), Depakin 300 mg, da aumentare fino a 1000 mg per 15 giorni (incredibile sonnolenza e sedazione, marcato peggioramento dello stato depressivo e, paradossalmente, insonnia), ed infine Remeron 15 mg per 5 giorni (durata del sonno superiore alle 24 ore, fortissima sedazione e aumento di peso).

3- Sono in Psicoterapia da circa 6 anni, anche se tutt'ora non capisco quale tipo di appoccio utilizzi con me la mia Psicoterapeuta. Quando glie l'ho chiesto, lo ha definito "misto"... ma so che fondamentalmente Lei è una Psicanalista Junghiana. Riporto di seguito il Suo Curriculum:

- Si laurea in Psicologia nel 1992 all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sui paralleli tra i percorsi di recupero delle anime degli sciamani e quelli della psicologia analitica di Carl Gustav Jung. Si specializza in Psicologia Clinica all’Istituto di Psicologia Clinica della facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Siena. Lavora per alcuni anni in un Centro di Igiene Mentale di Roma e all’Istituto di Psicologia Clinica di Siena, in diversi Istituti Superiori della capitale con progetti di Educazione alla Salute e di prevenzione del disagio psicologico.
Dal ’94 lavora privatamente come psicoterapeuta di formazione junghiana, approccio che ha da sempre rappresentato il suo principale interesse, sebbene abbia approfondito negli anni anche altre scuole di pensiero, da quella Cognitivista a quella Sistemico Relazionale, la scuola Gestalt e l’approccio Bioenergetico.

Grazie ancora e scusi se mi sono dilungato!!!
[#11]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Buongiorno Dott. Gukov,
non voglio assolutamente sollecitare la risposta, vorrei solo sapere se ne riceverò una oppure per Lei la discussione è finita qui.
Grazie in ogni caso!
[#12]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
letto tutto quello che Lei scrive, penso che la presenza della benzodiazepina in terapia "esprime" (è "sintomatico" di) problemi con il resto della cura. In effetti, se il resto della cura funzionasse, non avrebbe più bisogno della terapia ansiolitica, ma siccome non è così, la benzodiazepina è forse l'unico farmaco, fra quelli che assume, che funziona, attenuando l'iperattivazione da antidepressivi, e permette di gestire la situazione in attesa di una soluzione migliore. Senza la benzodiazepina scometto che andrebbe peggio.

Questa analisi non La può rassicurare, ma Lei lo sa già.

Fra i farmaci che Lei ha assunto, l'Anafranil potrebbe essere efficace su DOC, è un farmaco di vecchia generazione tradizionalmente riconosciuto come gold standard della cura del DOC,... ad alte dosi, come lo ha assunto Lei (150 mg), (e talvolta si arriva a dosaggi anche maggiori)... , ma ogni caso va visto individualmente, e, nel Suo caso, se la dose di 150 mg è stata mal tollerata, si poteva (e ancora si può) ricorrere ad una dose minore (cercando l'equilibrio fra gli effetti collaterali e l'efficacia terapeutica). Potrebbe funzionare anche ad una dose minore.

[In alcuni casi gli antidepressivi più moderni, come SSRI, inducono l'iperattivazione, che può esacerbare i sintomi di malattia; ciò può succedere anche con gli antidepressivi più vecchi, come i triciclici (Anafranil), ma talvolta, da alcune persone, questi ultimi sono meglio tollerati, forse perché sono meno specifici nei confronti del sistema serotoninergico, e hanno una gamma di azioni più ampia, forse più equilibrata su certe persone; ma, di contro, rispetto a SSRI, hanno più effetti a livello vegetativo e metabolico]

Inoltre, è possibile associare, a basse dosi, un farmaco neurolettico di vecchia generazione (un butirrofenone). Non perché Lei ha un disturbo psicotico, ma perché anche nel DOC i neurolettici (non tutti, ma alcuni della vecchia generazione) possono essere efficaci, come la terapia di rinforzo, in associazione con un farmaco antidepressivo. Praticamente al posto della benzodiazepina, ma, a differenza delle benzodiazepine, un neurolettico sarebbe più specifico per il DOC:

A parte l'approccio della Sua psicoterapeuta, Lei avverte di aver tratto beneficio da tale psicoterapia (per il DOC o/e per gli altri aspetti) ?

