Terapia doc e ansia

Salve, sono sempre stato una persona ansiosa ma da qualche mese la cosa è scoppiata e ho iniziato a soffrire di forte ansia con somatizzazioni, attacchi di panico e pensieri ossessivi. Mi sono rivolto a uno psicologo con cui abbiamo trovato la causa del mio malessere e poi è andato in vacanza quindi non abbiamo avuto modo di risolvere alcunché. Mi sono rivolto anche a uno psichiatra che mi ha prescritto 10mg di Cipralex al dì che sto assumendo da circa tre settimane.Volevo chiedervi se il farmaco in questione è risolutivo a questo dosaggio per i miei problemi e in quanto tempo potrei vedere i risultati, sul foglietto illustrativo ho letto che ci vogliono circa 2 settimane ma io lo sto assumendo da quasi 3 e ancora non ho visto nessun miglioramento e inizio ad aver paura che la terapia non stia funzionando.
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
due settimane sono generalmente poche per osservare gli effetti del farmaco che sta assumendo.
Solitamente si considera un periodo di 4-6 settimane.
Rispetto alla risoluzione completa dei sintomi, è possibile ottenerla con questo dosaggio, ma molto dipende da fattori individuali (ad esempio la causa del problema, che dice di aver individuato insieme allo psicologo).
Cordiali saluti,

Dr. Michele Patat
https://www.medicitalia.it/michelepatat

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottore, per quanto riguarda la causa del problema è vero, è stata trovata con lo psicologo tuttavia fino a settembre è in vacanza e non abbiamo fatto niente per risolverlo, sto provando a risolverlo da solo ma non so se sarà possibile, ne dubito ma ci sto provando. Più che altro spero nell'aiuto del farmaco almeno per riprendere le normali attività. Con lo psichiatra ho appuntamento in quinta settimana di terapia se non sbaglio, per quella data spero ci sia stata una risposta al farmaco. La risoluzione completa dei sintomi in quanto tempo può avvenire solitamente? Per quanto riguarda la causa del problema sono tutti legati al passato e non al presente anche se secondo la mia testa sono potenziali pericoli per il futuro ma penso sia dovuto all'ansia questo timore.
Cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
l'appuntamento fissato con lo psichiatra dopo 5 settimane dovrebbe servire proprio a valutare se il farmaco ha effettivamente iniziato a funzionare.
Per la remissione completa i tempi necessari sono soggettivi, ma richiedono comunque tempi più lunghi (generalmente alcuni mesi). Tuttavia nel suo caso specifico dice di aver individuato la causa del problema, quindi la scomparsa dei sintomi immagino sarà strettamente legata ai tempi necessari per risolverne la causa.
Cordiali saluti,
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottore,
quindi con l'inizio dell'efficacia del farmaco si hanno solo leggeri miglioramenti e non miglioramenti che permettano una vita giornaliera soddisfacente? Per quelli bisogna per forza aspettare di risolvere la causa psicologica?
cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Non necessariamente.
I miglioramenti legati alla terapia farmacologica avvengono gradualmente e costantemente, quindi spesso è difficile identificare il momento esatto in cui diventano percepibili.
Con il tempo però diventano sempre più significativi ed in alcuni casi permettono la completa regressione dei sintomi.
Il riferimento alla causa (che non sempre è ben identificabile nelle patologie ansiose) nasce dalla sua affermazione di averla individuata insieme allo psicologo. Non conoscendola non sono in grado di ipotizzare una tempistica per risolverla, tuttavia suppongo che risolta questa causa la situazione non possa che migliorare.
Cordiali saluti,

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottore la ringrazio per la risposta.
Il fatto è che la causa è legata come le dicevo a episodi accaduti in passato, con il presente non hanno niente a che fare solo che per colpa dell'ansia è come se fossi in apprensione costante e non riuscissi a vivermi la quotidianità perchè la mia testa è sempre impegnata a rimuginare sul passato. La cosa strana è che per anni sono stato bene e ora è come se mi fossi ricatapultato indietro nel tempo, come se una parte di me fosse sempre nel passato e l'altra nel presente, il che rende difficile svolgere le normali attività non riuscendo più a concentrarmi su nulla.
Per quanto riguarda la questione terapia farmacologica e psicoterapia non mi è ben chiara una cosa, se la questione è come mi aver capito nel mio caso più psicologica che psichiatrica, il farmaco quali benefici potrebbe apportarmi? Perchè per esempio, quando stavo bene capitavano i momenti di ansia, momenti in cui avevo paura, ecc... tuttavia riuscivo a svolgere normalmente le attività, riuscivo a studiare, a uscire con gli amici, a godermi la vita insomma...mentre ora l'ansia e i pensieri sono sempre presenti da mesi e sembrano non andare più via. In poche parole, non mi è chiaro se lo scopo del farmaco è quello di riportarmi a stare come stavo mesi fa e poi con la psicoterapia rimuovere anche quell'ansia occasionale oppure per ritrovare quel benessere, essendo appunto il mio un problema più psicologico, è necessaria la psicoterapia? Le chiedo questo per capire un po' come muovermi, essendo che fra poco più di un mese dovrei riprendere gli studi vorrei fare il possibile per stare meglio per quel periodo.
Cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
premesso che ogni situazione è unica, generalmente la terapia farmacologica viene utilizzata per arrestare la sintomatologia e in questo può dare anche risultati definitivi.
Ovviamente, però, un farmaco non è in grado di analizzare il funzionamento psichico di una persona e quindi non può modificarlo, come invece può accadere con la psicoterapia.
Quest'ultima quindi permette in alcuni casi di completare il percorso di miglioramento ed evitare che il problema si possa ripresentare in futuro.
Cordiali saluti,

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottore quando dice <generalmente la terapia farmacologica viene utilizzata per arrestare la sintomatologia e in questo può dare anche risultati definitivi> intende dire che il solo farmaco è in grado di eliminare i sintomi fisici (ovvero sbandamenti, vertigini) e anche quelli psichici (confusione mentale, pensieri ossessivi) oppure solo alcuni sintomi? A me più che altro interesserebbe interrompere i pensieri ossessivi che sono probabilmente la cosa più fastidiosa
Per quanto riguarda la psicoterapia io intenderei iniziarla una volta ristabilite le mie capacità con il farmaco, secondo lei è possibile o è controproducente iniziarla in un secondo tempo? Nel senso che io speravo di poter riprendere a studiare e uscire con la tranquillità di prima con il solo aiuto del farmaco e poi risolvere piano piano con la psicoterapia i problemi alla base, secondo lei è possibile come piano?
Cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
il farmaco può arrestare sia i sintomi fisici che quelli psichici.
Rispetto all'inizio di una psicoterapia, a mio parere è possibile in qualunque momento (prima, durante o dopo una terapia farmacologica), l'importante è che lei ne sia convinto.
Cordiali saluti,
[#10]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottore la ringrazio per essere stato così gentile nel rispondermi, sono convintissimo di fare questa psicoterapia ma appunto come le dicevo preferivo una volta ristabilitomi con il farmaco. Se in futuro avessi nuovamente bisogno potrò contattarla tramite questo consulto?
Per il momento le porgo cordiali saluti
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Dr. Michele Patat Psichiatra, Psicoterapeuta 640 11
Gentile utente,
in genere è preferibile non prolungare i consulti oltre un certo limite di tempo.
Potrà però iniziarne un altro ogni volta che vorrà.
Le faccio i migliori auguri,
[#12]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile dottore, va bene, allora se necessario ne aprirò uno nuovo. La ringrazio per gli auguri
Cordiali saluti

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