Attacchi di panico e farmaci antidepressivi

Salve,da ormai un anno soffro di un'ansia molto forte che mi impedisce di frequentare l'università da ottobre 2013 e mi limita abbastanza anche dal punto di vista sociale.
Contraria ai farmaci, ho provato prima a reagire da sola, poi a novembre dopo un attacco di panico prima di un'uscita al cinema mi sono resa conto che il problema era più radicato di quanto pensassi e che avevo bisogno di aiuto.
Ho iniziato a fare delle sedute con una psicologa per 6 mesi ma non ne ho avuto grandi benefici e ho deciso di interrompere i nostri incontri.
Nel frattempo l'ansia per gli esami e per la scuola erano molto forti e a dicembre ho avuto il mio primo incontro con una psichiatra che mi ha prescritto lo Xanax.
Sono arrivata a dosaggi piuttosto alti ( 25 gocce per 3 volte al giorno) ma senza riuscire a sconfiggere il panico che mi prende prima dell'inizio delle lezioni, tant'è che a febbraio nonostante le gocce non sono riuscita a tornare a lezione.
Ho provato a chiedere un consulto ad un altro psichiatra il quale mi ha prescritto
l' antidepressivo Dropaxin e mi ha spaventata tantissimo dicendomi che non ce la farò mai senza medicine e che assumendo solo Xanax è come "se stessi curando una polmonite con un'aspirina".
A quel punto sono ritornata dalla psichiatra che mi sta seguendo e lei ha detto che devo imparare a gestire l'ansia e le mie emozioni, che l'antidepressivo non mi avrebbe fatto nulla in quanto non riscontrava in me sintomi di depressione e mi ha rinnovato la prescrizione dello Xanax...
Sono molto confusa e non so bene a chi credere...
Oltretutto da circa un mese ho cominciato una terapia cognitivo-comportamentale ma ho grossi problemi ad aprirmi con la psicoterapeuta perché vengo colta dall'ansia e da una stanchezza fortissime durante i colloqui.
Sono quasi certa di non riuscire a tornare in facoltà neanche tra 2 mesi se non prendo un qualche provvedimento...
Sono però anche molto spaventata dagli antidepressivi,ho paura di prenderli, degli effetti collaterali, di non poterne fare più a meno..
Vorrei un vostro parere e un vostro aiuto sulla mia situazione e qualche info sugli effetti collaterali di questi farmaci...grazie...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il trattamento con una benzodiazepina è da considerarsi scorretto in quanto la benzodiazepina può dare dipendenza ed assuefazione.

Inoltre attenuta i sintomi ma non è risolutiva.

Il trattamento efficace per i suoi disturbi in esattezza diagnostica è da considerarsi con farmaci della classe SSRI anche in assenza di sintomi depressivi.

Gli effetti collaterali sono da considerare quando si presentano e non preventivamente.

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio tanto per la sua risposta così rapida!!
Allora i miei sospetti sono fondati:probabilmente se non intraprendo la terapia con
l' antidepressivo non solo non riuscirò a tornare in facoltà ma neanche ad avere risultati soddisfacenti e costruttivi durante le sedute con la psicoterapeuta,il che mi dispiace parecchio.
Riguardo gli effetti collaterali...capisco il suo punto di vista e non posso darle torto...ma quando ho letto sul bugiardino che l'assunzione aumenta il rischio di suicidio soprattutto nei giovani adulti come me, che aumenta il colesterolo, il rischio di emorragie (non sopporto la vista del sangue),che limita la vita sessuale e tante altre cose, mi è venuto il panico!!!
Non vorrei stare ancora peggio di come mi sento ora!!!
Vorrei anche chiederle se, una volta iniziato il trattamento con un SSRI, si può sospendere (gradualmente ovvio) in qualsiasi momento,così come ad esempio si fa con lo Xanax, oppure una volta iniziato bisogna per forza continuare per almeno un certo numero di mesi.
E anche se ritiene migliore come farmaco il cipralex o il dropaxin..
Ho visto che il primo da qualche effetto collaterale in meno..
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
L'efficacia terapeutica si stabilisce nel corso del tempo e si mantiene per trattamenti prolungati oltre i sei mesi e preferibilmente fino a 24 mesi.

I bugiardini devono elencare tutte le possibilità di effetti collaterali ma non è detto che essi possano presentarsi ed, in particolare, "rischio emorragico" è una notazione che serve a renderla edotta di possibilità di sanguinare in modo più prolungato se dovesse avere necessità di sottoporsi ad interventi chirurgici anche odontoiatrici, e di porre attenzione a condizioni che possono aumentare le emorragie, non vuol dire che da quando prende il farmaco sanguina giorno e notte.

La scelta di farmaco è caratteristica della visita diretta e ciò implica che non è migliore un farmaco rispetto ad un altro, ci sono preferenze in base all'esperienza.

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dopo
Utente
Utente
Beh.. a parte il ciclo mestruale, che è una condizione che non posso evitare, per il resto mi sembra che nel mio caso non ci siano altre situazioni di "rischio emorragico"..!!
Stamane ho preso un nuovo appuntamento con il psichiatra che mi aveva prescritto l' antidepressivo e ho già
un'ansia fortissima all'idea di iniziare a prendere il farmaco.
Speriamo bene di non bloccarmi davanti alla boccetta.
Tutti cercano di tranquillizzarmi ma io sono già in panico: sono proprio irrecuperabile eh???
Grazie di tutto dottore, è stato gentilissimo!!!
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