[#13]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Buongiorno Dott. Gukov,
prima di tutto devo comunicarLe che nei precedenti consulti ho dimenticato di dire che, non solo i sintomi del D.O.C. sono peggiorati, ma ne sono comparsi di nuovi, come ad esempio contare in gruppi di quattro e "verbalizzare" tutto quello che faccio (ossia dire a voce alta "adesso accendo il pc", "adesso chiudo lo sportello della macchina" ecc...
Le rispondo:

"Letto tutto quello che Lei scrive, penso che la presenza della benzodiazepina in terapia "esprime" (è "sintomatico" di) problemi con il resto della cura. In effetti, se il resto della cura funzionasse, non avrebbe più bisogno della terapia ansiolitica..."

Sono pienamente d'accordo con Lei, ma il mio Psichiatra non la pensa così... purtroppo!!!

"la benzodiazepina è forse l'unico farmaco, fra quelli che assume, che funziona, attenuando l'iperattivazione da antidepressivi, e permette di gestire la situazione in attesa di una soluzione migliore. Senza la benzodiazepina scometto che andrebbe peggio."

Sono d'accordo QUASI su tutto. Dico QUASI perchè non credo che la benzodiazepina sia l'unico farmaco che sta funzionando.
L'antidepressivo mi dà dei grossi benefici sulla Depressione (tono dell'umore in particolare), sulla Dipendenza Sessuale, sulla Fobia Sociale e sull'Ansia in generale; la benzodiazepina rinforza i benefici su Ansia e Fobia Sociale, e in maniera minore anche sulla Dipendenza Sessuale, ma deprime il tono dell'umore.

"Fra i farmaci che Lei ha assunto, l'Anafranil potrebbe essere efficace su DOC, è un farmaco di vecchia generazione tradizionalmente riconosciuto come gold standard della cura del DOC,... ad alte dosi, come lo ha assunto Lei (150 mg), (e talvolta si arriva a dosaggi anche maggiori)... , ma ogni caso va visto individualmente, e, nel Suo caso, se la dose di 150 mg è stata mal tollerata, si poteva (e ancora si può) ricorrere ad una dose minore (cercando l'equilibrio fra gli effetti collaterali e l'efficacia terapeutica). Potrebbe funzionare anche ad una dose minore."

Anche se ho assunto Anafranil per un periodo breve (1 mese), i sintomi del D.O.C. sono peggiorati comunque... esattamente come è accaduto con gli SSRI.

"In alcuni casi gli antidepressivi più moderni, come SSRI, inducono l'iperattivazione, che può esacerbare i sintomi di malattia..."

Credo si riferisca ai sintomi del D.O.C.
1) Perchè l'iperattivazione da SSRI dovrebbe peggiorare il D.O.C.?
Faccio questa domanda perchè uno dei tanti Psichiatri che mi ha visitato in passato mi ha diagnosticato un Disturbo Bipolare di tipo II (ovviamente è lo stesso Psichiatra che mi ha prescritto Depakin).

"Inoltre, è possibile associare, a basse dosi, un farmaco neurolettico di vecchia generazione (un butirrofenone). Non perché Lei ha un disturbo psicotico, ma perché anche nel DOC i neurolettici (non tutti, ma alcuni della vecchia generazione) possono essere efficaci, come la terapia di rinforzo, in associazione con un farmaco antidepressivo. Praticamente al posto della benzodiazepina, ma, a differenza delle benzodiazepine, un neurolettico sarebbe più specifico per il DOC."

Premetto che mi speventerebbe l'idea di dover assumere un antipsicotico. Siccome però sono molto informato e motivato, ho parlato di questa possibile associazione col mio Psichiatra, ma non è assolutamente d'accordo. Infatti sto pensando seriamente di cambiare Medico, perchè ho come l'impressione che si sia arreso!
2) Perchè un Butirrofenone dovrebbe essere più efficace di altri neurolettici e degli antipsicotici atipici come terapia di potenziamento nel D.O.C.?
3) Perchè la definisce "terapia di rinforzo" se, nel mio caso specifico, con il solo SSRI si è verificato un peggioramento della componente Ossessivo-Compulsiva e non una "non risposta" o una risposta "parziale"?

"A parte l'approccio della Sua psicoterapeuta, Lei avverte di aver tratto beneficio da tale psicoterapia (per il DOC o/e per gli altri aspetti)?"

La Psicoterapia mi ha fatto comprendere meglio quali sono le dinamiche del D.O.C., ma nessun beneficio a livello terapeutico. Per quanto riguarda gli altri aspetti, devo dire che un pò mi ha aiutato... ma non come ho sperato prima di iniziare questo lungo percorso!
In ogni caso, è soprattutto grazie alla Terapia farmacologica se Le sto scrivendo in questo momento... mi creda!!!
Grazie per l'ennesima volta!!!
[#14]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
"L'antidepressivo mi dà dei grossi benefici sulla Depressione (tono dell'umore in particolare), sulla Dipendenza Sessuale, sulla Fobia Sociale e sull'Ansia in generale"

- Meglio se è così.

"Perchè l'iperattivazione da SSRI dovrebbe peggiorare il D.O.C.? Faccio questa domanda perchè uno dei tanti Psichiatri che mi ha visitato in passato mi ha diagnosticato un Disturbo Bipolare di tipo II (ovviamente è lo stesso Psichiatra che mi ha prescritto Depakin)."

- L'effetto iniziale dei farmaci SSRI è l'incremento del tono serotoninergico (tramite l'inibizione della ricaptazione della serotonina dalle sinapsi, dove rimane attiva per più tempo). La serotonina, contribuisce all'attivazione generale, compresi gli ambiti delle idee e dei comportamenti abituali della persona. Per questo motivo possono peggiorare inizialmente i sintomi della malattia. Possono favorire ad esempio il viraggio nella fase maniacale nelle persone predisposte, ma non sempre si tratta di questo, dipende dalla malattia che la persona ha e come si manifesta l'attivazione (dunque è il compito dello specialista capirlo in ogni singolo caso): l'attivazione iniziale da antidepressivi può contribuire non necessariamente o non solo al viraggio maniacale, ma anche al transitorio peggioramento dei disturbi d'ansia, o/e dei sintomi del DOC, o anche all'ideazione suicidaria nel disturbo depressivo. Inoltre, fra molteplici effetti che ha, la serotonina contribuisce anche al controllo sul comportamento.

Solo successivamente (dopo settimane, mesi) questi farmaci inducono la riduzione della sensibilità alla serotonina, con una maggiore stabilità di umore e una minore vulnerabilità, il che in alcuni modelli viene considerato il vero effetto antidepressivo di questi farmaci. Ed anche per quanto riguarda il DOC il vero effetto terapeutico compare quando inizia ad abbassarsi la sensibilità alla serotonina. Tale ultimo effetto è la conseguenza di contro-regolazione: in risposta all'aumento del tono serotoninergico indotto inizialmente ne viene diminuita la sensibilità da parte delle cellule, e tale effetto "contro-regolatorio" potrebbe essere direttamente proporzionale alla durata della terapia e alla dose. Nel DOC tale meccansimo potrebbe essere particolarmente importante, ancora più importante che nei disturbi depressivi, nei quali potrebbero essere ottimali le dosi più intermedie e un certo equilibrio fra l'attivazione e la riduzione della vulnerabilità, mentre nel DOC ci vogliono le dosi maggiori e più tempo, per avere un maggiore effetto "contro-regolatorio".

Morale della favola: paradossalmente, gli stessi farmaci che assume potrebbero essere meno attivanti se assunti a dosaggi maggiori. Elopram 40 mg, Sereupin 40 mg, Zoloft 150 mg: Lei non ci crederà, ma, riflettendo, per Lei questi potrebbero essere dosaggi bassi !

Per quanto riguarda invece la scelta dei farmaci, fra gli SSRI alcuni farmaci Lei non ha ancora assunto, ad esempio, la Fluvoxamina, usata in passato più degli altri SSRI nel DOC. Sembra che tutti gli SSRI abbiano lo stesso meccanismo, ma in realtà le differenze ci sono.

"Perchè (i neurolettici nel DOC) la definisce "terapia di rinforzo" se, nel mio caso specifico, con il solo SSRI si è verificato un peggioramento della componente Ossessivo-Compulsiva e non una "non risposta" o una risposta "parziale"?

- Come ho cercato di spiegare prima, la vera azione terapeutica degli antidepressivi è, per un certo periodo, invisibile: per un periodo necessario all'avvvio dei meccanismi di controregolazione. Se la terapia dura poco tempo (non è il Suo caso) o se la dose è insufficiente, può essere più difficile che tali meccanismi si avviino. Ma in sinergia con un neurolettico (vedi in seguito) potrebbe essere sufficiente anche una dose più bassa dell'antidepressivo oppure, sotto la copertura "anti-attivante" del neurolettico, sarà possibile controllare gli effetti collaterali dell'antiudepressivo e di aumentare la dose dell'antidepressivo fino ai livelli potenzialmente più terapeutici.

L'effetto di rinforzo dei neurolettici nel DOC potrebbe essere doppio. Da una parte inibiscono il tono dopaminergico già dai primi giorni e dunque controllano i sintomi d'ansia, le ossessioni e le compulsioni: è un modo abbastanza grezzo di controllare il DOC, ma efficace. Dall'altra parte, in base alla teoria della bilancia fra il tono dopaminergico ed il tono serotoninergico, la riduzione del tono dopaminergico rinforza quello della serotonina, portando allo stesso meccanismo di contro-regolazione del quale scrivevo prima, dando una mano ai farmaci antidepressivi anche nei casi nei quali per un motivo o per un altro non si riesce ad arrivare a dosi abbastanza alte di questi.

"Perchè un Butirrofenone dovrebbe essere più efficace di altri neurolettici e degli antipsicotici atipici come terapia di potenziamento nel D.O.C.?"

- Perché più selettivi rispetto alle fenotiazine e agli antipsicotici atipici, i quali tutti hanno affinità a tanti recettori, mentre i butirrofenoni sono affini soprattutto ai recettori della dopamina (e sono i più provati nel DOC). Altri farmaci neurolettici con alta e specifica affinità ai recettori dopaminergici sono del gruppo delle benzamidi. Fra gli antipsicotici atipici il più provato nel DOC (e più affine all'alloperidolo) è il risperidone, invece su altri non c'è consenso e alcuni antipsicotici atipici anzi peggiorano il DOC.
[#15]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Buonasera Dott. Gukov,
solo degli ultimi chiarimenti e prometto di non disturbarLa più.
La ringrazio dal profondo del cuore per tutto il tempo che mi ha dedicato e spero tanto che le Sue "delucidazioni" possano essere d'aiuto a tutti i Pazienti che stanno vivendo problematiche simili alle mie.

"L'effetto iniziale dei farmaci SSRI è l'incremento del tono serotoninergico. La serotonina contribuisce all'attivazione generale, compresi gli ambiti delle idee e dei comportamenti abituali della persona. Per questo motivo possono peggiorare inizialmente i sintomi della malattia. L'attivazione iniziale da antidepressivi può contribuire non solo al viraggio maniacale, ma anche al transitorio peggioramento dei disturbi d'ansia, o/e dei sintomi del DOC, o anche all'ideazione suicidaria nel disturbo depressivo.
Solo successivamente (dopo settimane, mesi) questi farmaci inducono la riduzione della sensibilità alla serotonina, con una maggiore stabilità di umore e una minore vulnerabilità, il che in alcuni modelli viene considerato il vero effetto antidepressivo di questi farmaci. Ed anche per quanto riguarda il DOC il vero effetto terapeutico compare quando inizia ad abbassarsi la sensibilità alla serotonina. Tale ultimo effetto è la conseguenza di contro-regolazione: in risposta all'aumento del tono serotoninergico indotto inizialmente ne viene diminuita la sensibilità da parte delle cellule, e tale effetto "contro-regolatorio" potrebbe essere direttamente proporzionale alla durata della terapia e alla dose. Nel DOC tale meccansimo potrebbe essere particolarmente importante, ancora più importante che nei disturbi depressivi, nei quali potrebbero essere ottimali le dosi più intermedie e un certo equilibrio fra l'attivazione e la riduzione della vulnerabilità, mentre nel DOC ci vogliono le dosi maggiori e più tempo, per avere un maggiore effetto "contro-regolatorio"."

Quando Le ho posto la domanda "Perchè l'iperattivazione da SSRI dovrebbe peggiorare il D.O.C.?", mi riferivo all'iperattivazione dell'antidepressivo sul lungo periodo (nel mio caso 4 anni), e non all'iperattivazione iniziale che avviene solitamente nei primi giorni di Terapia.
1) Da quello che Lei dice nei consulti precedenti, però, dovrebbe esserci un'iperattivazione da antidepressivi anche dopo anni di Terapia, iperattivazione che nel mio caso viene attenuata dalla benzodiazepina.
Ho capito bene?

"Morale della favola: paradossalmente, gli stessi farmaci che assume potrebbero essere meno attivanti se assunti a dosaggi maggiori. Elopram 40 mg, Sereupin 40 mg, Zoloft 150 mg: Lei non ci crederà, ma, riflettendo, per Lei questi potrebbero essere dosaggi bassi!"

Questo non lo sapevo, ma se lo dice Lei... certo che ci credo!
Il problema è che, aumentando ulteriormente i dosaggi (abbiamo già provato a farlo), aumentano anche i tempi per raggiungere l'orgasmo e per me sarebbe una "tragedia", visto che soffro anche di Dipendenza Sessuale e non posso fare a meno di ricorrere alla masturbazione con una certa frequenza.

"Per quanto riguarda invece la scelta dei farmaci, fra gli SSRI alcuni farmaci Lei non ha ancora assunto, ad esempio, la Fluvoxamina, usata in passato più degli altri SSRI nel DOC. Sembra che tutti gli SSRI abbiano lo stesso meccanismo, ma in realtà le differenze ci sono."

Il mio Psichiatra lo ritiene un farmaco troppo sedativo e lo prescrive solo a Pazienti con grave insonnia. Per questo motivo è l'unico SSRI che non ho mai provato.

Per quanto riguarda la domanda numero 3 del mio precedente consulto, forse mi sono spiegato male o forse c'è qualcosa che non ho capito nella Sua risposta. Cerco di formularla in maniera diversa:
2) Se nel mio caso gli SSRI peggiorano la sintomatologia del D.O.C., come si fa a definire "terapia di rinforzo" una terapia (Neurolettico) che viene associata ad un'altra terapia (SSRI) che, oltre a non funzionare, peggiora addirittura il D.O.C.? Cosa va a "rinforzare"? Il peggioramento? Nel caso dell'associazione tra SSRI e Neurolettici, questi ultimi dovrebbero "rinforzare" e "potenziare" i benefici già ottenuti col solo SSRI, benefici che nel mio caso non ci sono stati. Sto dicendo una stupidaggine?

"Perché più selettivi rispetto alle fenotiazine e agli antipsicotici atipici, i quali tutti hanno affinità a tanti recettori, mentre i butirrofenoni sono affini soprattutto ai recettori della dopamina (e sono i più provati nel DOC). Altri farmaci neurolettici con alta e specifica affinità ai recettori dopaminergici sono del gruppo delle benzamidi. Fra gli antipsicotici atipici il più provato nel DOC (e più affine all'alloperidolo) è il risperidone, invece su altri non c'è consenso e alcuni antipsicotici atipici anzi peggiorano il DOC."

3) Ho capito perfettamente. Ma gli stabilizzatori dell'umore, a parte il fatto che non sono indicati nelle Psicosi, non hanno un meccanismo d'azione simile agli antipsicotici? E magari meno effetti collaterali?

Grazieee!!!
[#16]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
<< Quando Le ho posto la domanda "Perchè l'iperattivazione da SSRI dovrebbe peggiorare il D.O.C.?", mi riferivo all'iperattivazione dell'antidepressivo sul lungo periodo (nel mio caso 4 anni), e non all'iperattivazione iniziale che avviene solitamente nei primi giorni di Terapia.
1) Da quello che Lei dice nei consulti precedenti, però, dovrebbe esserci un'iperattivazione da antidepressivi anche dopo anni di Terapia, iperattivazione che nel mio caso viene attenuata dalla benzodiazepina.>>

- Il fenomeno di attivazione da antidepressivi cambia dal caso al caso. In molti casi (pur essendo il tono serotoninergico alto) non si avverte né soggettivamente, né oggettivamente l'iperattivazione nemmeno nei primi tempi; negli altri casi l'iperattivazione può essere duratura, non riuscendo ad avviarsi il meccanismo di contro-regolazione (a causa delle dosi insufficienti, a causa della predisposizione al viraggio nella fase maniforme, o per altri motivi).

<< Il problema è che, aumentando ulteriormente i dosaggi (abbiamo già provato a farlo), aumentano anche i tempi per raggiungere l'orgasmo e per me sarebbe una "tragedia", visto che soffro anche di Dipendenza Sessuale e non posso fare a meno di ricorrere alla masturbazione con una certa frequenza.>>

- Spesso non si riesce ad arrivare alle dosi sufficienti a causa degli effetti collaterali. Tuttavia, nel caso della masturbazione come lo è da Lei (e non escludo che il Suo specialista abbia ragione nel notare anche qui i meccanismi ossessivo-compulsivi), l'effetto collaterale del farmaco limiterebbe una condotta morbosa, ma, essendo forse una modalità di intervento traumatica, andrebbero studiate le strategie (ad esempio, gli stessi neurolettici o il Litio: vedi in seguito) che prima controllino la condotta sessuale morbosa, potendo, in seguito, non temere l'effetto collaterale del SSRI.

<< Se nel mio caso gli SSRI peggiorano la sintomatologia del D.O.C., come si fa a definire "terapia di rinforzo" una terapia (Neurolettico) che viene associata ad un'altra terapia (SSRI) che, oltre a non funzionare, peggiora addirittura il D.O.C.? Cosa va a "rinforzare"? Il peggioramento? Nel caso dell'associazione tra SSRI e Neurolettici, questi ultimi dovrebbero "rinforzare" e "potenziare" i benefici già ottenuti col solo SSRI, benefici che nel mio caso non ci sono stati.>>

- Come ho scritto nella replica precedente, la vera azione terapeutica degli antidepressivi è, per un certo periodo, invisibile (per un periodo necessario all'avvvio dei meccanismi di controregolazione). Dunque, in realtà stanno lavorando, ma senza riuscire a raggiungere una certa soglia di effetto apprezzabile, anzi, dando sintomi collaterali: questo spesso succede durante i primi giorni e le prime settimane di terapia, ma può succedere anche nell'arco di un periodo più lungo, se la dose o il tipo di farmaco non sono ottimali.

E' importante, secondo me, sottolineare anche che, come Lei scrive, gli effetti positivi dall'attuale terapia con SSRI Lei ha avuto: non sui sintomi del DOC, ma (scrive Lei): "l'antidepressivo mi dà dei grossi benefici sulla Depressione (tono dell'umore in particolare), sulla Dipendenza Sessuale, sulla Fobia Sociale e sull'Ansia in generale". Verosimilmente Lei non riconosce queste ultime problematiche come parte del DOC, ma come i disturbi/ problemi in comorbilità, ma comunque indipendenti. Secondo me, è sbagliato: la Sua malattia non deve essere vista come un complesso di diverse manifestazioni o addirittura di diverse malattie, ma va ricercata una radice comune, dunque tutte queste problematiche (compreso il DOC) dovrebbero essere viste come le manifestazioni della stessa malattia che va capita quale è e curata, altrimenti si tratta di un approccio sintomatico, che è più limitato (come se, nell'influenza si fluidificasse il catarro, ma così aumenta l'espettorazione e la tosse fastidiosa.., si blocca la tosse, ma l'organismo non riesce ad espellere il catarro che magari si infetta..., ecc.: solo approccio sintomatico, senza avere l'approccio alla malattia sottostante, e così si ha sempre un effetto parziale e più tempo per guarire). In altre parole, nel Suo caso il resto dei sintomi potrebbero far parte della stessa malattia: come le complicanze del DOC o come i fattori di suscettibilità al DOC (il quale stesso è più facile che sia il disturbo di base), dunque i benefici che ci sono su questi "altri" ambiti andrebbero considerati come un effetto parziale sulla malattia di base.

I neurolettici hanno comunque un meccanismo d'azione diverso rispetto agli antidepressivi, il "rinforzo" è dato dall'azione di due tipi di meccanismi assieme (antidepressivo e neurolettico), che possono essere sinergici, ma i neurolettici possono essere impiegati anche da soli nel DOC. Siccome, sono considerati meno specifici e gravati da più effetti collaterali, il mondo scientifico li considera solo come un eventuale trattamento "di rinforzo", ma in realtà hanno un'efficacia anche indipendente.

<< Gli stabilizzatori dell'umore, a parte il fatto che non sono indicati nelle Psicosi, non hanno un meccanismo d'azione simile agli antipsicotici? E magari meno effetti collaterali? >>

- Ci sono diverse classi degli stabilizzatori di umore, che hanno meccanismi diversi. Quelli più tradizionali, come il Litio o come il Depakin (acido valproico) non hanno lo stesso meccanismo d'azione degli antipsicotici; ma, ad esempio, il Litio può dare beneficio nel DOC (tramite un meccanismo d'azione ancora diverso, che potrebbe essere utilizzato nel DOC in associazione con antidepressivi o anche da solo). Il Depakin (ac. valproico) e gli altri stabilizzatori del gruppo degli antiepilettici non hanno questa "specificità" e potrebbero essere eventualmente utili come un "freno" meno specifico. Nella grande categoria degli "stabilizzatori di umore" ad oggi sono considerati anche alcuni antipsicotici atipici, ma, come ho scritto in precedenza, alcuni di questi ultimi farmaci potrebbero peggiorare il DOC (solo per alcuni, come per il Risperidone, è stato abbastanza provato che dia benefici nel DOC, altri sono nella fase più sperimentale).

Dunque, come Lei vede, le opzioni di cura per Lei ce ne sono ancora, anche eventualmente senza aumentare la dose dell'antidepressivo, se lo tollera male. Tuttavia, i benefici che Lei ha da antidepressivo potrebbero essere un segno di efficacia parziale.

Comunque, Lei è molto gentile. Lei scrive: "...forse mi sono spiegato male o forse c'è qualcosa che non ho capito nella Sua risposta"

(non ipotizza nemmeno che potevo non capire qualcosa io).

Invece, è anche probabile che non capisco tutto, anzi, conoscendo il Suo caso solo via le Sue descrizioni in internet, sono molto limitato. I ragionamenti in generale e teorici hanno la capacità di spiegare tutto (in un modo o in un altro), dunque c'è anche il rischio di andare troppo lontano nell'analisi teorica senza interfacciarsi con la persona, e bisogna seguire il caso dal vivo per esserLe di reale aiuto. A parte tutte le spiegazioni che ho dato, la cosa più importante per Lei sarebbe trovare dal vivo uno specialista con il quale si riesce ad ottenere i cambiamenti e che riesce a darLe le spiegazioni quando Lei ne ha bisogo. Questo sarebbe il messaggio principale di tutto il consulto.

un saluto
[#17]
dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Le posso giurare che sto piangendo! Non ho mai ricevuto così tanta attenzione!!!
Grazie Grazie Grazie!!!